Europa Ore 7
L'altra partita per il dopo Sassoli al Parlamento europeo
Quattro matricole all'Eurogruppo, non spaventato da omicron; la Polonia minaccia la politica del veto e la Svezia manda le truppe a Gotland contro la Russia. Il vertice Ue-Cina a fine marzo
C'è da eleggere un nuovo (o una nuova) presidente: le trattative sono continuate nel fine settimana, e nonostante ci sia una chiara favorita – la deputata maltese del Ppe Roberta Metsola – la settimana potrebbe riservare qualche sorpresa
Il Parlamento europeo oggi ricorderà il suo ex presidente David Sassoli, scomparso l'11 gennaio scorso a una settimana esatta dalla fine del suo mandato, in cerimonia solenne a cui prenderanno parte le più alte cariche dell'Unione europea. Sul Foglio Simone Canettieri racconta come sono andati i funerali di venerdì a Roma: dolore, spirito europeo e alcuni pensieri sul Quirinale. Questo pomeriggio sarà la plenaria di Strasburgo a rendere omaggio a Sassoli. Enrico Letta, segretario del Pd ed ex presidente del Consiglio italiano, farà l'elogio funebre. Poi prenderanno la parola Charles Michel, Ursula von der Leyen, Emmanuel Macron e i leader dei gruppi politici. Anche se in lutto, il Parlamento europeo deve andare avanti. C'è da eleggere un nuovo (o una nuova) presidente. Le trattative sono continuate nel fine settimane. Nonostante ci sia una chiara favorita – la deputata maltese del Ppe Roberta Metsola – la settimana potrebbe riservare qualche sorpresa.
Iniziamo con l'elezione del presidente del Parlamento europeo. I candidati per succedere a Sassoli sono quattro: oltre a Metsola per il Ppe, ci sono la svedese Alice Bah Kuhnke per i Verdi, il polacco Kosma Zlotowski per i Conservatori e riformatori europei e la spagnola Sira Rego per la Sinistra. Sulla base di un accordo concluso a inizio legislatura tra i tre grandi gruppi, i popolari, i socialisti e i liberali dovrebbero appoggiare Metsola. La maltese dovrebbe quindi avere i voti necessari a passare senza dover andare alla fase dei ballottaggi. Ma il sostegno dei socialisti non è assicurato. Oggi si terranno una serie di incontri tra popolari, socialisti e liberali per trovare un'intesa definitiva non solo su presidente e vicepresidenti, ma anche sul segretario generale del Parlamento europeo.
Nelle ultime settimane il gruppo dei Socialisti&Democratici ha avanzato una richiesta inattesa al Ppe: la partenza del segretario generale del Parlamento europeo, il tedesco Klaus Welle, in cambio del voto a Metsola. “Vogliamo vedere una migliore rappresentazione del nostro gruppo anche nell'amministrazione del Parlamento europeo”, ha detto una portavoce dei socialisti venerdì: “A livello amministrativo pensiamo che il nostro gruppo debba essere meglio rappresentato. Abbiamo visto per lungo tempo una forte rappresentanza di un altro gruppo”. Leggasi il Ppe. In un editoriale il Foglio spiega che l'altra partita a Strasburgo, quella su Welle, è forse più importante di quella per il nuovo presidente del Parlamento europeo.
Welle, che ha iniziato la sua carriera nella Cdu, è stato nominato nel 2009 e rimane uno degli ingranaggi chiave della gioiosa macchina da guerra del Ppe che domina le istituzioni dell'Ue. Dentro il Parlamento, Welle è onnipotente: niente viene deciso senza di lui, dall'acquisto di un immobile alla nomina di funzionari. Ma la sua gestione è sempre più contestata. Il Parlamento sta perdendo peso politico. La burocrazia funziona male. La riprova: l'amministrazione non è stata in grado di organizzare un momento di commemorazione nel giorno della morte di Sassoli (c'è stato un minuto di silenzio improvvisato su iniziativa dei socialisti).
