europa ore 7
Il tabù della riforma del Patto di stabilità
La Germania e le frontiere dell'Ue. Le terapie contro il Covid-19 e le accuse della Corte dei conti. Le domande di asilo in Italia e la fine dell'Easo. Il sentimento economico e le prenotazioni in strutture dell'Ue
Il ritorno alla normalità economica post pandemia mette l'Ue e i suoi stati membri di fronte a un grande dilemma: la classe politica tedesca fa blocco per tornare alla status quo ante pandemia ma la Merkel avverte: "Dobbiamo perseguire politiche fiscali sane per avere margine di manovra per affrontare future crisi”
Ursula von der Leyen ieri ha annunciato che “tra 18 mesi tutti gli stati membri dell'Ue saranno tornati ai livelli di crescita pre pandemia. Questo era impensabile pochi mesi fa”, ha spiegato la presidente della Commissione aprendo il Brussels Economic Forum. E' una buona notizia. Ma il ritorno alla normalità economica post pandemia mette l'Ue e i suoi stati membri di fronte al dilemma di cosa fare con il Patto di stabilità e crescita. Le regole su debito e deficit sono sospese fino alla fine del 2022. La Commissione intende presentare le sue proposte su come rivederle – o interpretarle – in autunno. Cioè dopo le elezioni legislative in Germania del 26 settembre. Ma la classe politica tedesca fa blocco per tornare allo status quo ante pandemia. Angela Merkel se ne andrà dalla cancelleria. Ma, durante il Brussels Economic Forum di ieri, ha confermato la linea tradizionale di Berlino: “Dobbiamo perseguire politiche fiscali sane per avere margine di manovra per affrontare future crisi”, ha detto Merkel.
Il Brussels Economic Forum è l'evento annuale organizzato dalla Commissione in cui si discute di governance e politica economica nella zona euro. Il parterre di invitati (quest'anno online) è delle grandi occasioni. Oltre a von der Leyen e Merkel, c'erano la presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, e i due padroni di casa, Valdis Dombrovskis e Paolo Gentiloni. Tutti hanno espresso ottimismo sulla ripresa. Lagarde ha spiegato che nel post pandemia “la crescita della produttività del lavoro” può aumentare “dell'1 per cento l'anno entro il 2024, più del doppio di quanto raggiunto dopo la grande crisi finanziaria”. I lockdown hanno accelerato la trasformazione digitale e (in parte) ambientale delle imprese. “Nel 2022 ci sono possibilità per la nostra economia che nel 2019 sarebbero sembrate lontane almeno un decennio. L'Europa da tanto voleva diventare più sostenibile e produttiva e ora ha una vera opportunità di farlo”, ha spiegato Lagarde. Una sessione del Brussels Economic Forum è stata perfino dedicata alla possibilità di sostituire il Pil con altri indicatori di benessere. Ma non sarebbe stato meglio usare l'evento per discutere anche delle cose controverse? Le elezioni tedesche di fatto rendono tabù ogni discussione sul Patto di stabilità e crescita.
Nei suoi due interventi, Gentiloni in qualche modo ci ha provato a introdurre il tema nel dibattito del Brussels Economic Forum. Ha ribadito che le regole fiscali devono diventare “più realistiche” per tenere conto della montagna di debito pubblico accumulato durante la pandemia. Ci vorrà tempo per ridimensionarla. Inoltre, “servono regole applicabili e utili” alle due transizioni intraprese dall'Ue (quella climatica e quella digitale), ha spiegato Gentiloni. Il commissario all'Economia teme di ripetere l'errore post 2008, quando gli investimenti netti nell'Ue si azzerarono. “Se non abbiamo un forte investimento pubblico per la transizione verde non mobiliteremo investimenti privati” e “questo ha a che fare con le regole fiscali”, ha detto Gentiloni. Il commissario ha anche lanciato la proposta di un nuovo strumento come Sure (i prestiti agli stati membri per finanziare meccanismi come la cassa integrazione) destinato a “formazione e aggiornamento dei lavoratori, in modo da centrare le richieste del mercato del lavoro”.
La rigidità della posizione della Germania è stata confermata da un'intervista a Olaf Scholz pubblicata dal Financial Times appena prima dell'inizio del Brussels Economic Forum: il ministro tedesco delle Finanze rigetta gli appelli a riformare le regole fiscali. Scholz è il candidato della Spd alla cancelleria. C'è molta politica interna nelle sue parole, nel momento in cui i Verdi mettono in discussione il freno sul debito previsto dalla Costituzione tedesca. Ma sul Patto di stabilità e crescita le sue parole sono chiare. “La mia visione è semplice: una moneta comune ha bisogno di regole comuni e le nostre regole hanno dimostrato di fornire la flessibilità necessaria”, ha detto Scholz: il Patto “è flessibile a sufficienza”.
