Europa Ore 7

L'Ue felice per la stabilità della coppia Mattarella-Draghi

Costa stravince le elezioni in Portogallo; gli Usa in soccorso dell'Ue sul gas; l'Ucraina va a vedere se la de-escalation della Russia è un bluff. La destra nazionalista si spacca sulla Russia. Meuthen lascia Alternativa per la Germania

David Carretta

La velocità con cui i leader delle istituzioni dell'Ue hanno twittato per complimentarsi la dice lunga sul sollievo per l'esito dell'elezione del presidente della Repubblica

“Dopo una settimana caotica Mattarella e Draghi sono confermati nei loro ruoli. Messaggio molto positivo di stabilità e responsabilità”. Il commento del commissario all'Economia, Paolo Gentiloni, alla rielezione di Sergio Mattarella alla presidenza della Repubblica riassume perfettamente lo stato d'animo delle istituzioni dell'Unione europee e dei partner europei. Almeno nei prossimi mesi, strategici per portare avanti le riforme previste dal piano nazionale di ripresa e resilienza, l'Italia dovrebbe essere al riparo da scossoni che mettano in pericolo il governo. Alla testa dell'esecutivo rimane Mario Draghi che, secondo Bruxelles, ha sufficiente autorevolezza per mettere in riga i partiti anche in un anno pre elettorale. “Per aspera ad astra”, ha detto Gentiloni: attraverso le asperità, alle stelle. Le stelle sono anche quelle politiche che sembrano allinearsi per una profonda riforma dell'Ue e della zona euro, con i governi di Germania, Francia, Italia e Paesi Bassi per una volta in sintonia sulla strada da percorrere (rimane il problema dei dettagli). Con Draghi al tavolo del Consiglio europeo, l'Italia avrà un indubbio ruolo da protagonista. “Più forte l'Italia in Europa e nel mondo”, ha spiegato Gentiloni.

 

La velocità con cui i leader delle istituzioni dell'Ue hanno twittato per complimentarsi con Mattarella la dice lunga sul sollievo per l'esito dell'elezione del presidente della Repubblica. Pochi minuti dopo il voto del Parlamento, il primo è stato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, che oltre a congratularsi con Mattarella per la rielezione ha aggiunto: “Credo fermamente che l'Italia continuerà a contribuire costruttivamente alla crescita dell'Ue”. Poi è arrivato il tweet di Ursula von der Leyen. "Caro Presidente Mattarella, congratulazioni per la sua rielezione a Presidente della Repubblica Italiana. L'Italia può sempre contare sulla Ue”, ha scritto la presidente della Commissione. Infine c'è stato il messaggio della nuova presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. “L’Italia è sempre stata e continuerà essere una forza trainante all'interno dell’Ue. Congratulazioni a Sergio Mattarella per la sua rielezione a Presidente della Repubblica”, ha scritto Metsola.

 

Mantenere l'attuale governo con Draghi a Palazzo Chigi era lo scenario preferito dall'Ue. Per questo la rielezione di Mattarella era considerata essenziale. L'ideale sarebbe continuare con questo assetto almeno fino al 2023. Nei prossimi due anni l'Italia deve realizzare gran parte delle riforme del piano nazionale di ripresa e resilienza. La campagna elettorale in vista delle elezioni della primavera del 2022 e le incertezze sull'esito del voto saranno la prossima preoccupazione. Ma la coppia Mattarella-Draghi è considerata una garanzia di stabilità. Inoltre, questa settimana ha dimostrato ancora una volta la tenuta delle istituzioni di fronte alla caotica politica italiana, condizione necessaria per gestire le crisi a venire. Quanto all'Italia, sul Foglio il direttore Claudio Cerasa spiega che nulla cambia, sì, ma per cambiare tutto: con il bis di Mattarella il populismo è azzoppato, il Parlamento è valorizzato, il draghicidio è evitato.

 

Il tweet più significativo probabilmente è quello di Christine Lagarde. Mattarella "ha dedicato gran parte della sua vita al servizio pubblico e la rielezione testimonia l'importante ruolo che ha svolto in Italia in questi anni", ha detto la presidente della Bce. Questo il commento dello storico dell'Economia, Adam Tooze: "Sono sicuro che la Bce è davvero grata a Sergio Mattarella!". Tra i leader europei, il più veloce a twittare è stato il presidente francese Emmanuel Macron, con tanto di immagini delle Frecce tricolori e Patrouille de France. “Congratulazioni, caro Sergio, per la tua rielezione. So che posso contare sul tuo impegno per mantenere viva l'amicizia tra i nostri paesi e l'Europa unita, forte e prospera che stiamo costruendo”, ha detto Macron. Ricordate chi ha ricucito i rapporti dopo l'incidente della visita del ministro Luigi Di Maio ad alcuni leader della frangia più estrema dei gilet gialli?


