europa ore 7
Il Vertice Ue chiede a Orbán di ritirare la legge anti-Lgbt
L'accordo sulle migrazioni e i nuovi aiuti alla Turchia. I malumori per Michel e la nuova agenda dei leader. I piani Recovery e la missione militare in Mozambico
Il primo ministro ungherese sarà sul banco degli imputati al Consiglio europeo che si apre oggi a Bruxelles. Assieme a lui, l'altro grande protagonista sarà Vladimir Putin. Le relazioni con la Russia sono all'ordine del giorno, ma c'è una richiesta inaspettata da parte di Germania e Francia
Viktor Orbán e Vladimir Putin saranno i due grandi protagonisti del Consiglio europeo che si apre oggi a Bruxelles. Il primo ministro ungherese sarà sul banco degli imputati per la legge adottata dal parlamento di Budapest che viola i diritti Lgbt. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha annunciato l'avvio di una procedura di infrazione. Il primo ministro olandese, Mark Rutte, intende chiedere a Orbán di ritirare la legge perché “supera tutte le linee rosse”, ci ha detto un diplomatico. Putin, invece, è corteggiato da Angela Merkel e Emmanuel Macron. Le relazioni con la Russia sono all'ordine del giorno del Consiglio europeo. La Commissione aveva messo sul tavolo una proposta per adottare un approccio più assertivo con Putin per rispondere alla “spirale negativa” nelle relazioni e alle “attività maligne” russe. A sorpresa, 24 ore prima del Vertice, Germania e Francia hanno chiesto di modificare la bozza di conclusioni per includere la proposta di riprendere i summit tra Ue e Russia che erano stati interrotti dopo l'annessione della Crimea nel 2014. Si annuncia come un Consiglio europeo dal clima surriscaldato. Ma andiamo con ordine.
Cominciamo con l'Ungheria, che era già stata al centro delle discussioni del Consiglio Affari Generali di martedì. Il Benelux aveva presentato una dichiarazione molto dura contro la legge ungherese sui diritti Lgbt, raccogliendo le firme di 13 paesi compresi grandi e piccoli, ovest e est, cattolici e laici. Martedì sera si è aggiunta anche l'Italia, mentre il Portogallo spiegava che avrebbe firmato ma non poteva perché ha la presidenza di turno dell'Ue. Ieri il numero di paesi è salito a 18, con la firma tardiva di Grecia, Cipro e Austria. Nel frattempo è intervenuta Ursula von der Leyen: “Questa legge discrimina chiaramente sulla base del loro orientamento sessuali. Va contro tutti i valori fondamentali dell'Ue: dignità umani, uguaglianza e diritti umani fondamentali. Non faremo compromessi su questi principi”. Von der Leyen ha annunciato di aver dato istruzione ai commissari competenti “di scrivere lettera alle autorità ungheresi esprimendo le nostre preoccupazioni giuridiche prima che il progetto di legge entri in vigore”. Il responsabile della Giustizia, Didier Reynders, e quello del Mercato Interno, Thierry Breton, hanno fatto subito partire la missiva diretta al ministro della Giustizia, Judit Varga.
La Commissione contesta all'Ungheria la violazione del divieto di discriminazione sulla base del sesso e dell'orientamento sessuale, della libertà delle persone di esprimersi e del diritto a una vita privata e di famiglia previsti dalla Carta sui diritti fondamentali dell'Ue. Inoltre, la legge ungherese viola la direttiva sui servizi audiovisivi e una direttiva sull'e-commerce. La lettera di Reynders e Breton si chiude con la richiesta di fornire chiarimenti entro il 30 giugno. E' il primo passo per un'eventuale procedura di infrazione. “Se la legge entrerà in vigore, la Commissione europea non esiterà a agire in linea con i suoi poteri”, hanno avvertito Reynders e Breton. Ma per una procedura di infrazione ci vuole tempo. Prima di una sentenza della Corte di giustizia dell'Ue potrebbero passare anni. La pressione su Orbán non verrà dal palazzo della Commissione, ma questa sera in quello dove si riunisce il Consiglio europeo. L'olandese Rutte non è il solo che solleverà il caso. “Altri leader vogliono esprimersi”, ci ha detto una fonte dell'Ue. La richiesta della maggioranza dei capi di stato e di governo sarà di ritirare la legge. “Ma non mi aspetto che Orbán lo faccia”, ci ha detto sconsolato un ambasciatore.