In questo contesto, almeno fino al voto del 26 settembre, l'unica certezza è il Recovery fund. Ieri la Commissione è andata nuovamente sui mercati per raccogliere fondi da versare già a fine luglio ai paesi i cui piani nazionali di ripresa e resilienza saranno stati approvati. La seconda emissione di Eu-Bond è stata un successo, anche se leggermente inferiore alla prima. La Commissione ha raccolto 15 miliardi, con due emissioni (9 miliardi per titoli a 5 anni e 6 miliardi per titoli a 30 anni). La domanda è stata undici volte superiore all'offerta. Il bond a 5 anni è stato emesso a rendimento negativo (-0,335 per cento) con uno spread di 22 punti base sul titolo equivalente tedesco. Quello a 30 anni ha un rendimento positivo (0,732 per cento) con uno spread di 39,9 punti base sui titoli tedeschi. Il totale delle risorse raccolte finora per il Recovery fund sale così a 35 miliardi, con una terza emissione prevista in luglio.
Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di mercoledì 30 giugno, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.
L'Irlanda lascia fuori da bar e ristoranti i non-vaccinati - L'Irlanda ha deciso che per vincere "la corsa tra la variante e i vaccini" permetterà solo alle persone vaccinate di accedere all'interno di bar, ristoranti e altri locali pubblici. L'annuncio è stato fatto ieri dal primo ministro, Micheál Martin, malgrado le proteste delle associazioni di categoria e di una parte dell'opinione pubblica. Bar e ristoranti avrebbero dovuto accogliere nuovamente i clienti all'interno dei loro locali il 5 luglio. Il governo ha rinviato tutto: entro il 19 luglio ci sarà un sistema per verificare se chi entra all'interno dei locali è stato completamente vaccinato o è guarito dal Covid. "Vogliamo fare tutto ciò che possiamo per assicurarci che il vaccino vinca" contro la variante Delta, ha detto Martin. In un editoriale Il Foglio spiega che la decisione, per quanto contestata e impopolare, è coraggiosa e giusta. Il problema non è più la mancanza di dosi, ma di persone che vogliono farsi vaccinare. Servono incentivi per gli esitanti e disincentivi per il “free riding” dei no-vax, che mettono in pericolo tutti gli altri.
La Commissione scrive a tutti sulle frontiere, ma il problema è la Germania - La Commissione ha inviato una lettera a tutti gli stati membri per ricordare loro la corretta applicazione della Raccomandazione sulle restrizioni alla libera circolazione per la pandemia dopo l'introduzione del Certificato Covid dell'Ue. La ragione? La decisione della Germania di chiudere le sue frontiere al Portogallo, vietando l'ingresso a chiunque non sia cittadino tedesco o residente sul suo territorio. "Le misure tedesche non sembrano completamente in linea", ci ha detto un portavoce della Commissione. La Germania ha informato che "dal 29 giugno considera il Portogallo come un'area di variante del virus. Questo è interpretato come un freno di emergenza", ha spiegato un portavoce della Commissione. In caso di peggioramento della situazione epidemiologica o di prevalenza di una variante pericolosa, il freno di emergenza è previsto sia dalla Raccomandazione sia dal regolamento sul Certificato Covid, con la possibilità di imporre quarantene e test dalle zone a rischio. Ma gli stati membri non possono vietare l'ingresso ai cittadini provenienti da altri stati membri. La domanda è perché la Commissione abbia deciso di scrivere a tutti gli stati membri, invece di limitarsi a inviare una lettera (magari con qualche avvertimento più esplicito) al governo tedesco.
La Commissione si concentra su cinque terapie contro il Covid-19 - La Commissione ieri ha annunciato di aver selezionato cinque terapie per curare i pazienti affetti dal Covid-19. Quattro di queste terapie si basano sugli anticorpi monoclonali e sono ancora in fase di revisione continua da parte dell'Agenzia europea per i medicinali (Ema). Il quinto farmaco è un immunosoppressore che è già autorizzato per l'immissione nel mercato per il trattamento di altre patologie, ma l'autorizzazione potrebbe essere estesa per il trattamento del Covid-19. “Stiamo facendo il primo passo verso un ampio portafoglio di terapie per trattare il Covid-19", ha detto la commissaria alla Sanità, Stella Kyriakides: "Mentre la vaccinazione sta progredendo a velocità crescente, il virus non scomparirà e i pazienti avranno bisogno di trattamenti sicuri ed efficaci per ridurre il carico di Covid-19". Le terapie basate sugli anticorpi monoclonali sono sviluppate da Eli Lilly, Regeneron, Celtrion e GSK-Vir Biotechnology. Il farmaco immunodepressore è prodotto da Eli Lilly. L'obiettivo della Commissione è che almeno tre nuove terapie siano autorizzate dall'Ema entro ottobre e cinque entro la fine dell'anno. Le quattro terapie basate sugli anticorpi monoclonali sono quelle di Eli Lilly. Regeneron Celtrion e GSK-Vir Biotechnology. Un appalto comune è già stato concluso per Regeneron.
