Europa Ore 7

Undici paesi frenano "l'Ue sociale"

L'appuntamento più importante del semestre portoghese è il Summit sociale a Porto. Ma undici paesi hanno presentato un non-paper che di fatto blocca un trasferimento di poteri e competenze verso Bruxelles nelle politiche sociali.

David Carretta

A inizio marzo la Commissione di Ursula von der Leyen aveva presentato un Piano d'azione sul Pilastro sociale dell'Ue. In sostanza l'esecutivo comunitario intende proporre una serie di iniziative per raggiungere tre macro obiettivi entro il 2030

E' l'appuntamento più importante del semestre di presidenza del Portogallo dell'Unione Europea. Venerdì 7 e sabato 8 maggio i capi di stato e di governo dei 27 si ritroveranno a Porto per il Summit sociale e un vertice informale. "Abbiamo bisogno di un impegno comune per rendere il Pilastro europeo dei diritti sociali una realtà", aveva detto il premier portoghese, Antonio Costa, in gennaio: "la dimensione sociale dell'Ue è assolutamente chiave per assicurare che la doppia transizione di cui le nostre società hanno bisogno (climatica e digitale) siano eque e inclusive, non lasciando nessuno indietro". La crisi del Covid-19 ha dato nuovo impeto all'idea dell'Europa sociale. Misure di sostegno pubblico straordinario a imprese e lavoratori, necessità per i governi di gestire l'uscita dagli aiuti senza innescare un'ondata di fallimenti e licenziamenti, ritorno dello Stato con un ruolo di motore della ripresa e della trasformazione economica: il modello europeo sarà vantato dai leader dei 27, nel momento in cui dall'altra parte dell'Atlantico Joe Biden adotta stimoli enormi e si lancia in una ristrutturazione del welfare che non ha precedenti nella storia recente dell'America. E' l'alba dell'Ue sociale? No. Undici paesi hanno presentato un non-paper che di fatto blocca un trasferimento di poteri e competenze verso Bruxelles nelle politiche sociali.

Il non-paper è stato inviato alle altre capitali il 22 aprile. E' stato sottoscritto da Austria, Bulgaria, Danimarca, Estonia, Finlandia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Malta, Paesi Bassi e Svezia. Il gruppo - la Lega Anseatica allargata - teme un'espansione dei poteri di Bruxelles ed è geloso delle proprie politiche sociali. "Il Pilastro dei diritti sociali e i suoi principi contribuiscono a un mercato interno più approfondito e giusto", dicono gli undici. Ma "l'effettiva attuazione del Pilastro sociale dipende in gran parte dall'azione degli stati membri, che detengono primariamente la responsabilità per le politiche sull'occupazione, l'istruzione e le competenze e sociali". Secondo gli undici "qualsiasi azione a livello di Ue deve rispettare pienamente la divisione di competenze dell'Unione, dei suoi stati membri e dei partner sociali. Qualsiasi iniziativa dell'Ue in questi settori deve essere in linea con i principi di sussidiarietà e proporzionalità e deve tenere attentamente conto dei diversi punti di partenza, sfide e assetti istituzionali nazionali". Tradotto: la politica sociale deve restare saldamente nelle mani degli stati membri.

A inizio marzo la Commissione di Ursula von der Leyen aveva presentato un Piano d'azione sul Pilastro sociale dell'Ue. In sostanza l'esecutivo comunitario intende proporre una serie di iniziative per raggiungere tre macro obiettivi entro il 2030: un tasso di occupazione di almeno il 78 per cento nell'Ue; almeno il 60 per cento degli adulti che partecipa corsi di formazione o aggiornamento ogni anno; ridurre il numero di persone a rischio di esclusione sociale o povertà di almeno 15 milioni, compresi 5 milioni di bambini. La misura simbolo della Commissione von der Leyen è il salario minimo europeo, anche se la proposta di direttiva si limita a introdurre un quadro per incoraggiare i salari minimi a livello nazionale senza alcuna armonizzazione. Il calendario della Commissione per il 2021 prevede - tra le altre cose - una comunicazione sul lavoro dignitoso a livello globale, un pacchetto su competenze e talenti e un piano d'azione per l'economia sociale. A Porto i leader dei 27 dovrebbero dare la loro benedizione alle proposte della Commissione. Ma il non-paper degli undici ipoteca la capacità di von der Leyen di andare oltre misure simboliche.