Se un presidente del Parlamento rimane in carica per due anni e mezzo, il segretario generale resta (in teoria fino alla pensione). Il posto di segretario generale è strategico per il funzionamento della macchina anche politica e le promozioni dei funzionari. Se il Ppe non accetterà di far partire Welle, i socialisti potrebbero dirottare i loro voti sulla verde Bah Kuhnke, rendendo più complicata l'elezione di Metsola. Molto dipenderà dai liberali di Renew, che finora hanno mantenuto un certo riserbo. Ma attenzione: un fallimento del blitz contro Welle potrebbe rivelarsi controproducente per chi ha organizzato la rivolta. E il Ppe non accetterà facilmente di rinunciare a Welle.
Le altre sorprese potrebbero venire dall'elezione dei quattordici vicepresidenti del Parlamento europeo. I grandi gruppi non dovrebbero avere problemi. I candidati per il Ppe sono Othmar Karas, Ewa Kopacz e Rainer Wieland. Il gruppo dei Socialisti&Democratici schiera Pedro Silva Pereira, Karatina Barley, Eva Kaili, Pina Picierno ed Evelyn Regner. Quello di Renew ha presentato Nicola Beer, Dita Charanzova e Michal Šimečka. Restano quattro posti per i gruppi più piccoli. E' da lì che potrebbero venire le sorprese, in particolare per candidature indipendenti come quella di Fabio Massimo Castaldo, il deputato del M5s che siede nei non-iscritti. Castaldo è già riuscito due volte a far giocare le sue buone relazioni personali e il cordone sanitario contro i gruppi sovranisti. Nel mirino c'è Roberts Zile, il candidato dei Conservatori e riformatori europei. Da seguire anche il risultato numerico dell'elezione: al di là dell'ordine protocollare, sono in gioco i dossier politici e amministrativi più rilevanti.
Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di lunedì 17 gennaio, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.
Quattro matricole all'Eurogruppo - L'Eurogruppo è un consesso caratterizzato dalla stabilità: i suoi membri (con qualche eccezione come l'Italia) generalmente restano in carica per diversi anni, il più delle volte per l'intera legislatura, a volte molto di più. La riunione di oggi dell'Eurogruppo segna un rinnovamento senza precedenti. Sono ben quattro i ministri delle Finanze che partecipano per la prima volta. Otto matricole, se si considera il “formato inclusivo” dell'Eurogruppo, che include i paesi non membri della zona euro. Il ricambio è importante perché l'Eurogruppo nei prossimi mesi discuterà della revisione delle regole del Patto di stabilità e crescita e del completamento dell'Unione bancaria. La personalità dei ministri (e il loro orientamento personale) contano molto nelle trattative. Chi sono quelli da seguire nel giorno del debutto? Gli occhi di tutti sono puntati sul tedesco Christian Lindner e l'olandese Sigrid Kaag per capire se usciranno definitivamente dal campo dei frugali. Chi rimarrà nei frugali – anzi aspira alla leadership – è l'austriaco Magnus Brunner. L'altra matricola è la lussemburghese Yuriko Backes. Fuori dalla zona euro, i nuovi ministri delle Finanze sono quelli di Repubblica ceca, Svezia, Romania e Bulgaria.
Omicron non spaventa l'Eurogruppo - I ministri delle Finanze avranno, come di consueto, una discussione sulla situazione economica della zona euro. Ci sarà un'invitata speciale: la capo-economista dell'Ocse, Laurence Boone. Nonostante il rischio contrazione per la Germania, la situazione è considerata buona. “Non pensiamo che Omicron cambierà in modo sostanziale la fotografia”, ci ha detto una fonte dell'Eurogruppo. Il presidente Pascal Donohoe non vorrebbe parlare di inflazione, anche se alcuni ministri potrebbero sollevare il tema. Il dibattito sulla revisione delle regole del Patto di stabilità e crescita dovrebbe cominciare, anche se il momento decisivo arriverà solo in primavera, dopo un Vertice straordinario dei capi di stato e di governo a marzo. Il tema più caldo sarà il calendario per completare l'Unione bancaria. Infine, Donohoe dovrebbe chiedere al ministro italiano, Daniele Franco, perché l'Italia non ha ancora ratificato il nuovo trattato sul Meccanismo europeo di stabilità. La Germania è il solo altro paese a non aver ratificato, ma la Corte di Karlsruhe dovrebbe esprimersi nei prossimi due mesi.
