Europa Ore 7

Il tempo stringe per l'unità dei sovranisti al Pe

Gentiloni difende il Green deal e sottolinea le debolezze per il nuovo Patto di stabilità. Al Consiglio Energia i ministri divisi sulla reazione dell'Ue, su nucleare e gas. In vista della Cop 26 l'Ue supera i suoi obiettivi climatici e Gazprom ricatta la Moldavia con il gas contro l'Ue

David Carretta

Secondo una fonte ungherese, il progetto sponsorizzato da Orbán di un gruppo unico delle destre nazionaliste si sta rivelando più complicato di quanto il premier avesse previsto

Mancano poco più di due mesi al giro di boa di metà legislatura del Parlamento europeo e il progetto di creare un gruppo unico delle destre nazionaliste e sovraniste non è ancora andato in porto, malgrado l'intesa sempre più stretta tra Viktor Orbán, Mateusz Morawiecki e i principali leader delle varie formazioni nazionali anti-Ue. Ieri a Budapest, Orbán ha accolto con tutti gli onori la candidata del Rassemblement national alle elezioni presidenziali in Francia, Marine Le Pen, che negli scorsi giorni ha avuto dei faccia a faccia anche con il premier polacco Morawiecki e quello sloveno, Janez Jansa. Il primo ministro ungherese finora aveva sempre rifiutato di incontrare Le Pen.

 

Durante la conferenza stampa congiunta Orbán e Le Pen hanno messo in mostra le loro affinità contro l'Ue e la solidarietà nei confronti del governo di Varsavia. Orbán ha accusato l'Ue di essere “una versione modernizzata della dottrina Breznev” in base alla quale nell'Unione Sovietica “se uno stato deviava dall'ideologia centrale, gli altri stati avevano il diritto di intervenire negli affari interni”. Le Pen ha denunciato una “volontà di asservimento” da parte dell'Ue. Sul Foglio Micol Flammini spiega i dettagli della visita, compreso il progetto del gruppo unico: Le Pen ha riempito di complimenti Orbán, ma lui non ha fatto altrettanto. Comunque, non c'è stato nessun annuncio su quel che accadrà al Parlamento europeo.
 

Incuriositi dalla girandola di incontri di Le Pen, abbiamo cercato di capire cosa sta succedendo consultando una serie di fonti molto diverse. I pareri sono contrastanti, anche perché il modus operandi delle destre estreme non è dei più trasparenti. Secondo una fonte ungherese, il progetto sponsorizzato da Orbán di un gruppo unico delle destre nazionaliste e sovraniste si sta rivelando più complicato di quanto il premier avesse previsto, quando ha deciso di far uscire il suo Fidesz dal Partito popolare europeo per evitare di esserne espulso. Il Partito Legge e giustizia (PiS) polacco è particolarmente prudente per le posizioni pro-russe di diverse componenti del gruppo Identità e democrazia, di cui fanno parte il Rassemblement national e la Lega (in realtà al Parlamento europeo il partito di Matteo Salvini dall'inizio dell'anno ha votato le risoluzioni di condanna nei confronti di Vladimir Putin). Fonti polacche ci hanno riferito che Le Pen e Morawiecki hanno brevemente discusso del gruppo unico nel loro incontro di venerdì scorso.

 

Una terza fonte ci ha spiegato che c'è anche l'ostacolo italiano: la necessità di portare nello stesso gruppo la Lega e Fratelli d'Italia. Il partito di Giorgia Meloni non sarebbe entusiasta di convivere con la Lega, perché rischierebbe di perdere peso e visibilità rispetto a quelli di cui gode nel gruppo dei Conservatori e riformatori europei. Salvini si trova confrontato al problema del suo sostegno al governo europeista di Mario Draghi.


