Europa Ore 7

L'Australia svela l'illusione dell'autonomia strategica

La Commissione raccomanda di proteggere i giornalisti e lancia la Barda dell'Ue mentre il Parlamento vuole protezione sociale per i rider e punire i crimini di genere. Le richieste di asilo di afghani si avvicinano sempre di più a quelle dei siriani

David Carretta

Canberra ha cestinato la Francia e scelto gli Stati Uniti, un alleato infinitamente più forte per rispondere alla Cina. Così Parigi e l'Ue sono state umiliate due volte sulla creazione dell'AUKUS – l'accordo per ottenere sottomarini a propulsione nucleare 

L'autonomia strategica dell'Unione europea non c'è e forse non può nemmeno esistere. Lo ha dimostrato l'Australia decidendo di cancellare un contratto da 35 miliardi di euro concluso con la francese Naval Group per la fornitura di sottomarini a propulsione classica, preferendo rivolgersi agli Stati Uniti nell'ambito della nuova alleanza AUKUS per ottenere sottomarini a propulsione nucleare. La partnership strategica nell'Indo-Pacifico con Stati Uniti e Regno Unito permetterà all'Australia di compiere un enorme balzo tecnologico e militare che le consentirà di diventare, al fianco di Stati Uniti e Giappone, una delle potenze navali del Pacifico in grado di tenere testa alla Cina. La Francia e l'Ue sono state umiliate due volte. La prima perché non sono state informate (e ancor meno consultate) sulla creazione dell'AUKUS. La seconda perché la cancellazione del contratto con Naval Group mostra l'inconsistenza dell'autonomia strategica franco-europea.

 

Che cos'è l'autonomia strategica? In soldoni, è riuscire a non dipendere dagli altri per la propria sicurezza e perseguire una politica estera indipendente, compresi la difesa e gli interessi economici. In Francia il generale De Gaulle ne fu il grande ispiratore, con il riconoscimento della Repubblica popolare di Cina nel 1964 e l'uscita dal comando integrato della Nato nel 1966. Cinquantacinque anni dopo, l'accordo della Francia per vendere sottomarini all'Australia costituiva la perfetta sintesi dell'autonomia strategica francese: un dialogo intenso con Canberra nel corso degli anni senza coinvolgere gli Stati Uniti; una presenza sempre più importante francese nella regione dell'Indo-Pacifico; e una commessa militare miliardaria di quelle che piacciono tanto a Parigi. Ma, all'improvviso, l'Australia ha cestinato la Francia e ha scelto gli Stati Uniti. L'America è considerata un alleato infinitamente più forte per rispondere alla Cina. I sommergibili a propulsione nucleare (e il trasferimento di tecnologia conseguente) sono altra cosa rispetto a quelli a propulsione classica. Francia e Ue vogliono fare gli attori globali. Ma hanno poco da offrire per giocare alla pari. Sul Foglio Giulia Pompili spiega che l'Australia ha buone ragioni per sentirsi minacciata dalla Cina.

 

In Francia il ministro della Difesa, Jean-Yves Le Drian, ha denunciato "una coltellata nella schiena". Ma da parte di chi? Sul Foglio spieghiamo che la rabbia francese è diretta soprattutto contro l'Amministrazione Biden. A caldo, la tentazione di alcuni a Parigi è di ritornare a corteggiare la Cina. Per l'Ue l'umiliazione è ancora più forte perché ieri è stata presentata la nuova strategia Indo-Pacifica. L'Alto rappresentante è sceso in sala stampa per dire che l'Ue era pronta a impegnarsi nella regione (anche con una presenza militare). E invece Josep Borrell è stato costretto ad ammettere di non essere stato nemmeno informato del lancio di AUKUS. Nell'era della nuova guerra fredda tra Stati Uniti e Cina, forse l'Ue dovrebbe smettere di farsi illusioni e iniziare a porsi altre domande. L'Ue in grado di agire da sola nell'Indo-Pacifico nel momento in cui non sembra nemmeno capace di stabilizzare il suo vicinato prossimo? E' interessata a far parte dell'AUKUS come partner junior sotto la tutela Americana? Alla fine l'Ue ha deciso da che parte stare nella nuova guerra fredda?

 


Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di venerdì 17 settembre, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.


