Europa Ore 7
Il vertice del dilemma sull'export dei vaccini
Molte divisioni tra gli stati membri. Il commissario Breton dice che l'Ue non ha bisgono di Sputnik e che il 14 luglio si potrà raggiungere l'immunità di gregge a livello di continente
Secondo il capo della Task force dell'Ue pei vaccini, con l'attuale produzione di dosi, grazie ai quattro vaccini approvati (Pfizer-BioNTech, Moderna, AstraZeneca e Johnson&Johnson) l'Europa può immunizzare la sua popolazione entro inizio estate. Breton ha sottolineato che "i russi fanno fatica a fabbricare" il loro vaccino. "Se bisogna aiutarli lo vedremo nel secondo semestre. Ma per ora priorità agli europei"
I capi di stato e di governo dell'Unione europea saranno chiamati a scelte difficili sui vaccini nel loro Vertice di giovedì e venerdì. Il tema più scottante è l'ipotesi di vietare le esportazioni delle dosi prodotte nell'Ue. Mercoledì la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, aveva minacciato una guerra dei vaccini contro il Regno Unito, evocando implicitamente il divieto di esportare dosi di Pfizer-BioNTech se AstraZeneca non porterà negli stati membri dosi prodotte nei suoi stabilimenti britannici. Nel fine settimana, von der Leyen ha fatto una mezza marcia indietro, limitandosi a parlare di rischio divieto di esportazione per AstraZeneca. “Abbiamo la possibilità di vietare un'esportazione pianificata. Questo è il messaggio ad AstraZeneca: rispetti il suo contratto con l'Europa prima di iniziare a consegnare in altri paesi”, ha detto von der Leyen in un'intervista a dei giornali tedeschi. La Germania e altri paesi sono contrari a bloccare le esportazioni delle società farmaceutiche che rispettano i loro impegni contrattuali. “Non ci sarebbe consenso per vietare l'export di Pfizer-BioNTech”, ci ha detto un diplomatico di uno stato membro.
I 27 sono divisi sul divieto di esportazioni. All'ultimo vertice in teleconferenza il presidente del Consiglio, Mario Draghi, aveva chiesto a von der Leyen perché l'Ue non poteva fare come Stati Uniti e Regno Unito. L'Italia rimane nel gruppo dei paesi favorevoli alla linea dura. Dall'altra parte c'è il Belgio, dove vengono prodotti le dosi sia di Pfizer sia di AstraZeneca, che invece predica prudenza. Alcuni stati membri ritengono che non sarebbe saggio vietare l'esportazione di tutti i vaccini perché temono rappresaglie sugli ingredienti per fabbricarli. E' la ragione per cui gli Stati Uniti, dove giacciono in frigo milioni di dosi di AstraZeneca non utilizzate perché manca l'autorizzazione della Food and drug administration, non sono stati presi di mira da von der Leyen: la catena di approvvigionamento di precursori e lipidi tra le due sponde dell'Atlantico stanno funzionando. La maggioranza dei 27 ritiene che non si possano punire le società farmaceutiche che rispettano i loro obblighi contrattuali e che sia necessario concentrarsi su casi individuali.
Sputnik V, per contro, non dovrebbe essere un tema di dibattito. Il commissario Thierry Breton, che è a capo della Task force dell'Ue per la produzione dei vaccini, ieri ha detto che l'Europa non ne ha "assolutamente bisogno". Secondo Breton, con l'attuale produzione di dosi, grazie ai quattro vaccini approvati (Pfizer-BioNTech, Moderna, AstraZeneca e Johnson&Johnson) l'Europa può immunizzare la sua popolazione entro inizio estate. "Il 14 luglio abbiamo la possibilità di raggiungere l'immunità a livello di continente", ha detto Thierry Breton a Tf1: "Non abbiamo assolutamente bisogno di Sputnik V". Breton ha sottolineato che "i russi fanno fatica a fabbricare" il loro vaccino. "Se bisogna aiutarli lo vedremo nel secondo semestre. Ma per ora priorità agli europei", ha detto Breton.
