europa ore 7

Lascia o raddoppia di von der Leyen sui vaccini

Le quattro libertà dell'Ue, la lettera di Reynders e Johansson sulle frontiere, dati e numeri sul 2020 e i consigli del Lisbon Council a Draghi

David Carretta

Le proposte della Commissione per accelerare la ricerca, l'autorizzazione, l'acquisto e la produzione per combattere le mutazioni del coronavirus. Un progetto concreto e una presenza in sala stampa che è un segnale politico

Nella gara tra vaccinazione e varianti, la Commissione europea oggi lancerà una serie di proposte per accelerare la ricerca, l'autorizzazione, l'acquisto e la produzione di vaccini in grado di combattere le mutazioni del coronavirus. Fatto raro: la presidente Ursula von der Leyen scenderà in sala stampa con i commissari Stella Kyriakides e Thierry Breton per presentare la "comunicazione sulla prossima tappa della lotta contro il virus per preparare l'Europa alla minaccia accresciuta delle varianti del Covid-19".

L'obiettivo politico è di cercare di mettersi alle spalle le polemiche sui ritardi accumulati dall'Ue nella vaccinazione rispetto a Israele, Regno Unito e Stati Uniti. L'obiettivo economico e sanitario è di evitare che le varianti possano compromettere la riapertura dell'Ue in primavera con una terza ondata di contagi. La Commissione chiederà agli stati membri di mettere mano al portafoglio per finanziare la gara dei vaccini contro le varianti. L'esecutivo comunitario intende anche creare una rete di produttori che possano collaborare sulle licenze per aumentare la produzione.

Al cuore della proposta della Commissione ci sarà Hera: la nuova Autorità europea di intervento in caso di urgenza sanitaria, che avrà il compito di individuare rapidamente le varianti e istituire una rete di test clinici europei. La Commissione intende rendere più rapida l'approvazione dei vaccini che hanno già avuto il via libera dall'Autorità europea dei medicinali (Ema), ma che saranno modificati per combattere le mutazioni. Sul fronte della produzione, l'esecutivo comunitario vuole aumentare le capacità industriali lavorando con i produttori. L'idea più originale è quella di uno "strumento collaborativo di licenza" che dovrebbe permettere agli inventori dei vaccini di mantenere i diritti, ma garantendo la condivisione di tecnologia e know-how con altre società farmaceutiche. La Commissione intende anche aggiornare i contratti già firmati con sei produttori per adattarli alle varianti ed evitare altri problemi sulle forniture ottenendo garanzie sulla produzione nell'Ue. Ma, in un gesto che potrebbe piacere alla Russia e alla Cina, l'esecutivo comunitario non esclude più la possibilità di approvvigionarsi di vaccini fuori dall'Ue.

La presenza di Breton alla conferenza stampa con von der Leyen e Kyriakides potrebbe essere un segnale politico. Il francese ha accumulato un'enorme esperienza nel settore privato prima di diventare commissario al Mercato interno. I tanto criticati accordi di acquisto anticipato sottoscritti finora dalla Commissione con le società farmaceutiche erano stati gestiti dalla direzione generale Salute e sicurezza alimentare sotto la responsabilità di Kyriakides. Von der Leyen ha già affidato a Breton il compito di guidare una task force per aumentare le capacità produttive di vaccini nell'Ue. Il portafoglio del commissario francese potrebbe riempirsi di altre responsabilità.

Nel frattempo, l'Ema ha annunciato di aver ricevuto la richiesta di autorizzazione all'immissione sul mercato per il vaccino sviluppato da Janssen e Johnson&Johnson. Una decisione potrebbe essere presa “entro metà marzo”, ha detto l'Ema. A ottobre la Commissione aveva firmato un accordo per l'acquisto di dosi per vaccinare 200 milioni di persone con un'opzione su altri 200 milioni. Le forniture di Johnson&Johnson dovrebbero tuttavia partire solo nel secondo trimestre. Intanto, secondo Reuters, la Commissione starebbe negoziando con Moderna l'acquisto di altre 150 milioni di dosi oltre ai 160 milioni già prenotati. A proposito di Moderna, ieri una portavoce della Commissione ha riconosciuto che ci sono dei ritardi nelle forniture destinate ad alcuni stati membri “nel mese di febbraio”, ma ha assicurato che “saranno riassorbiti nel mese di marzo”.