La Corte dei conti accusa gli stati membri di aver lasciato i passeggeri a bordo pista - I diritti dei passeggeri aerei non sono stati tutelati nell'Ue durante la pandemia, nonostante il fatto che gli stati membri abbiano concesso miliardi di euro di aiuti alle compagnie e ai tour operator per fronteggiare la crisi. E' questa la conclusione a cui è giunta la Corte dei conti dell'Ue in una relazione speciale. Il titolo del comunicato stampa è significativo: "Atterraggi poco morbidi, passeggeri lasciati a bordo pista durante la pandemia". I giudici contabili dell'Ue hanno constatato che molte compagnie, che secondo la legislazione dell'Ue avrebbero dovuto rimborsare i biglietti per i voli annullati, hanno invece imposto ai passeggeri l'accettazione di buoni di viaggio (i voucher), il che costituisce una pratica illecita. La Corte punta il dito contro il fatto che, concedendo quasi 35 miliardi di aiuti di stato alle compagnie, i governi non abbiano subordinato il sostegno al rimborso dei passeggeri. "Si è fatto tutto il possibile per sostenere le compagnie aeree e gli operatori di pacchetti turistici, ma fin troppo poco per tutelare i diritti di milioni di persone nell'Unione", ha detto Annemie Turtelboom, il membro della Corte dei conti responsabile della relazione.
L'Italia solo quinta per domande di asilo nell'Ue - Nel 2020 l'Italia è stata solo il quinto paese dell'Unione europea per richieste di protezione internazionale, superata da Germania, Francia, Spagna e perfino Grecia, secondo il rapporto annuale sull'asilo pubblicato ieri dall'Ufficio europeo per il sostegno sull'asilo (Easo). Nel complesso, nell'Ue il 63 per cento di tutte le domande di asilo del 2020 sono state presentate in soli tre paesi: Germania (122.000), Francia (93.000) e Spagna (89.000). Seguono a una certa distanza Grecia (41.000) e Italia (27.000). I dati di Easo dovrebbero contribuire a chiarire un equivoco che permane nel dibattito politico italiano ed europeo. Per la maggior parte, i migranti che sbarcano in Italia non sono richiedenti asilo e, di conseguenza, non potrebbero beneficiare di programmi di ricollocamenti volontari o obbligatori in altri stati membri, nel caso in cui gli stati membri dovessero trovare un accordo tra loro.
Addio Easo, arriva la nuova Agenzia per l'asilo - I negoziatori del Parlamento europeo e la presidenza portoghese del Consiglio dell'Ue hanno raggiunto un accordo per trasformare l'Ufficio europeo di sostegno all'asilo in una Agenzia dell'Ue per l'asilo. La nuova agenzia dovrebbe contribuire a migliorare la qualità delle procedure di asilo negli stati membri, rendendole più uniforme e più rapide. Avrà a sua disposizione una riserva di 500 esperti per assistere i paesi alle prese con un numero elevato di richieste di protezione internazionali. Il Parlamento europeo ha ottenuto la creazione di un posto di Funzionario per i diritti fondamentali, che avrà l'incarico di gestire il nuovo meccanismo di ricorso. Dal 31 dicembre 2023, l'Agenzia dovrebbe monitorare vari aspetti di come il sistema comune di asilo viene applicato sul terreno negli stati membri, come le condizioni di accoglienza e la gestione procedurale. Ma il sistema di monitoraggio della capacità degli stati membri e della loro preparazione in caso di pressione sproporzionata entrerà in vigore solo dopo la riforma del regolamento di Dublino.