L'altro tema su cui si rischia uno scontro al Vertice è la richiesta di sei stati membri di modificare i criteri di ripartizione delle dosi. E' il gruppo, guidato dal cancelliere Sebastian Kurz, dei leader che hanno sbagliato gli ordini: Austria, Bulgaria, Croazia, Lettonia, Repubblica ceca e Slovenia hanno rinunciato a dosi di Pfizer-BioNTech, Moderna e Johnson&Johnson puntando quasi tutto su AstraZeneca perché più economico e promettente. Con i tagli delle forniture della società anglo-svedese si ritrovano nei guai. “E' stata una scommessa ed è andata male”, ci ha detto un funzionario. Ma gli altri stati membri non intendono cambiare il sistema di ripartizione delle dosi o modificare i contratti già firmati. C'è poco appetito anche per la proposta della presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, di usare 10 milioni di dosi di Pfizer-BioNTech che verranno consegnate in anticipo nel secondo trimestre per risolvere i problemi del gruppo dei sei.
Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, si è rassegnato all'ennesimo vertice in videoconferenza. Il Consiglio europeo di marzo doveva tenersi con la presenza fisica dei leader. Oltre ai vaccini, due temi di politica estera previsti in agenda sono particolarmente complessi: i rapporti con la Russia e quelli con la Turchia. Ma la situazione epidemiologica è considerata ancora allarmante. L'Italia è di nuovo divisa tra regione rosse e arancioni. La Francia è tornata parzialmente in lockdown. Angela Merkel si prepara a prolungare le restrizioni in Germania. Il Belgio esita, malgrado un aumento considerevole dei contagi dovuti alla variante B.1.1.7 (quella inglese). Contrariamente ai capi di stato e di governo, i ministri degli Esteri hanno deciso di trasferirsi per tre giorni a Bruxelles per il Consiglio Affari esteri e la ministeriale Nato.
A proposito di vaccini, i leader discuteranno anche del certificato verde digitale che dovrebbe permettere di facilitare la libera circolazione delle persone nell'Ue. Intervistato dalla televisione fiamminga, il commissario alla Giustizia, Didier Reynders, ieri ha detto che non sarà disponibile prima del mese di luglio. Una prima discussione formale si è tenuta alla riunione del Coreper di mercoledì scorso. Gli stati membri sono divisi. “Non è una proposta facile”, ci ha detto una fonte dell'Ue. Gli ambasciatori si sono messi d'accordo per creare un gruppo di lavoro ad hoc. La presidenza portoghese del Consiglio dell'Ue, che ha un interesse particolare per salvare la stagione turistica, intende “lavorare giorno e notte”, ci ha spiegato la fonte.
Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di lunedì 22 marzo, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.
L'Ue tende la mano a Erdogan chiudendo gli occhi sulla Turchia - I ministri degli Esteri oggi e i capi di stato e di governo dell'Ue nel loro Vertice di questa settimana torneranno a offrire a Recep Tayyip Erdogan un'agenda positiva, chiudendo gli occhi su quel che sta facendo il presidente turco dentro la Turchia. Il terreno è stato preparato in una conversazione telefonica tra Ursula von der Leyen, Charles Michel e Erdogan venerdì. “La parte Ue ha sottolineato l'importanza di una de-escalation continua e di un ulteriore rafforzamento della fiducia per permettere un'agenda Ue-Turchia più positiva”, si legge nel resoconto pubblicato dalla Commissione. Si è discusso di rifugiati siriani in Turchia, della situazione in Libia e Siria e di una possibile visita a Ankara dei leader dell'Ue. Von der Leyen e Michel non hanno voluto sollevare il tema della minaccia di vietare il partito di opposizione Hdp. Dopo la telefonata Erdogan ha licenziato il governatore della banca centrale e ha annunciato l'uscita della Turchia dalla Convenzione di Istanbul sui diritti delle donne.
Cosa l'Ue proporrà a Erdogan per calmarlo fino a settembre - Erdogan usa una tattica ben rodata. Dopo essersi lanciato in una serie di provocazioni nel corso del 2020, di fronte alla minaccia di sanzioni da parte dell'Ue ha compiuto una serie di gesti distensivi, in particolare sulle trivellazioni nel Mediterraneo orientale e sui migranti. Al contempo, grazie al ritrovato dialogo con un'Ue che non può permettersi crisi con la Turchia, Erdogan può rilanciare la repressione interna. La debolezza dell'Ue sono le elezioni legislative in Germania a settembre. Prima di allora, Bruxelles non vuole rischiare una nuova crisi di migranti o immagini allarmanti alla frontiera con la Grecia. Tra i 27 c'è consenso per offrire alcuni miliardi di euro per la gestione dei rifugiati siriani in Turchia. Inoltre una maggioranza di paesi è pronta a riaprire il cantiere dell'ammodernamento dell'unione doganale con Ankara. “Ci sono stati segnali positivi dalla Turchia”, ci ha spiegato un diplomatico dell'Ue.