L'Ue sociale è sempre stata un obiettivo effimero e politicamente indigesto per alcuni governi, a partire da quello di Margaret Thatcher nel Regno Unito negli anni 1980. I progressi furono realizzati soprattutto grazie a sentenze della Corte di giustizia dell'Ue. La speranza di una svolta sociale dell'Ue venne alimentata dall'arrivo a Londra del governo laburista di Tony Blair e dall'introduzione del trattato di Lisbona con l'inserimento dell'occupazione tra i settori di interesse comunitario. Con il trattato di Lisbona la dimensione sociale è stata rafforzata grazie a un'aggiunta al suo articolo 3: "L'Unione combatte l'esclusione sociale e le discriminazioni e promuove la giustizia e la protezione sociali, la parità tra donne e uomini, la solidarietà tra le generazioni e la tutela dei diritti del minore".

Quello di Porto non è il primo Summit sociale. Nel 1997 il Lussemburgo con Jean-Claude Juncker organizzò un vertice informale sull'occupazione. Nell'autunno del 2001 la Svezia convocò un consiglio europeo informale a Stoccolma per modernizzare il modello sociale europeo e arrivare alla piena occupazione in un'unione competitiva. L'ultimo Summit sociale si era tenuto a Göteborg nel novembre del 2017 e aveva portato alla proclamazione da parte di Consiglio, Commissione e Parlamento del pilastro europeo dei diritti sociali. A Porto ci saranno altri proclami, ma meglio non aspettarsi una svolta sociale europea.

Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di lunedì 3 maggio, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.

Putin sanziona l'Ue per le sue sanzioni contro la Russia - Venerdì Vladimir Putin si è lanciato in un'altra escalation nel suo scontro con l'Unione europea con la decisione di sanzionare otto personalità europee, tra cui il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, e la vicepresidente della Commissione, Vera Jourova, in risposta alle misure restrittive adottate dai 27 contro sei funzionari russi per il caso Navalny. Il gioco non è più quello delle espulsioni reciproche di diplomatici e spie. Putin percorre la strada della Cina, che a marzo aveva scelto di colpire parlamentari e ambasciatori dell'Ue e dei suoi stati membri in rappresaglia alle sanzioni europee. "Condanniamo con massima fermezza la decisione delle autorità russe di vietare l'ingresso nel territorio russo a otto cittadini dell'Ue”, hanno detto i leader delle istituzioni dell'Ue: “Questa decisione è l'ultima e sorprendente dimostrazione di come la Federazione russa abbia scelto la strada dello scontro con l'Ue invece di accettare di correggere la traiettoria negativa nelle relazioni bilaterali. L'Ue si riserva il diritto di adottare misure appropriate in risposta alla decisione delle autorità russe", hanno detto Charles Michel, Ursula von der Leyen e David Sassoli. In un editoriale il Foglio spiega che serve una reazione all'altezza. La mancata risposta dell'Ue alla Cina è stata vista da Pechino e Mosca come un segnale di debolezza.

Presentati 13 piani nazionali di Recovery - La Commissione europea ha ricevuto 13 piani nazionali di ripresa e resilienza entro la scadenza del 30 aprile entro la quale, almeno in teoria, gli stati membri avrebbero dovuto presentare i loro piani di riforme e investimenti da finanziare con il Recovery fund. L'Italia è il paese che chiede di più: 191,5 miliardi di euro, di cui 68,9 in stanziamenti e 122,6 in prestiti. Segue la Spagna, che però per il momento rinuncia alla componente prestiti, con 69,5 miliardi di stanziamenti. Altri stati membri non sembrano intenzionati a ricorrere ai prestiti o meno di quanto avrebbero diritto. Questo è l'elenco delle richieste avanzate finora: Francia (40,9 miliardi di stanziamenti), Grecia (30,5 miliardi di stanziamenti e 17,8 miliardi di prestiti), Germania (25,96 miliardi di stanziamenti) Portogallo (13,9 miliardi di stanziamenti e 2,7 miliardi di prestiti), Slovacchia (6,6 miliardi di stanziamenti), Belgio (5,9 miliardi di stanziamenti), Austria (4,5 miliardi di stanziamenti), Slovenia (1,8 miliardi in stanziamenti e 700 milioni in prestiti), Lettonia (1,8 miliardi di stanziamenti), Danimarca (1,6 miliardi di stanziamenti), Lussemburgo (93 milioni di stanziamenti). La Commissione ora avrà due mesi di tempo per fare la sua valutazione e proporre la decisione di erogare il 13 per cento della quota che spetta a ciascun paese a titolo di prefinanziamento. Il Consiglio avrà un altro mese di tempo per decidere.

