Europa Ore 7

Putin entra nella guerra dei cieli tra l'Ue e la Bielorussia

La Russia è pronta all'escalation se l'Ue farà sul serio con le sanzioni con Minsk. Sempre più commentatori dicono che affrontare i due problemi in modo separato sia sbagliato

David Carretta

"La reazione russa è assolutamente incomprensibile", ha detto il ministero degli Esteri austriaco in una dichiarazione, in cui ha definito la decisione "sproporzionata" e ha annunciato la richiesta di "spiegazioni" alla Russia

Vladimir Putin ha deciso di entrare nel conflitto tra l'Unione europea e la Bielorussia sul dirottamento dell'aereo Ryanair in volo da Atene a Vilnius domenica scorsa per arrestare il giornalista e oppositore Roman Protasevich. Due compagnie aeree europee, Air France e Austrian Airlines, si sono viste negare dalla Russia l'autorizzazione per i loro piani di volo verso Mosca, dopo che avevano pianificato nuove rotte per evitare lo spazio aereo bielorusso come chiesto dal Consiglio europeo lunedì. "La reazione russa è assolutamente incomprensibile", ha detto il ministero degli Esteri austriaco in una dichiarazione, in cui ha definito la decisione "sproporzionata" e ha annunciato la richiesta di "spiegazioni" alla Russia. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha risposto che "l'amministrazione presidenziale non è incaricata del controllo del traffico aereo".

Secondo alcuni media russi e bielorussi, il divieto di accesso allo spazio aereo della Russia potrebbe estendersi a tutte le compagnie dell'Ue che rifiutano di attraversare la Bielorussia per volare verso aeroporti russi. In realtà la mossa di Putin è abile e, come sempre, volta a confondere gli europei, i cui ministri degli Esteri ieri erano riuniti a Lisbona per discutere delle sanzioni contro Lukashenka. L'Alto rappresentante, Josep Borrell, ha annunciato un'accelerazione sulle sanzioni contro la Bielorussia e un invito per la leader dell'opposizione, Sviatlana Tsikhanouskaya, a una discussione con i ministri degli Esteri dell'Ue a giugno. "Il pacchetto di sanzioni personali è quasi pronto" e "sarà approvato prima" del Consiglio Affari esteri del 21 di giugno, ha detto Borrell. Per le sanzioni economiche settoriali potrebbe volerci “un po' più di tempo, ma non molto”, perché “dobbiamo adattare il quadro legale”, ha spiegato Borrell.

Limitandosi a colpire due voli di due sole compagnie, il Cremlino manda un segnale all'Ue e si tiene le mani libere. Alcuni in Europa diranno che non bisogna esagerare, perché alla fine si tratta solo di un paio di aerei. Ma il messaggio è chiaro: la Russia è pronta all'escalation se l'Ue farà sul serio. Sul Foglio Micol Flammini spiega che prendendo parte alla guerra dei cieli Putin dice agli europei che lui non abbandonerà Lukashenka. Il presidente russo e quello bielorusso si vedranno oggi a Sochi per il terzo summit bilaterale in appena tre mesi. Nel frattempo Mosca ha bloccato all'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) la proroga della missione di osservazione alla frontiera tra Russia e Ucraina. La Russia insiste per un prolungamento di due mesi, invece dei quattro abituali. La missione dell'Osce scade il 31 luglio. Sono altri segnali - se ce ne fosse bisogno - della volontà del Cremlino di andare a una resa dei conti con gli europei usando anche la carta Bielorussia

Secondo un paper dell'European Council on Foreign Relations, l'Ue farebbe bene a tenere separata la politica sulla Bielorussia da quella sulla Russia. "Le relazioni tra i due paesi sono complicate: non sono così vicini come potrebbe apparire" e "i disaccordi tra loro rafforzano il peso dell'Europa", scrivono Joanna Hosa e Pavel Slikin. Ma sempre più analisti ritengono che Bielorussia e Russia non possono essere affrontate dall'Ue come due problemi separati, come vorrebbero fare diversi stati membri tra cui la Germania. Prima del fine settimana vi consigliamo tre letture. Su Le Monde Sylvie Kauffmann spiega che una nuova cortina di ferro si è abbattuta all'est dell'Europa. Su Le Figaro Laure Mandeville scrive che l'Europa ha un grosso problema sul suo fianco est e se non reagisce ci saranno nuove sorprese dolorose. Secondo Philip Stephens del Financial Times, il rifiuto di Angela Merkel di mettere in discussione il gasdotto Nord Stream 2 incoraggia il sentimento di Putin e di altri autocrati come Lukashenka di poter fare impunemente ciò che vogliono. Compresi atti di pirateria aerea che non hanno precedenti e le operazioni dei servizi segreti sul territorio europeo per assassinare oppositori in esilio o far esplodere depositi di armi.