Il tempo stringe. A metà legislatura si rinnovano tutte le cariche del Parlamento europeo: presidente, vicepresidenze, ma anche presidenze e vicepresidenze di commissioni e delegazioni. Se un nuovo gruppo unico delle destre nazionaliste e sovraniste vuole ottenere incarichi grazie al sistema di ripartizione D'Hondt, la costituzione deve avvenire prima della prima seduta plenaria del 2022, fissata per il 17 gennaio. Ma c'è anche il rischio che gli altri gruppi decidano di attuare un cordone sanitario per escludere le destre nazionaliste o sovraniste almeno dagli incarichi più importanti.

 

Finora Orbán è riuscito solo a far firmare a una quindicina di partiti nazionali una “Dichiarazione di principi” che ricalca in gran parte la sua visione dell'Ue. Il gruppo unico “è un progetto di medio-lungo periodo. Ci vorrà tempo”, ci ha detto una quarta fonte. L'ultima che abbiamo sentito scommette su un “allargamento” del gruppo Identità e democrazia e un ridimensionamento di quello dei Conservatori e riformatori europei. Insomma, un rimescolamento dei due attuali gruppi che riuniscono le destre nazionaliste e sovraniste. Resta la radicalizzazione dello scontro con l'Ue, che Orbán e Morawiecki hanno scelto in vista delle elezioni nei rispettivi paesi del 2022 e 2023. Anche se informalmente, il gruppo nazionalista e sovranista occupa già due sedie al Consiglio europeo, che conta molto più del Parlamento europeo.

 


Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di mercoledì 27 ottobre, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.


 

Le debolezze per il nuovo Patto di stabilità, secondo Gentiloni - Il commissario all'Economia, Paolo Gentiloni, ieri ha chiesto di affrontare “con nuovo spirito” il negoziato sulla revisione del Patto di Stabilità e Crescita. In un discorso a Madrid, Gentiloni ha lanciato un appello a considerare l'avvio della consultazione sulla revisione delle regole fiscali “non come una nuovo capitolo di una vecchia storia, con le divisioni sulla condivisione del rischio e la prevenzione del rischio”, ma come “un nuovo capitolo di una nuova storia, che è la storia dell'economia post pandemia con la transizione climatica e la transizione digitale”. Gentiloni ha riconosciuto che vanno affrontati “due punti deboli”. Il primo è la “necessità di mantenere un forte livello di investimenti pubblici” perché non è possibile “avere le transizioni con un aumento zero degli investimenti netti”. Il secondo è “l'eredità di un alto livello pubblico che deriva dalla reazione alla crisi. Il debito medio dell'area euro è 100 per cento. Penso che dobbiamo ridurre questo livello di debito, in particolare nei paesi con debito più alto, ma dobbiamo farlo in modo realistico e se possibile favorevole alla crescita”, ha detto Gentiloni.

 

Gentiloni annuncia rischi al ribasso per l'economia - A Madrid Gentiloni ha anche preannunciato che nelle prossime previsioni che saranno pubblicate l'11 novembre i “rischi al ribasso aumenteranno” per le prospettive economiche dell'Ue e della zona euro. Il primo rischio “è la pandemia”, ha spiegato ieri Gentiloni in un discorso a Madrid: “In diversi stati membri vediamo i casi salire di nuovo, in particolare nella parte est della nostra Unione”. Il secondo rischio “riguarda la perturbazione delle catene di approvvigionamento, che può avere un impatto sulla produzione e mettere pressione sui prezzi”, ha detto Gentiloni. Il commissario ha sottolineato che a pesare sul rimbalzo c'è anche “l'impatto dell'aumento dei prezzi dell'energia”.

 

Gentiloni difende il Green deal sui prezzi dell'energia - Gentiloni ieri si è infine lanciato in una difesa del Green deal, dopo che alcuni stati membri (in particolare a est) hanno accusato le politiche climatiche di essere all'origine dell'aumento del prezzo dell'energia. “Quello che accade è conseguenza di una ripresa più forte e della nostra dipendenza dalle energie fossili”, ha spiegato il commissario all'Economia: “Non sono d'accordo con quelli che puntano il dito contro le nostre ambizioni climatiche”. Secondo Gentiloni, “il Green deal europeo non è il problema, ma è parte della soluzione. E' una lunga corsa, ma i corridori resilienti non cadono alla prima difficoltà”.

