Europa Ore 7
Il Recovery fund fallisce sulle riforme
Francia e Germania ieri hanno presentato piani nazionali senza interventi strutturali significativi. un giornalista si è permesso di chiedere a Bruno Le Maire e Olaf Scholz dove fosse la “ciccia” delle riforme strutturali. “Non sono vegetariano, ma troppa carne fa male alla salute”, ha risposto il francese Le Maire. Il tedesco Scholz si è limitato a dire che “la ciccia” sono clima e digitale
Il presidente del gruppo del Ppe, Manfred Weber, ci ha detto che “sul piano italiano politicamente c'è molta fiducia in Mario Draghi sulle innovazioni e gli investimenti importanti. C'è molta fiducia nelle sue capacità di leadership e questo rende le cose più facili”, ha spiegato Weber: “Il programma nazionale di riforme sta rafforzando la fiducia in Mario Draghi”
Le riforme strutturali per rendere le economie dell'Unione europea di nuovo competitive sono le grandi assenti dei piani nazionali di ripresa e resilienza legati al Recovery fund. E la Commissione di Ursula von der Leyen, dopo aver assicurato che le riforme e il rispetto delle raccomandazioni specifiche per paese sarebbero state centrali per dare il via libera a sovvenzioni e prestiti, non potrà farci nulla. Di fronte alle obiezioni della Commissione, insoddisfatta per la mancanza di dettagli del piano dell'Italia, Mario Draghi ha dato la sua garanzia personale sulle riforme. Francia e Germania ieri hanno presentato piani nazionali senza interventi strutturali significativi. Durante una conferenza stampa congiunta, un giornalista si è permesso di chiedere a Bruno Le Maire e Olaf Scholz dove fosse la “ciccia” delle riforme strutturali. “Non sono vegetariano, ma troppa carne fa male alla salute”, ha risposto il francese Le Maire. Il tedesco Scholz si è limitato a dire che “la ciccia” sono clima e digitale. La Commissione avrà il coraggio di contestare i piani di due pesi massimi come Francia e Germania? C'è da dubitare.
Il piano di Recovery della Francia prevede solo tre riforme strutturali, che di fatto si riducono a una in termini di “ciccia”: la riforma dell'assicurazione contro la disoccupazione. Le altre due misure sono una legge sul clima (“una riforma ambiziosa che cambierà le cose sul cambiamento climatico in Francia”, ha detto Le Maire) e una spending review (“il miglioramento del quadro di governance della qualità della spesa pubblica permetterà di valutare l'efficienza” con una possibile introduzione di una “regola della spesa”, ha spiegato il ministro francese delle Finanze). Nel documento francese manca un grande cantiere che era atteso dalla Commissione, quello della riforma delle pensioni. A un anno da elezioni presidenziali che potrebbero giocarsi sul filo tra Emmanuel Macron e Marine Le Pen, il tema è troppo controverso per Parigi per affrontarlo con impegni nero su bianco. “La riforma delle pensioni si potrà fare solo quando la pandemia sarà finita”, ha detto Le Maire: “Non è un prerequisito dell'Ue”.
Scholz è stato interrogato dai giornalisti su un'altra riforma che non si può fare per ragioni politiche, almeno fino alle elezioni in Germania del 26 settembre: quella delle regole del Patto di stabilità e crescita. Il ministro delle Finanze tedesco, che appartiene ai socialdemocratici della Spd, ha chiuso la porta all'ipotesi di rivedere i tetti del 3 per cento di deficit e del 60 per cento di debito. “In questa crisi il Patto di stabilità ha dimostrato la sua flessibilità. Siamo stati in grado di fare tutto quello che era necessario”, ha detto Scholz: “E' questa è la lezione di questo periodo”. Le Maire ha invece spiegato che “oggi la priorità è investire massicciamente, non consolidare le finanze pubbliche. Abbiamo imparato le elezioni del passato. Torneremo a finanze finanze pubbliche sane appena la crisi del Covid sarà dietro di noi". Simbolicamente, questa mattina Le Maire e Scholz faranno una dichiarazione virtuale congiunta alla stampa con i ministri delle Finanze di Italia e Spagna per annunciare l'invio tutti insieme dei piani di ripresa e resilienza alla Commissione.
A proposito del piano di Recovery dell'Italia, la garanzia di Mario Draghi sembra convincere anche i più ferventi sostenitori della necessità di fare i “compiti a casa” prima di ricevere aiuti dall'Ue. Ieri il presidente del gruppo del Ppe, Manfred Weber, ci ha detto che “sul piano italiano politicamente c'è molta fiducia in Mario Draghi sulle innovazioni e gli investimenti importanti. C'è molta fiducia nelle sue capacità di leadership e questo rende le cose più facili”, ha spiegato Weber: “Il programma nazionale di riforme sta rafforzando la fiducia in Mario Draghi”. Weber si è detto “contento che ci sia un consenso così ampio a Roma” sul piano del Recovery. “L'Italia può essere un caso estremamente importante e un esempio per il resto d'Europa” in termini di “approccio bipartisan per rilanciare l'economia e ricostruire per il futuro", ha spiegato Weber.
Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di mercoledì 28 aprile, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.
Da Francia e Germania ok a tassa minima del 21 per cento su multinazionali - Francia e Germania sono pronte a sostenere la proposta degli Stati Uniti di un'aliquota minima del 21 per cento per tassare le multinazionali. "Se l'amministrazione Biden propone un'aliquota del 21 per cento e c'è consenso, sarebbe accettabile per noi", ha detto il ministro delle Finanze, Bruno Le Maire in un'intervista congiunta con il suo omologo tedesco Olaf Scholz con il Figaro e la Zeit, prima della loro conferenza stampa congiunta sui piani nazionali di Recovery. "E' importante avere un accordo su una percentuale", ha detto Scholz: "Personalmente non avrei niente contro la proposta degli Usa".
Scatta l'allarme Finlandia sulla ratifica del Recovery - Superato l'ostacolo della Corte costituzionale tedesca di Karlsruhe, nel momento in cui la Polonia sembrava sul punto di sbloccare il suo impasse politico interno, è il turno della Finlandia di mettere a rischio la ratifica del Recovery fund. O meglio - per essere precisi - la ratifica della decisione sulle risorse proprie, lo strumento legale che consente alla Commissione di indebitarsi sui mercati per finanziare il Recovery fund. Ieri la commissione costituzionale del Parlamento di Helsinki ha deciso che serve la maggioranza di due terzi dei deputati per ratificare la decisione sulle risorse proprie. I partiti della coalizione di governo non hanno i voti sufficienti. Tutto dipende da Kokoomus, il partito di centrodestra all'opposizione che appartiene al Ppe e che durante le trattative sul Recovery fund era stato critico sul debito comune dell'Ue. In una conferenza stampa ieri il leader di Kokoomus, Petteri Orpo, ha annunciato l'astensione: "Non vogliamo portare l'Europa al caos". Ma a complicare ulteriormente le cose è il rischio di una crisi del governo di Sanna Marin sul bilancio. Il Partito di Centro, che è stato decisivo per il voto 9 a 8 alla commissione costituzionale sulla ratifica parlamentare del Recovery fund, pretende più austerità. Ieri le trattative erano in stallo e non sono escluse elezioni anticipate.
L'opposizione pronta a salvare il Recovery in Polonia - Lo stallo sul Recovery fund in Polonia potrebbe sbloccarsi, dopo che una parte dell'opposizione a Varsavia ha annunciato di essere disponibile a votare la ratifica della decisione sulle risorse proprie, nonostante la coalizione di governo non sia in grado di garantire autonomamente i voti per farla passare in Parlamento. Il piccolo partito Polonia Unita del ministro della giustizia, Zbigniew Ziobro, è contrario al Recovery fund, malgrado il fatto che la Polonia sia tra i principali beneficiari, e ha duramente criticato il primo ministro del PiS, Mateusz Morawiecki. Il Recovery fund "deve andare avanti", ha detto a Bloomberg Piotr Zgorzelski, vicepresidente della Camera e deputato del Partito dei contadini all'opposizione. "L'opposizione deve non solo approvare il fondo, ma anche assicurare che il denaro non sia ridiretto per rafforzare gli interessi della coalizione al governo", ha spiegato Bartosz Arlukowocz, vicepresidente della Coalizione civica, il principale partito di opposizione.
La Commissione riconosce il fallimento sui rimpatri - Il vicepresidente della Commissione, Margaritis Schinas, ha riconosciuto il “fallimento” dell'Ue e dei suoi stati membri sui rimpatri di migranti illegali. Secondo Schinas, solo un terzo delle decisioni di rimpatrio vengono effettivamente attuate: "Nel 2019 quasi 500 mila persone hanno ricevuto un ordine di rimpatrio, ma solo 142 mila di loro hanno effettivamente lasciato" il territorio dell'Ue. Le difficoltà riguardano la riammissione e la reintegrazione nei paesi di origine, le capacità operative di organizzare i rimpatri nell'Ue e il ricorso limitato ai rimpatri volontari, ha spiegato Schinas. “Frontex diventerà l'agenzia europea per i rimpatri”, ha detto Schinas, presentando la nuova strategia dell'Ue sui rimpatri volontari e la reintegrazione.
Il Parlamento ha votato l'accordo post Brexit - Il Parlamento europeo ieri ha votato a favore della ratifica dell'accordo commerciale e di partnership tra l'Ue e il Regno Unito che regolerà le relazioni tra le due sponde della Manica nell'era post Brexit. Il risultato sarà annunciato questa mattina, ma l'esito è scontato. Intervenendo per l'ultima volta davanti al Parlamento europeo, l'ex capo negoziatore dell'Ue, Michel Barnier, ha voluto parlare della lezione della Brexit. “Abbiamo molto più in comune di quello che ci divide”, ha detto Barnier, citando Joe Cox. Ma la Brexit “è un divorzio, un avvertimento e un fallimento dell'Ue”, ha aggiunto Barnier: “Non dobbiamo confondere sentimento popolare e populismo e continuare a mostrare il valore aggiunto” dell'Ue. In un editoriale il Foglio spiega che la lezione di Barnier è saggia e va ascoltata.