 

 

Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di venerdì 28 maggio, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.

 

 

Romania, Polonia e Austria completano la ratifica del Recovery fund - Erano le ultime tre ratifiche che mancavano per poter lanciare il Recovery fund, I parlamenti di Romania, Polonia e Austria hanno completato il processo di ratifica della decisione sulle risorse proprie, lo strumento giuridico che consentirà alla Commissione di indebitarsi sui mercati e finanziare la Recovery and Resilience Facility. Il voto ieri del Senato austriaco era scontato, così come quello della Polonia. L'incognita era la Romania, perché era necessaria una maggioranza dei due terzi in Parlamento. L'opposizione del Partito socialdemocratico, che aveva frenato il processo e minacciato di non ratificare, alla fine si è allineata al governo. Mercoledì sera, su 383 voti espressi, 378 deputati hanno votato a favore. Ma i socialdemocratici continuano la loro battaglia contro il primo ministro, Florin Citu, sul piano nazionale di ripresa e resilienza per ottenere i fondi del Recovery fund. Una mozione di sfiducia dovrebbe essere presentata il 14 giugno per contestare le riforme contenute nel piano.
 
La Finlandia ha presentato il suo piano di Recovery - La Finlandia è diventato il diciannovesimo paese a presentare alla Commissione il suo piano nazionale di ripresa e resilienza per ottenere le risorse del Recovery fund. Helsinki ha chiesto 2,1 miliardi di euro di stanziamenti da destinare a quattro pilastri del piano: transizione verde, digitalizzazione dell'economia, occupazione e competenze, e servizi sociali e sanitari.

 
 
Record di consensi per l'euro e l'Italia non è più la più €-scettica - Il 70 per cento dei cittadini dell'area euro ritiene che l'euro sia un bene per il loro paese, con un aumento di 5 punti rispetto a ottobre 2019, secondo un Eurobarometro pubblicato ieri dalla Commissione. Il 22 per cento dei cittadini pensa, invece, che l'euro sia negativo per il suo paese, con un calo di 4 punti percentuali. L'Italia è ancora al di sotto della media della zona euro, ma i favorevoli alla moneta unica sono in netto recupero, permettendo al paese di non essere più il più scettico tra i 19 membri dell'unione monetaria. Il 63 per cento degli italiani ritiene che l'euro è positivo per il paese (più 9 punti) contro il 29 per cento di giudizi negativi (meno 7 punti). Il dato peggiore è stato registrato in Belgio con il 61 per cento di opinioni positive e il 30 di negative. Quanto al fatto che l'euro sia positivo per l'Ue, l'80 per cento dei cittadini risponde affermativamente (più 4 punti), mentre il 4 per cento risponde negativamente (meno 2 punti). In Italia il 75 per cento ha risposto positivamente (più 6 punti) e il 18 per cento negativamente (meno 3 punti). Secondo il commissario all'Economia Paolo Gentiloni, si tratta del "record storico di consensi all'euro nei 19 paesi che condividono la moneta europea".
  
Il 67 per cento degli europei vuole abolire le monete da 1 e 2 cents - Secondo lo stesso Eurobarometro, il 67 per cento dei cittadini è a favore di abolire le monetine da 1 e 2 centesimi per l'euro, imponendo l'arrotondamento obbligatorio verso l'alto o verso il basso della somma finale della cifra più vicina ai cinque centesimi. La Commissione intende fare proposte in questo senso nei prossimi mesi. Ieri ha pubblicato anche la sintesi di una consultazione pubblica su questo tema, condotta dal 28 settembre 2020 all'11 gennaio 2021. Il 72 per cento delle persone che hanno risposto non ritiene utile le monetine da 1 e 2 centesimi, mentre il 71 per cento vuole l'arrotondamento. Attenzione, però, i dati della consultazione pubblica sono falsati geograficamente per la sovra-rappresentazione di alcuni paesi: il 78,92 per cento delle risposte è arrivato dalla Germania, il 9,4 dall'Austria e il 6,8 dalla Francia. L'Italia è al quarto posto per partecipanti alla consultazione pubblica con appena 184 soggetti che hanno risposto pari al 1,08 per cento.
 
