Europa Ore 7

L'Ue si riapre ai vaccinati del resto del mondo

L'Europa vuole sbloccare le sue frontere ai cittadini dei paesi terzi che sono stati vaccinati o che hanno una situazione epidemiologica rassicurante. Come Israele, Regno Unito e (forse) Stati Uniti

David Carretta

I negoziati tra i governi inizieranno già oggi. L'obiettivo è arrivare a un accordo sulle condizione di riapertura al mondo entro la fine di maggio per farlo entrare in vigore a inizio giugno

Per salvare la stagione turistica l'Unione europea vuole riaprirsi al resto del mondo e così, come aveva annunciato da Ursula von der Leyen in un'intervista al New York Times, intende sbloccare le sue frontiere ai cittadini dei paesi terzi che sono stati vaccinati o che hanno una situazione epidemiologica rassicurante. La Commissione ieri ha presentato una serie di modifiche alla Raccomandazione sulle restrizioni per i viaggi non essenziali dai paesi terzi verso l'Ue. Gli stati membri dovrebbero consentire i viaggi alle persone che hanno ricevuto l'ultima dose del vaccino raccomandata 14 giorni prima del loro arrivo nell'Ue. Inoltre, la Commissione vuole aumentare la soglia che porta al blocco dei viaggi essenziali da un paese terzo da 25 a 100 casi ogni 100.000 abitanti. "E' giunto il momento di far rivivere l'industria del turismo dell'Ue e riattivare le amicizie transfrontaliere in modo sicuro”, ha detto von der Leyen: "Proponiamo di accogliere di nuovo i visitatori vaccinati e quelli dai paesi con una situazione sanitaria buona”. I negoziati tra i governi inizieranno già oggi. L'obiettivo è arrivare a un accordo sulle condizione di riapertura al mondo entro la fine di maggio per farlo entrare in vigore a inizio giugno.

La proposta della Commissione potrebbe sembrare paradossale, nel momento in cui diversi stati membri bloccano i voli da India, Brasile e Sud Africa per paura delle nuove varianti. Ma le decisioni unilaterali di aprire i propri confini di alcuni governi – come Croazia e Grecia – hanno spinto la Commissione ad agire. “Dobbiamo essere in grado di anticipare le decisioni che saranno prese a livello nazionale”, ci ha detto una fonte dell'Ue. L'emendamento alla Raccomandazione tuttavia include un “freno di emergenza” per limitare il rischio che le varianti entrino nell'Ue. Il meccanismo dovrebbe permettere agli stati membri di agire rapidamente per limitare in modo temporaneo i viaggi da paesi terzi. Quando la situazione epidemiologica di un paese non-Ue peggiora rapidamente, e in particolare se una variante di preoccupazione o interesse viene individuata dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, uno stato membro potrà sospendere tutti i viaggi in ingresso. La Commissione sostiene che l'emendamento alla Raccomandazione permetterà maggiore coordinamento a livello di Ue, evitando il patchwork di decisioni nazionali che prosegue a oltre un anno dall'inizio della pandemia.

Come accaduto ad ogni annuncio nella gestione comune della pandemia, occorre guardare bene i dettagli prima di festeggiare la riapertura dell'Ue. L'emendamento in realtà non esenta le persone vaccinate in provenienza da altri paesi da eventuali obblighi di test, quarantena e auto-isolamento. La proposta “fissa le condizioni essenziali per dare l'autorizzazione a viaggiare, non le condizioni di entrata”, ci ha spiegato la fonte dell'Ue. In altre parole ci sarà la “possibilità di viaggiare”, ma essere vaccinato “non significa poter entrare nell'Ue senza altre condizioni: test prima o dopo l'arrivo e quarantena da zone ad alto rischio saranno possibili” anche per i vaccinati. Altro limite importante: i viaggi saranno autorizzati solo per le persone che sono state vaccinate con i vaccini autorizzati dall'Ema o sulla lista di emergenza dell'Organizzazione mondiale della sanità. Questa disposizione, almeno per il momento, esclude il vaccino russo Sputnik V e gran parte dei vaccini cinesi. “Gli stati membri non avranno la possibilità di riconoscere altri vaccini”, ci ha detto la fonte dell'Ue.