La Polonia minaccia la politica del veto se non avrà i soldi del Recovery - L'Ecofin di domani farà il punto sull'implementazione di Next Generation Eu e in particolare la Recovery and resilience facility. Al momento 22 paesi hanno ricevuto l'anticipo del Recovery fund. La Spagna ha ottenuto il primo versamento. L'Italia e la Francia dovrebbero essere i prossimi a ottenere il primo esborso sulla base delle riforme e degli investimenti realizzati. I paesi per i quali i piani di ripresa e resilienza non sono stati ancora approvati sono Svezia, Bulgaria, Ungheria e Polonia. I Paesi Bassi non hanno ancora presentato il loro, perché fino alla scorsa settimana non avevano un governo con i pieni poteri. Ma è la Polonia a preoccupare alcuni funzionari e diplomatici. Il governo nazionalista di Varsavia, con il quale è in corso un braccio di ferro sul rispetto dell'indipendenza della giustizia nell'ambito del Recovery fund, ha segnalato che potrebbe iniziare a usare il potere di veto sui dossier in cui è richiesta l'unanimità, se non riceverà il via libera al suo piano di ripresa e resilienza. L'anticipo da quasi 5 miliardi di euro è già perso.
La Svezia manda le truppe a Gotland contro la Russia - Il governo svedese ha inviato centinaia di soldati a Gotland per rafforzare le difese in questa isola strategica del Mar Baltico in caso di attacco da parte della Russia. Come spiega il Financial Times, il contingente militare è stato inviato d'urgenza venerdì. Sabato il ministro della Difesa, Peter Hultqvist, ha detto che c'è "un rischio" e "un attacco contro la Svezia non può essere escluso". Secondo Hultqvist, la Svezia deve dimostrare di non essere "naif".
Un vertice Ue-Cina a fine marzo - L'Alto rappresentante per la politica estera, Josep Borrell, venerdì ha annunciato che “alla fine del mese di marzo a priori ci sarà un vertice Ue-Cina”. La notizia è arrivata a sorpresa dopo la riunione informale dei ministri degli Esteri di giovedì e venerdì a Brest. Il contesto è di un sostanziale aumento della tensione. “Ci sono cose che vanno bene e altro che non vanno bene”, ha spiegato Borrell. Il contenzioso più grave riguarda gli attacchi lanciati dalla Cina contro la Lituania per aver consentito l'apertura di un ufficio di rappresentanza di Taiwan. I ministri degli Esteri hanno espresso “solidarietà totale” con la Lituania e discusso di “come proseguire la de-escalation in questa crisi”, ha detto Borrell. Il ministro francese, Jean-Yves le Drian è stato più netto. “Abbiamo espresso condanna per gli atti di coercizione condotti dalla Cina”.
I socialisti di Costa accelerano in vista delle elezioni in Portogallo - Il Partito socialista di Antonio Costa ha ripreso quota nei sondaggi e ora è nettamente in testa nelle intenzioni di voto in vista delle elezioni legislative del 30 gennaio. Secondo un sondaggio pubblicato da Diario de Noticias, il Partito socialista dovrebbe ottenere il 38,1 per cento dei voti, due punti e mezzo in più di quelli registrati a dicembre. Il vantaggio di Costa sui conservatori del Partito dei socialdemocratici di Rui Rio, che hanno perso quasi cinque punti, è di circa il 10 per cento. Ma Costa dovrebbe comunque ricorrere ai suoi due ex alleati – i comunisti e il blocco di sinistra – per avere la maggioranza assoluta. Secondo il sondaggio, il partito di estrema destra di Chega potrebbe diventare il terzo più grande partito con circa il 9 per cento.