L'asse Germania-Francia-Olanda per rafforzare il Digital Markets Act - I governi di Germania, Francia e Paesi Bassi hanno presentato un "non-paper" per chiedere di rafforzare le regole proposte dalla Commissione per i giganti del digitale come Google e Facebook con il Digital Markets Act (DMA), in particolare sul fronte delle acquisizioni. "L'articolo 12 della proposta del DMA manca di ambizione", si legge nel documento firmato dal tedesco Peter Altmaier, il francese Bruno Le Maire e l'olandese Mona Keijzer. Nel mirino dei tre paesi ci sono le acquisizioni killer. "Dobbiamo rafforzare e accelerare il controllo delle fusioni in particolare nei confronti di alcune piattaforme gatekeeper per affrontare le strategie delle società piattaforma che consiste nel comprare in modo sistematico imprese nascenti al fine di limitare la concorrenza". Tra le altre richieste ci sono l'introduzione di verifiche dell'Antitrust Ue per tutte le piattaforme che offrono "un ecosistema di servizi" e un ruolo maggiore delle autorità nazionali nel sostenere la Commissione. Ieri c'è stata la prima discussione sul DMA tra i ministri al Consiglio Competitività. La commissaria Margrethe Vestager ha detto di sperare un accordo entro la fine della presidenza francese dell'Ue nel primo semestre del 2020.
 
Il percorso dei combattenti del Parlamento per tornare a Strasburgo - La settimana dal 7 al 10 giugno segna il ritorno della plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo. Ma l'unico a festeggiare sarà Emmanuel Macron. Ci è stata trasmessa l'email inviata dal direttore generale del Personale del Parlamento, Kristian Knudsen, in vista della transumanza. Per entrare in Francia, funzionari e assistenti dovranno avere una versione stampata dell'ordine di missione, un certificato che dichiara l'esercizio di funzioni essenziali per il Parlamento europeo a Strasburgo, una dichiarazione giurata e i risultati di un test Pcr negativo che deve essere realizzato non più di 72 ore dell'arrivo nel paese. Il centro di test del Parlamento europeo sarà aperto nel fine settimana precedente. Ma all'arrivo a Strasburgo le cose si complicano ulteriormente. Il 7 e 8 giugno in Francia sarà in vigore un coprifuoco dalle 21 alle 6 (niente cene in ristoranti, ci si dovrà attrezzare con i panini) ma solo per due giorni perché dal 9 il coprifuoco passerà dalle 23 alle 6. "Se dovete lavorare oltre l'orario di inizio del coprifuoco, portatevi il certificato che dichiara che svolgete funzioni essenziali per il Parlamento a Strasburgo", dice l'email.
 
L'incubo del ritorno del Parlamento a Bruxelles - L'incubo vero, tuttavia, rischia di essere il ritorno in Belgio, in particolare per assistenti e funzionari. Chiunque stia fuori dal paese per più di 48 ore deve compilare il cosiddetto Passenger Locator Form e rischia di essere considerato come contatto ad alto rischio. A quel punto, funzionari e assistenti saranno costretti a sottoporsi a un test obbligatorio il primo e il settimo giorno dopo il ritorno e a restare in quarantena per 10 giorni. Teoricamente anche le loro famiglie rimaste a Bruxelles potrebbero essere costrette a restare in quarantena. Infine, il Parlamento ha aperto un centro di test a Strasburgo dedicato ai deputati che ritorneranno nei loro stati membri.
 