Chi saranno dunque i beneficiari della riapertura dell'Ue grazie ai vaccini? Secondo la nostra fonte, c'è innanzitutto Israele che rientra nei parametri sia in termini di persone vaccinate sia di situazione epidemiologica. Per il Regno Unito, le persone vaccinate potranno viaggiare nell'Ue, la situazione epidemiologica è nettamente migliorata, ma la ripresa totale dei viaggi dipenderà dalla reciprocità (cioè l'apertura dei confini britannici ai cittadini europei). Negli Stati Uniti la situazione epidemiologica è meno rassicurante, ma sono in corso negoziati per rendere compatibili i certificati vaccinali americani con il certificato verde digitale dell'Ue. Il resto del mondo, per contro, dovrà aspettare ancora un po'. Almeno fino a quando i progressi nelle campagne vaccinali nazionali condotte con i vaccini non riconosciuti dall'Ema o dall'Oms non porteranno a un netto miglioramento della situazione epidemiologica.

Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di martedì 4 maggio, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.

L'Ue convoca l'ambasciatore russo - Dopo le sanzioni della Russia contro 8 responsabili europei, tra cui David Sassoli e Vera Jourova, la Commissione e il Servizio europeo di azione esterna hanno convocato l'ambasciatore russo presso l'Ue, Vladimir Chizhov. "L'ambasciatore russo presso l'Ue è stato convocato" per "trasmettergli la nostra forte condanna e il rigetto di questa decisione", ha detto il portavoce dell'Alto rappresentante Josep Borrell. Chizhov è stato ricevuto ieri pomeriggio dai segretari generali della Commissione, Ilze Juhansone, e del Servizio di azione esterna, Stefano Sannino. Secondo il portavoce di Borrell, le sanzioni contro gli otto responsabili europei, così come l'espulsione di diplomatici della Repubblica ceca e di altri paesi, dimostrano "che la Russia è determinata a continuare il suo percorso ostile di scontri. L'Ue reagirà a questo", ha detto il portavoce: "stiamo lavorando a una risposta unita". La Russia tornerà all'ordine del giorno del Consiglio Affari esteri del 10 maggio e sarà nell'agenda del Vertice straordinario dei capi di stato e di governo del 25 maggio. “Vedremo quale è il modo migliore di reagire”, ha detto il portavoce.

Un accordo di libero scambio Ue-India contro la Cina? - L'Unione europea e l'India potrebbero annunciare la ripartenza dei negoziati su un accordo di libero scambio durante il loro vertice in videoconferenza sabato. "C'è un chiaro slancio per rafforzare le nostre relazioni strategiche sul commercio, il digitale, il cambiamento climatico e il multilateralismo", ha detto ieri la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, dopo una conversazione con il premier indiano, Narendra Modi: "Sono incoraggiata della prospettiva di intensificare le nostre relazioni commerciali e di investimento". Le trattative su un accordo commerciale sono sospese dal 2013. Ma il contesto geopolitico è cambiato completamente negli ultimi otto anni. Oltre ai negoziati commerciali, Ue e India potrebbero lanciare discussioni su un accordo sugli investimenti e sul riconoscimento delle denominazioni protette. In un editoriale il Foglio spiega che le democrazie hanno tutto l'interesse a consolidare i loro rapporti per contenere l'espansionismo politico ed economico della Cina.

Che fare con i prestiti inutilizzati del Recovery? - L'Unione europea potrebbe ritrovarsi in cassa diversi miliardi del Recovery fund inutilizzati, dopo che alcuni paesi come la Spagna hanno deciso di rinunciare alla loro quota di prestiti limitandosi a richiedere gli stanziamenti a fondo perduto. Sui 672,5 miliardi della Recovery and Resilience Facility, 360 miliardi sono prestiti. Tra i 13 paesi che hanno inviato i loro piani nazionali alla Commissione, solo Italia, Grecia, Portogallo e Slovenia hanno chiesto anche di attivare i prestiti. “Tutti gli stati membri hanno diritto di chiedere un prestito” pari al 6,8 per cento del reddito nazionale lordo, ma tocca a loro “decidere se vogliono”, ha spiegato ieri una portavoce della Commissione. La scadenza è il 31 agosto 2023. Se la Spagna vorrà farvi ricorso potrà richiederli presentando una versione rivista del suo piano nazionale per specificare quali riforme e investimenti saranno finanziati. Se non saranno utilizzati tutti i 360 miliardi, potrebbe essere possibile per gli altri paesi chiedere di aumentare la loro quota di prestiti. “In circostanze eccezionali, l'ammontare complessivo del prestito può essere aumentato a condizione che ci siano risorse disponibili”, ha spiegato la portavoce.

