Europa Ore 7

L'Ue a Biden sui vaccini: export first

Angela Merkel ha detto un no chiaro all'idea di rinunciare alla proprietà intellettuale. La Commissione è pronta a "discutere" della proposta americana, ma la priorità resta aumentare la produzione e togliere il bando delle esportazioni

David Carretta

I più ottimisti vogliono vedere nella svolta di Biden il segnale che “l'America First è finito”, come ci ha spiegato un diplomatico. Ma anche il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha voluto sottolineare che il vero problema è il divieto di esportazioni da parte di Stati Uniti, Regno Unito e India. "L'Ue è pienamente impegnata per superare tutte le barriere che ostacolano la lotta globale contro il Covid-19. Tutti i paesi devono consentire le esportazioni ed evitare di perturbare le catene di approvvigionamento", ha detto Michel

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, propone di sospendere la protezione dei brevetti sui vaccini? Prima gli Stati Uniti devono esportare, è stata la risposta ieri dell'Unione europea con Angela Merkel che ha detto un chiaro “no” all'idea di rinunciare alla proprietà intellettuale per i rischi per l'innovazione. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, aveva alimentato le congetture su una possibile svolta dell'Ue. Ieri mattina aveva espresso la disponibilità a “discutere” la proposta dell'Amministrazione Biden. Ma, se si legge bene il discorso di von der Leyen, si capisce che l'Ue non è pronta a rinunciare ai brevetti. “La nostra priorità è aumentare la produzione per realizzare la vaccinazione globale. Allo stesso tempo siamo aperti a discutere di qualsiasi soluzione efficace e pragmatica. In questo contesto siamo pronti a valutare come la proposta degli Usa possa aiutare a realizzare questo obiettivo”, ha detto von der Leyen, prima di aggiungere: “nel breve periodo chiediamo a tutti i paesi produttori di permettere immediatamente esportazioni ed evitare misure che perturbino la catena di approvvigionamento”. Come spieghiamo sul Foglio, il messaggio è chiaro: invece di fare annunci simbolici, gli Stati Uniti dovrebbero togliere il bando delle esportazioni sui vaccini e le sue componenti.


I capi di stato e di governo dell'Unione europea parleranno comunque della svolta di Biden nella cena di questa sera dopo il Summit sociale di Porto. I negoziati all'Organizzazione mondiale del commercio dovrebbero riprendere la prossima settimana a Ginevra. Tra i 27 alcuni governi si sono espressi a favore della sospensione della protezione dei vaccini. I più ottimisti vogliono vedere nella svolta di Biden il segnale che “l'America First è finito”, come ci ha spiegato un diplomatico. Ma anche il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha voluto sottolineare che il vero problema è il divieto di esportazioni da parte di Stati Uniti, Regno Unito e India. "L'Ue è pienamente impegnata per superare tutte le barriere che ostacolano la lotta globale contro il Covid-19. Tutti i paesi devono consentire le esportazioni ed evitare di perturbare le catene di approvvigionamento", ha detto Michel. Il fatto è che gran parte della produzione di dosi con cui si vaccina il resto del mondo ricade sulle spalle dell'Ue.  "Siamo la fabbrica globale dei vaccini", ci ha detto un alto funzionario europeo. Dall'Ue sono state esportate oltre 200 milioni di dosi. Il problema è che è più di quanto sia stato consegnato agli stati membri per vaccinare i cittadini europei.

Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di venerdì 7 maggio, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.

Il certificato verde digitale rischia il declassamento a raccomandazione - Le divergenze tra i governi e il Parlamento europeo sul regolamento per l'introduzione di un certificato verde digitale rischiano di portare al declassamento del “pass” vaccinale dell'Ue a semplice “raccomandazione”. Dopo una prima settimana di negoziati tra il Consiglio e il Parlamento, è stallo su un punto in particolare: i deputati chiedono che il certificato garantisca la possibilità di viaggiare liberamente ai cittadini, mentre i governi ritengono che questa debba restare una competenza nazionale compresa la possibilità di imporre test e quarantene all'ingresso. C'è disaccordo anche sulla richiesta del Parlamento di garantire la gratuità dei test e di limitare il “pass” ai vaccini riconosciuti dall'Ema. Secondo le nostre fonti, se non ci sarà un'intesa con i deputati entro un paio di settimane, i governi intendono abbandonare la proposta di regolamento sul certificato verde digitale per adottare una raccomandazione, che non è vincolante e lascia più libertà agli stati membri sulle modalità di applicazione.

Gli ultimi dati sui vaccini dentro l'Ue - La commissaria alla Sanità, Stella Kyriakides, ieri ha illustrato gli ultimi dati sui vaccini nell'Ue, confermando che l'obiettivo di vaccinare il 70 per cento della popolazione adulta è stato anticipato al mese di luglio. “La scorsa settimana abbiamo visto più di 34 milioni di dosi consegnate - un record nelle forniture fino ad ora”, ha detto Kyriakides: “Abbiamo già superato la pietra miliare dei 200 milioni di consegne nell'Ue. Al momento più del 30 per cento della popolazione adulta nell'Ue ha ricevuto una prima dose e per la seconda dose abbiamo raggiunto il 12 per cento”, ha spiegato la commissaria alla Sanità.

