Europa Ore 7
In Francia, Macron e la Le Pen sconfitti alle regionali
In un voto segnato da un'astensione record (meno di un elettore su tre è andato alle urne), i conservatori dei Républicains hanno ottenuto il risultato migliore al primo turno. Forse hanno anche trovato un loro candidato: Xavier Bertrand
Nelle elezioni regionali in Francia, i due principali contendenti delle presidenziali del prossimo anno, Emmanuel Macron e Marine Le Pen, sono usciti sconfitti dal primo turno di ieri. In un voto segnato da un'astensione record (meno di un elettore su tre è andato alle urne), i conservatori dei Républicains hanno ottenuto tra il 27,2 e il 29,3 per cento dei voti a livello nazionale, secondo le stime dei diversi istituti demoscopici. Il Rassemblement National di Le Pen si colloca al secondo posto, con una percentuale di voti tra il 19,1 e il 19,3 per cento, ma in netto calo rispetto alle precedenti elezioni. Le liste del Partito socialista si piazzano al terzo posto, ma senza andare oltre il 16,5-17,6 per cento. La République En Marche di Macron è solo al quarto posto con il 10-11 per cento dei voti, confermando le sue difficoltà di radicamento nel territorio.
In questo contesto è difficile trarre lezioni in vista delle presidenziali, che si giocano più sulla personalità dei candidati che sulla forza dei singoli partiti. Ma un paio di considerazioni si possono fare. Primo, la strategia di normalizzazione del Rassemblement National non ha pagato: anche Marine Le Pen ha spiegato che il suo elettorato non si è mobilitato per andare alle urne, ma sembra esistere un tetto di cristallo che l'estrema destra non è in grado di sfondare nemmeno dopo essersi data una patina di rispettabilità. Secondo, il partito gollista dei Républicains potrebbe aver trovato un suo candidato per le presidenziali: Xavier Bertrand, il presidente uscente della regione Hauts-de-France, è arrivato nettamente in testa nelle terre di conquista di Le Pen. Per l'Europa la lezione è un'altra: la Francia è un paese nettamente a destra.
E' necessario attendere l'esito del secondo turno - con tutto il complicato processo di apparentamento - per capire se queste elezioni regionali potranno avere un impatto reale sulla direzione che intende prendere la Francia prima e dopo le presidenziali del 2022. Macron ha già spostato la sua campagna verso destra per cercare di intercettare il voto gollista. Le Pen è più in difficoltà, a causa del risultato ben al di sotto delle aspettative nonostante la normalizzazione. I Républicains devono decidere che tipo di candidato vogliono e fino a che punto inseguire il programma nazionalista del Rassemblement national. Il Partito socialista, i Verdi e le altre forze della sinistra non sono in grado, almeno in queste condizioni di arrivare al secondo turno. L'Europa sarà comunque al centro di alcuni dibattiti delle presidenziali. Non tanto perché c'è una crisi attuale o imminente, ma per il ruolo che la Francia avrà nel primo semestre del prossimo anno come presidente di turno del Consiglio dell'Ue. Macron ha intenzione di giocarsi nuovamente la carta europeista per recuperare l'elettorato urbano delle grandi città, pur conducendo una campagna a destra per attrarre la Francia profonda.
In attesa del secondo turno delle regionali in Francia, facciamo il solito aggiornamento settimanale sul barometro dei sondaggi in vista delle elezioni legislative del 26 settembre in Germania. Secondo l'ultima rilevazione di Insa per la Bild am Sonntag, l'Unione Cdu-Csu sta prendendo il largo con un vantaggio di 8 punti percentuali sui Verdi. La Cdu-Csu registra il 28 per cento delle intenzioni di voto (1 per cento in più della scorsa settimana), mentre i Verdi sono stabili al 20 per cento. Anche gli altri partiti sono stabili (Spd al 16 per cento, Fdp al 13 per cento, AfD all'11 per cento), con l'eccezione della Linke che ha perso un punto (6 per cento). Questo vantaggio della Cdu-Csu permetterebbe di chiarire gli scenari post 26 settembre, aprendo la strada a una coalizione nero verde. La Cdu-Csu e i Verdi da soli avrebbero un numero sufficienti di seggi per formare il prossimo governo, senza dover ricorrere ai liberali della Fdp.