Al di là di quell'incidente, che aveva portato al momento più basso delle relazioni tra Francia e Italia, Macron potrà continuare a contare su Mario Draghi dentro il Consiglio europeo per spingere sulla riforma del Patto di stabilità e crescita. Il presidente francese e il presidente del Consiglio italiano a dicembre avevano fatto insieme una serie di proposte sul Financial Times (anche se le vere proposte erano contenute in un “paper” dei loro consiglieri economici). L'accoglienza da parte di Germania e Paesi Bassi è stata fredda, ma non hanno chiuso al negoziato. Le trattative si apriranno davvero durante un Vertice informale a marzo in Francia. Ovviamente i pianeti rimarranno allineati solo se Macron sarà rieletto al secondo turno delle elezioni presidenziali il 24 aprile in Francia.

 


Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di lunedì 31 gennaio, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.


 

Costa stravince le elezioni in Portogallo - Il primo ministro socialista, Antonio Costa, si prepara a un terzo mandato, dopo aver vinto in modo netto le elezioni anticipate di ieri. Il voto era stato provocato dal tradimento dei due partiti di estrema sinistra - il Partito comunista e il Blocco di sinistra – che nel corso degli ultimi sei anni avevano garantito l'appoggio esterno al governo Costa.  Secondo i risultati preliminari, il Partito socialista ha sfiorato il 42 per cento dei voti, contro il 36 per cento del 2019. Costa potrebbe conquistare la maggioranza assoluta dei seggi nell'Assemblea della Repubblica. I conservatori del Partito socialdemocratico, che alcuni sondaggi della vigilia davano testa a testa con i socialisti di Costa, si sono fermati al 28 per cento. L'estrema destra di Chega è diventato il terzo partito del paese, ma non ha sfondato, attestandosi al 7 per cento. Il Partito comunista e il Blocco di sinistra hanno subito il peggior risultato della loro storia, superati dal partito liberale Iniciativa Liberal con il 5 per cento.

 

La vittoria di Costa importante per l'Europa - "Una vittoria importante per il Portogallo e per l'Europa", ha detto il vicepresidente della Commissione, Frans Timmermans, congratulandosi con Costa. Il rischio in Portogallo non era tanto il successo dei conservatori del Partito socialdemocratico, ma la frammentazione. I sondaggi prima del voto indicavano un testa a testa tra socialisti e conservatori, che difficilmente avrebbe permesso la formazione di un governo anche di minoranza, data la rottura tra Costa e l'estrema sinistra. Il pericolo erano mesi di negoziati, con l'impossibilità per il Portogallo di adottare la legge di Bilancio e le riforme previste dal piano di Recovery finanziato dall'Ue. L'altra buona notizia per l'Ue è il ruolo che Costa continuerà a giocare nel Consiglio europeo. Nel corso degli anni, nonostante sia alla testa di un piccolo paese, il premier portoghese ha assunto sempre più peso. Grazie a lui, il Portogallo è diventato una storia di successo in termini di riforme bilanciate dalle esigenze sociali nell'ambito dei salvataggi della zona euro. Inoltre, è stato un modello sulla vaccinazione, con il 93 per cento della popolazione che ha ricevuto almeno una dose. “Anni di governo, grandi risultati e oggi ancora fiducia ai socialisti portoghesi e alla leadership di Costa”, ha detto il commissario Paolo Gentiloni. Nelle trattative sulla riforma del Patto di stabilità e crescita, Costa non farà mancare il suo sostegno al duo Draghi-Macron.

 

Gli Usa in soccorso dell'Ue sul gas - L'Unione europea è in grado di superare l'inverno se il presidente russo, Vladimir Putin, decidesse di tagliare le forniture di gas ai suoi stati membri? Venerdì vi abbiamo raccontato il “paper” del think tank Bruegel. Nel pomeriggio di venerdì il presidente americano, Joe Biden, e la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, hanno pubblicato una dichiarazione congiunta sulla cooperazione sulla sicurezza energetica. Stati Uniti e Ue stanno lavorando insieme “per far fronte a shock di forniture (di gas), incluse quelle che potrebbero risultare da un'ulteriore invasione russa dell'Ucraina”. L'amministrazione Biden ha avviato contatti diplomatici con produttori di GNL (gas naturale liquefatto) per verificare se possono rifornire l'Ue. Sul Foglio spieghiamo tutti i dettagli (o quasi) sui tre scenari a cui sta lavorando l'Ue: interruzione parziale delle forniture, interruzione grave e interruzione totale.