 
Il Parlamento consiglia di violare la regole Covid del Belgio? - C'è un secondo documento che è stato fatto circolare sull'organizzazione della sessione a Strasburgo e che contiene alcune informazioni interessanti. Una in particolare: "E' generalmente raccomandato per i membri e lo staff di viaggiare individualmente in auto, dal momento che non ci saranno controlli alle frontiere", si legge nella sintesi delle risposte date dall'Amministrazione del Parlamento dopo una riunione del segretario generale, Klaus Welle, con i responsabili dei gruppi politici. La frase insospettisce. Per chi viaggia in automobile è più facile evitare l'obbligo di riempire il cosiddetto Passenger Locator Form e dunque evitare test e quarantene al ritorno in Belgio. Il Parlamento metterà a disposizione il suo servizio di auto blu per trasportare parlamentari e assistenti da Strasburgo a Bruxelles e ritorno.
 
In caso di contagio a Strasburgo? - Nello stesso documento viene spiegato cosa fare nel caso in cui un deputato, un assistente o un funzionario risulti positivo al Covid-19 a Strasburgo. Il protocollo prevede "quarantena nella stanza d'albergo" e, se non ci sono sintomi, "poi ritorno con la propria auto a Bruxelles". In caso di sintomi, si deve seguire un altro protocollo gestito dal servizio medico del Parlamento europeo. Infine, dentro il palazzo del Parlamento a Strasburgo ci saranno una serie di limitazioni per prevenire i contagi. I funzionari presenti saranno solo il 30 per cento rispetto alla situazione normale, con l'obbligo di indossare mascherina e rispettare il distanziamento sociale. Dentro a ciascun ufficio non potrà esserci più di una persona (il che pone un problema di convivenza tra deputati e assistenti).
 
Marocco e Guinea entrano nella top-ten dei richiedenti asilo - I paesi di origine dei migranti che hanno presentato più richieste di asilo nell'Ue a marzo rimangono Siria, Afghanistan, Iraq, Pakistan e Nigeria, ma nella classifica entrano anche Marocco e Guinea dopo incremento del 30 per cento rispetto al mese di febbraio, secondo i dati pubblicati ieri dall'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo (Easo). Complessivamente lo scorso mese sono state presentate 40.200 richieste di protezione internazionale nell'Ue. I migranti di nazionalità marocchina che hanno chiesto asilo sono stati circa mille, mentre quelli della Guinea 980. Messi insieme i migranti dei paesi dell'Africa occidentale che hanno fatto domanda di protezione internazionale in marzo sono 5.500, con un aumento del 37 per cento rispetto a ottobre 2020. Secondo Easo, queste cifre indicano che "i recenti sviluppi sulla rotta migratoria dell'Africa occidentale verso le isole Canarie hanno iniziato a tradursi in più richieste di asilo".
 

 
Dopo le elezioni farsa di Assad, l'Ue prolunga le sanzioni - "Le elezioni che hanno avuto luogo in Siria il 26 maggio non rispettano alcun criterio di un voto veramente democratico e non contribuiscono alla soluzione del conflitto", ha detto ieri l'Alto rappresentante, Josep Borrell, dopo il voto farsa a favore di Bashar al Assad. Poche ore dopo il Consiglio dell'Ue ha deciso di prolungare le sanzioni contro il regime siriano per un altro anno, fino al primo di giugno del 2022, per la continua repressione della popolazione civile. Nella lista nera introdotta nel 2011 attualmente sono incluse 283 persone e 70 entità.
 
L'Italia ha un nuovo ambasciatore in Belgio - L'ambasciatore d'Italia nel Regno del Belgio, Francesco Genuardi, ha presentato mercoledì le lettere credenziali al Re Filippo. Secondo un comunicato dell'ambasciata d'Italia, al centro del colloquio ci sono stati "lo stato eccellente delle relazioni bilaterali, l’attenzione riservata alla nutrita presenza di connazionali italiani e le prospettive per un ulteriore rafforzamento dell'amicizia tra Italia e Belgio, anche nel contesto delle comuni sfide europee".

 

 

Accade oggi in Europa

- Consiglio: riunione informale dei ministri della Difesa

- Consiglio Competitività

- Commissione: il commissario Gentiloni partecipa al G7 dei ministri delle Finanze

- Commissione: i commissari Schinas e Gentiloni partecipano al Global Solutions Summit

- Eurostat: dati sulla produzione e il consumo di prodotti chimici nel 2019; dati sui decessi fino a metà aprile