Il caso dei Paesi Bassi dimostra quanto sia difficile e lungo formare una coalizione in un panorama politico frammentato. Più di tre mesi dopo la vittoria di Mark Rutte alle elezioni legislative, il primo ministro non è ancora riuscito a trovare una maggioranza. Venerdì Mariette Hamer, che è incaricata di condurre i negoziati tra sei partiti candidati a formare il prossimo governo, ha preso atto che il processo di formazione della nuova coalizione è a un'impasse e ha detto che per uscire dallo stallo i sei devono incontrarsi direttamente. I sei partiti sono i liberali-conservatori di Rutte del VVD, i liberali di sinistra dei D66, i cristiano-democratici della Cda e i conservatori della ChristenUnie (tutti già in coalizione), a cui si aggiungono i verdi di GroenLInks e i socialdemocratici della PvdA. C'è un problema di incompatibilità reciproche. I D66 non vogliono più essere al governo con la ChristenUnie, che frena sui temi dei diritti civili e sociali. PvdA e GroenLInks vogliono restare insieme, ma VVD e Cda non intendono entrare in una coalizione con due partiti di sinistra per non spostare il baricentro del prossimo governo.
Un altro focolaio di instabilità è scoppiato in Svezia, dove il governo del social-democratico Stefan Löfven oggi rischia di essere sfiduciato in Parlamento. Il partito della Sinistra, che finora aveva garantito l'appoggio esterno a Löfven , ha rigettato un compromesso dell'ultimo minuto proposto dal primo ministro su una riforma che dovrebbe portare alla liberalizzazione degli affitti. In caso di sfiducia, Löfven si troverà di fronte a una scelta: dimettersi oppure convocare elezioni anticipate, appena due anni e mezzo dopo la formazione del suo governo di minoranza tra social-democratici e verdi.
Sempre sul fronte politico-elettorale, anche se non è più nell'Ue, vale la pena segnalare quanto accaduto nel Regno Unito nel collegio di Chesham and Amersham. Le suppletive del 17 giugno hanno visto la vittoria a sorpresa - e con un margine significativo - della candidata dei Lib-Dem, Sarah Green. Chesham and Amersham era una roccaforte dei Tory dalla metà degli anni 1970. In un editoriale Il Foglio spiega che questa crepa nel muro blu deve dare da pensare al partito di Boris Johnson. Nel frattempo, sempre nel Regno Unito, ieri l'ex speaker dei Comuni, John Bercow, ha annunciato la sua diserzione dai Tory e il suo passaggio al Labour per sconfiggere Boris Johnson, In un'intervista all'Observer, Bercow ha accusato l'attuale leadership dei conservatori di aver trasformato i Tory in un partito reazionario, populista nazionalista e xenofobo.
Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di lunedì 21 giugno, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.