L'Ema valuta il vaccino Pfizer-BioNTech per gli adolescenti - L'Agenzia europea dei medicinali (Ema) ieri ha annunciato di aver avviato la valutazione accelerata sull'uso del vaccino di Pfizer-BioNTech per la fascia di età tra i 12 e i 16 anni, dopo la presentazione dei risultati di un ampio studio clinico sugli adolescenti. La decisione "è attesa in giugno, a meno che non siano necessarie informazioni supplementari", ha detto l'Ema.

La Danimarca abbandona Johnson&Johnson – La Danimarca non userà più il vaccino di Johnson&Johnson nella sua campagna di vaccinazione, dopo che l'autorità sanitaria nazionale ha concluso che i benefici “non superano il rischio di causare possibili effetti avversi” come eventi tromboembolici e coaguli di sangue. “Nel mezzo di un'epidemia, questa è stata una decisione difficile da prendere, in particolare dopo che abbiamo anche interrotto l'uso del vaccino Covid-19 di AstraZeneca, ha detto il vice direttore generale dell'Autorità sanitaria danese, Helene Probst, annunciando un ritardo di 4 settimane nella vaccinazione per le persone tra i 20 e i 39 anni. La Danimarca aveva ordinato 8,2 milioni di dosi del vaccino Johnson&Johnson. La decisione compromette l'obiettivo di raggiungere l'immunità di gregge durante l'estate.

La Svezia dona un milione di dosi AstraZeneca a Covax - La Svezia ieri ha annunciato di voler donare a Covax un milione di dosi del vaccino AstraZeneca, chiedendo ad altri paesi di fare altrettanto. “Nessuno è sicuro finché tutti siamo al sicuro”, ha detto il ministro svedese per lo Sviluppo, Per Olsson Fridh, chiedendo la creazione di un meccanismo dell'Ue “per trovare soluzioni su donazioni su larga scala dall'Ue e dagli stati membri”. La Svezia potrebbe trovarsi con dosi inutilizzate del vaccino di AstraZeneca, dopo che le autorità sanitarie hanno autorizzato la somministrazione solo alle persone con più di 65 anni. Finora, tra i paesi dell'Ue, solo la Franca ha annunciato una donazione di 500 mila dosi del suo stock per aiutare i paesi a basso o medio reddito. Secondo Olsson Fridh, “la situazione con il Covid-19 in India rende la necessità di dosi ancora più urgente in questo momento”. Nel frattempo, Moderna ha annunciato di aver concluso un accordo di acquisto anticipato con Covax per la fornitura di 500 milioni di dosi, di cui 34 milioni nel quarto trimestre di quest'anno.

A Madrid si gioca il futuro della destra spagnola - Oggi i cinque milioni di elettori della comunità autonoma di Madrid sono chiamati alle urne per rinnovare il Parlamento regionale, in un voto che potrebbe prefigurare i contorni del futuro del Partito popolare spagnolo. La candidata del Pp e presidente uscente, Isabel Diaz Ayuso, accreditata da alcuni sondaggi del 43 per cento delle intenzioni di voto è diventata il principale oppositore del governo di Pedro Sanchez con il suo slogan "Comunismo o libertà". Una parte della stampa spagnola la definisce "trumpista". Il leader di Podemos, Pablo Iglesias, e ha rilanciato con lo slogan “Democrazia o fascismo”. Politico.eu, che ogni tanto perde il senso della misura, si è messo a evocare ombre della guerra civile spagnola, tra minacce di morte e episodi di violenza che hanno segnato la campagna. Rimane il fatto che Iglesias, che aveva lasciato il posto di vicepremier per candidati Ayuso, si dirige verso una cocente disfatta, con appena il 6,8 per cento delle intenzioni di voto. Il Partito socialista ha perso terreno fermandosi al 22,9 per cento. Da tenere sott'occhio Vox per due ragioni: la campagna tutta a destra di Ayuso fermerà l'avanzata dell'estrema destra? E il Pp è pronto a governare con Vox? Sul Foglio Guido De Franceschi spiega che Ayuso ha "madridizzato" la campagna elettorale insistendo sul concetto di libertà tipico della Comunidad di Madrid.