Quanto a Putin, è il Financial Times che ha fatto lo scoop sulla proposta di Germania e Francia di tornare ai summit con la Russia. La rivolta dovrebbe venire dai paesi dell'est, ma non solo. Anche gli scandinavi e i Paesi Bassi non sono pronti ad appoggiare la richiesta di rilanciare i summit tra Ue e Russia. “E' problematica per diversi paesi”, ci ha detto l'ambasciatore. Il clima non è propizio a fare offerte di riconciliazione: In un editoriale il Foglio spiega l'ennesima provocazione russa ieri, con colpi di avvertimento sparati contro una nave militare britannica nel Mar Nero. L'Italia ha una posizione intermedia: contrastare la Russia in alcuni settori in cui si comporta da avversario, ma considerarla come un partner in settori dove può dare una mano come su clima, terrorismo, Siria e Libia.
Il tentativo di colpo di mano di Francia e Germania era stato ben architettato. Il documento prevede anche di preparare nuove sanzioni economiche per rispondere ad “azioni destabilizzanti da parte della Russia”. L'approccio è simile a quello del bastone e della carota usato con il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan: costringere Putin a scegliere tra sanzioni e un'agenda positiva. Ma la modalità (all'ultimo momento utile) e la sostanza (i summit tra leader) hanno provocato una dura reazione da parte degli altri stati membri. In un altro editoriale il Foglio spiega che i paesi dell'est e del nord fanno bene a respingere la proposta franco-tedesca: tocca a Putin dimostrare di voler avere una relazione con l'Ue, rientrando nel novero delle nazioni civili.
Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di giovedì 24 giugno, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.
Tutti d'accordo sulla dimensione esterna delle migrazioni - Il Vertice dovrebbe trovare un facile accordo sulla questione delle migrazioni. Se il tema è esplosivo per la gestione interna e l'equilibrio tra solidarietà e responsabilità, i 27 sono tutti d'accordo per fare accordi con i paesi terzi per bloccare le partenze e aumentare i rimpatri. La bozza di conclusioni prevede di chiedere alla Commissione di individuare una serie di paesi prioritari (tra cui ci sarà la Libia) con cui fare accordi utilizzando tutte le leve dell'Ue, compresi visti e mobilità delle persone, oltre agli aiuti finanziari. “Le conclusioni si focalizzano sulle questioni su cui c'è accordo su cosa fare”, ci ha detto un funzionario dell'Ue. Ma durante la discussione al Consiglio europeo ci si aspetta che alcuni leader sollevino la questione della solidarietà interna all'Ue. “E' un tema molto controverso per i leader”. La dimostrazione? “Non è stato più affrontato da giugno 2018, cioè da tre anni”, ci ha detto il funzionario. L'Italia ha ottenuto un rafforzamento della bozza sull'allarme per l'aumento dei flussi e il sostegno dell'Ue al processo di stabilizzazione della Libia. E' già qualcosa, visto che fino a poche settimane fa nessuno voleva parlare di migrazioni.