Accordo su sanzioni economiche dure contro Lukashenka - I ministri degli Esteri dell'Ue oggi annunceranno l'inserimento di 78 funzionari e 8 entità bielorussi nella loro lista nera, compresi responsabili del dirottamento del volo Ryanair a maggio per arrestare il giornalista, Raman Protasevich. Ma le vere sanzioni contro il regime di Alexander Lukashenka arriveranno tra qualche giorno. I 27 hanno trovato un accordo a livello tecnico sulle misure economiche mirate contro il regime di Alexander Lukashenka. Se i ministri oggi daranno il via libera a livello politico le nuove sanzioni dovrebbero includere un divieto di fornire nuovi prestiti alla Bielorussia, di scambiare titoli pubblici di breve periodo e di accordare crediti alle esportazioni. L'Ue dovrebbe anche imporre un embargo sulle armi più stretto e un divieto di esportare materiale per le telecomunicazioni che potrebbe essere usato per spiare l'opposizione. Infine, l'Ue potrebbe vietare l'importazione di fertilizzanti di potassio e limitare le importazioni di prodotti petroliferi e del tabacco. L'Austria si era opposta a sanzioni più dure nel settore finanziario per il timore di danneggiare le banche austriache che operano in Bielorussia. "Felice che abbiamo trovato un accordo su sanzioni alla Bielorussia che saranno robuste e mirate", ha detto il ministro degli Esteri austriaco, Alexander Schallenberg, venerdì.
Il menù del Consiglio Affari esteri - Questa mattina i ministri degli Esteri dei 27 avranno una riunione informale durante la prima colazione con la leader dell'opposizione bielorussa, Sviatlana Tsikhanouskaya. Gli altri temi nell'agenda del Consiglio Affari esteri sono l'Iraq (a pranzo ci sarà il ministro degli esteri iracheno, Fuad Hussein), l'America Latina e i Caraibi. Ma i ministri dovranno anche preparare i lavori del Consiglio europeo del 24 e 25 giugno su Russia e Turchia. La scorsa settimana, la Commissione ha presentato una serie di proposte per aggiornare la politica russa dell'Ue, incentrate su un approccio più assertivo con Mosca. Questa settimana la Commissione dovrebbe fare la sua proposta per rinnovare l'accordo Ue-Turchia sui migranti nell'ambito dell'agenda positiva da offrire al presidente Recep Tayyip Erdogan per allentare le tensioni.
L'Ue alla prova della variante Delta - Il Portogallo è stato costretto a tornare parzialmente in lockdown questo weekend, dopo che il numero di casi positivi al Covid-19 ha registrato un balzo alla fine della scorsa settimana a causa della diffusione della variante Delta. Le autorità portoghesi hanno decretato il lockdown per la regione di Lisbona, dopo che sono stati registrati più di 1.300 casi in 24 ore, il livello più alto dal mese di settembre. Il Portogallo stima che circa metà dei nuovi casi siano dovuti alla variante Delta. Il Financial Times è meno rassicurante: il 96 per cento delle infezioni sarebbero dovute a questa mutazione, che si sta diffondendo rapidamente anche in altri paesi come Italia e Belgio. Secondo il quotidiano della City, la variante Delta potrebbe compromettere gli sforzi nell'Ue di ridurre contagi, ricoveri e decessi.
La Commissione batte AstraZeneca in tribunale - Il Tribunale di Bruxelles venerdì ha smontato tutte le argomentazioni di AstraZeneca nella causa che è stata intentata dalla Commissione europea sui ritardi nelle forniture di vaccino, riconoscendo che la società di Pascal Soriot ha commesso una “colpa grave” non rispettando i suoi obblighi contrattuali. In una sentenza di 67 pagine, la giudice Delphine Grisard non solo ha considerato come ammissibile e urgente il ricorso e la richiesta di misure cautelari, ma ha anche dato ragione alla Commissione sui due elementi principali che AstraZeneca aveva usato per costruire la narrazione volta a scaricare tutte le responsabilità sull'Ue. Secondo il Tribunale di Bruxelles, la società non ha rispettato la clausola del “Best Reasonable Efforts” (il migliore sforzo possibile, ndr) prevista dal contratto e dovrebbe utilizzare i suoi impianti di produzione nel Regno Unito per rifornire l'Ue. Ma la Commissione non ha ottenuto tutto quello che aveva chiesto. Il Tribunale ha ordinato ad AstraZeneca di consegnare 80,2 milioni di dosi entro fine settembre (altrimenti ci sarà una penale di 10 euro a dose mancante) contro i 120 milioni entro giugno chiesti dalla Commissione.