La strategia dell'Ue sulle terapie contro il Covid - Dopo la strategia sui vaccini, la Commissione ieri ha presentato una strategia dell'Ue sulle terapie contro il Covid-19 per sostenere lo sviluppo dei medicinali per il trattamento sia del Covid-19 sia della sindrome long Covid. La strategia comprende tutto il ciclo di vita dei medicinali: ricerca, sviluppo, fabbricazione, acquisto e distribuzione. Uno degli obiettivi è arrivare all'autorizzazione di 3 nuove terapie per la cura del Covid entro ottobre 2021. La Commissione investirà 900 milioni di euro in studi di popolazione e sperimentazioni cliniche per stabilire collegamenti tra fattori di rischio ed esiti sanitari al fine di orientare ulteriormente le politiche in materia di sanità pubblica. Entro luglio istituirà un "propulsore di innovazione terapeutica" per sostenere le terapie più promettenti, dalla ricerca preclinica all'autorizzazione all'immissione in commercio. Altri 5 milioni di euro saranno destinati ai dati e alla qualità delle sperimentazioni cliniche, mentre 40 milioni andranno a finanziare la fabbricazione flessibile.  La Commissione definirà un portafoglio di 10 possibili terapie contro il Covid-19 e individuerà le 5 più promettenti entro giugno. Le nuove autorizzazioni, gli esami continui e i contratti di appalto congiunto saranno predisposti entro la fine dell'anno.

La bozza del Summit sociale - I capi di stato e di governo dell'Unione europea si impegneranno a “rafforzare l'impegno per mettere in opera il Pilastro europeo dei diritti sociale e usare questa opportunità unica per unire le forze per una ripresa inclusiva, sostenibile, giusta e ricca di posti di lavoro, basata su un'economia competitiva e che non lasci nessuno indietro”. E' questo il preambolo della bozza di conclusioni del Summit sociale che dovrebbe essere adottata domani dai leader durante il vertice di Porto. Il negoziato è stato più complicato del previsto per le diverse sensibilità degli stati membri. Undici paesi hanno voluto mettere nero su bilancio la competenza nazionale sulla politica sociale. Ungheria e Polonia si sono opposte a qualsiasi riferimento esplicito ai diritti LGBT. Spagna e Italia all'ultimo minuto hanno sollevato dei dubbi sulla bozza, che sembrano essere superati. A Porto non ci saranno la tedesca Angela Merkel, l'olandese Mark Rutte e il maltese Robert Abela. I tre leader saranno collegati in videoconferenza.

L'Ue contro la Royal Navy a Jersey - Mentre le navi della Royal Navy difendevano l'isola di Jersey dai pescatori francesi, la Commissione ha accusato il Regno Unito di violare l'accordo post Brexit per la decisione di imporre nuove condizioni per la pesca al largo dell'isola anglo-normanna. Le nuove condizioni che limitano le attività dei pescherecci europei nelle acque britanniche imposte dal Regno Unito "non rispettano le disposizioni dell'accordo" post Brexit sulla pesca e "fino a quando non avremo ricevuto ulteriori giustificazioni dalle autorità britanniche, riteniamo che non debbano essere applicate", ha detto una portavoce della Commissione. Nel pomeriggio, malgrado l'arrivo della marina militare francese, la tensione è scesa quando i pescatori francesi hanno deciso di rientrare. "La dimostrazione di forza è stata fatta. Ora è la politica che deve prendere il testimone", ha detto Dimitri Rogoff, presidente del comitato regionale di pesca della Normandia. Sul Foglio Paola Peduzzi spiega perché le baruffe anglo-francesi all'isola di Jersey sono le Falkland della Brexit.

Missione minima dell'Ue in Mozambico - L'Unione europea potrebbe inviare in Mozambico una missione militare di addestramento per tentare di "contenere la situazione di sicurezza", ha detto l'Alto rappresentante, Josep Borrell, dopo la riunione di ieri dei ministri della Difesa. "Il Portogallo ha già offerto metà del personale e inviato istruttori militari, ma questo deve essere considerato come un passo avanti per integrarli in una missione di addestramento dell'Ue se alla fine ci sarà un accordo", ha spiegato Borrell. Il problema è che, per il momento, gli altri stati membri sembrano esitanti a mobilitare le forze militari necessarie.

