europa ore 7
La Commissione prova a spingere la riapertura
Il trattato pandemico di Michel e i ritardi di Johnson&Johnson, i socialisti contro Sassoli e il ritorno a Strasburgo, l'Osservatorio dell'Ue sulle tasse e le nuove sfide della Nato
Bruxelles vorrebbe che gli stati aprissero il più possibile le frontiere per facilitare la libera circolazione delle persone. Il commissario alla Giustizia Reynerds ha presentato la Raccomandazione per allentare le restrizioni, ma il margine di discrezionalità rimane ampio. I criteri comuni e i limiti
Il numero di contagi in Europa scende rapidamente, la campagna di vaccinazione accelera e la Commissione vuole spingere gli stati membri ad aprire il più possibile le frontiere facilitando la libera circolazione delle persone dopo un autunno, un inverno e una primavera di divieti di viaggi e obblighi di quarantena e test. Dopo l'accordo politico sul Certificato digitale Covid dell'Ue (il voto definitivo del Parlamento europeo è atteso la prossima settimana), il commissario alla Giustizia, Didier Reynders, ieri ha presentato la Raccomandazione agli stati membri per allentare le restrizioni alla libera circolazione delle persone. I cittadini europei completamente vaccinati o guariti dal Covid-19 non dovrebbero più essere sottoposti a obblighi di test e quarantena quando passano da un paese all'altro. La raccomandazione dovrebbe modificare anche i criteri adottati per stabilire le diverse zone colore e le varie restrizioni associate. Ma la proposta della Commissione lascia ampio margine di discrezionalità agli stati membri. Come con le precedenti raccomandazioni i governi saranno di fatto liberi di disattendere le indicazioni che vengono dall'Ue o di chiudere improvvisamente le frontiere. “Questa è una ricetta per un disastro Schengen”, ha commentato su Twitter Alberto Alemanno, professore all'École des hautes études commerciales di Parigi.
La proposta di Raccomandazione della Commissione, che deve essere approvata dal Consiglio, prevede innanzitutto una serie di criteri comuni per stabilire chi è completamente vaccinato e quando (14 giorni dopo l'ultima dose), quando e per quanto tempo si è guariti dal Covid-19 (dal 10imo al 180esimo giorno successivo a un test Pcr positivo), quanto tempo è valido un test negativo (72 ore per il test Pcr, 48 ore per i test antigenici rapidi). Inoltre, la Raccomandazione prevede che i minori siano esentati dagli obblighi di quarantena e che i bambini di meno di sei anni non debbano sottoporsi a un test quando viaggiano con i genitori completamente vaccinati. La proposta della Commissione aggiorna i codice colore e alza le soglia dei contagi per quelle arancione (da 50 a 75 casi ogni 100 abitanti) e rosso (da 50 a 150). Chi proviene da zone verdi non dovrebbe essere soggetto a nessuna limitazione. Chi arriva da zone arancioni potrebbe essere obbligato a un test preliminare alla partenza. Chi parte da una zona rossa può essere sottoposto a test o quarantena all'arrivo. Per le zone rosso scuro, i viaggi non essenziali sono da scoraggiare fortemente, mentre test e quarantena rimangono obbligatori.
In realtà gli stati membri hanno applicato come hanno voluto le regole sui codici colore e le restrizioni delle precedente Raccomandazioni. La Commissione ieri ha proposto una nuova eccezione: ci sarà un “freno di emergenza” che consente ai governi di ripristinare restrizioni sui viaggi anche nei confronti delle persone vaccinate e guarite dal coronavirus, se la situazione epidemiologica peggiorasse rapidamente o se fosse segnalata un'elevata prevalenza di varianti problematiche o di interesse. Gli stati membri potranno anche togliere restrizioni alle persone che hanno ricevuto una sola dose di vaccino (diversi paesi, tra cui l'Italia, hanno già annunciato l'intenzione di farlo), Insomma, come ha sottolineato il professore Alemanno, “alla fine ciascuno stato membro rimane libero” perché non c'è un'armonizzazione nella gestione della pandemia. Il commissario Reynders si è mostrato invece ottimista. “Confidiamo che gli stati membri faranno il miglior uso possibile di questo strumento e della Raccomandazione, così da consentire a tutti di ricominciare a spostarsi liberamente e in sicurezza”, ha detto Reynders.
