Europa Ore 7
L'occidente mette la palla nel campo di Putin
La Lituania pensa a un passo indietro di fronte alla coercizione della Cina e la posizione dei Paesi Bassi contro il gas nella tassonomia. L'Austria cancella il lockdown dei non-vaccinati, mentre la Svezia prolunga le restrizioni. L'ondata di conferme alle presidenze di commissione del Pe
L'Alleanza ha trasmesso a Mosca una serie di proposte per avviare discussioni sulla sicurezza in Europa
Gli Stati Uniti e la Nato ieri hanno formalmente risposto "no" alle richieste del presidente russo, Vladimir Putin, di chiudere le porte dell'Alleanza Atlantica a nuovi membri e di ritirare le forze militari dai membri alla frontiera orientale per uscire dalla crisi ucraina. Ma l'occidente ha deciso comunque di tendere la mano alla Russia per cercare di uscire dallo stallo con la diplomazia. "La porta della Nato è aperta, rimane aperta e questo rimane il nostro impegno", ha detto il segretario di Stato americano, Antony Blinken, in una conferenza stampa a Washington. "Non faremo compromessi sui principi fondamentali", ha aggiunto pochi minuti dopo il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in una conferenza stampa a Bruxelles.
L'Alleanza ha trasmesso a Mosca una serie di proposte per avviare discussioni sulla sicurezza in Europa, che comprendono il controllo degli armamenti, la trasparenza, missili di corto e medio raggio e testate nucleare, le minacce cyber e spaziali. La Nato è pronta a riaprire i rispettivi uffici di rappresentanza e canali di comunicazione, compresa una "hotline civile" di emergenza. Stoltenberg ha invitato i rappresentanti russi a "discutere nel Consiglio Nato-Russia. Siamo pronti a incontrarci il più presto possibile", ha detto il segretario generale. "Siamo aperti al dialogo. Preferiamo la diplomazia", ma "la palla è nel campo della Russia", ha spiegato Blinken.
Sul Foglio Anna Zafesova spiega che l'America e la Nato stanno offrendo un "serio percorso diplomatico" a Mosca: il Cremlino deve fare anche i conti con i costi di un'invasione e del Donbass. Nonostante si prepari al peggio e a imporre sanzioni senza precedenti in caso di aggressione, tutto il fronte occidentale ieri era impegnato nell'esercizio di tendere la mano diplomatica alla Russia per arrivare a una de-escalation. A Parigi si è riunito il formato Normandia: più di otto ore di incontro tra i rappresentanti (a livello di funzionari) di Francia, Germania, Russia e Ucraina. I quattro si sono impegnati a "ridurre gli attuali disaccordi". Nel comunicato finale c'è anche un riferimento al cessate il fuoco del 22 luglio 2020 "a prescindere da differenze su altre questioni dell'implementazione degli accordi di Minsk. Tra due settimane ci sarà una nuova riunione del formato Normandia a Berlino. Domani Emmanuel Macron parlerà al telefono con Vladimir Putin. Blinken ha detto di aspettarsi una conversazione con il suo omologo russo, Sergei Lavrov, non appena avrà avuto il tempo di leggere le risposte occidentali.
Prepararsi al peggio significa prepararsi al peggio. Non solo mettersi d'accordo sulle potenziali sanzioni contro la Russia, ma anche a possibili conseguenze per le economie europee. La Banca centrale europea ha avvertito le banche con una esposizione significativa in Russia a tenersi pronte a sanzioni internazionali. La Bce ha lanciato una sorta di stress test informale, chiedendo agli istituti di credito quali sarebbero le conseguenze di diversi scenari, come l'esclusione della Russia dal sistema di pagamento internazionale Swift o misure restrittive contro le principali banche russe. Secondo il Financial Times, nell'Ue le banche più esposte sono la francese Société Générale, l'austriaca Raiffeisen e l'italiana Unicredit, ma la Bce ha inviato una richiesta di informazioni anche alla tedesca Deutsche Bank e all'olandese ING. In questo contesto ha fatto ancor più discutere l'incontro organizzato dalla Camera di commercio italo-russa con Putin. La Commissione ha detto all'Ansa di considerare l'evento come "inopportuno". Putin ha parlato soprattutto dell'importanza del gas e del mercato russi per le imprese italiane.
