Europa Ore 7

Biden va al Consiglio europeo per fare sul serio

Il presidente degli Stati Uniti, parteciperà al Vertice in videoconferenza di giovedì e venerdì dei capi di stato e di governo dell'Ue. La sua determinazione mette gli europei di fronte a scelte difficili.

David Carretta

“Ho invitato il presidente degli Stati Uniti a unirsi al nostro incontro per permettergli di condividere la sua visione sulla nostra cooperazione futura”, ha detto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel: “E' tempo di ricostruire la nostra alleanza transatlantica”. Il fatto che Biden abbia accettato l'invito dimostra che la sua Amministrazione fa sul serio sulla volontà di un fronte comune per affrontare le potenze autoritarie della Cina di Xi Jinping e della Russia di Vladimir Putin.

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, parteciperà al Vertice in videoconferenza di giovedì e venerdì dei capi di stato e di governo dell'Ue. La discussione si terrà alle 8h45 di sera di domani. “Ho invitato il presidente degli Stati Uniti a unirsi al nostro incontro per permettergli di condividere la sua visione sulla nostra cooperazione futura”, ha detto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel: “E' tempo di ricostruire la nostra alleanza transatlantica”. Il fatto che Biden abbia accettato l'invito dimostra che la sua Amministrazione fa sul serio sulla volontà di un fronte comune per affrontare le potenze autoritarie della Cina di Xi Jinping e della Russia di Vladimir Putin. Ma la determinazione di Biden mette gli europei di fronte a scelte difficili. Cosa fare dell'accordo sugli investimenti con Pechino concluso alla fine del 2020? La Germania è pronta a rinunciare al completamento del gasdotto Nord Stream 2? Gli europei prenderanno il rischio di schierarsi in una nuova guerra fredda o sceglieranno di non allinearsi?

Alcune di queste domande le ha iniziate a porre il segretario di Stato americano, Antony Blinken, alla ministeriale Nato di ieri e negli incontri con Ursula von der Leyen e Josep Borrell di oggi a Bruxelles. Come spieghiamo sul Foglio, Blinken ha reiterano la richiesta alla Germania di abbandonare Nord Stream 2 perché mette a repentaglio la sicurezza energetica dell'Ue e divide l'Europa. Ma dietro alla Russia c'è anche la questione Cina e la rimessa in discussione della dottrina Merkel sul separare gli interessi economici da quelli geopolitici. Ieri Blinken ha detto che la Nato deve concentrarsi “su alcune delle sfide che la Cina pone all'ordine basato sulle regole”. Lunedì il rappresentante permanente americano presso la Nato, Douglas Jones, ha spiegato che “gli Usa vedono la relazione con la Cina come il più importante test geopolitico del XXI secolo e le azioni cinesi hanno anche un impatto sulla sicurezza euro-Atlantica". In una nuova guerra fredda, i non allineati stanno dall'altra parte. E gli europei devono decidere da che parte stare.
 

La dura rappresaglia di Pechino per le sanzioni dell'Ue contro dei funzionari cinesi per la campagna di genocidio degli uiguri nello Xinijang ha sorpreso molti a Bruxelles. Sul Foglio Giulia Pompili spiega perché la Cina ha colpito non solo politici, ma anche accademici, ricercatori e studiosi che sfidano con i fatti la propaganda cinese. Le contro sanzioni “non aiutano a creare una relazione costruttiva”, ha detto una portavoce della Commissione. Ma occorre anche fare i conti “con le dimensioni dell'economia della Cina”. La Commissione intende andare avanti con la ratifica dell'accordo sugli investimenti per “riequilibrare” le asimmetrie sull'accesso al mercato. Ma dentro il Parlamento europeo, anche i gruppi tradizionalmente più comprensivi nei confronti della Cina, come i Socialisti & Democratici, si stanno convincendo che potrebbe non essere una buona idea. L'idea che si fa strada dentro il Parlamento europeo è di non procedere alla ratifica dell'accordo sugli investimenti, almeno fino a quando le sanzioni cinesi contro l'Ue resteranno in vigore.


A proposito del Vertice, abbiamo messo le mani sulla bozza. Una parte consistente è dedicata alla Turchia. I leader dell'Ue intendono “salutare positivamente la recente de-escalation nel Mediterraneo orientale” e si dicono “pronti a dialogare con la Turchia per rafforzare la cooperazione in una serie di settori di interesse comune”, annunciando decisioni al Consiglio europeo di giugno. In particolare, la bozza esprime la disponibilità a lavorare alla “modernizzazione dell'unione doganale” Ue-Turchia, a lanciare “dialoghi di alto livello” su sanità, clima, contro-terrorismo e questioni regionali come la Libia”. C'è un'apertura sui visiti, con la promessa di una cooperazione sulla mobilità delle persone. Infine, la Commissione sarà invitata a proporre “un quadro finanziario per la continuazione dei finanziamenti per i rifugiati siriani” in Turchia.