Per la Turchia pronti 3,5 miliardi di aiuti sui migranti - La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha proposto ai capi di stato e di governo di stanziare 3,5 miliardi di euro ulteriori per la Turchia nell'ambito dell'accordo con l'Ue sui migranti. Siamo entrati in possesso di un "non paper" presentato mercoledì agli ambasciatori, e che sarà discusso oggi dai leader, su come affrontare "le necessità dei rifugiati del conflitto siriano e oltre". La Commissione propone un pacchetto di aiuti da 5,7 miliardi di euro. Di questi 2,2 miliardi dovrebbero andare a Giordania, Libano e Siria. Quanto alla Turchia, è già in vigore un "finanziamento ponte" da 535 milioni di euro fino all'inizio del 2022. La Commissione prevede "altri 3 miliardi di euro dal bilancio Ue" fino al 2024. Nel documento c'è anche un cambio di strategia. "La Commissione nel programmare le azioni di questo pacchetto, si sposterà gradualmente dalle priorità umanitarie al sostegno socio-economico e allo sviluppo. Questo includerà finanziamenti per la gestione delle migrazioni e il controllo delle frontiere, in particolare alla frontiera orientale della Turchia". Tradotto: contrariamente al passato, gli aiuti dell'Ue potrebbero finire direttamente nel bilancio dello stato turco.
Malumori sulla gestione di questo Vertice da parte di Michel - La lettera di invito al Consiglio europeo del suo presidente Charles Michel è partita solo ieri nel tardo pomeriggio. A quell'ora l'ultima bozza di conclusioni del vertice non era stata ancora inviata nelle caselle email di ambasciatori e sherpa. La proposta di Francia e Germania sulla Russia sembra che abbia colto Michel di sorpresa. E alcuni stati membri ritengono che, di fronte all'assalto di Orban contro i diritti Lgbt, il presidente del Consiglio europeo avrebbe dovuto "prendere la bandiera arcobaleno e fare il giro delle capitali per spiegare che questi sono valori fondamentali dell'Ue", come ci ha spiegato un ambasciatore. La vigilia del Consiglio europeo è stata contraddistinta da un certo malumore nei confronti di Michel. Una delle ragioni è la sua intenzione di far approvare ai capi di stato e di governo una "Agenda dei leader" che dovrebbe fissare gli obiettivi dei prossimi mesi. Il documento non è stato oggetto di negoziati o consultazioni. Alcuni temono che diventi il nuovo programma dell'Ue, malgrado il fatto che la precedente agenda adottata nel 2019 non sia stata ancora realizzata (per esempio sulle migrazioni).
La nuova Agenda dei leader di Charles Michel - Le fonti vicine a Michel minimizzano la portata della proposta del presidente del Consiglio europeo. "L'Agenda dei leader è soprattutto una questione di organizzazione del lavoro e dei prossimi incontri" per sapere "quando discuteremo di cosa", ci ha detto una fonte. Dentro il documento dovrebbero esserci il vertice con i Balcani occidentali a ottobre, quello della Partnership orientale a dicembre, il seguito della crisi del Covid-19, la cyber-sicurezza, il clima, il mercato interno, la strategia industriale e la riforma della zona euro. Senza dimentica il post Brexit, la Cina, la Russia e la Turchia.
La variante Delta dominerà l'Ue, secondo l'Ecdc - La variante Delta dovrebbe rappresentare il 90 per cento dei nuovi casi di Covid-19 nell'Ue di qui alla fine di giugno, secondo un rapporto pubblicato ieri dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc). "E' moilto probabile che la variente Delta circoli ampiamente durante l'estate, in particolare tra i giovani che non sono oggetto della vaccinazione", ha detto Andrea Ammon, il direttore dell'Ecdc, chiedendo di accelerare il ritmo delle somministrazioni di vaccini tra le persone vulnerabili e di aumentare la vigilanza. La variante Delta potrebbe essere discussa dai capi di stato e di governo dell'Ue, dopo che la cancelliera Angela Merkel ha criticato il Portogallo per aver permesso l'entrata di turisti britannici malgrado l'elevato numero di casi nel Regno Unito. "Ciò che mi dispiace è che non siamo stati in grado di avere un comportamento uniforme tra gli stati membri in termini di restrizioni di viaggio. Questo sta avendo effetti controproducenti", aveva detto Merkel martedì.