 

Al Consiglio Energia i ministri divisi sulla reazione dell'Ue - La metafora di Gentiloni non è stata di buon auspicio per la riunione straordinaria del Consiglio Energia di ieri, durante la quale i corridori (cioè i ministri dei 27 governi) hanno indicato strade molto diverse per completare la corsa del Green deal. Francia e Spagna sono tornate nuovamente alla carica per chiedere una riforma del mercato dell'energia e disaccoppiare il prezzo del gas da quello dell'elettricità. La Spagna si è spinta fino a chiedere di “fissare un prezzo massimo per il gas”. Un fronte di oltre dieci paesi – guidato dalla Germania – si oppone a questa prospettiva e, sotto sotto, anche la Commissione. “Non dobbiamo correre per mettere una toppa”, ha detto la commissaria Kadri Simson.

 

Al Consiglio Energia i ministri divisi su nucleare e gas - I rappresentanti di Germania, Austria, Danimarca e Lussemburgo ieri hanno ribadito la loro opposizione a inserire il nucleare nella tassonomia, dopo che la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha evocato questa possibilità la scorsa settimana. La tassonomia è il sistema di classificazione degli investimenti sostenibili. Secondo la Germania, “non possiamo raggiungere un consenso a livello dell'Ue sul ruolo dell'energia nucleare”. Il ministro dell'Energia del Lussemburgo, Claude Turmes, ha accusato il fronte pro-nucleare di voler risolvere la crisi attuale dei prezzi con centrali nucleari che saranno operative nel 2034. Turmes ha anche espresso perplessità sugli acquisti comuni di gas, perché non permetteranno di far scendere i prezzi. Il ministro per la Transizione, Roberto Cingolani, ha invece sostenuto la proposta della Spagna sugli acquisti comuni. La commissaria Simson ha spiegato che “i prezzi del gas resteranno più alti dei livelli pre pandemia” anche dopo la primavera. Alla fine Jernej Vrtovec, il ministro delle infrastrutture della Slovenia che ha presieduto la riunione del Consiglio Energia, ha tratto questa conclusione: “Non c'è una posizione concordata se misure di intervento debbano essere adottate o meno a livello di Ue e applicate in tutti gli stati membri”. Dietro le divisioni sull'aumento del prezzo dell'energia ci sono le divisioni tra gli stati membri sul pacchetto “Fit for 55” che la Commissione ha presentato per mettere in pratica il Green deal.

 

In vista della Cop 26 l'Ue supera i suoi obiettivi climatici - A cinque giorni dalla Cop 26 di Glasgow, due rapporti mostrano che l'Ue sta rispettando gli impegni che si è data per lottare contro i cambiamenti climatici. Secondo un rapporto della Commissione, nel 2020 le rinnovabili hanno superato per la prima volta i combustibili fossili come fonte di energia elettrica. Inoltre, lo scorso anno c'è stato un calo senza precedenti delle emissioni di gas a effetto serra: quasi il 10 per cento in meno del 2019 e il 31 per cento in meno del 1990. Il 2020 è stato particolare a causa della pandemia di Covid-19, ma un altro rapporto pubblicato lunedì dall'Agenzia europea dell'ambiente spiega che i benefici climatici dei lockdown sono relativi. Già nel 2019 c'era stato un calo record delle emissioni nell'Ue. “Le stime preliminari indicano che nel 2020 abbiamo assistito al pieno raggiungimento - e perfino il superamento - degli obiettivi 20-20-20 dell'Europa", ha detto l'Agenzia: questo risultato “deriva innanzitutto dagli sforzi sostenuti dell'ultimo decennio”. Sul Foglio spieghiamo che questi dati smentiscono l'accusa di “bla bla bla” lanciata Greta Thunberg a settembre: se c'è un continente che non si è limitati a parlare, ma fa sul serio sul clima è l'Europa.