Oggi è giovedì ed esce il nuovo numero della rubrica “EuPorn - il lato sexy dell'Europa”, che è la sorella maggiore di questa newsletter. Paola Peduzzi e Micol Flammini spiegano come e perché la Germania scontenta così tanto gli alleati: anche con i Verdi al ministero degli Esteri, il governo Scholz gestisce la crisi ucraina con molta ambiguità. Rifiuto di mettere in gioco Nord Stream 2, di escludere la Russia da Swift, di autorizzare esportazioni di armi in Ucraina: l'ultimo episodio che ha mandato su tutte le furie Kiev (e alcuni europei) è l'annuncio che la Germania fornirà all'Ucraina 5 mila elmetti. Sì, avete letto bene: 5 mila elmetti (e un ospedale da campo) per difendersi dalla potenziale invasione di 120 mila soldati russi che hanno alcune delle armi convenzionali più potenti al mondo.
Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di giovedì 27 gennaio, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.
La Lituania pensa a un passo indietro di fronte alla coercizione della Cina - La Lituania potrebbe fare un passo indietro nel suo conflitto con la Cina sul nome della rappresentanza di Taiwan a Vilnius. Dopo l'apertura della rappresentanza, Pechino ha cancellato il paese dal suo sistema doganale, imponendo un embargo di fatto sul commercio lituano, e fatto pressioni su alcune grandi industrie del resto d'Europa per abbandonare la Lituania, se vogliono continuare a esportare in Cina. Secondo Reuters, il ministro degli Esteri, Gabrielius Landsbergis, ha proposto al presidente, Gitanas Nauseda, di cambiare il nome in rappresentanza del "popolo taiwanese" invece che "di Taiwan". Tuttavia il cambio di nome può avvenire solo con il consenso delle autorità taiwanesi. L'Unione europea aveva offerto solidarietà alla Lituania e minacciato un ricorso davanti all'Organizzazione mondiale del commercio, ma finora non ha adottato alcuna azione per difendere il suo stato membro dall'attacco della Cina.
I Paesi Bassi contro il gas nella tassonomia - “Odiamo il gas, amiamo il nucleare”. E' così che può essere sintetizzata la posizione dei Paesi Bassi sulla bozza di atto delegato con cui la Commissione intende proporre di inserire gas e nucleare nella tassonomia del Green deal. La posizione olandese è esattamente il contrario di quella del governo di Olaf Scholz in Germania. Il governo di Mark Rutte si aggiunge alla lunga lista di paesi, esperti e eurodeputati critici della proposta. Alcuni stati membri hanno già annunciato che voteranno contro, se non ci saranno modifiche da parte della Commissione. La proposta formale potrebbe essere presentata il 2 febbraio. Ieri la commissaria ai Mercati Finanziari, Mairead McGuinness, ha evocato piccoli aggiustamenti, ma ha ammesso che la Commissione non ha “margine di manovra” per modifiche sostanziali su gas e nucleare. Sul Foglio spieghiamo che il delicato compromesso sul nucleare e il gas nella tassonomia è sempre più in bilico.
Il Belgio decide di non chiudere più le classi nelle scuole - Il Belgio ieri ha deciso di non chiudere più le classi delle scuole, a prescindere dal numero di studenti positivi, in un nuovo passo di ritorno alla normalità nella gestione della pandemia di Covid-19. Di fronte alle difficoltà registrate dalle scuole per mantenere aperte le classi nelle ultime settimane a causa del moltiplicarsi dei casi positivi, le autorità regionali del paese hanno optato per la soluzione più “light”. Dal 3 febbraio anche gli studenti che sono stati in stretto contatto con un positivo potranno uscire dalla quarantena per assistere fisicamente alle lezioni. Sul Foglio spieghiamo che diversi paesi dell'Ue stanno cambiando strategia e scommettono sulla convivenza: Danimarca, Francia, Paesi Bassi e Finlandia stanno accelerando le riaperture e togliendo restrizioni, malgrado il numero record di casi positivi al Covid-19. Il merito è dei vaccini che rendono meno severa l'ondata Omicron per gli ospedali.