Scontro Orbán-Sassoli sul Parlamento europeo - Il primo ministro ungherese, Viktor Orbán, sabato ha definito il Parlamento europeo come un "vicolo cieco" per la democrazia, chiedendo di dare più poteri ai parlamenti nazionali per bloccare la legislazione dell'Ue, provocando una dura reazione da parte del suo presidente David Sassoli. "In risposta ai commenti del primo ministro ungherese Orbán sul Parlamento europeo: solo chi non ama la democrazia, pensa a smantellare i parlamenti", ha scritto Sassoli in un tweet. Orbán ha usato la commemorazione per i trent'anni dalla partenza dell'ultimo soldato sovietico dall'Ungheria per lanciare un attacco all'Ue. Il primo ministro ungherese ha chiesto di tornare al sistema di nomina dei rappresentanti nazionali al Parlamento europeo senza elezione diretta. Orbán ha anche detto che vuole usare la Conferenza sul futuro dell'Europa per fermare "la sovietizzazione dell'Ue".
Verhofstadt vuole una staffetta alla Conferenza sul futuro dell'Europa - Raggiungere un consenso alla Conferenza sul futuro dell'Europa sarà impossibile a giudicare dai discorsi dei rappresentanti del Parlamento europeo durante la sessione plenaria inaugurale che si è tenuta sabato a Strasburgo. Guy Verhofstadt, co-presidente del comitato esecutivo, ha spiegato di vedere la Conferenza come una “corsa a staffetta. I cittadini partecipano ai panel inizieranno a definire i loro desideri e le loro raccomandazioni. Poi, nel corso delle diverse plenarie, passeranno il testimone e noi formuleremo proposte concrete di riforma”, ha spiegato Verhofstadt: “L'ultima tappa di questa corsa consisterà nel far approvare queste riforme dalle nostre istituzioni democratiche”. Ma quali riforme?
La delegazione del Pe divisa alla Conferenza sul futuro dell'Europa - I deputati hanno idee molto diverse su cosa dovrebbe partorire la Conferenza sul futuro dell'Europa. Basta leggere la sintesi del dibattito di sabato. Manfred Weber del Ppe ha parlato della “natura cristiana del continente”. Iratxe García Pérez dei socialisti vuole l'Ue che risolva “i problemi dei cittadini”. Pascal Durant di Renew Europe vuole “nuove competenze” per l'Ue. Daniel Freund dei Verdi intende cancellare “l'unanimità”. Hélène Laporte di Identità e democrazia chiede un'Europa “delle cooperazioni” che “rispetti la sovranità degli Stati”. Zdzisław Krasnodębski dell'Ecr ha detto che Bruxelles non riesce a “vedere la vera Europa”. Manon Aubry della Sinistra ha attaccato accordi di libero scambio, concorrenza e austerità. Fabio Massimo Castaldo dei non-iscritti ha chiesto “debito comune permanente”.