Oggi le sanzioni economiche contro la Bielorussia - I capi di stato e di governo almeno non dovranno occuparsi di sanzioni contro la Bielorussia nel loro Consiglio europeo. Gli ambasciatori dei 27 ieri hanno trovato un'intesa su dure sanzioni economiche settoriali per colpire il regime di Alexander Lukashenka. L'approvazione formale per procedura scritta dovrebbe concludersi oggi.
La Slovenia prende la testa del Consiglio dell'Ue - Oggi è giovedì e sul Foglio c'è la rubrica “EuPorn - il lato sexy dell'Europa”, che è la sorella maggiore di questa newsletter. Paola Peduzzi e Micol Flammini sono andate a vedere cosa succede in Slovenia, il paese che tra una settimana erediterà dal Portogallo la presidenza semestrale del Consiglio dell'Ue. Lo stato di diritto rischia di essere un tema centrale dei prossimi sei mesi. La Commissione deve presentare il suo rapporto annuale e mettere in pratica la condizionalità per i fondi Ue. Ungheria e Polonia rimangono sul banco degli imputati per la procedura dell'articolo 7 e le molte infrazioni finite davanti alla Corte di giustizia dell'Ue. Poi c'è la stessa Slovenia. Il suo primo ministro, Janez Janša, sembra volere imitare Viktor Orbán: nel programma della presidenza europea si è inventato la creazione di un Istituto europeo per la democrazia costituzionale. L'idea a prima vista pare buona. Ma è meglio guardarla da vicino come fa EuPorn.
Sassoli mette in mora von der Leyen sullo stato di diritto - Il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli ieri ha scritto a Ursula von der Leyen, chiedendo alla Commissione di adempiere agli obblighi previsti dai trattati dell'Ue sul meccanismo di condizionalità sullo stato di diritto. "Come indicato dalla nostra risoluzione del 10 giugno 2021, ho scritto alla Presidente della Commissione, a nome del Parlamento europeo e sulla base dell'articolo 265 del trattato, per invitare la Commissione ad adempiere ai suoi obblighi di custode dei trattati e a garantire la piena e immediata applicazione del regolamento relativo alla condizionalità sul rispetto dello Stato di diritto", ha detto Sassoli: "Siamo convinti che vi siano alcune flagranti violazioni dei principi dello stato di diritto da parte di alcuni Stati Membri che devono essere sanzionate". La Commissione doveva presentare le linee guida su come intendere applicare la condizionalità. Ma, malgrado una bozza sia pronta da tempo, finora ha ritardato. "In assenza di reazioni da parte della Commissione nei tempi assegnati dai Trattati, agiremo contro di essa alla Corte di Giustizia". E' la terza volta in due mesi (se i nostri conti sono giusti) che il Parlamento minaccia di portare la Commissione davanti ai giudici di Lussemburgo per la condizionalità sullo stato di diritto.
Il piano Recovery della Francia senza riforma delle pensioni - La Commissione ieri ha dato il via libera al piano nazionale di ripresa e resilienza della Francia, malgrado il governo di Emmanuel Macron non abbia ceduto su una delle principali richieste dell'Ue: inserire la riforma delle pensioni. “La riforma delle pensioni è una delle raccomandazioni specifiche alla Francia. E' qualcosa che la Commissione considera importante”, ci ha detto un funzionario dell'Ue. “Quando la Francia ha iniziato questo dibattito, lo abbiamo accolto positivamente. Lo consideriamo anche dal punto di vista dell'equità e della trasparenza, oltre che il contributo alla sostenibilità delle finanze pubbliche. Nel piano c'è un impegno a riprendere le discussioni su questa riforma, ma non ci sono milestone legate all'implementazione”, ha spiegato il funzionario. Insomma, per la Commissione “significa che non è una riforma che contiamo nel piano come altre riforme” per i successivi esborsi del Recovery fund.