Nell'Ue 554 milioni di notti prenotate grazie alle piattaforme - Nel 2019 più di 554 milioni di notti in strutture ricettive dell'Ue sono state prenotate grazie alle piattaforme dell'economia collaborativa Airbnb, Booking, Expedia e Tripadvisor, secondo i dati pubblicati ieri da Eurostat. Ogni giorno 1,5 milioni di persone hanno dormito in un un letto prenotate attraverso queste quattro piattaforme. Gli stati membri più popolari sono stati la Spagna (112 milioni di notti), la Francia (109 milioni), l'Italia (83 milioni), la Germania (40 milioni) e il Portogallo (33 milioni). le città più popolari sono state Parigi (15,1 milioni di notti), Barcellona (11,3 milioni), Roma (10,4 milioni), Lisbona (10,5 milioni) e Madrid). A livello regionale, in testa alla classifica c'è l'Andalusia con quasi 26 milioni di notti. Tra le prime venti regioni ci sono al decimo posto il Lazio (11,6 milioni di notti), all'undicesimo la Toscana (11,5 milioni), al tredicesimo la Lombardia (10,2 milioni), al diciassettesimo il Veneto (8,4 milioni) e al ventesimo la Sicilia (7,5 milioni). Le piattaforme sono utilizzate soprattutto per prenotazioni in appartamenti, case o piccole strutture. Secondo Eurostat, il 92 per cento delle notti sono state trascorse in strutture con meno di 10 posti letto.
Il sentimento economico ai massimi da 21 anni - A giugno l'Indicatore del sentimento economico (Esi) della zona euro e dell'Unione europea ha raggiunto i suoi livelli massimi in 21 anni, superando di gran lunga la media di lungo periodo e il livello pre pandemia, secondo i dati pubblicati ieri dalla Commissione. Nella zona euro l'Esi ha guadagnato 3,4 punti rispetto a maggio portandosi a quota 117,9 punti. Nell'Ue è salito di 3,0 punti salendo a quota 117,0 punti. Tra le grandi economie, l'incremento maggiore del sentimento economico è stato registrato in Germania (+5,0), seguita dall'Italia (+2,1), l'Olanda (+1,9) e la Francia (+1,3). Solo la Spagna ha subito un leggero calo (-1,1). A livello settoriale è la fiducia nel settore dei servizi che traina l'Esi, con un aumento di 6,0 punti rispetto allo scorso mese. Seguono la fiducia nel settore del commercio (-38), dei consumatori (+1,5), dell'industria (+0.9) e delle costruzioni (+0,6). La fiducia nel settore dei servizi finanziari (non incluso nell'Esi) ha fatto un balzo verso l'alto di 8,4 punti. Anche l'Indicatore delle aspettative dell'occupazione (Eei) è in forte ripresa. Con +1,6 punti nella zona euro (a quota 111,6) e +1,2 punti nell'Ue (a quota 111,5), l'Eei è tornato ai livelli di novembre 2018.
Accade oggi in Europa
- Commissione: riunione settimanale del collegio dei commissari
- Commissione: conferenza stampa dei commissari Jourova e Reynders sui diritti dei consumatori
- Commissione: conferenza stampa dei commissari Jourova e Kyriakides sull'iniziativa dei cittadini “Porre fine all'era delle gabbie”
- Commissione: conferenza stampa dei commissari Šuica, Wojciechowski e Ferreira sulle zone rurali dell'Ue.
- Commissione: conferenza stampa del vicepresidente Sefcovic sulle relazioni tra Ue e Regno Unito
- Consiglio: riunione del Coreper
- Parlamento europeo: il presidente Sassoli firma la Legge climatica dell'Ue
- Commissione: la presidente von der Leyen partecipa al Forum sull'uguaglianza generazionale e riceve il premier iracheno Mustafa Al-Kadhimi
- Commissione: il commissario Gentiloni partecipa al Recovery summit organizzato dalla presidenza portoghese del Consiglio dell'Ue
- Commissione: il commissario Gentiloni partecipa all'evento 'L'economia italiana in Europa: la sfida della convergenza' organizzato dalla Astrid Foundation.
- Commissione: il commissario Lenarcic partecipa a un evento a Brindisi sul ruolo della logistica nella preparazione e risposta alla pandemia del Covid-19 e future crisi umanitarie organizzato nell'ambito del G20
- Parlamento europeo: il presidente Sassoli incontra il capo della polizia italiana, Lamberto Giannini
- Corte di giustizia dell'Ue: sentenza del Tribunale sul ricorso della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro contro la decisione di non autorizzare il salvataggio di Banca delle Marche da parte del Fondo interbancario di tutela dei depositi
- Comitato delle regioni: sessione plenaria (dibattiti con i commissari Jourova, Sefcovic e Schinas; dibattito sulla Conferenza sul futuro dell'Europa)
- Eurostat: stima flash dell'inflazione a giugno; dati sui consumi energetici delle famiglie nel 2019; indicatori sulla sanità e la qualità della vita nel 2019