Il calendario della settimana in Europa
Lunedì 21 giugno
- Consiglio Affari esteri
- Commissione: la presidente von der Leyen in Austria per l'approvazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza
- Commissione: la presidente von der Leyen in Slovacchia per l'approvazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza
- Parlamento europeo: audizioni del commissario Gentiloni, della presidente della Bce Lagarde e del presidente dell'Eurogruppo Donohoe alla commissione Economica
- Commissione: il commissario Gentiloni partecipa al Festival internazionale del libro di Taormina
- Commissione: il commissario Breton partecipa al Forum aereo di Parigi
- Commissione: i commissari Kyriakides, Schinas e Breton partecipano a una tavola rotonda del settore biofarmaceutico
- Corte dei conti dell'Ue: rapporto sulla Politica agricola comune e il clima
- Eurostat: dati sul potere d'acquisto nel 2020
Martedì 22 giugno
- Consiglio Affari generali
- Consiglio: riunione informale dei ministri della Pubblica amministrazione
- Commissione: la presidente von der Leyen in Italia per l'approvazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza
- Commissione: la presidente von der Leyen in Lettonia per l'approvazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza
- Commissione: la presidente von der Leyen in Germania per l'approvazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza
- Parlamento europeo: lancio ufficiale del Premio per il giornalismo Daphne Caruana Galizia (presso il Press Club Brussels Europe)
- Commissione: il vicepresidente Timmermans riceve Sviatlana Tsikhanouskaya, leader dell'opposizione in Bielorussia
- Commissione: il vicepresidente Timmermans partecipa a un vento del Centre for EUropean Reform sulla Diplomazia climatica e il pacchetto Fit for 55
- Commissione: il vicepresidente Dombrovskis partecipa all'evento "Day of Industry TDI 2021"
- Commissione: l'Alto rappresentante Borrell partecipa al dialogo di alto livello sui 25 anni dell'Asem
- Commissione: la commissaria Gabriel partecipa all'incontro dei ministri dell'Istruzione del G20
- Commissione: il commissario Schmit partecipa alla riunione del G20 dei ministri del Lavoro a Catania
- Commissione: discorso del commissario Breton alla Giornata dello spazio dell'Esa
- Corte di giustizia dell'Ue: sentenza sulla responsabilità di piattaforme come YouTube e Uploaded per la messa in linea illegale di opere protette da copyright; sentenza sulle sanzioni contro il Venezuela
- Consiglio: conferenza intergovernativa sull'adesione con Serbia e Montenegro
- Comitato economico e sociale: incontro sull'impatto della crisi Covid-19 sulla comunità Rom
- Eurostat: livelli dei prezzi nel 2020; dati sulle persone fuori dalla forza lavoro nel 2020
Mercoledì 23 giugno
- Commissione: riunione settimanale del collegio dei commissari
- Commissione: la presidente von der Leyen in Belgio per l'approvazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza
- Commissione: la presidente von der Leyen in Francia per l'approvazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza
- Commissione: la presidente von der Leyen riceve il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres
- Commissione: l'Alto rappresentante Borrell a Berlino per la Conferenza sulla Libia
- Parlamento europeo: mini-sessione plenaria (dibattiti sul Consiglio europeo del 24 e 25 giugno; la politica di coesione; e le interferenze straniere nei processi democratici)
- Parlamento europeo: il presidente Sassoli incontra la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni
- Consiglio: riunione del Coreper
- Banca centrale europeo: riunione di politica non monetaria del Consiglio dei governatori
Giovedì 24 giugno
- Consiglio europeo
- Parlamento europeo: mini-sessione plenaria (dibattiti sulla legge climatica; e la procura europea)
- Commissione: visita del commissario Schmit a Roma; incontro con il ministro Giovannini; discorso a un evento sulla riunione dei ministri del Lavoro del G20 di Catania
- Commissione: il commissario Gentiloni partecipa al Dialogo transatlantico dell'Aspen su "A new digital framework: markets, rules and innovation"
- Banca centrale europea: riunione del Consiglio generale
- Banca centrale europea: pubblicazione del bollettino economico
- Corte di giustizia dell'Ue: conclusioni dell'Avvocato generale nella causa sulle trivelle nell'Adriatico; conclusioni dell'Avvocato generale sulle prestazioni sociali dei cittadini dell'Ue nel Regno Unito dopo la Brexit
- Eurostat: dati sui viaggi turistici nel 2019; dati sull'abbandono scolastico nel 2020; dati sugli incidenti stradali fatali nel 2019
Venerdì 25 giugno
- Consiglio europeo ed Eurosummit
- Commissione: discorso del commissario Breton al Single Market Forum
- Eurostat: evoluzione delle componenti del Pil nel 2020; dati sulle notte in hotel nel primo trimestre del 2021; dati sulla struttura e l'invecchiamento della popolazione nel 2019