Via l'immunità al Pe e arrestato il fondatore di Alba Dorata - Il Parlamento europeo ha approvato a larghissima maggioranza la proposta di togliere l'immunità all'eurodeputato e fondatore di Alba Dorata, Ioannis Lagos, condannato a 13 anni nel 2020 per organizzazione criminale. Il voto - 693 a favore, 25 contrari e 10 astenuti – ha permesso alle autorità del Belgio di arrestare Lagos in vista della sua estradizione in Grecia.
Via libera definitivo a Horizon Europe - Il Parlamento europeo ha approvato definitivamente il programma di ricerca Horizon Europe con un bilancio di oltre 95,5 miliardi di euro per il periodo 2021-27. Il programma dovrebbe garantire finanziamenti a breve e lungo termine per la ricerca e l'innovazione su lotta ai cambiamenti climatici, digitalizzazione e pandemia di Covid-19, ma prevede sostegno anche alle Pmi innovative e all'agricoltura. Un miliardo di euro dovrebbe essere destinato alla ricerca di base, attraverso il Consiglio europeo della ricerca. Il via libera sul regolamento è stato quasi unanime: 677 voti favorevoli, 5 voti contrari e 17 astensioni, mentre il programma Horizon Europe ha ricevuto 661 voti favorevoli, 5 voti contrari e 33 astensioni.
I saldi delle dosi AstraZeneca - Oggi si terrà la prima udienza davanti al tribunale di Bruxelles della causa intentata dalla Commissione a AstraZeneca. L'Ue vuole che il tribunale condanni AstraZeneca a "adottare le misure previste nella citazione, destinate a recuperare il ritardo nel quadro della produzione e consegna delle dosi di vaccino Covid-19", ha spiegato lo stesso tribunale. Se la società non si adeguerà, l'Ue chiede l'imposizione di una "penale". Nel frattempo, sul Foglio Micol Flammini spiega i saldi su AstraZeneca: la Danimarca sta provando a fare scambi per cedere le dosi che non userà più, ma nessuno sembra disposto al baratto perché ormai tutti si tengono stretti BioNTech-Pfizer e Moderna. Risultato: i danesi hanno iniziato a fare prestiti.
Vestager pronta a accusa Apple Store di abuso di posizione dominante - Questa settimana la commissaria alla Concorrenza, Margrethe Vestager, dovrebbe accusare formalmente Apple di aver violato le regole dell'Ue sulla concorrenza con il suo Apple Store. Lo scoop è del Financial Times. L'indagine dell'Antitrust dell'Ue era stata avviata a giugno a seguito di una denuncia di Spotify contro la commissione del 30 per cento di Apple per distribuire le app attraverso l'App Store e il divieto di dirottare gli utenti verso altri metodi di pagamento.
Il Covid-19 dimezza i palazzi della Commissione - Entro il 2030 la Commissione europea intende passare da 50 a 25 palazzi nella regione di Bruxelles, concentrandosi in due quartieri (quello europeo e Rogier) della capitale belga e europea. Secondo l'Echo - che ha fatto lo scoop - questa scelta è verosimilmente dovuta alla crisi del Covid-19 che ha costretto la grande maggioranza dei funzionari della Commissione a lavorare da casa. Nella nuova strategia delle risorse umane, anche se non ancora finalizzata, la Commissione intende proseguire lo smart-working in modo massiccio anche dopo la crisi sanitaria. La presenza fisica per i funzionari sarebbe richiesta almeno due giorni a settimana. Non ci sarebbero più uffici nominativi, ma spazi condivisi e modulabili attraverso il "flex desk" (scrivania flessibile), che permetterebbe di sopprimere il 20 per cento delle scrivanie. La superficie totale occupata dalla Commissione a Bruxelles dovrebbe passare da 780 mila a 580 mila metri quadrati.
EuroNomine - Il collegio dei commissari ieri ha deciso di nominare l'italiano Antonio Nicita come consigliere principale e membro del Regulatory Scrutiny Board, l'organismo interno alla Commissione che valuta la qualità della legislazione dell'Ue. Nicita è stato consigliere dell'AGCOM dal 2014 al 2020.
Accade oggi:
- Parlamento europeo: sessione plenaria (dibattito sul Certificato verde digitale; risultati del voto sull'accordo commerciale e di cooperazione Ue-Regno Unito; dibattito sulla tassazione digitale; dibattito sulla Russia, Alexei Navalny e l'Ucraina)
- Consiglio: riunione del Coreper
- Banca centrale europea: la presidente Lagarde partecipa all'Aspen Security Forum
- Comitato economico e sociale: sessione plenaria (dibattito con il commissario Schmit sul Pilastro sociale europeo; dibattito con la commissaria Valean sulla mobilità sostenibile)
- Eurostat: dati sulla biodiversità nel 2019; dati sulla disoccupazione regionale nel 2020; trend sul turismo nel 2019; dati sugli incidenti fatali sul lavoro nel 2018; indicatori sulla qualità della vita nel 2018