Orbán mette il veto su Hong Kong - Per la seconda volta in un mese, l'Ungheria impedirà all'Unione europea di adottare una risposta unita alla presa di Hong Kong da parte della Cina. Lunedì i ministri degli Esteri dell'Ue avrebbero dovuto adottare conclusioni sulla situazione sul territorio con diverse contromisure, compresa la revisioni delle relazioni con Hong Kong, dopo la modifica della legge elettorale. Ma, durante la riunione del Coreper di mercoledì, l'ambasciatore ungherese non ha dato il suo accordo. Anche in aprile, l'Ungheria aveva bloccato le conclusioni del Consiglio Affari esteri su Hong Kong.

L'Avvocato generale contro la Polonia sui giudici - La Corte di giustizia dell'Ue dovrebbe dichiarare che la normativa polacca relativa al regime disciplinare dei giudici è contraria al diritto dell’Unione. E' questa l'opinione espressa ieri dall'Avvocato generale della stessa Corte - il cui parere non è in vincolante - nella procedura contro la Polonia sul nuovo regime disciplinare per i giudici del Sąd Najwyższy (Corte suprema) e gli organi giurisdizionali ordinari, introdotto nel 2017. Secondo l'Avvocato generale, la possibilità che procedimenti o provvedimenti disciplinari possano essere intrapresi o adottati nei confronti dei giudici a causa del contenuto delle loro decisioni giudiziarie crea senza dubbio un "effetto paralizzante" non soltanto sui giudici di cui trattasi, ma anche su altri giudici in futuro, il che è incompatibile con l'indipendenza dei giudici.

L'Efsa e la commissione contro l'additivo E171 - La Commissione proporrà agli stati membri di ritirare il biossido di titanio (E171) dall'elenco degli additivi alimentari consentiti nell'Ue. Lo ha annunciato la commissaria alla Salute, Stella Kyriakides, dopo un nuovo parere scientifico negativo dell'Efsa, l'Agenzia europea per la sicurezza alimentare. La Commissione intende comunque includere un periodo di transizione prima del divieto.

Abbiamo trovato gli ultimi dati sulle esportazioni di vaccini dall'Ue. Dal 1 dicembre 2020 al 20 gennaio 2021 sono stati esportati 34 milioni di dosi, tra cui quelle destinate a Israele. Dal 31 gennaio al 3 maggio, sono stati esportati 178  milioni di dosi verso 45 paesi. In testa alla classifica dei paesi destinatari c'è il Giappone (72 milioni di dosi), seguito da Regno Unito (18,6), Canada (18,4), Messico (9,7), Arabia Saudita (7,2), Turchia (5,4), Svizzera (5,2), Singapore (3,8), Colombia (3,4), Corea del sud (3,3). Le cifre non includono le esportazioni per Covax. Circa un milione di dosi Pfizer-BioNTech e diversi milioni di AstraZeneca sono usciti dall'Ue verso i paesi a basso o medio reddito attraverso Covax.

Ma alla fine la proposta dell'Amministrazione Biden potrebbe funzionare? “Per installare una linea di produzione dei vaccini ci vogliono da sei mesi a un anno. Bisogna poi considerare il tempo necessario al negoziato all'Omc”, ci ha detto l'alto funzionario europeo: “La volontà dell'Ue è di vaccinare la popolazione mondiale nel breve periodo”. “Al di là degli annunci ci vuole concretezza”, ha spiegato il ministro francese, Clément Beaune. Sul Foglio Luciano Capone spiega che non esistono bacchette magiche brevettate per i vaccini: sospendere i brevetti non è la soluzione. Tutte le cause farmaceutiche firmano accordi con chi è in grado di produrre su licenza. Eppure la guerra politica ai Big Pharma va molto di moda. Ma aggredire la cultura del profitto espone il mondo a essere più vulnerabile contro le pandemie. Il direttore Claudio Cerasa spiega che il populismo contro i brevetti non aiuterà a vaccinare di più. Anche in Italia.

Accade oggi e nel fine settimana in Europa

Venerdì 7 maggio

- Presidenza portoghese: Summit sociale a Porto

- Commissione: il vicepresidente Timmermans, l'Alto rappresentante Borrell e il commissario Breton partecipano all'evento "lo Stato dell'Unione" organizzato dall'Istituto universitario europeo

- Commissione: audizione del commissario Gentiloni davanti alla commissione Finanze del Parlamento italiano

- Banca centrale europea: la presidente Lagarde partecipa a un evento sullo Stato dell'Unione dell'Istituto universitario europeo

- Comitato delle regioni: sessione plenaria (dibattito con l'ex presidente del Consiglio europeo, Herman van Rompuy)

- Eurostat: stima preliminare delle emissioni di Co2 nel 2020; dati sui prezzi delle importazioni industriali; dati sui decessi settimanali a fine marzo 2021

Sabato 8 maggio

- Consiglio europeo: vertice informale dei capi di stato e di governo a Porto

- Consiglio europeo: incontro tra i leader dell'Ue e l'India

- Eurostat: dati sul commercio Ue-India nel 2020

Domenica 9 maggio

- Festa dell'Europa: anniversario della Dichiarazione Schuman

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