Niente sanzioni europee per gli oligarchi di Putin
I ministri degli Esteri dell'Unione europea oggi lanceranno le procedure per adottare nuove sanzioni contro la Russia, dopo l'arresto e le condanne contro Alexei Navalny e la repressione delle manifestazioni a sostegno dell'oppositore. Ma, nonostante l'umiliazione subita a Mosca il 5 febbraio da Josep Borrell, i 27 eviteranno di colpire direttamente gli interessi del Cremlino o la cerchia ristretta di Vladimir Putin. "Gli oligarchi non è un'idea che abbiamo in mente", ci ha spiegato venerdì una fonte dell'Ue. Il regime che verrà utilizzato è "il nuovo quadro di sanzioni legate alle violazioni dei diritti umani. Sarà la prima volta che utilizzeremo il nuovo quadro", ha detto la fonte dell'Ue. In una riunione degli ambasciatori la scorsa settimana, nessuno dei 27 ha chiesto esplicitamente alla Germania di fermare la costruzione del gasdotto Nord Stream 2. Risultato: non aspettatevi grandi decisioni dal Consiglio Affari esteri di oggi.
Contrariamente a quanto aveva annunciato Borrell davanti al Parlamento europeo dopo la visita a Mosca, non sarà lui a fare una proposta sulle sanzioni. Diversi stati membri hanno già presentato degli elenchi di nomi di cittadini russi da inserire nella lista nera a cui vengono imposte misure restrittive (divieto di ingresso e congelamento dei beni dell'Ue). L'adozione delle sanzioni dovrebbe avvenire in marzo. La ragione per escludere gli oligarchi vicini a Putin è formale. "Le misure devono essere ben calibrate e giuridicamente solide", ci ha spiegato un diplomatico: "Non si può mettere tutti nella lista nera: deve esserci un collegamento diretto con il caso Navalny. Di conseguenza non si possono includere gli oligarchi".
Il dibattito al Consiglio Affari esteri sulla Russia si annuncia comunque complicato. Dopo l'umiliazione di Borrell, c'è consenso sulla lettura della strategia di Putin: non riconoscere l'Ue come interlocutore, ma negoziare direttamente con alcuni stati membri, cercando di dividere i 27. “Noi vogliamo un dialogo unito con la Russia a livello di Ue”, ma il trattamento riservato a Borrell dimostra che Putin “non vuole iscriversi in questo quadro e cerca di avere una relazione diversa in funzione degli stati membri che incontra”, ci ha detto un secondo diplomatico. I ministri degli Esteri devono decidere “come rispondere e reagire a questa strategia della Russia, che ci dice di non voler dialogare con l'Ue ma solo con alcuni paesi europei”. Il problema è che ogni volta che si parla di Russia i 27 si dividono in tre campi: paesi Baltici e Polonia sono per la linea dura; Austria, Italia, Spagna, Malta e Cipro sono per la linea morbida; Germania e Francia sono l'ago della bilancia decisivo. Ma Berlino non vuole usare l'arma più potente che ha (Nord Stream 2), mentre Emmanuel Macron venerdì ha ribadito la necessità del dialogo con Putin.
Un'altra discussione complicata sarà quella in videoconferenza con il segretario di Stato americano, Antony Blinken. Secondo diverse fonti ci saranno due temi in cima all'agenda: la Russia e soprattutto la Cina. Nel suo discorso alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco venerdì, il presidente Joe Biden ha chiesto all'Europa di unirsi agli Stati Uniti nella battaglia esistenziale tra democrazie e autocrazie per rispondere alla Cina. Ma Angela Merkel e Emmanuel Macron hanno risposto facendo un passo di lato: i due leader hanno parlato di valori comuni, ma hanno ribadito la necessità del dialogo con Pechino e Mosca. Sul Foglio Micol Flammini ha intervistato Philip Stephens, columnist del Financial Times, sulla riluttanza tedesca nell'abbracciare la causa di Biden.
I ministri degli Esteri dei 27 sono di fronte a un dilemma anche sulle sanzioni per la Birmania. Dopo le condanne del colpo di stato dei militari e della repressione dei manifestanti pro-democrazia devono decidere se passare dalle parole ai fatti. Borrell ha detto che “tutte le opzioni sono sul tavolo”. Alcuni immaginano la fine del regime commerciale privilegiato di cui beneficia la Birmania. Ma la Germania e altri paesi frenano. Il timore è spingere la Birmania nelle braccia della Cina. Secondo la nostra fonte dell'Ue, i ministri potrebbero limitarsi ad alcune “misure restrittive contro i militari”.
Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di lunedì 22 febbraio, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.
Come è andato il primo G7 di Biden e Draghi - Sul Foglio Paola Peduzzi racconta il debutto di Joe Biden e Mario Draghi al G7 nel summit (in versione virtuale) di venerdì dedicato ai vaccini. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha annunciato il raddoppio dello stanziamento dell'Ue per Covax, portandolo a un miliardo. Il summit è stato un parziale debutto anche per il padrone di casa, il premier britannico Boris Johnson, che ha la presidenza del G7 e che per la prima volta si presenta come il leader di un paese uscito dall’Ue.
La battaglia sulla trasformazione del G7 in D10 - Il vero summit del G7 sotto la presidenza di Boris Johnson, con la presenza fisica dei capi di stato e di governo, è previsto dall'11 al 13 giugno a Carbis Bay, su una spiaggia della Cornovaglia. Ma ci sono ancora molte incognite sul formato. Il premier britannico vorrebbe invitare tre grandi democrazie - India, Australia e Corea del Sud - per trasformare il G7 in D10 (dove “D” sta per Democrazie). L'idea, ispirata da Biden, è di costruire un fronte comune di democrazie per contrarre la Cina. Ma l'ostacolo principale per il D10 è l'Ue, che si è subito attivata per far saltare i piani di Johnson con una serie di scuse e richieste di allargare ulteriormente il formato. “Insistiamo per avere equilibrio geografico negli inviti”, ci ha spiegato un alto funzionario dell'Ue. Gli europei vorrebbero convocare anche paesi dell'Africa, del Medio Oriente e del Sud America.
La maratona elettorale della Germania - Il 26 settembre è la data fissata per l'inizio dell'uscita di scena di Angela Merkel. Quel giorno gli elettori tedeschi andranno alle urne per eleggere il nuovo Bundestag. La durata della cancelliera dipenderà dai tempi per negoziare un contratto di coalizione. Prima di quella data, una serie di elezioni regionali darà alcune indicazioni sugli umori dell'elettorato tedesco. Sul Foglio Daniel Mosseri racconta come la Germania organizza diverse elezioni in lockdown. Si comincia il 14 marzo con il rinnovo dei parlamenti di Renania-Palatinato e Baden-Württemberg (11 milioni, Stoccarda), mentre il 6 giugno si vota in Sassonia-Anhalt.
Tutti contro la Germania sulla chiusura dei confini - Il ministro degli Esteri del Lussemburgo, Jean Asselborn, si è detto preoccupato della decisione improvvisa della Germania di chiudere le sue frontiere con il Tirolo austriaco e la Repubblica ceca per contrastare la diffusione delle varianti di coronavirus. "I viaggi non necessari devono essere evitati, ma non dobbiamo rendere la vita inutilmente difficile per le centinaia di migliaia di lavoratori transfrontalieri", ha detto Asselborn in un'intervista alla RedaktionsNetzwerk Deutschland. Asselborn ha spiegato che il 60 per cento delle persone che lavorano negli ospedali e nelle case di cura del Lussemburgo sono transfrontalieri. "Se non possono più entrare, il sistema sanitario in Lussemburgo collasserebbe", ha avvertito Asselborn. Nel frattempo, la commissaria ai Trasporti, Adina Vălean, ha accusato la Germania di "mettere a rischio la salute" dei camionisti costretti a fare dei test ai posti di frontiera. Secondo Vălean, l'obbligo di test "non è una misura proporzionata".
Belgio sotto pressione sulla chiusura del paese - Il governo del Belgio potrebbe cedere alle pressioni della Commissione e decidere di togliere il divieto di viaggi non essenziali da e per il paese alla fine del mese di febbraio, invece che mantenerlo fino all'1 di aprile. La questione delle restrizioni ai confini sarà discussa durante il Consiglio Affari generali di domani e al Vertice in videoconferenza dei capi di stato e di governo giovedì e venerdì. Anche la Germania potrebbe rivedere parzialmente la chiusura dei confini con il Tirolo austriaco e la Repubblica ceca, in particolare per consentire un transito più facile dei camion. Ma l'effetto valanga è già iniziato: sabato è la Polonia ad aver annunciato la possibile chiusura delle frontiere con Slovacchia e Repubblica ceca.
