Europa Ore 7

La Bce discute di “inflazione, inflazione, inflazione”

L'Ue al G20 alla prova del minilaterilsmo: Merkel si porta Scholz. Ursula fissa le condizioni per il piano di Recovery della Polonia che non vuole versare uno zloty all'Ue. L'Ecofin approva i piani di Recovery di Estonia, Finlandia e Romania

David Carretta

Il Consiglio dei governatori ha deciso di non cambiare nulla della sua politica monetaria; ha persino ammesso che l'aumento dei prezzi durerà “più a lungo” di quanto previsto fino a poco tempo fa

“Abbiamo parlato di inflazione, inflazione, inflazione”, ha detto ieri la presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde. Ma il Consiglio dei governatori ha deciso di non cambiare nulla della sua politica monetaria, cercando di resistere alla scommessa dei mercati di un cambio di rotta imminente sotto la pressione dell'aumento dei prezzi, compreso un possibile rialzo dei tassi il prossimo anno. Le cose tuttavia sono cambiate nel mese e mezzo che è passato dall'ultima riunione del Consiglio dei governatori della Bce. Lagarde ha parlato poco di inflazione come fenomeno “temporaneo”. Ha persino ammesso che l'inflazione durerà “più a lungo” di quanto previsto fino a poco tempo fa. I prezzi continueranno ad aumentare per tutto il 2021. Poi “abbiamo tutte le ragioni di credere che (l'inflazione) calerà gradualmente nel corso del 2022”, ha detto Lagarde. “Ci vorrà un po' di più”.

 

Non ci sono solo i mercati a fare pressioni sulla Bce. Oggi Eurostat pubblicherà la sua stima flash dell'inflazione per il mese di ottobre. Ma già ieri l'ufficio statistico in Germania ha annunciato un balzo dei prezzi del 4,6 per cento su base annuale, più di quanto atteso dagli economisti. In Belgio l'inflazione è salita al 4,16 per cento. In Spagna l'impennata è spettacolare: 5,5 per cento, il livello più alto dal settembre del 1992. Altre banche centrali in giro per il mondo - dalla Nuova Zelanda al Regno Unito - hanno iniziato ad alzare i tassi o segnalato la volontà di farlo. Ieri il ministro austriaco delle Finanze, Gernot Bluemel, ha detto al magazine Profil che non dorme di notte a causa dell'inflazione e chiesto alla Bce di alzare i tassi. Bluemel ha accusato il consiglio dei governatori di non agire per proteggere i paesi ad alto debito. “Questo sarebbe un tradimento degli europei”. “La Bce è indipendente”, ha risposto Lagarde.

 

Secondo la presidente della Bce, le cause dell'aumento del prezzo rimangono transitorie, ma solo in parte. C'è la ripresa post-pandemia e la “disconnessione tra offerta e domanda”, ma “i colli di bottiglia per le forniture prima o poi se ne andranno” perché si costruiscono già navi per trasportare merci e fabbriche per produrre microchip, ha detto Lagarde. C'è l'energia, su cui “siamo convinti che vedremo almeno una stabilizzazione se non un declino dei prezzi”. C'è il ritorno dell'Iva a tassi normali in Germania, che è l'unica certezza in termini di orizzonte temporale: “l'Iva tedesca continuerà ad avere un impatto sui nostri numeri dell'inflazione fino alla fine dell'anno, ma scomparirà dall'inizio del 2022”, ha assicurato Lagarde. “Dobbiamo essere pazienti e persistenti”. Eppure c'è un elemento che preoccupa davvero la Bce perché potrebbe cancellare la speranza di inflazione temporanea. “Saremo molto attenti alle evoluzioni dei salari", ha detto Lagarde. "Ma per ora, con i dati che abbiamo, non abbiamo ragioni di credere che i salari aumenteranno in modo sostenuto con effetti secondari” sull'andamento dei prezzi.

Lagarde ha escluso che ci siano segnali di stagflazione, come temono alcuni analisti. “Per avere stagflazione dobbiamo avere stagnazione” e invece “abbiamo ancora una ripresa forte” anche se il ritmo è calato nelle ultime settimane, ha detto Lagarde. La presidente della Bce ha dato appuntamento al prossimo Consiglio dei governatori di dicembre, che si annuncia decisivo per la direzione che prenderà la sua politica monetaria. Non c'è solo la questione inflazione, ma anche da decidere il futuro del programma di acquisti per la pandemia Pepp. "Per quanto mi riguarda, in questo momento, il Pepp terminerà a marzo 2022", ha detto Lagarde. Ma la presidente della Bce ha assicurato anche “flessibilità” per il dopo Pepp. “Abbiamo dimostrato che possiamo avere la flessibilità necessaria per realizzare la nostra missione” e “sono sicura che possiamo farlo anche nel futuro”.
 


Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di venerdì 29 ottobre, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.


In occasione della festa di Ognissanti, le istituzioni dell'Ue rimarranno chiuse lunedì 1 novembre e martedì 2 novembre. Europa Ore 7 ne approfitta per prendere una pausa. Ci ritroviamo mercoledì 3 novembre.


 

Le priorità sbandierate dall'Ue al G20 - Ursula von der Leyen e Charles Michel sono arrivati a Roma per partecipare al summit del G20 di domani e domenica. Le priorità dell'Ue sono sanità e clima. “Sulla pandemia l'obiettivo principale è l'impegno del G20 a raggiungere il target del 70 per cento della popolazione vaccinata nel mondo. L'Ue ha mantenuto la sua promessa: almeno una dose su due di quelle prodotte in Europa sono e saranno esportate”, ha detto la presidente della Commissione: “Il prossimo anno ci aspettiamo più di 3,5 miliardi di dosi di vaccini prodotte nell'Ue, la cui maggioranza sarà esportata”. Il presidente del Consiglio europeo vuole spingere per la sua idea di trattato internazionale sulle pandemie. Quanto al clima, il messaggio dell'Ue è che “si possono tagliare le emissioni e prosperare”, ha spiegato von der Leyen: gli europei hanno “già ridotto le nostre emissioni di più del 31 per cento dal 1990, facendo crescere la nostra economia del 60 per cento”. Per la presidente della Commissione, con la Cop-26 che si apre a Glasgow domenica, questo “è un momento di verità”. La lotta al cambiamento climatico”non è questione di 30  o 40 anni: è ora che bisogna agire altrimenti raggiungeremo un punto di non ritorno”, ha avvertito von der Leyen.

 

L'Ue al G20 alla prova del minilaterilsmo - Dietro alla bandiera della lotta alla pandemia e al cambiamento climatico, si nascondono i veri problemi del summit del G20 per l'Ue. Il primo riguarda l'economia, con i colli di bottiglia nella catena di approvvigionamento e l'aumento dei prezzi dell'energia che rischiano di far deragliare la ripresa economica. Il secondo sono gli impegni concreti degli altri partner sul finanziamento climatico e il taglio delle emissioni. Il terzo è chi gestisce i fondi di una struttura internazionale dedicate alla pandemia. I negoziati tra gli sherpa sulle conclusioni del G20 sono ancora in corso. Ma il rischio è di un compromesso al ribasso (o nessun compromesso). Pesano le assenze politicamente simboliche di Xi Jinping e Vladimir Putin. Come spieghiamo sul Foglio, l'Ue è costretta a fare i conti con il fallimento del multilateralismo e l'emergere del minilateralismo.

 

Merkel si porta Scholz al G20 - Angela Merkel sarà accompagnata dal suo probabile successore alla cancelleria, Olaf Scholz, durante gli incontri bilaterali che avrà con altri leader a margine del summit del G20 a Roma. Secondo fonti del governo tedesco, l'obiettivo è inviare "un segnale speciale" di "grande continuità nel processo del G20". Ma è la prima volta che un cancelliere uscente viene accompagnato dal suo sostituto nei colloqui bilaterali. Oltre a un faccia a faccia con Biden, Merkel ha in programma bilaterali con il presidente turco; Recep Tayyip Erdogan, e i leader di Argentina, Singapore, India e Corea del Sud. Scholz potrebbe essere incluso anche in una riunione di alto livello tra Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Germania sull'Iran.

 

Ursula fissa le condizioni per il piano di Recovery della Polonia - Ursula von der Leyen ieri si è mostrata battagliera in una conferenza stampa sul G20 non solo sui temi del summit di Roma, ma anche sulla Polonia. La presidente della Commissione ha fissato le sue condizioni per dare il via libera al piano di Recovery di Varsavia nell'ambito del conflitto sullo stato di diritto e sulla primazia del diritto europeo. L'indipendenza della giustizia è “una conditio sine qua non”, ha detto von der Leyen. Come avevamo anticipato qui, la Commissione vuole “un impegno fermo” da parte del governo polacco a smantellare la Camera disciplinare, riformare il regime disciplinare e iniziare un processo restaurare i giudici che sono stati cacciati. Il tutto potrebbe essere inserito nei target e nelle milestone del piano di Recovery polacco. Il compromesso permetterebbe di sbloccare l'anticipo del 13 per cento dei fondi su un totale di 36 miliardi. Se poi Varsavia non farà quanto promesso, non ci sarebbero gli esborsi successivi.

