Europa Ore 7
L'Unhcr contesta l'Ue sui migranti in Libia
La Commissione chiede solidarietà nei confronti dell'Italia. l'Alto commissario per i rifugiati, “ciò di cui abbiamo bisogno è di un meccanismo più prevedibile ed efficace per salvare vite in mare” e di “fermare i respingimenti che avvengono in tutta la frontiera esterna dell'Ue”
Grandi ci ha risposto che “è importante” avere forme di ricerca e soccorso guidate da uno stato membro e “non è il caso in questo momento. In questo contesto. E' molto importante dare spazio anche ad altre iniziative di salvataggio come quelle fatte da ong” che “riempiono un vuoto indispensabile”
La commissaria agli Affari interni, Ylva Johansson, ieri ha annunciato di aver lanciato uno sforzo di solidarietà nei confronti dell'Italia, chiedendo agli altri stati membri di partecipare a una redistribuzione volontaria dei migranti sbarcati negli ultimi giorni sull'isola di Lampedusa. “Negli ultimi giorni abbiamo visto molte imbarcazioni arrivare in Italia”, ha detto Johansson, in una conferenza stampa con l'Alto commissario per i rifugiati dell'Onu, Filippo Grandi. “Ho parlato con il ministro italiano, Luciana Lamorgese”, ha spiegato Johansson: “Quando vediamo questa quantità enorme di gente arrivare nello stesso momento c'è bisogno di solidarietà per l'Italia. Chiedo agli stati membri di sostenerla con delle relocation”. Johansson ha detto di essere consapevole che “con il Covid-19 è difficile, ma penso che sia possibile. Questo è il momento di mostrare solidarietà nei confronti dell'Italia”. I servizi della Commissione hanno già avviato i contatti con gli altri stati membri per verificare la loro disponibilità ai ricollocamenti. Senza un accordo sul nuovo Patto su migrazione e asilo “dipendiamo dalla solidarietà volontaria da parte degli stati membri”, ha ricordato Johansson.
L'iniziativa di Johansson sulle relocation è la notizia che trovate oggi su tutti i giornali italiani. Probabilmente sono state notate di meno le parole dette dall'Alto commissario per i rifugiati dell'Onu. Filippo Grandi non ha risparmiato critiche nei confronti del meccanismo messo in piedi dall'Italia e dall'Ue sui salvataggi di migranti al largo della Libia. Pur ricordando che c'è bisogno di un nuovo Patto su migrazione e asilo nell'Ue, Grandi ha sottolineato che con gli arrivi degli ultimi giorni a Lampedusa “stiamo parlando di numeri gestibili”. Secondo l'Alto commissario per i rifugiati, “ciò di cui abbiamo bisogno è di un meccanismo più prevedibile ed efficace per salvare vite in mare” e di “fermare i respingimenti che avvengono in tutta la frontiera esterna dell'Ue”. Per Grandi, “questo è il minimo che l'Europa dovrebbe mettere in piedi”. Tanto più che il 90 per cento dei rifugiati “non è nei paesi ricchi” ma “in Africa, in Medio Oriente e in Asia. Quello che chiediamo all'Europa è di fare ciò che altri paesi stanno già facendo in modo abbastanza sostanziale”, ha detto Grandi.
Durante la conferenza stampa, abbiamo avuto la possibilità di chiedere a Grandi se consideri come respingimenti il sistema attuale di collaborazione dei paesi Ue e di Frontex con la guardia costiera libica per intercettare migranti prima che arrivino nelle acque di responsabilità di Italia e Malta. Grandi ci ha risposto che “è importante” avere forme di ricerca e soccorso guidate da uno stato membro e “non è il caso in questo momento. In questo contesto. E' molto importante dare spazio anche ad altre iniziative di salvataggio come quelle fatte da ong” che “riempiono un vuoto indispensabile”. Secondo Grandi, “il salvataggio in mare non è negoziabile”. L'Alto commissario per i rifugiati dell'Onu ha chiesto un “meccanismo di soccorso in mare prevedibile”, a cui partecipino gli stati membri. E' esattamente ciò da cui si sono ritirati i paesi dell'Ue nel corso degli ultimi anni, subappaltando alla guardia costiera libica i salvataggi in acque internazionali.