Il certificato verde digitale tecnicamente pronto l'1 giugno - Il sistema tecnico per gestire il certificato verde digitale sarà "pronto e operativo il primo di giugno", ha detto venerdì una fonte della Commissione, nel momento sta per partire la fase sperimentale del pass che dovrebbe facilitare la libera circolazione nell'Ue grazie ai dati su vaccinazione, test negativo o guarigione dal Covid-19. I primi test di interoperabilità dovrebbero partire il 10 di maggio: 16 paesi (Francia, Malta, Paesi Bassi Svezia, Estonia, Lussemburgo, Croazia, Bulgaria, Spagna, Islanda, Austria, Italia, Lituania, Grecia, Germania e Repubblica ceca) hanno dato la loro adesione. La seconda ondata di paesi (Lettonia, Slovenia, Romania, Cipro, Irlanda, Portogallo, Polonia, Danimarca, Finlandia, Belgio, Slovacchia, Ungheria, Norvegia, Liechtenstein) dovrebbe unirsi a fine maggio. I negoziati tra il Parlamento europeo e il Consiglio sul testo di regolamento dovrebbero iniziare questa settimana. L'obiettivo è che il certificato verde digitale sia in vigore dall'1 luglio.

Il pass vaccinale dell'Ue non solo per viaggiare - Il certificato verde digitale non servirà solo per muoversi all'interno dell'Ue, in teoria senza dover essere più sottoposti a obblighi di quarantena, test o auto-isolamento. “Sarà possibile per gli stati membri usare il certificato verde digitale per altri scopi rispetto alla libertà di movimento (nell'Ue), in particolare per accedere a eventi, ristoranti, cinema, teatri e così via”, ha spiegato la fonte della Commissione. Ma gli stati membri dovranno adottare apposite leggi per regolare l'uso interno del certificato verde digitale dell'Ue. “Questo sistema è per la libertà di movimento” e “non c'è un diritto per il proprietario di un bar o di un ristorante di esigere questo certificato, a meno che la legislazione nazionale non lo preveda”, ha spiegato la fonte. Esiste un problema di carattere tecnico. Sono le autorità pubbliche, non i privati, a detenere le chiavi di verifica del certificato verde digitale. Se il pass dovesse servire anche per accedere in strutture private, le autorità pubbliche dovrebbero concedere ai loro proprietari l'accesso alle chiavi di sicurezza.

Vestager accusa Apple di “monopolio” sullo streaming di musica - La Commissione europea venerdì ha formalmente accusato Apple di comportamento anti-concorrenziale sul mercato della diffusione della musica online attraverso il suo App Store. I servizi antitrust di Margrethe Vestager contestano l'obbligo imposto agli sviluppatori di utilizzare l'acquisto integrato di Apple con una commissione del 30 per cento e le restrizioni che impediscono agli stessi sviluppatori di informare gli utenti di iPhone di altre possibilità di acquisto meno costose. "Apple esercita considerevole potere di mercato nella distruzione delle app di streaming di musica", ha spiegato Vestager: "Su quel mercato, Apple ha un monopolio". L'utilizzo della parola "monopolio" ha fatto alzare le antenne agli esperti di concorrenza. Sarà difficile per Apple proporre rimedi che non portino al completo smantellamento dell'attuale sistema. L'indagine era stata avviata a seguito di una denuncia di Spotify.

Vestager lancia un doppio avvertimento su Alitalia - “Siamo molto vicini, quasi pronti, sui prestiti ponti”, ha detto venerdì la commissaria alla Concorrenza, Margrethe Vestager, rispondendo ad alcune domande su Alitalia e Ita. La conclusione dell'Antitrust è che si tratta di aiuti di stato illegali. Ma le trattative con il governo italiano vanno avanti e una “soluzione” è ancora possibile, ha detto Vestager, lanciando un doppio avvertimento su soluzioni unilaterali rompendo i negoziati con Bruxelles. “Quello che è importante è che Ita sia una società economicamente diversa, nuova rispetto a Alitalia, altrimenti sarebbe responsabile per gli aiuti che Alitalia ha ricevuto. E questo non è auspicabile per l'avvio di una società”. Inoltre, i 3 miliardi a Ita devono essere “a condizioni di mercato”, ha spiegato Vestager: “l'investimento deve portare a ritorni che anche un investitore privato accetterebbe”. La commissaria è sembrata irritata per lo stop ai negoziati. “La nostra squadra sta aspettando da un po' una proposta per riprendere le discussioni”. Inoltre, la Commissione ha appreso dai “media” dei 50 milioni per pagare gli stipendi di Alitalia. “Non abbiamo avuto alcuna interazione diretta sui 50 milioni. Non posso commentare”, ha detto Vestager.