 

L'antitrust della Commissione guarda a cosa fa Gazprom - “Il dipartimento della concorrenza della Commissione ha iniziato a raccogliere prove sui comportamenti di mercato dei principali fornitori di gas con l'obiettivo di individuare qualsiasi comportamento anti-competitivo nel mercato dell'energia”, ha annunciato ieri Kadri Simson. La commissaria all'Energia non ha citato Gazprom. Ma il colosso russo è nella mente di tutti. Nel caso della Polonia Gazprom non è solo nella mente, ma anche nell'intervento del sottosegretario Adam Guibourgé-Czetwertynski. “Quello che causa davvero l'attuale crisi nel gas mercato è la condotta illegale di Gazprom, che restringe le forniture all'Ue e limita l'uso di gasdotti chiave di importazione. Yamal and Brotherhood sono sotto utilizzati”, ha detto il rappresentante polacco nella riunione del Consiglio Energia. Secondo Varsavia, l'attuale “crisi energetica va oltre quello che abbiamo vissuto nel 1973”.

 

Gazprom ricatta la Moldavia con il gas contro l'Ue - Secondo il Financial Times, il colosso russo Gazprom ha proposto alla Moldavia uno sconto sul prezzo del gas chiedendo in cambio di modificare l'accordo di associazione con l'Unione europea e di rinviare la liberalizzazione del mercato dell'energia concordata con Bruxelles. La Moldavia, che lo scorso anno ha eletto una presidente pro-occidentale, Maia Sandu, ha dichiarato lo stato di emergenza, dopo che Gazprom ha tagliato le forniture di gas di un terzo a seguito della fine del contratto di lungo periodo con l'ex repubblica sovietica. Il colosso russo ha chiesto più del doppio del vecchio prezzo per il nuovo contratto. Lunedì la Polonia ha concluso un accordo con la Moldavia per la fornitura di un milioni di metri cubi di gas. Ma l'ammontare rischia di essere insufficiente alla luce della minaccia di Gazprom di chiudere completamente i rubinetti se non sarà firmato un nuovo contratto in dicembre.

 

Aumento record dei prezzi dei carburanti a settembre - A settembre i prezzi dei carburanti e lubrificanti per il trasporto personale sono cresciuti del 23 per cento su base annuale, secondo i dati pubblicati ieri da Eurostat. L'ufficio statistico dell'Ue sottolinea l'estrema volatilità dei prezzi in questo settore con oscillazioni che vanno dal meno 20 per cento del maggio 2020 al più 23 per cento del settembre 2021. Tra gli stati membri, il Lussemburgo ha registrato l'aumento più alto con un tasso di incremento annuale del 31 per cento, seguito da Romania e Slovenia (+29 per cento). I tassi più bassi di inflazione di carburanti e lubrificanti sono stati registrati in Irlanda (+15 per cento) e Italia, Finlandia e Grecia (+18 per cento).

 

Borrell minaccia sanzioni finanziarie contro il Sudan - L'Alto rappresentante per la politica estera, Josep Borrell, ieri ha minacciato sanzioni finanziarie contro il Sudan dopo il colpo di stato militare e l'arresto di gran parte dei leader civili. "L'Ue condanna fermamente il colpo di stato militare in Sudan e la detenzione illegale del premier, di diversi ministri, dei leader delle Forze della libertà e del cambiamento e di altri rappresentanti della società civile" e ne chiede il "rilascio immediato", ha detto Borrell in una dichiarazione: “Questo tentativo di minare la transizione verso la democrazia è inaccettabile. Se la situazione non viene invertita subito, ci saranno gravi conseguenze per l'impegno dell'Ue, compreso il suo sostegno finanziario".