Sulla cooperazione europea con la guardia costiera libica la risposta di Grandi è stata più sottile, ma non meno esplicita. “Ci sono stati alcuni episodi di respingimenti”, ha detto Grandi. Già questa è una notizia, perché i respingimenti sono illegali, secondo il diritto internazionale e quello europeo. “Ma la questione che ho spesso sollevato è che non c'è niente di male come parte del sostegno internazionale alla Libia di rafforzare la sua guardia costiera in modo che possa fare il suo lavoro in modo efficiente e basato sui principi. Non ci siamo ancora, ma gli sforzi sono legittimi. Ma questa non può essere la sola istituzione in cui si investe”, ha ricordato Grandi. I migranti sono “intercettati dalla guardia costiera libica e riportati in Libia e finiscono in un sistema abusivo in cui tutto il resto non funziona o peggio abusa delle persone. Allora non ci siamo. Questo non è giusto”. Secondo Grandi “lo sforzo di costruire istituzioni libiche dovrebbe andare ben oltre quello della guardia costiera libica”. Sul Foglio Luca Gambardella spiega la truffa dei libici sui migranti: “Prima li salvano, poi li fanno ripartire”. Una fonte diplomatica a Tripoli spiega che dietro all’afflusso record dei migranti a Lampedusa dai tempi di Mare Nostrum ci sarebbero le responsabilità dirette del governo libico e i suoi legami con i trafficanti di esseri umani.
Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di martedì 11 maggio, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.
L'Ue ha deciso di non mostrare i muscoli alla Russia - L'Alto rappresentante, Josep Borrell, ieri ha annunciato di voler evitare un'escalation di sanzioni e espulsioni di diplomatici con la Russia, malgrado l'atteggiamento sempre più aggressivo di Mosca nei confronti dell'Ue e di alcuni suoi stati membri. Il governo ceco aveva chiesto agli stati membri solidarietà sull'espulsione dei suoi diplomatici dalla Russia, dopo lo scontro sulle responsabilità di Mosca in un'esplosione di un depositi di armi in Repubblica ceca nel 2014. “Ho avuto il piacere di bere un caffè con il ministro degli Esteri ceco. Ero a Porto al consiglio europeo dove la questione della Russia è stata discussa”, ha detto Borrell. “Oggi abbiamo rassicurato la Repubblica ceca del forte sostegno”, ma “tutti sono d'accordo sulla necessità di non avere una continua escalation”. Secondo Borrell, l'Ue deve “cercare di non aumentare la tensione” con Mosca. Il tema Russia sarà all'ordine del giorno del Consiglio europeo del 24 e 25 maggio. “Forse dopo la discussione” tra i capi di stato e di governo “l'Alto rappresentante e la Commissione potrebbero essere incaricati di presentare un'analisi della situazione delle relazioni con la Russia come accaduto con la Turchia”, ha spiegato Borrell: “Per il momento non è nell'agenda continuare l'escalation di espulsione di diplomatici”. In un editoriale il Foglio spiega che l'Ue perde un'altra occasione di dare una risposta all'altezza posticipando il momento della verità a dopo le elezioni in Germania.
Un'altra settimana per superare il veto di Orbán su Hong Kong - Di fronte al secondo veto dell'Ungheria su una dichiarazione dell'Unione europea su Hong Kong in meno di un mese, Borrell ieri ha deciso di dare ancora una settimana ai 27 stati membri per cercare di trovare un'intesa su un testo che è già stato annacquato diverse volte. “Qualche soluzione deve essere trovata”, ha detto Borrell dopo la riunione dei ministri degli Esteri dell'Ue. “Abbiamo deciso di dare una settimana in più a livello di gruppo tecnico per una soluzione a cui tutti i 27 stati membri possano dare il loro accordo”. Se non ci sarà unanimità, “dovremo prendere una posizione che non riflette l'unanimità”, ha spiegato Borrell. L'Alto rappresentante ha comunque assicurato che sarà “solo una settimana in più”.