Oggi la Commissione annuncerà la partenza del sistema per connettere il Certificato digitale Covid dell'Ue emesso dai diversi stati membri, con l'accensione del cosiddetto “gateway” che consente l'interoperabilità tra i diversi paesi. Una decina di stati membri saranno ai blocchi di partenza. Alcuni di questi paesi hanno scelto il primo di giugno per iniziare a emettere il Certificato digitale Covid. A quanto ci è stato riferito, l'Italia si collegherà al "gateway", ma non sarà nel gruppo di paesi che sin da subito emetteranno i certificati o riconosceranno quelli di altri paesi. Da oggi “sarà possibile per gli stati membri connettersi al gateway, emettere i certificati e riconoscere quelli emessi da altri paesi”, ci ha detto una fonte dell'Ue. “Ma dipende se gli stati membri hanno il loro sistema in funzione e hanno adottato il quadro giuridico”.
Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di martedì 1 giugno, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.
La Commissione riconosce ritardi nelle consegne di Johnson&Johnson - Un portavoce della Commissione ieri ha riconosciuto che le forniture di vaccini da parte di Johnson&Johnson subiranno dei ritardi nel corso del mese di giugno. “Gli stati membri sono stati informati” e “hanno espresso la loro preoccupazione”, ha detto il portavoce. Secondo la Commissione, si tratta di “una riduzione temporanea” delle forniture e ci sarà “un aumento delle consegne delle dosi presto”. Il commissario Thierry Breton, che è a capo della Task force sui vaccini, ha discusso con Johnson&Johnson della situazione della produzione e delle capacità produttive. La Commissione è convinta che la società farmaceutica sarà in grado di fornire tutte le dosi promesse “nel complesso” nel secondo e terzo trimestre. Tradotto: il ritardo si protrarrà per tutto il mese di giugno.
Michel vede decollare il "suo" trattato pandemico - L'Assemblea dell'Organizzazione mondiale della sanità ha convocato una sua sessione speciale il prossimo novembre che dovrebbe decidere di aprire i negoziati su un trattato internazionale sulle pandemie. La risoluzione incarica il gruppo di lavoro post-pandemia, creato per imparare le lezioni della pandemia di Covid-19, di lavorare sul testo. Solo una volta nella storia dell'Oms era stata convocata un'Assemblea generale straordinaria. L'idea di un trattato sulla pandemia era stata originariamente lanciata dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, il 12 novembre a Forum della pace di Parigi. Il probabile avvio dei negoziati "è stato il risultato di una lunga e intensa campagna diplomatica, a volte di una battaglia, iniziata con un'idea di Michel", ci ha detto una fonte del Consiglio europeo. La "più grande difficoltà" per l'Ue è stata di convincere gli Stati Uniti a dare il loro assenso: "Il prezzo per avere gli americani a bordo" è stato rinviare la decisione formale per l'avvio dei negoziati a novembre. "L'obiettivo del trattato è chiaro: essere meglio preparati per future crisi sanitarie ed evitare molti problemi che abbiamo incontrato durante questa pandemia. Un trattato darà all'Oms uno strumento più efficace per agire", ci ha spiegato un'altra fonte europea.