La Bulgaria verso nuove elezioni dopo il voto del 4 aprile - La Bulgaria potrebbe andare nuovamente alle urne a luglio, dopo le elezioni politiche del 4 aprile, a seguito dell'incapacità delle forze politiche di trovare un accordo di coalizione. I socialisti hanno già annunciato che non intendono cercare di formare un nuovo governo e che domani dovrebbero rimettere il mandato che era stato affidato loro dal presidente, Rumen Radev. Il partito di centrodestra Gerb di Boyko Borissov e il nuovo movimento anti-establishment ITN della star televisiva Slavi Trifonov hanno già rinunciato. Radev dovrebbe nominare un governo ad interim e convocare elezioni entro due mesi, probabilmente l'11 luglio.

I giornalisti sono lo 0,2 per cento dei lavoratori nell'Ue - Nel 2020 c'erano quasi 393 mila giornalisti in 21 stati membri, circa lo 0,2 per cento del totale dei posti di lavoro, secondo alcuni dati pubblicati ieri da Eurostat in occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa. Donne e uomini sono quasi ugualmente rappresentanti (48 contro 52 per cento). Il 35 per cento dei giornalisti avevano tra i 35 e i 49 anni, il 34 per cento meno di 35 anni e il 32 per cento più di 50 anni. In termini di attività economiche associate con il giornalismo, Eurostat ha registrato 789 mila posti occupati nei 27 stati membri in attività editoriali come la pubblicazione di libri, quotidiani e giornali. Tra gli stati membri è la Svezia a registrare la percentuale più alta di persone occupate in attività editoriali (0,8 per cento), seguita da Finlandia, Danimarca e Germania (0,6 per cento). L'Italia è nella parte bassa della classifica con meno dello 0,3 per cento. All'ultimo posto ci sono Romania e Bulgaria con poco più dello 0,1 per cento.

La libertà di stampa a parole - “La libertà di stampa è un valore europeo centrale ed è essenziale per la democrazia. Dobbiamo difendere questa libertà ogni giorno”, ha detto ieri il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. “Ricordiamoci che la democrazia non può funzionare senza media liberi e indipendenti”, ha spiegato la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen: “Dobbiamo proteggere i giornalisti a ogni costo”. Nella Giornata mondiale della libertà di stampa ieri è stato un coro di dichiarazioni di questo tipo. Il tema è più che mai attuale nell'Ue, nel momento in cui la libertà di stampa è minacciata in Ungheria, Polonia e Slovenia e dopo che giornalisti sono stati assassinati a Malta e in Slovacchia. Ma meglio non farsi illusioni. La difesa della libertà di stampa dentro l'Ue “ogni giorno” e “ad ogni costo” valeva solo ieri. Da oggi e fino alla prossima Giornata mondiale, la libertà di stampa tornerà tra le “varie ed eventuali” della leadership dell'Ue.

Accade oggi in Europa

- Commissione il vicepresidente Timmermans partecipa all'incontro di primavera della Commissione trilaterale su "Un mondo post Covid più verde"

- Commissione: l'Alto rappresentante Borrell partecipa al G7 dei ministri degli Esteri

- Commissione: discorso del commissario Gentiloni alla Camera di commercio americana presso l'Ue

- Parlamento europeo: la delegazione del M5s organizza incontro "Direttiva salario minimo: confronto con le parti sociali" con le deputate Beghin e Rondinelli e i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Confindustria, Confcommercio, Coldiretti, Confcooperative

 

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