 


Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di mercoledì 17 febbraio, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.


 

L'Ue perde una delle quattro libertà - Le decisioni unilaterali degli stati membri di chiudere le frontiere stanno facendo perdere all'Ue una delle sue quattro libertà fondamentali: la libera circolazione delle persone. Oltre al Belgio, che ha vietato tutti i viaggi non essenziali, e la Germania, che ha chiuso i confini con il Tirolo austriaco e la Repubblica ceca, altri sette paesi hanno imposto restrizioni: Repubblica ceca, Danimarca, Ungheria, Austria, Portogallo, Finlandia e Spagna. Tra i paesi non-Ue che fanno parte dell'area Schengen, la Norvegia ha chiuso parzialmente i suoi confini. La Commissione ritiene che Belgio, Germania, Finlandia e Ungheria stiano violando le raccomandazioni dell'Ue. Le misure adottate da questi paesi pongono problemi dal punto di vista della legalità, della proporzionalità e della sincera cooperazione tra stati. Ma “quando parliamo di raccomandazioni, parliamo di linee guida non vincolanti”, ci ha spiegato una fonte della Commissione. Di conseguenza “il margine di manovra per la Commissione è limitato”.

 

La lettera di Reynders e Johansson sulle frontiere - Non volendo ricorrere alla minaccia di una procedura di infrazione, i commissari Didier Reynders e Ylva Johansson ieri hanno inviato una lettera a tutti gli stati membri per ricordare il loro impegno a assicurare un approccio coordinato sulle restrizioni. “Dobbiamo evitare decisioni unilaterali”, ha scritto Reynders su Twitter. Nella lettera, la Commissione sottolinea che sono stati i governi ad approvare due raccomandazioni sulle frontiere e le restrizioni, ma che ci sono “divergenze su come vengono applicate, con misure unilaterali” non coordinate da parte di alcuni paesi, ha spiegato la nostra fonte della Commissione.

 

Un tribunale fa saltare il coprifuoco nei Paesi Bassi - Un tribunale olandese ieri ha ordinato al governo di Mark Rutte di porre fine al coprifuoco dalle 9 della sera alle 4 e 30 del mattino, mettendo a rischio la sua strategia per contenere i contagi di coronavirus e le nuove varianti. "Il sistema sanitario è stato dichiarato fuorilegge. Vergogna!!", ha reagito con rabbia Rutte su Twitter, denunciando "i giudici del Pvv", il Partito della libertà di estrema destra di Geert Wilders. Il ricorso era stato presentato da Viruswaarheid (Verità sul virus, ndr), un gruppo all'origine delle proteste contro il coprifuoco dello scorso mese, alcune delle quali violente. A marzo i Paesi Bassi vanno a elezioni. Il clima è surriscaldato. La situazione sanitaria pure, con il numero di casi che è tornato ad aumentare nei Paesi Bassi a causa della variante britannica. Ma in un editoriale il Foglio spiega che le motivazioni dei giudici olandesi meritano attenzione in tutta Europa: a un anno dall'arrivo della pandemia, la gestione non può più essere emergenziale e in uno stato di diritto i parlamenti devono giocare il loro ruolo sulle limitazioni delle libertà.

 

450.000 morti in eccesso nell'Ue - Tra marzo e novembre del 2020 ci sono stati 450.000 morti in eccesso nell'Ue rispetto alla media dei decessi registrati tra il 2016 e il 2019, secondo i dati pubblicati ieri da Eurostat. Il picco di mortalità eccessiva è stato raggiunto in novembre, con un aumento del 40 per cento rispetto alla media del triennio precedente. I paesi più colpiti nella prima ondata non sono stati risparmiati dalla seconda. L'eccesso di mortalità a novembre è stato del 59% in Belgio e del 49,5 per cento in Italia. Eurostat ha spiegato che i dati sulla mortalità in eccesso danno "una misura generale dell'impatto della mortalità della pandemia di Covid-19" e possono essere più utili dei dati sui decessi Covid-19 negli stati membri perché i criteri di classificazione usati dai 27 paesi sono diversi.

 

0,6 per cento di Pil in meno nel quarto trimestre del 2020 - La zona euro ha registrato una caduta del Pil dello 0,6 per cento nel quarto trimestre del 2020, secondo la stima flash pubblicata ieri da Eurostat. La contrazione per l'Ue a 27 è stata dello 0,4 per cento. La piccola buona notizia è sul fronte dell'occupazione, con un aumento dello 0,3 per cento nell'area euro e nell'Ue a 27 delle persone con un posto di lavoro.