La sala stampa della Commissione riapre il primo luglio - Il portavoce della Commissione, Eric Mamer, ha annunciato la riapertura parziale della sala stampa ai giornalisti dal primo luglio. A partire da quel giorno “lo smart working in Belgio non sarà più obbligatorio”, ha detto Mamer, spiegando che il funzionamento della sala stampa sarà ibrido: ci saranno 70 posti disponibili e i giornalisti potranno continuare a fare domande con il sistema di teleconferenza attuale. “I posti non saranno riservati, almeno per il Midday briefing e i briefing tecnici. Per le conferenze stampa con i commissari, ci sarà un sistema di prenotazione”, ha detto Mamer. Inoltre dovranno essere rispettate “le distanze sanitarie necessarie” nei contatti a margine con i portavoce. La riapertura della sala stampa è un piccolo evento per la bolla dei giornalisti brussellesi. La chiusura era stata decretata all'improvviso il 13 marzo del 2020 e da allora tutti gli eventi stampa si sono svolti in teleconferenza.
I socialisti contro Sassoli sul ritorno del Parlamento a Strasburgo - La capogruppo dei Socialisti&Democratici, Iratxe Garcia Perez, ieri ha pubblicato una inusuale dichiarazione contro la decisione sostenuta dal presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, di tenere la plenaria della prossima settimana a Strasburgo. “Sappiamo che il Parlamento europeo dovrebbe tenere la sua sessione plenaria a Strasburgo non appena le condizioni lo consentiranno, ma non sembra essere il caso: c'è ancora il coprifuoco, tutte le persone che viaggiano avranno bisogno di un test Pcr e tutto il personale che viene da Bruxelles dovrà fare una quarantena post-viaggio. Avrebbe più senso andare a luglio”, ha detto Garcia Perez: “La sicurezza sanitaria deve venire prima di ogni interesse politico”. Fonti socialiste ci hanno spiegato che, se la plenaria sarà confermata, Garcia Perez andrà a Strasburgo “come leader del gruppo”, ma non farà “pressioni” sugli altri deputati per effettuare la trasferta. “Siamo contrari. Non riteniamo opportuno”, ci hanno detto le fonti.
La verità di Martusciello sul ritorno a Strasburgo - Nei sistemi informatici del Parlamento europeo, da giorni è in corso una ribellione via email dei deputati semplici sulla decisione di tenere la plenaria a Strasburgo. Lettere aperte, proteste individuali, commenti sdegnati: noi abbiamo intercettato l'email inviata dall'eurodeputato di Forza Italia Fulvio Martusciello, che ci è parsa abbastnza precisa e concisa: “Solo per soldi. Perché dobbiamo andare a Strasburgo? Solo per i soldi che dobbiamo dare a questa città. Nessun'altra ragione. Rischiamo la nostra salute solo per soldi. Questa è la verità”, ha scritto Martusciello. In realtà, c'è anche la questione dei soldi che incassano i deputati europei come diaria. Malgrado la possibilità per i parlamentari di collegarsi alla plenaria in teleconferenza, l'intenzione di Sassoli è di permettere solo a Strasburgo la firma sul registro delle presenze che dà diritto all'indennità da 324 euro al giorno.
Le sfide a est della Nato, le sfide a sud dell'Ue - I ministri degli Esteri e della Difesa della Nato oggi si riuniranno in teleconferenza per preparare il summit dell'Alleanza Atlantica che si terrà il 14 giugno a Bruxelles. Il segretario generale, Jens Stoltenberg, ieri ha parlato a lungo di Cina sottolineando che esistono “opportunità” ma anche “sfide serie” per i membri della Nato. In un editoriale il Foglio spiega che mentre guarda all'est più lontano, l'Alleanza deve occuparsi anche di un est più vicino: la Russia di Vladimir Putin. Nel frattempo, a Roma il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha visto il premier libico, Abdulhamid Al Dabaib. In un altro editoriale il Foglio spiega che è stato un incontro finalmente credibile sulla Libia, anche se per l'Ue resta da gestire il dossier migranti.