L'Austria cancella il lockdown dei non-vaccinati - Un altro esempio di nuova normalità epidemica è quello dell'Austria, dove ieri il governo ha annunciato la fine del lockdown per le persone non-vaccinate che era in vigore da novembre. I casi hanno superato quota 30 mila, una cifra mai vista dall'inizio della pandemia. Ma "siamo giunti alla conclusione che il lockdown per le persone non vaccinate in Austria sia giustificabile solo in caso di minaccia di imminente sovraccarico della capacità delle terapie intensive", ha detto il ministro della Sanità, Wolfgang Mückstein. Quello che conta non è più tenere bassa la curva dei contagi, ma la curva dei pazienti in terapia intensiva.
La Svezia (sempre controcorrente) prolunga le restrizioni - Il governo svedese ha annunciato il prolungamento delle restrizioni sul Covid-19 per altre due settimane, spiegando di sperare che per metà febbraio sarà raggiunto il picco dei positivi dovuti alla variante Omicron. Attualmente nel paese si sta contagiando circa mezzo milione di persone ogni settimana. Insieme all'aumento delle vaccinazioni (un altro mezzo milione a settimana per la terza dose), "questo porterà a un declino (dei casi) dato che ci saranno meno individui che possono essere infettati", ha detto il direttore dell'Agenzia pubblica di sanità, Karin Tegmark Wisell. Va ricordato, però, che le restrizioni svedesi sono particolarmente leggere: i ristoranti e i bar devono chiudere alle 23, lo smart working è solo raccomandato, mentre le scuole sono libere di scegliere tra corsi in presenza e didattica a distanza. Secondo Tegmark Wissel, la Svezia è due settimane dietro la Danimarca in termini di evoluzione della pandemia.
La Corte dell'Ue cancella la multa da 1 miliardo a Intel - L'Antitrust della Commissione ha subito un'altra sconfitta davanti ai giudici di Lussemburgo: la Corte di giustizia dell'Ue ieri ha cancellato una multa da 1,06 miliardi di euro inflitta a Intel oltre dieci anni fa per abuso di posizione dominante nel mercato dei chip. All'epoca la commissaria alla Concorrenza era l'olandese Neelie Kroes. La Commissione aveva accusato Intel di aver offerto sconti illegali ai produttori di computer per non usare i prodotti del concorrente AMD. "L'analisi della Commissione è incompleta", ha detto la Corte, sottolineando che è impossibile stabilire gli effetti anti-competitivi degli sconti. L'attuale commissaria alla Concorrenza, la vice-presidente della Commissione, ha reagito spiegando che avrà bisogno di tempo per analizzare la sentenza.
Una dichiarazione per rendere i diritti offline anche diritti online - La Commissione ieri ha proposto al Parlamento europeo e al Consiglio dell'Ue di sottoscrivere una dichiarazione sui diritti e i principi che dovrebbero guidare la trasformazione digitale nell'Ue. L'obiettivo è di avere un documento che sia punto di riferimento sul tipo di trasformazione digitale che l'Europa promuove e difende, e fornire una guida ai responsabili politici e alle imprese sulle nuove tecnologie. I diritti e le libertà sanciti dal quadro giuridico dell'Ue e i valori europei espressi dai principi dovrebbero essere rispettati sia online che offline. "Vogliamo tecnologie sicure che servano alle persone e che rispettino i nostri diritti e valori. Anche quando siamo online", ha detto la vicepresidente della Commissione, Margrethe Vestager. "La dichiarazione sui diritti e i principi digitali stabilisce in modo definitivo che ciò che è illegale offline deve esserlo anche online. Intendiamo inoltre promuovere questi principi come modello per il resto del mondo", ha spiegato il commissario al Mercato interno, Thierry Breton.
La Commissione propone il diritto alla disconnessione - La proposta di dichiarazione definisce diritti e principi fondamentali per la trasformazione digitale: porre al suo centro le persone e i loro diritti, sostenere la solidarietà e l'inclusione, garantire la libertà di scelta online, promuovere la partecipazione allo spazio pubblico digitale, aumentare la sicurezza, l'autonomia e la responsabilità delle persone e promuovere la sostenibilità del futuro digitale. Tra diritti e principi ci sono: connettività digitale ad alta velocità e a prezzi accessibili ovunque e per tutti; classi ben attrezzate e insegnanti con le giuste competenze digitali; accesso agevole ai servizi pubblici; ambiente digitale sicuro per i bambini; disconnessione dopo l'orario di lavoro; fornitura di informazioni facilmente comprensibili sull'impatto ambientale dei nostri prodotti; controllo di come vengono utilizzati i dati personali e con chi sono condivisi.