 

La Polonia non vuole versare uno zloty all'Ue - “Sia nel caso di sanzioni illegittime riguardanti Turow sia nel caso della multa per le riforme al sistema giudiziario, la Polonia non può e non deve pagare un solo zloty”, ha detto ieri il ministro polacco della Giustizia, Zbigniew Ziobro, dopo la multa record da 1 milione di euro al giorno inflitta dalla Corte di giustizia dell'Ue per non aver dato seguito a un'ordinanza sulla sospensione del regime disciplinare dei giudici. Turow è un altro caso controverso per la Polonia. I giudici di Lussemburgo hanno ordinato a Varsavia di pagare una multa giornaliera di 500 mila euro per non aver seguito un'altra sentenza che aveva imposto la chiusura della miniera di carbone al confine con la Repubblica ceca. Nel frattempo l'Encj, la rete europea dei consigli di giustizia, ha approvato l'espulsione del Consiglio nazionale della magistratura polacco. In un editoriale il Foglio spiega il rischio sano della linea dura con Varsavia dopo il fallimento del dialogo con il PiS.

 

L'Ecofin approva i piani di Recovery di Estonia, Finlandia e Romania - I ministri delle Finanze dell'Ue, in una riunione in teleconferenza ieri, hanno approvato i piani di ripresa e resilienza di Estonia, Finlandia e Romania, aprendo la strada al versamento dell'anticipo da parte della Commissione. Salgono così a 22 i piani di Recovery approvati dall'Ecofin dopo il via libera della Commissione. Diciassette paesi hanno già ottenuto l'anticipo per un totale erogato finora di circa 52,4 miliardi di euro. Nel frattempo, il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, ha annunciato che la Spagna in novembre sarà il primo paese a chiedere il primo esborso dopo l'anticipo, seguito da Francia e Grecia entro la fine dell'anno.

 

Von der Leyen fissa i paletti di un accordo con BoJo sul Protocollo – Dopo la conferenza stampa su G20 e Polonia, Ursula von der Leyen ha rilasciato un'intervista a Bloomberg TV in cui si è mostrata battagliera anche con il Regno Unito. L'oggetto del contendere è, ancora una volta, il Protocollo irlandese. La posizione dell'Ue è “molto chiara”, ha detto von der Leyen: la Commissione non accetterà di modificare il Protocollo per escludere un ruolo della Corte di giustizia dell'Ue come chiede il governo di Boris Johnson. Oggi il ministro britannico per la Brexit, David Frost, e il vicepresidente della Commissione, Maros Sefcovic, si vedranno a pranzo per fare il punto sui negoziati sul Protocollo. Le cose non sembrano andare per il verso giusto: secondo Sky News, il governo di Boris Johnson potrebbe attivare l'articolo 16 del Protocollo per sospenderne l'applicazione a metà novembre.

 

Escalation sulla pesca tra Francia e Regno Unito - La Francia ha bloccato un peschereccio britannico perché "non figurava sulle liste delle licenze accordate al Regno Unito", ha annunciato ieri il governo di Parigi, in un'escalation di minacce e rappresaglie con il Regno Unito sulla pesca. L'imbarcazione è stata scortata dalla gendarmeria marittima al porto di Havre, dove il capitano rischia sanzioni penali e il sequestro del pescato. Un'altra imbarcazione britannica è stata segnalata perché non ha accettato controlli da parte della gendarmeria marittima francese. L'iniziativa fa seguito all'annuncio da parte della Francia di controlli più stretti sui pescherecci britannici e sui camion da e verso il Regno Unito, a seguito del rifiuto di Londra di concedere tutte le licenze di pesca richieste da Parigi.  Il ministro degli Esteri britannico, Liz Truss, ieri ha fatto convocare l'ambasciatore francese a Londra per quelle che ha definito minacce "sproporzionate". Come spiega il Financial Times, David Frost minaccia contro-rappresaglie: le misure francesi "non sembrano compatibili" con l'accordo post Brexit e il diritto internazionale. "Se messe in pratica, andranno incontro a una risposta appropriata e calibrata", ha detto Frost. Il ministero francese per gli Affari europei, Clément Beaune, non si tira indietro dallo scontro. "E' tempo di usare il linguaggio della forza perché temo che questo è l'unico che il Regno Unito capisce", ha detto Beaune a CNews: "Ci sarà tolleranza zero e zero compromessi".

 


Accade oggi in Europa

– Commissione: il commissario Gentiloni partecipa alla riunione congiunta dei ministri delle Finanze e della Sanità del G20 a Roma

– Consiglio: riunione del Coreper I

– Corte dei conti: rapporto annuale sulle agenzie dell'Ue

– Eurostat: stima flash dell'inflazione a ottobre; stima flash di pil nel terzo trimestre; dati sulla tassazione nel 2020; conti annuali delle famiglie e delle imprese non finanziarie nel 2020