 

La Commissione raccomanda di proteggere i giornalisti - La Commissione ieri ha pubblicato la sua prima raccomandazione volta a rafforzare la sicurezza dei giornalisti e degli altri professionisti dei media, dopo il moltiplicarsi di minacce alla libertà di stampa che si è registrata in diversi stati membri negli ultimi anni. Il documento prevede una serie di raccomandazioni generali agli stati membri: indagare e perseguire con determinazione tutti gli atti criminali, se necessario coinvolgendo autorità europee come Europol ed Eurojust; garantire un accesso non discriminatorio alle informazioni, anche nelle conferenze stampa o per i documenti in possesso delle autorità pubbliche; rafforzare l'accesso alla protezione sociale per tutti i professionisti dei media. Alcune raccomandazioni riguardano la gestione di proteste e manifestazioni: gli stati membri dovrebbero prevedere una formazione periodica per le forze dell'ordine per garantire che i giornalisti e gli altri professionisti dei media siano in grado di lavorare in condizioni di sicurezza e senza restrizioni durante tali eventi. Un capitolo è dedicato alla sicurezza e alla responsabilizzazione digitale. Un altro alla protezione dei giornalisti che appartengono a gruppi minoritari o si occupano di questioni relative alla parità.

 

La Commissione lancia la Barda dell'Ue - La Commissione ieri ha inaugurato l'Autorità europea per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA) che avrà il compito di prevenire, individuare e rispondere rapidamente nuove pandemie e potenziali crisi. In caso di emergenza, HERA dovrebbe garantire lo sviluppo, la produzione e la distribuzione di medicinali, vaccini e altre contromisure mediche come guanti e mascherine che erano mancati durante le fasi iniziali del Covid-19. Il modello è la Biomedical Advanced Research and Development Authority (Barda) degli Stati Uniti. Il bilancio di HERA sarà di 6 miliardi per il periodo 2022-2027, di cui una parte grazie a un'integrazione di NextGenerationEU. HERA sarà istituita come struttura interna della Commissione e sarà pienamente operativa all'inizio del 2022.

 

La Lega di Salvini attacca la cleptocrazia di Putin - Il Parlamento europeo ieri ha approvato una risoluzione che chiede una nuova strategia per la democrazia in Russia, denunciando la “cleptocrazia autoritaria diretta da un presidente a vita circondato da una cerchia di oligarchi”. Sorpresa, ma fino a un certo punto: gli eurodeputati della Lega hanno votato a favore della risoluzione, spaccando il gruppo di estrema destra Identità e democrazia. I deputati del Rassemblement national francese e quelli di Alternativa per la Germania hanno votato contro. La sorpresa è relativa perché, a partire da inizio 2020, la delegazione della Lega ha spesso votato a favore di risoluzioni che chiedevano sanzioni contro la Russia. Il testo adottato ieri dal Parlamento europeo (494 voti a favore, 103 contro e 72 astensioni) chiede all'Ue e ai governi di fare la distinzione tra il popolo e il governo russi, di tenersi pronti a nuove sanzioni e di non riconoscere la Duma se le prossime elezioni violano i principi democratici e il diritto internazionale. Tra gli italiani, da notare anche l'astensione della delegazione di Forza Italia. A proposito delle elezioni russe, che si aprono oggi e si chiudono domenica, Il Foglio spiega che Vladimir Putin ha rinunciato anche a una parvenza di legalità.

 

Il Parlamento vuole protezione sociale per i rider - Il Parlamento europeo ieri ha adottato una risoluzione per chiedere protezioni sociali per i lavoratori delle piattaforme digitali, in particolare per fare in modo che rider e autisti abbiano la stessa protezione e remunerazione dei dipendenti tradizionali. Secondo i deputati, I lavoratori delle piattaforme digitali sono spesso erroneamente classificati come lavoratori autonomi, privandoli dell'accesso alla protezione sociale e ad altri diritti del lavoro. Il Parlamento chiede che siano i datori di lavoratori a dimostrare che non c'è un rapporto di lavoratore dipendente, non i lavoratori, con un'inversione dell'onere della prova. Inoltre, insiste per avere un'assicurazione gratuita contro gli infortuni per rider e autisti. Infine, il Parlamento vuole che gli algoritmi che regolano le funzioni come l'assegnazione dei compiti, le valutazioni, i prezzi e le procedure di disattivazione, siano trasparenti, non discriminatori ed etici. I lavoratori dovrebbero avere la possibilità di contestare le decisioni prese dagli algoritmi e dovrebbe sempre esserci una supervisione umana del processo. La risoluzione è stata approvata con 524 voti a favore, 39 contro e 124 astensioni, prima della presentazione di un'iniziativa legislativa della Commissione per migliorare le condizioni di lavoro dei lavoratori delle piattaforme.