Il calendario della settimana in Europa
Lunedì 17 gennaio
– Parlamento europeo: sessione plenaria (cerimonia di commemorazione di David Sassoli)
– Eurogruppo
– Consiglio Agricoltura e pesca
– Corte dei conti dell'Ue: rapporto sul contributo dell'Ue all'efficienza energetica nelle imprese
– Eurostat: dati sulla spesa in consumi delle famiglie del 2020; dati sul turismo in ottobre del 2021
Martedì 18 gennaio
– Parlamento europeo: sessione plenaria (elezione del presidente ed eventualmente dei vicepresidenti)
– Commissione: riunione settimanale del collegio dei commissari
– Ecofin
– Consiglio: riunione del Comitato politico e di sicurezza
– Agenzia europea dei medicinali: conferenza stampa dell'Ema sul Covid
– Eurostat: dati sulla raccolta di latte di mucca del novembre 2021
Mercoledì 19 gennaio
– Parlamento europeo: sessione plenaria (dibattiti sulla presidenza francese del Consiglio dell'Ue, sul Consiglio europeo di dicembre, sul Digital Services Act, sui diritti umani a Hong Kong, in Kazakistan e in Sudan; elezione dei vicepresidenti e dei questori)
– Consiglio: riunione del Comitato politico e di sicurezza
– Comitato economico e sociale: sessione plenaria (dibattito sulla presidenza francese del Consiglio dell'Ue con Clément Beaune e sull'Anno europeo dei giovani 2022)
– Eurostat: dati sul Pil e l'occupazione nel terzo trimestre del 2021; dati sulle energie rinnovabili del 2020; dati sulla produzione nel settore della costruzione del novembre del 2021
Giovedì 20 gennaio
– Parlamento europeo: sessione plenaria (dibattiti sulla salute e i diritti sessuali e riproduttivi nell'Ue, sul trasporto animale e sui giovani dopo la pandemia; eventualmente elezione dei questori)
– Commissione: discorso della presidente della Commissione sullo "Stato del mondo" al World Economic Forum
– Commissione: il vicepresidente Schinas incontra in videoconferenza i rappresentanti di Europanostra
– Servizio europeo di azione esterna: l'Alto rappresentante riceve il ministro degli Esteri del Canada, Mélanie Joly, e quello dell'Iraq, Fuad Hussein
– Presidenza francese dell'Ue: riunione informale dei ministri dell'Ambiente
– Banca centrale europea: pubblicazione del resoconto dell'incontro di politica monetaria del Consiglio dei governatori del 15 e 16 dicembre
– Comitato economico e sociale: sessione plenaria
– Corte di Giustizia dell'Ue: conclusioni dell'Avvocato generale sul regime di sanzioni disciplinari dei giudici in Romania
– Eurostat: dati sull'inflazione di dicembre del 2021; dati su economia e società digitali del 2020 e 2021
Venerdì 21 gennaio
– Conferenza sul futuro dell'Europa: sessione plenaria
– Presidenza francese dell'Ue: riunione informale dei ministri dell'Ambiente
– Presidenza francese dell'Ue: riunione informale dei ministri dell'Energia
– Commissione: la presidente von der Leyen presiede una riunione sul Covid-19
– Consiglio europeo: il presidente Michel in visita ufficiale in Lettonia
– Consiglio: riunione del Coreper
– Banca centrale europea: discorso di Lagarde alla sessione plenaria del "Global Economic Outlook" organizzata dal World Economic Forum
– Eurostat: dati sulla vendita di case nel terzo trimestre del 2021; statistiche sulle finanze pubbliche (debito e deficit) nel terzo trimestre del 2021
Sabato 22 gennaio
– Conferenza sul futuro dell'Europa: sessione plenaria
– Presidenza francese dell'Ue: riunione informale dei ministri dell'Energia