L'Ue preoccupata per gli scontri a Gerusalemme - "Siamo profondamente preoccupati dai recenti scontri e dalla violenza, inclusa questa mattina dentro e attorno alla Spianata delle Mochee/Monte del Tempio”, ha detto ieri Borrell dopo una lunga discussione tra i ministri degli Esteri sulla decisione dell'Autorità palestinese di rinviare le elezioni. “E' un momento molto delicato”, ha detto l'Alto rappresentante: “Tutte le parti devono rispettare pienamente lo status quo dei luoghi santi. E tutti i leader hanno una responsabilità per agire contro gli estremisti”. Sul Foglio Daniele Raineri racconta la giornata di ieri con settanta razzi da Gaza contro Israele e sette su Gerusalemme: Hamas e altri gruppi sparano dalla Striscia, mentre centinaia di palestinesi sono rimasti feriti negli scontri con la polizia israeliana. Sempre sul Foglio, Micol Flammini spiega le trattative per la formazione del nuovo governo israeliano che vanno avanti malgrado sugli scontri a Gerusalemme: per diventare premier Naftali Bennett ha bisogno del sostegno dei partiti arabi.
Dombrovskis e Gentiloni benedicono i piani di Recovery - Valdis Dombrovskis e Paolo Gentiloni ieri hanno dato la loro benedizione all'equilibrio tra investimenti e riforme contenuto nei piani nazionali di ripresa e resilienza presentati finora dagli stati membri. “Complessivamente gli stati membri hanno raggiunto l'equilibrio giusto tra riforme e investimenti”, ha detto il vicepresidente della Commissione Dombrovskis, in un'audizione davanti al Parlamento europeo. Ci sono ancora dei “problemi” con milestone e target, ma “complessivamente le cose sembrano andare nella direzione giusta”, ha spiegato Dombrovskis: “Non ci sono debolezze fondamentali nei piani” presentati finora. Lo stesso messaggio è stato inviato dal commissario all'Economia. “”La questione della riforme era la più difficile da affrontare”, ha spiegato Gentiloni: “Sono abbastanza soddisfatto dell'evoluzione di questi mesi” perché “i piani che sono stati presentati non hanno punti deboli molto grandi”. La Commissione sta lavorando con gli stati membri “sui calendari, i controlli, i target e i milestones”, ha detto Gentiloni.
I dubbi di Gentiloni sull'attuazione delle riforme - Dopo la benedizione ai piani, il commissario all'Economia si è mostrato meno ottimista sulla capacità degli stati membri di realizzare le riforme e gli investimenti previsti dai loro piani nazionali nei tempi previsti. “La principale sfida che abbiamo, una volta approvati i piani, è se quello che c'è scritto accadrà e se accadrà secondo il calendario del piano”, ha detto Gentiloni al Parlamento europeo. “La mia opinione è che questo sia una sfida per diversi paesi”, ha spiegato Gentiloni, ricordando che alcuni degli impegni assunti sono “molto significativi”. Secondo Gentiloni “la vera sfida è questa”.
Quando arriveranno i soldi del Recovery? - Dombrovskis ieri ha delineato il potenziale calendario per arrivare ai primi esborsi del Recovery fund. La Commissione dovrebbe presentare le prime proposte per approvare i piani nazionali e il prefinanziamento “nella seconda metà di giugno”, ha detto Dombrovskis. Poi il “Consiglio ha un mese per approvarle”. Secondo il vicepresidente della Commissione, “se tutto va secondo i piani i primi pagamenti arriveranno agli stati membri in estate, probabilmente in luglio”, ma dipende da quanto rapidamente si muove il Consiglio nell'approvazione dei piani. Ha un mese, ma se accelera, possono accelerare anche gli esborsi”. Dombrovskis ha anche spiegato che la seconda rata del Recovery fund potrebbe arrivare prima della fine dell'anno, “ma dipende se gli stati membri raggiungono milestone e target”.