Identità e democrazia espelle due lepenisti passati con Zemmour - Il gruppo di estrema destra Identità e democrazia al Parlamento europeo ha deciso di espellere due deputati eletti nel Rassemblement national di Marine Le Pen. La colpa di Jérome Rivière e Gilbert Collard è di essere passati nella squadra di Eric Zemmour in vista della campagna per le presidenziali in Francia. Le Pen è meglio piazzata di Zemmour nei sondaggi per sperare di arrivare al secondo turno. Ma il tradimento con un altro sovranista è inaccettabile: Le Pen ha denunciato la "deriva mercenaria" dei due deputati e ha chiesto loro di dimettersi dal Parlamento europeo. Rivière era il capo-delegazione del Rassemblement national (sarà sostituito da Hélène Laporte). Così il gruppo Identità e democrazia, di cui fa parte la Lega, continua a restringersi a causa di defezioni ed espulsioni. La legislatura era iniziata con 73 deputati e la speranza di superare i Verdi come quarto gruppo. Oggi Identità e democrazia conta 68 membri. L'altro gruppo sovranista, i Conservatori e riformatori europei dell'Ecr, che attualmente ha 64 deputati, potrebbe tentare il sorpasso se riuscisse a recuperare i fuoriusciti di Identità e democrazia.
Un'ondata di conferme alle presidenze di commissione del Pe - Quella di ieri è stata la terza giornata di rinnovo delle cariche nelle commissioni del Parlamento europeo. Come lunedì e martedì non ci sono state sorprese. L'italiano del Partito popolare europeo, Antonio Tajani, è stato confermato presidente della commissione Affari costituzionali. Questi gli altri presidenti rieletti (quasi tutti per acclamazione e in modalità remota): il popolare rumeno, Cristian-Silviu Bușoi, alla commissione Industria e trasporti; il socialista spagnolo, Juan Fernando Lopez Aguilar, alla commissione Libertà civili; la popolare spagnola, Dolores Montserrat, alla commissione Petizioni; il socialista olandese, Paul Tang, alla commissione Fiscalità; lo spagnolo di Renew, Adrian Vazquez Lazara, alla commissione Giuridica; il conservatore belga, Johan Van Overtveldt, alla commissione Bilancio; la francese di Renew, Nathalie Loiseau, alla sottocommissione Difesa; la socialista belga, Maria Arena, alla sottocommissione Diritti umani. L'unico nuovo presidente che abbiamo individuato è il rumeno di Renew, Dragoş Pîslaru, alla commissione Occupazione e Affari sociali.
EuroNomine - Il collegio dei commissari ieri ha annunciato la nomina del francese Laurent Jerrige come direttore per lo smantellamento e la gestione dei rifiuti nucleari del Joint Research Centre.
Accade oggi in Europa
– Presidenza francese dell'Ue: riunione informale dei ministri dell'Istruzione
– Parlamento europeo: riunione plenaria straordinaria per il Giorno internazionale della memoria dell'Olocausto
– Parlamento europeo: conferenza stampa dei deputati McAllister e Loiseau sulla missione del Parlamento europeo a Kiev e al confine con la Crimea
– Parlamento europeo: audizione del ministro francese della sanità, Oliver Véran, alla commissione Ambiente e salute pubblica
– Commissione: la presidente von der Leyen è ricevuta in udienza dal Re dei Belgi
– Commissione: il commissario Gentiloni partecipa alla conferenza "More than a recovery plan: How to make Europe greener and fairer" organizzata dalla School of Public Affairs di Sciences Po a Parigi
– Servizio europeo di azione esterna: l'Alto rappresentante Borrell in visita in Kenya (fino al 29 gennaio)
– Consiglio: riunione del Comitato politico e di sicurezza
– Banca europea per gli investimenti: conferenza stampa annuale
– Comitato delle regioni: sessione plenaria (dibattiti su coesione territoriale, Green deal e futuro dell'Europa con i commissari Ferreira, Jourova e Valean)
– Corte di giustizia dell'Ue: conclusioni dell'Avvocato generale sulla legge del Belgio che impone alle compagnie aeree la trasmissione dei passeggeri per prevenire e individuare reati terroristici e crimini gravi
– Eurostat: dati sui conti delle famiglie nel terzo trimestre del 2021; dati sulla privacy e la protezione dei dati personali nel 2021