La bozza non è stata accolta positivamente da tutti gli stati membri. In una discussione ieri al Consiglio Affari generali, Cipro ha detto che è inaccettabile. Nella testo - che potrebbe ancora essere modificato - rimane la minaccia di usare “gli strumenti e le opzioni a disposizione” (leggasi “sanzioni”) in caso di “rinnovate provocazioni o azioni unilaterali” turche. Ma nella bozza non si fa menzione delle minacce di Recep Tayyip Erdogan contro l'opposizione, della decisione di abbandonare la Convenzione di Istanbul sulla violenza contro le donne e della rimozione del governatore della banca centrale. Infine, la discussione strategica sulla Russia è stata declassata a “punto di informazione”. Anche se è prevedibile che il tema Russia torni di attualità dopo l'intervento di Biden al Vertice.

Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di mercoledì 24 marzo, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.

La bozza del Vertice su vaccini e lockdown - I primi tre paragrafi della bozza del Vertice in teleconferenza sono dedicati al Covid-19. Dietro le quinte sono in corso scontri tra i 27 sulla ripartizione delle dosi tra i paesi Ue, l'ipotesi di vietare le esportazioni di vaccini e il certificato verde per viaggiare, mentre la Commissione contesta ad alcuni stati membri come Belgio e Germania le restrizioni alle frontiere. “Accelerare la produzione, la consegna e l'uso di vaccini rimane essenziale per superare la crisi. Gli sforzi a questo fine devono essere intensificati”, dice la bozza. I leader sottolineeranno l'importanza di estendere “il regime di autorizzazione delle esportazioni”. Quanto ai lockdown dovrebbe passare la linea tedesca: “la situazione epidemiologica rimane grave” e “quindi le restrizioni, incluse per i viaggi non essenziali, devono essere mantenute”. I leader chiederanno di andare avanti sul lavoro legislativo e tecnico per garantire l'interoperabilità dei certificati digitali vaccinali. Nella bozza non si fa menzione della richiesta di sei paesi di modificare la metodologia di ripartizione delle dosi interna all'Ue.

La stretta della Commissione sulle esportazioni di dosi - La Commissione di Ursula von der Leyen oggi amplierà le possibilità di bloccare le esportazioni di vaccini prodotti nell'Ue. Nel mirino dell'esecutivo comunitario ci sono AstraZeneca, il Regno Unito e potenzialmente Johnson & Johnson. La partita politicamente più delicata si gioca con Londra sulla questione della reciprocità. Dietro le quinte si sta cercando un “deal” per evitare una guerra dei vaccini. Il governo di Boris Johnson insiste perché si tenga conto delle esportazioni degli ingredienti necessari a produrre le dosi di Pfizer-BioNTech, alcune dei quali vengono prodotti nel Regno Unito. Ma la Commissione potrebbe introdurre nel meccanismo sulle esportazioni una nuova variabile: il tasso di vaccinazione nel paese in cui le dosi dovrebbero essere esportate. Il nuovo meccanismo dovrebbe anche colpire le società che non rispettano le consegne in un periodo più limitato rispetto a quello attuale, che tiene conto le forniture trimestrali. Johnson&Johnson inizierà a consegnare dosi da metà aprile, ma a un ritmo molto ridotto: gran parte dei 55 milioni di dosi attesi nel secondo trimestre arriverà solo a giugno. Infine dovrebbe essere cancellata l'esclusione di Covax, dei paesi a basso e medio reddito e di quelli del vicinato dal meccanismo di controllo delle esportazioni.

Per la Commissione il comportamento di AstraZeneca è vergognoso - Sandra Gallina, il direttore generale per la Sanità che ha condotto i negoziati della Commissione sui vaccini, ieri ha espresso tutta la sua frustrazione nei confronti di AstraZeneca e ha accusato la società farmaceutica di aver ritardato la presentazione dei dati all'Ema sul suo vaccino. “E' una vergogna ed è un danno di reputazione enorme”, ha detto Gallina davanti alla commissione Controllo di bilancio del Parlamento europeo. “Molte persone stanno morendo perché i vaccini non arrivano”, ha sottolineato Gallina. “Abbiamo un portafoglio che include AstraZeneca per 300 milioni di dosi confermate. Dovevano essere consegnate già a dicembre, ma il vaccino non era ancora autorizzato. Questo elemento va considerato in termini di comportamento della società”. AstraZeneca “non ha presentato i dati che erano necessari in tempo o dati sufficienti all'Ema”, ha detto Gallina.

L'azione legale di AstraZeneca perché non c'era altro da fare - Il vicepresidente della Commissione, Maros Sefcovic, ha spiegato perché è stata inviata una lettera di messa in mora a AstraZeneca: l'Ue si è trovata in una situazione di impotenza. “La comunicazione con la società e difficile  dopo tutti i tentativi che sono stai fatti a tutti i livelli della Commissione, dalla presidente della Commissione alla commissaria alla Salute fino al direttore generale alla Sanità, siamo stati costretti a ricorrere alle azioni legali semplicemente perché non sapevamo cos'altro fare”, ha detto Sefcovic. Nella sua audizione al Parlamento europeo, Gallina ha spiegato che “una società che ha un piano di produzione e che era obbligata a produrre, e che oggi produce sono in uno stabilimento sui cinque di quelli previsti per il mercato europeo, non è in una posizione molta buona per difendersi”. Finirà in tribunale? “Abbiamo una notifica formale alla società. Stiamo sollevando i problemi”, ma “quel che è importante per noi è avere le dosi. Quando si agisce contro una società si possono avere diversi obiettivi. L'obiettivo concordato con gli stati membri è ottenere più dosi da AstraZeneca”, ha detto Gallina.