Il 27,7 per cento della popolazione Ue con una dose - La campagna di vaccinazione nell'Ue continua ad accelerare. Il numero delle dosi somministrate nell'Ue rispetto agli abitanti ha superato quello di Stati Uniti e Regno Unito. Complessivamente, sono state somministrati 172,5 milioni di dosi su 208,6 milioni distribuiti. Secondo la Commissione, il 27,7 per cento della popolazione adulta dell'Ue ha ricevuto almeno una dose. Nel frattempo, un portavoce della Commissione ha chiarito che il contratto con AstraZeneca non scadrà a giugno, anche se l'Ue ha scelto di non esercitare l'opzione né di negoziare una nuova intesa nel momento in cui prosegue il ricorso legale di fronte al tribunale di Bruxelles. “Il contratto scade alla consegna dell'ultima dose”, ha detto il portavoce della Commissione. L'Ue ha ordinato 300 milioni di dosi ad AstraZeneca, che finora ne ha consegnati 50 milioni.
Il Certificato verde digitale al Consiglio Affari generali - Nella riunione dei ministri per gli Affari europei di oggi il tema più caldo potrebbe essere il certificato verde digitale, nel momento in cui governi e Parlamento europeo affrontano i negoziati sul regolamento con posizione di partenza molto diversa. Nel pomeriggio di oggi ci sarà una seconda riunione del “trilogo”, nel quale negoziano Consiglio, Commissione e Parlamento. “Siamo molto ottimisti e speranzosi”, ha detto una fonte della presidenza portoghese dell'Ue, lanciando un appello a tutte le parti ad avere “un approccio costruttivo, tenendo in mente che (il certificato) è uno strumento necessario per facilitare la libera circolazione delle persone”. Due sono gli ostacoli maggiori a un'intesa: il Parlamento chiede che non ci sia più la possibilità per gli stati membri di imporre test e quarantene ai detentori del certificato vaccinale e che i test siano gratuiti. “La questione è come sposare queste diverse posizioni”, ci ha detto la fonte. Secondo la presidenza portoghese, “idealmente serve un accordo (tra Consiglio e Parlamento) a metà maggio. Altri dicono alla fine di maggio”. In ogni caso ne discuterà anche il Consiglio europeo del 24 e 25 maggio.
L'Ue si attrezza per un cyber-scudo - L'offensiva hacker a un gasdotto americano e l'aggressività online registrata durante la pandemia spingono l'Ue a cambiare passo nella guerra cibernetica. In una conversazione con il direttore del Foglio Claudio Cerasa il sottosegretario Franco Gabrielli spiega che l'Italia ora risponderà agli attacchi cyber, mentre il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, spiega la risposta dell'Ue. Sul Foglio c'è anche un articolo sulla nuova strategia per la cyber-sicurezza dell'Ue.
Accade oggi in Europa
- Commissione: il vicepresidente Timmermans partecipa al Forum economico di Delfi
- Commissione: il vicepresidente Dombrovskis partecipa a un seminario dell'Institute of International and European Affairs sulla politica commerciale dell'Ue in un mondo post-Covid
- Commissione: l'Alto rappresentante Borrell e il commissario Gentiloni ricevono l'Alto commissario Onu per i rifugiati, Filippo Grandi
- Commissione: il commissario Reynders ricevere il ministro ungherese della Giustizia, Judit Varga
- Presidenza portoghese: incontro ministeriale sulla gestione dei flussi migratori
- Parlamento europeo: il presidente Sassoli incontra l'Alto commissario Onu per i rifugiati, Filippo Grandi
- Parlamento europeo: briefing per i giornalisti dei deputati Tiemo Wölken e Roberta Metsola su una risoluzione dedicata alla difesa dei media e le organizzazioni della società civile dagli abusi
- Eurostat: dati sulle risorse umane a livello regionali per i settori della scienza e della tecnologia nel 2020; dati sui trasporti dei passeggeri aerei a giugno 2020