Il piano Recovery del Belgio riceve due voti “B” - Il Belgio ieri è stato il primo e finora unico paese a ricevere due “B” nella valutazione della Commissione sul suo piano nazionale di ripresa e resilienza legato al Recovery fund. Tutti gli altri paesi in pagella avevano ottenuto undici “A” e una sola “B” (sui costi), sollevando il sospetto di eccessiva generosità da parte della Commissione. La seconda “B” belga riguarda la coerenza del piano. Ma per una bocciatura ci sarebbero volute quattro “B”. Anche nel caso del Belgio la Commissione ha chiuso un occhio sulle riforme strutturali che il paese avrebbe dovuto mettere nel piano di Recovery sulla base delle raccomandazioni specifiche dell'Ue. La riforma della fiscalità non compare tra i target e le milestone.
La Commissione lancia la cyber unità dell'Ue – La Commissione ieri ha presentato un progetto per lanciare una nuova unità congiunta per il cyberspazio per far fronte all'aumento degli incidenti informatici gravi che incidono sui servizi pubblici e sulla vita delle imprese e dei cittadini nell'Ue. L'unità dovrebbe essere una piattaforma che garantirà una risposta coordinata dell'Ue alle crisi e agli incidenti informatici su vasta scala e offrire assistenza nella fase di ripresa da tali attacchi. I partecipanti saranno invitati a fornire risorse operative per l'assistenza reciproca, condividere le migliori pratiche e informazioni in tempo reale sulle potenziali minacce nei rispettivi settori e attivarsi a livello operativo e tecnico per rispondere alle crisi e agli incidenti. La Commissione vuole anche attivare squadre di reazione rapida per la cybersicurezza e istituire capacità nazionali e transfrontaliere di monitoraggio e rilevamento, compresi i centri operativi di sicurezza (l'acronimo è SOC).
La tregua delle salsicce tra Ue e Regno Unito - La Commissione europea è pronta ad accettare la richiesta del Regno Unito di prolungare il periodo di grazia durante il quale potranno non essere effettuati controlli sulla carne fresca tra la Gran Bretagna e l'Irlanda del Nord, in deroga al Protocollo irlandese dell'accordo Brexit. Il via libera degli stati membri dovrebbe arrivare venerdì, aprendo la strada a una tregua delle salsicce, dopo le minacce di guerra che avrebbe potuto portare a dazi e altre ritorsioni se il governo di Boris Johnson avesse deciso di derogare unilateralmente dal Protocollo.
Una missione militare dell'Ue in Mozambico - L'ultimo successo della presidenza portoghese del Consiglio dell'Ue è il possibile lancio nel mese di luglio di una missione militare dell'Ue in Mozambico per combattere un'insurrezione legata all'organizzazione dello stato islamico. L'annuncio è stato fatto dal ministro degli Esteri del Portogallo, Augusto Santos Silva davanti a una commissione parlamentare a Lisbona. Come spiega Reuters, i compiti saranno limitati all'addestramento e al sostegno delle truppe del Mozambico.
Accade oggi in Europa
- Consiglio europeo
- Parlamento europeo: mini-sessione plenaria (dibattiti sulla legge climatica; e la procura europea)
- Parlamento europeo: conferenza stampa del presidente Sassoli con il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres
- Commissione: visita del commissario Schmit a Roma; incontro con il ministro Giovannini; discorso a un evento sulla riunione dei ministri del Lavoro del G20 di Catania
- Commissione: il commissario Gentiloni partecipa al Dialogo transatlantico dell'Aspen su "A new digital framework: markets, rules and innovation"
- Banca centrale europea: riunione del Consiglio generale
- Banca centrale europea: pubblicazione del bollettino economico
- Corte di giustizia dell'Ue: conclusioni dell'Avvocato generale nella causa sulle trivelle nell'Adriatico; conclusioni dell'Avvocato generale sulle prestazioni sociali dei cittadini dell'Ue nel Regno Unito dopo la Brexit
- Eurostat: dati sui viaggi turistici nel 2019; dati sull'abbandono scolastico nel 2020; dati sugli incidenti stradali fatali nel 2019