 

Il Pe vuole punire i crimini di genere - Il Parlamento europeo ieri ha chiesto che la violenza di genere diventi un reato comunitario per fare in modo che l'Ue possa stabilire le regole minime per la definizioni e le sanzioni del diritto penale. Nella loro iniziativa legislativa, i deputati hanno chiesto alla Commissione di far rientrare la violenza di genere come una nuova sfera di criminalità ai sensi dell'articolo 83 comma 1 del Trattato sul funzionamento dell’Ue, insieme ad altri crimini che devono essere combattuti su base comune come il traffico di esseri umani, di droga e di armi, il crimine informatico e il terrorismo. Secondo il Parlamento europeo, circa 50 donne perdono la vita a causa della violenza domestica ogni settimana e il 75 per cento delle donne ha subito molestie sessuali in ambito professionale. Il testo è stato approvato con 427 voti favorevoli, 119 contrari e 140 astensioni.

 

Le richieste di asilo di afghani si avvicinano a quelle dei siriani - Nel corso del mese di luglio i siriani erano ancora il più ampio gruppo di richiedenti asilo nell'Ue, ma il divario con gli afghani continua a ridursi, secondo i dati pubblicati ieri dall'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo. Su circa 50 mila richieste di protezione internazionale a giugno, 7.300 sono state presentate da afghani (più 21 per cento rispetto a giugno) contro 8.500 da siriani (più 14 per cento rispetto a giugno). Il divario tra queste due nazionalità si sta riducendo in modo stabile dal dicembre 2020. Il terzo gruppo sono i turchi con circa 2.500 richieste di asilo in luglio. E' stato anche registrato un picco di domande da parte di iracheni (circa 2.300), in parte dovuto alla rotta migratoria via la Bielorussia. Secondo Easo, il numero di richieste di asilo complessivo è tornato ai livelli più alti dall'inizio della crisi di Covid-19 e si sta avvicinando ai livelli pre-pandemia.

 

La Corte Ue condanna l'Italia sulle esenzioni per barche da diporto - La Corte di giustizia dell'Ue ha condannato l'Italia per aver violato il diritto europeo, esentando dall’accisa i carburanti delle imbarcazioni private da diporto, noleggiate e utilizzate dagli utilizzatori finali per attività non commerciali. Secondo i giudici di Lussemburgo, il fatto che il noleggio di un’imbarcazione costituisca un’attività commerciale per il soggetto che mette tale imbarcazione a disposizione di terzi non giustifica l’esenzione fiscale. Nel 2018 la Commissione aveva avviato una procedura di infrazione contro l'Italia contestando la la violazione della direttiva 2003/96 sulla tassazione dei prodotti energetici e dell’elettricità. Se l'Italia non si adeguerà alla sentenza, rischia una nuova infrazione e un altro ricorso davanti alla Corte per imporre una sanzione finanziaria.

 

Vittoria di Vestager davanti alla Corte Ue sui tax ruling in Belgio - La Corte di giustizia dell'Ue ha stabilito che la Commissione ha operato correttamente accertando l'esistenza di un regime di aiuti in Belgio per le esenzioni fiscali concesse a società multinazionali attraverso i tax ruling. Per la vicepresidente della Commissione, Margrethe Vestager, è una rara vittoria, dopo diverse sconfitte davanti ai giudici di Lussemburgo sulle decisioni dell'antitrust europeo sui tax ruling. La Corte ha annullato una precedente sentenza del Tribunale dell'Ue del 2019, che aveva dichiarato la decisione di Vestager sui tax ruling in Belgio illegittimi.

 

Via libera all'esonero dei contributi per i giovani in Italia - La Commissione ha approvato un regime di aiuti da 1,24 miliardi di euro adottato dall'Italia a sostegno delle imprese che assumono giovani nel contesto della pandemia di coronavirus. L'aiuto consiste nell'esonerare dal pagamento dei contributi previdenziali le imprese che nel 2021 assumono ex novo a tempo indeterminato lavoratori al di sotto dei 36 anni o trasformano i contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato. L'esenzione si applicherà per un periodo di 38 mesi e fino a un importo massimo annuo di 6 mila euro per dipendente. Per le assunzioni o trasformazioni di contratto in determinate regioni del sud d'Italia, l'esenzione può essere estesa a un periodo massimo di 48 mesi. Per poter beneficiare dell'esenzione i datori di lavoro non devono aver licenziato dipendenti nei 6 mesi precedenti l'assunzione o trasformazione del contratto o nei 9 mesi successivi.

 


Accade oggi in Europa

– Conferenza sul futuro dell'Europa: primi panel dei cittadini europei (fino a domenica)

– Commissione: la presidente von der Leyen partecipa al summit dei sette paesi del Mediterraneo a Atene

– Eurostat: dati sull'inflazione ad agosto; dati sulla produzione nel settore della costruzione a luglio; statistiche sul crimine nel 2019; statistiche sui cittadini Ue che vivono in altri stati membri nel 2020

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