Oggi le prime sanzioni contro la Cina da Tiananmen - Nella riunione del Consiglio affari esteri, i ministri dei 27 dovrebbero dare il via libera a un pacchetto di sanzioni contro funzionari ed entità di diversi paesi per violazioni dei diritti umani, utilizzando per la seconda volta la versione europea del Magnitsky act. Nel mirino ci sono Eritrea, Libia, Corea del nord, Sud Sudan e Russia. Ma le sanzioni che faranno più discutere saranno quelle contro quattro funzionari e una entità cinesi per la persecuzioni degli uiguri nello Xinjiang. Saranno le prime sanzioni contro Pechino da piazza Tiananmen. L'Ue si aspetta una rappresaglia da parte della Cina. Ma le contro sanzioni cinesi non dovrebbero essere dure. “La Cina non ha interesse a inimicarsi troppo l'Ue per non spingerci nelle braccia degli Usa”, ci ha spiegato un funzionario dell'Ue: “Quello che temono i cinesi è un avvicinamento Usa-Usa sulla Cina”.
Un mega comitato per dirigere la Conferenza sul futuro dell'Ue - Una nuova tappa verso il lancio della Conferenza sul futuro dell'Europa sarà superata questa settimana con la riunione costitutiva del comitato direttivo incaricato di dirigerne i lavori. La data fissata dalla presidenza portoghese - ma non ancora confermata - è quella di mercoledì. Il primo ministro Antonio Costa dovrebbe essere a Bruxelles per il Consiglio europeo. In ogni caso ci sarà il suo ministro per gli Affari europei, Ana Paula Zacarias. E mercoledì e giovedì ci sarà la mini sessione plenaria del Parlamento europeo. La Conferenza avrà tre presidenti (quelli delle tre istituzioni), ma il vero potere sarà detenuto dal comitato esecutivo. L'organismo si annuncia pletorico: tre rappresentanti a pieno titolo e quattro osservatori ciascuno per il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione, più la troika presidenziale della Cosac (la Conferenza delle commissioni parlamentari per gli Affari europei) come osservatore e la possibilità di invito per il Comitato delle regioni e il Comitato economico e sociale. Il Parlamento europeo nel frattempo ha deciso che il leader della sua delegazione nel comitato direttivo della Conferenza sarà il liberale belga Guy Verhofstadt.
Il Parlamento dimentica le donne per il futuro dell'Ue - Nella complicatissima organizzazione del comitato direttivo che dirigerà i lavori della Conferenza, il Parlamento europeo si è dimenticato delle donne. I deputati avranno avranno diritto a tre rappresentanti e quattro osservatori nel comitato direttivo. La lista che è stata concordata dai principali gruppi politici prevede il liberale Guy Verhofstadt, il popolare Manfred Weber e la socialista Iratxe Garcia come membri a pieno titolo. I quattro osservatori saranno Daniel Freund per i Verdi, il polacco Zdzisław Krasnodębski per i Conservatori e riformatori europei, il tedesco Helmut Scholz per la Sinistra Unitaria europea, il belga Gerolf Annemans per Identità e democrazia. Il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, aveva scritto una lettera ai capigruppo per chiedere di rispettare "I principi che diciamo di difendere" sulla parità di genere. Ma invano. Secondo Politico, Sassoli ha approvato la lista perché "non aveva altra scelta" per far partire la Conferenza.
Il Consiglio garantisce parità di genere per la Conferenza - Una fonte del Consiglio dell'Ue ci ha invece garantito che i governi garantiranno la parità di genere sia per i membri a pieno titolo sia per gli osservatori nel comitato direttivo della Conferenza. La presidenza portoghese ha deciso di nominare il ministro per gli Affari europei, Ana Paula Zacarias. La lista dei rappresentanti a pieno titolo e degli osservatori del Consiglio dell'Ue venerdì era quasi pronta. Gli altri due membri a pieno titolo per il Consiglio saranno scelti dalla Slovenia e dalla Francia, che avranno la presidenza di turno dell'Ue nel secondo semestre del 2021 e nel primo semestre del 2022.