Gli indipendentisti catalani a processo al Parlamento europeo - La commissione Giuridica del Parlamento europeo voterà domani sulla richiesta delle autorità spagnole di togliere l'immunità all'ex presidente catalano, Carles Puigdemont, e altri due eurodeputati indipendentisti, Toni Comin e e Clara Ponsati. La decisione definitiva sarà presa dalla plenaria del Parlamento europeo. Il campo indipendentista spera che il gruppo dei Socialisti & Democratici decida di votare per mantenere l'immunità di Puigdemont, rompendo con la linea comune con il Partito popolare, per favorire il dialogo tra Madrid e Barcellona. Nel frattempo, continuano gli scontri e le manifestazioni in Catalogna e nel resto della Spagna per l'arresto del rapper catalano Pablo Hasél a causa della condanna per vilipendio contro la polizia e la monarchia e incitamento al terrorismo.
Il calendario della settimana in Europa
Lunedì 22 febbraio
- Consiglio Affari esteri
- Consiglio: riunione dei ministri dell'Agricoltura e della pesca
- Consiglio: riunione informale dei ministri dell'occupazione, degli affari sociali e della sanità
- Parlamento europeo: conferenza interparlamentare sul semestre europeo con Sassoli, von der Leyen, Michel, Lagarde, Gentiloni, Guterres e Georgieva
- Parlamento europeo: audizione del direttore di Frontex Leggeri alla commissione Controllo di bilancio
Martedì 23 febbraio
- Consiglio Affari generali
- Commissione: discorsi della presidente von der Leyen e del commissario Breton alle Giornate dell'industria dell'Ue
- Parlamento europeo: audizioni della commissaria Vestager davanti alle commissioni Mercato Interno ed Economica
- Commissione: discorso della presidente von der Leyen al lancio di "Un Recovery Plan for the World" della Global Citizen Campaign
- Commissione: discorso dell'Alto rappresentante Borrell a un evento dell'Atlantic Council sulla cooperazione Ue-Usa
- Commissione: discorso del commissario Gentiloni alla Alpeuregio Brussels Schools
- Eurostat: dati sull'inflazione di gennaio
Mercoledì 24 febbraio
- Commissione: riunione settimanale del collegio dei commissari
- Parlamento europeo: audizione del commissario Dombrovskis alla commissione Commercio internazionale
- Parlamento europeo: riunione congiunta delle commissioni Libertà civili, Affari interni e Donne sugli attacchi contro il diritto all'aborto in Polonia
- Commissione: audizione del commissario Reynders sullo stato di diritto con alcuni membri del Parlamento italiano
- Commissione: discorso della commissaria Vălean al Summit ferroviario internazionale
- Consiglio: riunione del Coreper
- Comitato economico e sociale: sessione plenaria; dibattito con la commissaria Šuica sulla Conferenza sul futuro dell'Europa
- Eurostat: dati sull'età delle donne al primo figlio; dati sul commercio nei servizi
Giovedì 25 febbraio
- Consiglio europeo
- Parlamento europeo: conferenza stampa del presidente Sassoli
- Consiglio: riunione dei ministri dell'industria
- Commissione: discorso della vicepresidente Vestager alle Giornate dell'industria dell'Ue
- Commissione: discorso del commissario Gentiloni all'inaugurazione dell'anno accademico del Master in giornalismo e comunicazione multimediale della Luiss
- Commissione: dati sugli indicatori del sentimento economico e del clima delle imprese di febbraio 2021
- Parlamento europeo: audizione del commissario Lenarcic alla commissione Sviluppo
- Parlamento europeo: audizione pubblica della commissione Commercio internazionale sull'accordo Ue-Mercosur
- Comitato economico e sociale: sessione plenaria; dibattito con il commissario Hahn sui piani nazionali di ripresa e resilienza
- Corte di giustizia: conclusioni dell'Avvocato generale sulla procedura di infrazione contro l'Ungheria per le leggi "Stop Soros"; conclusioni dell'Avvocato generale sul velo islamico nel luogo di lavoro
- Eurostat: dati sull'uso dell'internet delle cose
- Transparency international: conferenza stampa su un rapporto sulla lobby del big tech a Bruxelles
Venerdì 26 febbraio
- Consiglio europeo
- Consiglio: riunione dei ministri della Ricerca
- Commissione: discorsi dei commissari Dombrovskis e Gentiloni alla conferenza annuale dell'European fiscal board
- Eurostat: dati sulla spesa pubblica