Europa Ore 7
Il primo giorno della nuova Bce
Oggi Lagarde spiegherà gli investitori come intende mettere in opera la nuova strategia monetaria. Ma gli occhi di tutti sono puntati sulla cosiddetta “forward guidance”, cioè le indicazioni prospettiche che forniscono le informazioni sulle future intenzioni della Bce
Christine Lagarde oggi avrà il difficile compito di convincere gli investitori della capacità e della determinazione della Banca centrale europea di mettere in opera la sua nuova strategia, due settimane dopo che il Consiglio dei governatori ha approvato all'unanimità il nuovo obiettivo di inflazione del 2 per cento e la possibilità di tollerare livelli più alti quando opera come ora in periodo di bassi tassi e bassa inflazione. Nessuno si aspetta una brusca marcia indietro sugli acquisti di titoli pubblici del PEPP, il programma lanciato per contrastare la pandemia. E nemmeno rialzi improvvisi dei principali tassi. Al contrario. L'aspettativa è che la nuova strategia sia il preludio di un periodo prolungato di sostegno monetario all'economia. Ma gli occhi di tutti sono puntati sulla cosiddetta “forward guidance”, cioè le indicazioni prospettiche che forniscono le informazioni sulle future intenzioni della Bce.
Presentando la nuova strategia, Lagarde ha spiegato che il testo del suo intervento e le indicazioni prospettiche saranno molto diverse (e più brevi) rispetto al passato. Gli analisti si aspettano che il nuovo obiettivo di inflazione spingerà la Bce a segnalare con la “forward guidance” un periodo più lungo di tassi sotto zero e acquisti di titoli pubblici. Questo non necessariamente significa che il PEPP - il programma di acquisti dedicato alla pandemia - sarà prolungato oltre l'attuale data di scadenza di marzo 2022. Una revisione del PEPP è attesa a settembre, quando ci saranno le prossime previsioni economiche della Bce. Secondo alcuni analisti, il Consiglio dei governatori potrebbe lasciare intendere un maggiore utilizzo del programma di acquisti ordinario, l'Asset Purchase Programme (l'APP), che attualmente è limitato a 20 miliardi di euro al mese ed è più rigido del PEPP. Il governatore della Banca centrale del Portogallo, Mario Centeno, si è detto favorevole a trasferire la flessibilità del PEPP all'APP.
Gli ultimi dati Eurostat sull'inflazione (1,9 per cento a giugno) hanno ridato voce al campo dei falchi della politica monetaria. Ieri è stato l'ex presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, a dire a Bloomberg che l'aumento dell'inflazione è "molto molto importante" in particolare negli Stati Uniti e dunque servono "vigilanza e grande attenzione". Secondo Trichet, nessuna banca centrale può permettersi di lasciare "galoppare" l'inflazione, a meno di non perdere la sua credibilità. Ma anche le colombe hanno fatto sentire la loro voce. "Gli effetti della pandemia non sono ravvisabili solo nella volatilità dei mercati, ma anche nell'abilità di tornare all'obiettivo del 2 per cento", ha detto il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco alla CNBC negli scorsi giorni. "Di conseguenza, fino a quando non ci avviciniamo in qualche modo a quel target, credo che dovremo mantenere in essere tutti i nostri strumenti", ha spiegato Visco.
In un'intervista al Financial Times, Lagarde ha spiegato di non farsi "illusioni che ogni sei settimane avremo consenso unanime e accettazione universale" da parte dei governatori perché "ci saranno alcune variazioni, alcuni posizionamenti leggermente diversi". Paradossalmente la variante Delta può aiutare la presidente della Bce a trovare un consenso. Data l'incertezza che pesa sull'economia, a causa della possibilità di reintrodurre restrizioni, il Consiglio dei governatori potrebbe limitarsi a qualche ritocco cosmetico della “forward guidance” e decidere di andare in vacanza rinviando a settembre il vero dibattito sul futuro della politica monetaria della Bce.