 

I consigli di Soros e dei sindacati all'Ue - Il finanziere filantropo George Soros, i rappresentanti dei sindacati europei e tedeschi Luca Visentini e Reiner Hoffmann e la star francese dell'ecologia Nicolas Hulot sono tra i firmatari di una lettera inviata da fondazioni e ong per chiedere al Consiglio europeo di adottare un'agenda fiscale “trasformativa” in risposta alla crisi economica provocata dal Covid-19. Il messaggio principale: spendere di più e non tornare alle politiche di austerità che hanno esacerbato le disuguaglianze e danneggiato i servizi pubblici. La politica fiscale deve essere “un supporto” e “non una catena che trattiene le economie”, si legge nella lettera.

 

I consigli del Lisbon Council a Draghi - "A volte le stelle si allineano inaspettatamente", ha scritto Alessandro Leipold in un paper per il Lisbon Council sul nuovo governo di Mario Draghi e l'importanza che avrà per l'Unione europea. Le stelle sono i 750 miliardi del Recovery fund e il nuovo esecutivo di unità nazionale in Italia guidato dall'ex presidente della Banca centrale europea. A Roma si è passati dal "dilettantismo" alla prospettiva di "un solido  programma" di riforme e investimenti. Secondo Leipold, che è capo-economista del Lisbon Council, "l'Italia è cruciale per il successo" del Recovery fund.

 

Il consigliere diplomatico di Draghi - Mario Draghi è probabilmente l'italiano più conosciuto nelle cancellerie europee e mondiali per il suo ruolo nel salvataggio dell'euro. Ma anche lui ha bisogno di un consigliere diplomatico. Ieri il presidente del Consiglio ha nominato l'ambasciatore Luigi Mattiolo. Sul Foglio Daniel Mosseri spiega che, con l'ex ambasciatore a Berlino a cui erano state affidate missioni sensibili come Tel Aviv (2008-2012) e Ankara (2015-2018), Draghi ha scelto una personalità molto competente, con gli occhi ben aperti e rivolti alle alleanze transatlantiche.

 

Boris vuole 27 accordi per gli artisti nell'Ue senza visto - Il governo di Boris Johnson ha annunciato ieri la sua intenzione di negoziare separatamente con ciascuno dei 27 stati membri dell'Ue un accordo per consentire agli artisti di spostarsi senza visti per spettacoli e concerti. La questione aveva sollevato enormi polemiche con il lancio di una serie di petizioni, quando gli artisti britannici si sono accorti che per entrare nell'Ue avrebbero dovuto chiedere il visto dopo che Johnson ha rifiutato un'intesa con l'Ue.

 

Il Cese entusiasta del nuovo Bauhaus – Un'ondata di ristrutturazioni degli immobili dell'Unione europea “può essere il motore per la ripresa nell'Unione europea”, ha detto il Comitato economico e sociale europeo, dopo una tavola rotonda con i responsabili dei settori interessati. “Ristrutturare gli immobili è un'opportunità unica per superare la crisi del Covid-19 e rendere l'Europa più sostenibile da un punto di vista economico, sociale e ambientale”, ha detto il Comitato. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha fatto del nuovo Bauhaus europeo uno dei punti centrali del suo programma. Il Comitato economico e sociale, che discuterà un rapporto sul tema nella sua sessione plenaria di febbraio, ritiene che un'ondata di ristrutturazioni può migliorare la qualità della vita dei cittadini, ridurre le emissioni di CO2 e creare fino a 160.000 posti di lavoro verdi nel settore delle costruzioni.

 


Accade oggi in Europa

- Commissione: riunione settimanale del collegio dei commissari

- Commissione: conferenza stampa della presidente von der Leyen e dei commissari Breton e Kyriakides sui vaccini

- Consiglio: riunione del Coreper

- Corte di giustizia dell’Ue: sentenze del Tribunale sui ricorsi presentati da Ryanair contro gli aiuti al settore aereo in Svezia e Francia

- Eurostat: dati sulla produzione nel settore delle costruzioni di dicembre 2020; trend sullo shopping online

- Nato: riunione dei ministri della Difesa e conferenza stampa del segretario generale Stoltenberg

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