Il calendario della settimana in Europa
Lunedì 22 marzo
- Consiglio Affari esteri
- Consiglio Agricoltura e pesca
- Consiglio: riunione informale dei ministri della Competitività
- Commissione: la vicepresidente Vestager incontra in videoconferenza il ministro per l'Agricoltura, Stefano Patuanelli
- Commissione: l'Alto rappresentante Borrell riceve il ministro degli Esteri turco, Cavusoglu
- Commissione: il commissario Gentiloni incontra in videoconferenza il presidente dell'Abi Patuelli
- Nato: conferenza stampa del segretario generale Stoltenberg in vista della riunione ministeriale
Martedì 23 marzo
- Consiglio Affari generali
- Consiglio Agricoltura e pesca
- Commissione: discorso del vicepresidente Timmermans al Clean Energy Summit
- Commissione: il vicepresidente Timmermans riceve il ministro dell'Agricoltura Patuanelli
- Commissione: la rappresentanza di Roma organizza il webinar "Senza donne non se ne parla" su Next Generation Eu e la parità di genere con i commissari Gentiloni e Gabriel, il ministro per le Pari opportunità Bonetti e la presidente della commissione Donne del Parlamento europeo Regner (per accreditarsi [email protected])
- Commissione: discorso del commissario Gentiloni alla conferenza "Carbon border adjustments for climate" organizzata dal governo francese
- Parlamento europeo: il presidente Sassoli riceve il ministro dell'Agricoltura Patuanelli
- Parlamento europeo: audizione in commissione Controllo di bilancio del capo negoziatore sui vaccini della Commissione, Sandra Gallina
- Parlamento europeo: audizione in commissione Ambiente del direttore dell'Ema, Emer Cooke
- Parlamento europeo: audizione in commissione Economica del capo della vigilanza della Bce, Andrea Enria, e del presidente del Comitato unico di risoluzione, Elke Konig
- Eurostat: dati sugli indicatori del mercato dell'energia nel 2019 (gas naturale e elettricità); indici di fertilità nel 2019
- Nato: riunione dei ministri degli Esteri
Mercoledì 24 marzo
- Consiglio: vertice sociale tripartito
- Parlamento europeo: mini sessione plenaria (dibattiti sul Consiglio europeo, la riforma del sistema delle risorse proprie, il mercato dei capitali)
- Commissione: riunione del collegio dei commissari
- Commissione: l'Alto rappresentante Borrell riceve il segretario di Stato americano Blinken
- Commissione: discorso della presidente von der Leyen alla conferenza "Investing in climate action: The Make-or-Break Decade"
- Commissione: discorso della presidente von der Leyen alla Transatlantic conference 2021
- Corte di giustizia dell'Ue: sentenza sulla competenza giurisdizionale in caso di sottrazione di minore; sentenza sul disegno e modello dei mattoncini Lego
- Bce: riunione del consiglio dei governatori
- Comitato economico e sociale: sessione plenaria (dibattiti sulla strategia per i diritti dei disabili con la commissaria Dalli e sui Balcani occidentali con il commissario Varhelyi)
- Conferenza sul futuro dell'Europa: riunione costitutiva del comitato direttivo
- Eurostat: dati sulle domande di asilo nel 2020; rapporto sull'asilo nel terzo trimestre del 2020
- Nato: riunione dei ministri degli Esteri
Giovedì 25 marzo
- Consiglio europeo
- Parlamento europeo: mini sessione plenaria (dibattiti sulla strategia europea per i dati e l'allargamento ai Balcani)
- Parlamento europeo: conferenza stampa del presidente Sassoli dopo il suo intervento al Consiglio europeo
- Commissione: discorso del commissario Gentiloni a un webinar sull'economia del cambiamento climatico
- Bce: pubblicazione del bollettino economico
- Comitato economico e sociale: sessione plenaria (dibattito con il vicepresidente della Commissione Dombrovskis)
- Eurostat: dati sul commercio internazionali di beni nel 2020; dati sulle migrazioni e la popolazione di migranti nel 2019
Venerdì 26 marzo
- Consiglio europeo ed Eurosummit
- Commissione: il commissario Schmit incontra in videoconferenza i ministri del Lavoro e per il Sud Orlando e Carfagna