La sfide della intercettazioni per il reset transatlantico – La Commissione vuole tenersi fuori dalle polemiche innescate dalle rivelazioni sulle intercettazioni di leader europei da parte degli Stati Uniti con l'aiuto della Danimarca nel 2012 e 2014. Eppure l'episodio rischia di pesare sul reset delle relazioni transatlantiche, che dovrebbe avvenire durante la visita in Europa di Joe Biden a metà giugno. L'attuale presidente all'epoca delle intercettazioni dei leader europei era vicepresidente di Barack Obama. “Le questioni sui servizi segreti sono di competenza nazionale e tocca ai servizi nazionali controllare i propri servizi”, ha detto un portavoce della Commissione. Anche la vice-presidente della Commissione, la danese Margrethe Vestager, ha preso le distanze. Il suo ufficio ha precisato che all'epoca delle intercettazioni Vestager era ministro dell'Interno in Danimarca, ma i servizi segreti erano sotto il controllo del ministro della Giustizia.
Gentiloni lancia l'Osservatorio dell'Ue sulle tasse - Il commissario Paolo Gentiloni oggi lancerà con gli eurodeputati Paul Tang e Sven Giegold l'Osservatorio dell'Ue sulla tassazione, un organismo che deve riunire università, ong, centri di ricerca, economisti e giuristi per condurre ricerche sulle frodi, l'evasione e l'elusione fiscale. L'Osservatorio, che sarà diretto dal professor Gabriel Zucman, ha ricevuto un finanziamento dalla Commissione di 1,2 milioni di euro per il periodo 2020-21. Tra i suoi compiti ci sarà quello di rafforzare il coinvolgimento della società civile nelle politiche dell'Ue contro gli abusi fiscali.
La Superlega davanti alla Corte dell'Ue - Saranno i giudici della Corte di giustizia dell'Ue a dirimere la disputa tra la Superlega e l'Uefa sull'organizzazione di un torneo parallelo alla Champions League riservato a una serie di squadre tra cui i 12 membri fondatori. Ieri la Corte di Lussemburgo ha annunciato di aver ricevuto una domanda pregiudiziale dal tribunale di Madrid sul contenzioso che oppone la Superlega all'Uefa e alla Fifa per violazione delle regole sulla concorrenza. L'interpretazione dei giudici dell'Ue sarà vincolante per quelli nazionali e per tutti gli altri giudici che si troveranno ad affrontare la questione. C'è un precedente che gioca a favore della Superlega. Una sentenza della Corte dell'Ue del 2020 che aveva ritenuto in contrasto con le norme sulla concorrenza le sanzioni della Federazione di pattinaggio contro gli atleti che partecipavano a gare non riconosciute.
Accade oggi in Europa
- Commissione: conferenza stampa del commissario Gentiloni con i deputati Giegold e Tang, e il professore Gabriel Zucman sul lancio dell'Osservatorio europeo della fiscalità
- Commissione: conferenza stampa della commissaria Gabriel con il coordinatore per la gioventù dell'Ue, Biliana Sirakova
- Commissione: la presidente von der Leyen riceve il premier svedese, Stefan Löfven
- Commissione: la vicepresidente Vestager partecipa all'evento "Leading the Digital Decade" organizzato dalla presidenza portoghese dell'Ue
- Commissione: il vicepresidente Dombrovskis partecipa a un webinar sulle relazioni commerciali e economiche con gli Stati uniti organizzato dalla Camera americana del commercio a New York
- Commissione: discorso del commissario Gentiloni alla COSAC
- Commissione: il commissario Breton incontra in videoconferenza il ministro per l'Innovazione, Vittorio Colao
- Commissione: il commissario Reynders partecipa all'inaugurazione dell'Ufficio della procura pubblica europea con il procuratore capo Laura Kövesi
- Eurostat: stima flash dell'inflazione a maggio; dati sulla disoccupazione di aprile; dati sulla composizione delle famiglie nel 2020; dati sull'uso del suolo nel 2018