Passare dai titoli ai progetti sulla parità di genere del Recovery - Il commissario all'Economia, Paolo Gentiloni, ieri ha chiesto di "passare dai titoli ai progetti" sulla parità di genere nei piani nazionali di ripresa e resilienza del Recovery fund. Nella bozza che il precedente governo di Giuseppe Conte "c'è un elemento incoraggiante", ha detto Gentiloni durante un webinar organizzato dalla rappresentanza della Commissione in Italia: "nei titoli c'è la questione della parità di genere". Per l'Italia passare dai titoli ai progetti significa "sostenere l'occupazione femminile", ha spiegato Gentiloni. In un editoriale il Foglio spiega che per la parità di genere Next Generation Eu è un'occasione da non sprecare.

Le compagnie aeree devono indennizzare in caso di sciopero - Uno sciopero organizzato da un sindacato del personale di una compagnia aerea, in particolare se volto a ottenere un aumento di salario, non può essere considerato come una "circostanza eccezionale" per liberare la compagnia dall'obbligo di pagare indennizzi per annullamenti e ritardi ai passeggeri. Lo ha stabilito la Corte di giustizia dell'Ue in una sentenza sul caso di un passeggero che aveva chiesto un indennizzo per un volo annullato a causa di uno sciopero dei piloti di Scandinavian Airlines System (SAS) in Danimarca, Svezia e Norvegia. Secondo i giudici di Lussemburgo, lo sciopero in quanto espressione possibile del negoziato sociale deve essere considerato come un evento inerente all'esercizio normale dell'attività del datore di lavoro.

Via libera all'acquisizione di GrandVision da parte di EssilorLuxottica - La Commissione europea ieri ha dato il via libera alla proposta di acquisizione di GrandVision da parte di EssilorLuxottica, subordinandolo al rispetto di alcuni impegni per limitare i rischi per la concorrenza. "EssilorLuxottica offre marchi prestigiosi di occhiali, ad esempio Ray-Ban, mentre GrandVision è uno dei principali rivenditori al dettaglio di prodotti ottici in Europa. La nostra indagine approfondita ha rivelato che, acquisendo una maggiore influenza nel settore della rivendita al dettaglio, EssilorLuxottica avrebbe potuto deteriorare l'accesso degli ottici rivali ai prodotti dei propri marchi in Belgio, in Italia e nei Paesi Bassi", ha ricordato la vicepresidente, Margrethe Vestager.  Le misure correttive prevedono la vendita della catena GrandOptical e dei suoi 35 negozi (ma senza il marchio) in Belgio, di 174 negozi (tra cui la catena VistaSi) in Italia e di 142 negozi della catena EyeWish (e del marchio) nei Paesi Bassi.  Il pacchetto di misure correttive contiene inoltre ulteriori disposizioni che garantiranno il corretto trasferimento agli acquirenti delle attività da cedere, comprese disposizioni transitorie in materia di fornitura e sostegno.

Accade oggi in Europa

- Commissione: riunione del collegio dei commissari

- Commissione: conferenza stampa dei commissari Dombrovskis e Kyriakides sulla revisione del meccanismo di controllo di esportazione dei vaccini

- Commissione: conferenza stampa dei commissari Suica e Schmit sulla strategia su diritti dei bambini

- Parlamento europeo: mini sessione plenaria (dibattiti sul Consiglio europeo, la riforma del sistema delle risorse proprie, il mercato dei capitali)

Consiglio: vertice sociale tripartito

- Commissione: la presidente von der Leyen e l'Alto rappresentante Borrell ricevono il segretario di Stato americano Blinken

- Commissione: discorso della presidente von der Leyen alla conferenza "Investing in climate action: The Make-or-Break Decade"

- Commissione: discorso della presidente von der Leyen alla Transatlantic conference 2021

- Corte di giustizia dell'Ue: sentenza sulla competenza giurisdizionale in caso di sottrazione di minore; sentenza sul disegno e modello dei mattoncini Lego

- Bce: riunione del consiglio dei governatori

- Comitato economico e sociale: sessione plenaria (dibattiti sulla strategia per i diritti dei disabili con la commissaria Dalli e sui Balcani occidentali con il commissario Varhelyi)

- Conferenza sul futuro dell'Europa: riunione costitutiva del comitato direttivo

- Eurostat: dati sulle domande di asilo nel 2020; rapporto sull'asilo nel terzo trimestre del 2020

- Nato: riunione dei ministri degli Esteri