 

La Francia si accontenta di poche licenza di pesca nel Regno Unito? - Una licenza sì, un'altra forse, un'altra no. Sta procedendo così il negoziato tra, da un lato, la Commissione e la Francia e, dall'altro, il Regno Unito sulle licenze per i pescatori francesi che vogliono continuare a pescare nelle acque britanniche. Secondo l'accordo post-Brexit, il Regno Unito è obbligato a concederle solo alle imbarcazioni che hanno una storia di pesca nelle sue acque. Finora Londra ha concesso solo 15 licenze richieste dalla Francia, mentre altre 15 pescherecci potrebbero ancora riceverle ma a condizione di presentare prove più solide della loro attività passata. Sulle altre 17 la Francia ha rinunciato perché non ci sono prove sufficienti. C'è poi il caso delle acque di Jersey. Solo 66 piccole imbarcazioni francesi su 170 hanno ottenuto la licenza richiesta. Altre 2 dovrebbero arrivare nei prossimi giorni. Per 35 imbarcazioni c'è ancora speranza. Ma per altre 65 non ci sarebbero sufficienti prove. La Francia accetterà meno licenze di quante richieste? A sei mesi dalle elezioni presidenziali, il tema pesca nelle acque britanniche rischia di diventare spinoso per Emmanuel Macron.

 

Merkel in affari correnti, il Bundestag si tinge di rosso (e rosa) – Da ieri Angela Merkel è cancelliera per gli affari correnti, dopo che il suo governo ha ricevuto dal presidente della Repubblica federale tedesca, Frank Walter Steinmeier, i certificati che pongono fine al mandato dell'attuale esecutivo. Merkel ha assistito dalle tribune alla prima seduta del Bundestag. La Camera bassa del Parlamento tedesco sarà presieduta da una donna, la socialdemocratica Bärbel Bas. Sul Foglio Daniel Mosseri spiega che con Bas al Bundestag il prossimo governo si colora sempre più di rosso.

 

Il giorno della verità per Costa in Portogallo - Il primo ministro, Antonio Costa, ieri ha detto che non intende presentare le dimissioni, ma rischia di dover andare a elezioni anticipate nel momento in cui i due partiti dell'estrema sinistra che sostengono il suo governo hanno annunciato il "no" in Parlamento sul suo progetto di legge di bilancio. In caso di bocciatura, il presidente Marcelo Rebelo de Sousa dovrebbe sciogliere le camere e convocare elezioni anticipate. "Il dovere del governo, il mio dovere, non è di voltare le spalle in un momento di difficoltà", ha detto Costa all'inizio del dibattito in Parlamento sul bilancio: "Faremo di tutto per cercare un accordo, ma non a qualsiasi prezzo". Costa, che è a metà del suo secondo mandato, ha cercato di fare alcune concessioni, aumentando gli stanziamenti per il salario minimo e gli investimenti nella sanità pubblica. Ma il Blocco di sinistra e il Partito comunista portoghese vogliono di più. Costa ha spiegato che "i cittadini portoghese non vogliono una crisi politica". Il suo Partito socialista è in testa nei sondaggi, ma non a sufficienza per governare senza l'appoggio esterno dell'estrema sinistra. In caso di elezioni anticipate il Portogallo potrebbe ritrovarsi in una situazione di stallo nel momento in cui deve adottare le riforme previste dal suo piano di Recovery per ottenere i successivi esborsi.

 


Accade oggi in Europa

– Commissione: riunione settimanale del collegio dei commissari

– Commissione: conferenza stampa dei commissari Dombrovskis e McGuinness sul pacchetto bancario (requisiti di capitale e Basilea 3)

– Consiglio europeo: il presidente Michel incontra il primo ministro palestinese, Mohammad Shtayyeh

– Commissione: il vicepresidente Timmermans incontra l'inviato speciale del clima della Cina, Zie Zhenhua

– Commissione: discorso del commissario Gentiloni all'Europan Angel Investment summit

– Consiglio: riunione del Coreper

– Comitato economico e sociale: European Migration Forum

– Eurostat: dati sui rifiuti nel settore degli imballaggi del 2019; dati sui posti di lavoro non coperti nel secondo trimestre