I Verdi sempre in orbita nei sondaggi in Germania - Un sondaggio pubblicato ieri dalla Bild am Sonntag conferma il sorpasso dei Verdi sull'Unione Cdu-Csu in vista delle elezioni politiche in Germania del 26 settembre. La campagna è solo all'inizio, ma questa è la quinta ricerca in due settimane che da in vantaggio i Verdi sul campo conservatore. Secondo il sondaggio realizzato da Kantar, i verdi otterrebbero il 27 per cento contro il 24 per cento della Cdu-Csu. I socialdemocratici si fermerebbero al 15 per cento, seguiti dai liberali della Fdp con l'11 per cento, da Alternativa per la Germania con il 10 per cento e dalla Linke con il 7 per cento. La candidata dei Verdi, Annalena Baerbock, appare come la preferita dai tedeschi per succedere ad Angela Merkel alla cancelleria. Secondo un sondaggio Insa, Baerbock verrebbe votata dal 26 per cento contro il 16 per cento del socialdemocratico Olaf Scholz e appena il 15 per cento del cristiano-democratico Armin Laschet.

Il calendario della settimana in Europa

Lunedì 3 maggio

- Commissione: visita del vicepresidente Timmermans a Roma; incontri con i ministri Giovannini, Di Maio e Cingolani; discorso a un evento sulla Conferenza sul futuro dell'Europa organizzata dal PD e dal PSE

- Commissione: discorso del commissario Gentiloni a un evento sulla Conferenza sul futuro dell'Europa organizzata dal PD e dal PSE

- Parlamento europeo: webinar sulla libertà di stampa con i deputati Hautala, Casa e In't Veld, la giornalista Federica Angeli, il segretario generale di Reporter senza frontiere Christophe Deloire, la co-direttrice del media ungherese Telex Veronika Mung e il giornalista bulgaro Nikolay Staykov

- Eurostat: dati sul trattamento dei rifiuti nel 2018; dati sulle nuove imprese e i fallimenti nel quarto trimestre 2020; dati sui giornalisti nell'Ue nel 2020

Martedì 4 maggio

- Commissione il vicepresidente Timmermans partecipa all'incontro di primavera della Commissione trilaterale su "Un mondo post Covid più verde"

- Commissione: l'Alto rappresentante Borrell partecipa al G7 dei ministri degli Esteri

- Commissione: discorso del commissario Gentiloni alla Camera di commercio americana presso l'Ue

Mercoledì 5 maggio

- Commissione: riunione settimanale del collegio dei commissari

- Commissione: l'Alto rappresentante Borrell partecipa al G7 dei ministri degli Esteri

- Consiglio: riunione del Coreper

- Comitato delle regioni: sessione plenaria (intervento del premier portoghese, Antonio Costa; dibattito con il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli)

- Eurostat: dati sui prezzi alla produzione industriale a marzo

Giovedì 6 maggio

- Consiglio Difesa

- Commissione: discorso della presidente von der Leyen all'Istituto universitario europeo

- Commissione: discorso del vicepresidente Timmermans a un evento di El Mundo su "Un'Europa verde e digitale"

- Commissione: discorso della vicepresidente Vestager all'evento "lo Stato dell'Unione" organizzato dall'Istituto universitario europeo

- Commissione: discorso del commissario Breton al Forum sul futuro Ue-Usa dell'Atlantic Council

- Commissione: discorso della commissaria McGuinness all'evento "lo Stato dell'Unione" organizzato dall'Istituto universitario europeo

- Banca centrale europea: pubblicazione del bollettino economico

- Comitato delle regioni: sessione plenaria (dibattito con la commissaria Helena Dalli,

- Eurostat: dati sul commercio al dettaglio a marzo; dati sull'impatto della crisi del Covid-19 sugli indicatori energetici nel 2020; dati sulla spesa sanitaria nel 2019

Venerdì 7 maggio

- Presidenza portoghese: Summit sociale a Porto

- Commissione: il vicepresidente Timmermans, l'Alto rappresentante Borrell e il commissario Breton partecipano all'evento "lo Stato dell'Unione" organizzato dall'Istituto universitario europeo

- Commissione: audizione del commissario Gentiloni davanti alla commissione Finanze del Parlamento italiano

- Banca centrale europea: la presidente Lagarde partecipa a un evento sullo Stato dell'Unione dell'Istituto universitario europeo

- Comitato delle regioni: sessione plenaria (dibattito con l'ex presidente del Consiglio europeo, Herman van Rompuy)

- Eurostat: stima preliminare delle emissioni di Co2 nel 2020; dati sui prezzi delle importazioni industriali; dati sui decessi settimanali a fine marzo 2021

Sabato 8 maggio

- Consiglio europeo: vertice informale dei capi di stato e di governo a Porto

- Consiglio europeo: incontro tra i leader dell'Ue e l'India

- Eurostat: dati sul commercio Ue-India nel 2020

Domenica 9 maggio

- Festa dell'Europa: anniversario della Dichiarazione Schuman

 

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