 

L'Ucraina va a vedere se la de-escalation della Russia è un bluff - Venerdì il presidente francese, Emmanuel Macron, ha detto che Vladimir Putin è d'accordo con lui sulla "necessità di una de-escalation" e di un "proseguimento del dialogo" sulla crisi ucraina, dopo la telefonata di venerdì con il suo omologo russo. "Il presidente Putin non ha espresso alcuna intenzione offensiva (...). Ha detto molto chiaramente che non cercava lo scontro", ha spiegato l'Eliseo dando conto della telefonata tra Macron e Putin. “Se dipendesse dalla Russia, non ci sarà una guerra. Non vogliamo guerre”, ha detto il ministro russo degli Esteri, Sergei Lavrov, in un'intervista a radio e tv del paese (poi però ha aggiunto: "non permetteremo che i nostri interessi siano grossolanamente disprezzati e ignorati"). Il ministro ucraino degli Esteri, Dmytro Kuleba, ieri è andato a vedere se la de-escalation russa è solo un bluff. “Se i responsabili russi sono seri quando dicono che non vogliono una nuova guerra, la Russia deve continuare il dialogo diplomatico e ritirare le forze militari che ha accumulato lungo i confini dell'Ucraina e nei territori temporaneamente occupati dell'Ucraina”, ha detto Kuleba: “La diplomazia è l'unica strada responsabile”.

 

La destra nazionalista si spacca sulla Russia - Sabato si è tenuto a Madrid il secondo vertice delle destre nazionaliste e anti-europeiste che, dopo aver firmato una “Carta dei valori” promossa da Viktor Orbán, faticano a creare un gruppo unico al Parlamento europeo. Nella capitale spagnola c'erano più partecipanti che a Varsavia in dicembre. Tra i soliti noti Orbán, il premier polacco Mateusz Morawiecki, la francese Marine Le Pen, oltre al padrone di casa, il leader di Vox, Santiago Abascal. La Lega, contrariamente a dicembre, era presente, rappresentata dall'eurodeputato Paolo Borchia. L'unico risultato concreto è l'annuncio della creazione di un “ufficio di coordinamento” a Bruxelles per facilitare il coordinamento sulle votazioni al Parlamento europeo su diversi temi. Problema: uno di questi temi dovrebbe essere la Russia che minaccia l'Ucraina e la sicurezza europea. Ma i nazionalisti sono così divisi su Vladimir Putin che sono state pubblicate almeno due versioni della dichiarazioni di Madrid e tre interpretazioni.

 

Le Pen cancella le critiche alla Russia, Orbán vola da Putin - Cosa dice il testo della dichiarazione di Madrid sulla Russia. I nazionalisti si impegnano a lavorare insieme “per assicurare che le nazioni dell'Europa agiscano in solidarietà di fronte alla minaccia di aggressione esterna. Le azioni militare russe sulla frontiera orientale dell'Europa ci portano sull'orlo della guerra. Di fronte a queste minacce sono necessarie solidarietà, decisione e cooperazione sulla difesa tra le nazioni dell'Europa”. La dichiarazione è stata pubblicata da quasi tutti i partecipanti. Ma la versione messa online (in francese) dalla leader del Rassemblement National, Marine Le Pen, è leggermente diversa: il passaggio sulla Russia, le aggressioni e le azioni militari è stato semplicemente cancellato. Anche l'ungherese Orbán, che questa settimana volerà a Mosca per incontrare Putin, ha un'interpretazione diversa del testo che lui stesso ha firmato. Orbán ha evitato di attribuire responsabilità alla Russia, spiegando che "è una questione militare molto complicato che nessuno conosce con precisione”. Come scrive El Pais, anche lo spagnolo Abascal ha evitato di rispondere alle domande sulla minaccia della Russia per la sicurezza dell'Ue.

 

Meuthen lascia Alternativa per la Germania - Chi non c'era a Madrid come a Varsavia era Giorgia Meloni. Data la concorrenza con Matteo Salvini, la leader di Fratelli d'Italia ha scelto di snobbare le grandi kermesse di Orbán e salvare il gruppo dei Conservatori e riformatori europei (Ecr), dove siedono anche i polacchi di Morawiecki. Il giro di boa della legislatura al Parlamento europeo è stata un successo. L'Ecr è riuscito a eleggere un vicepresidente del Parlamento e confermare un presidente di commissione. E i polacchi del Partito Legge e Giustizia non se ne sono andati. A Madrid, come a Varsavia, non c'era nemmeno Alternativa per la Germania. Il partito dell'estrema destra tedesca, che al Parlamento europeo siede nel gruppo di Salvini e Le Pen, ha appena perso il suo leader: Jörg Meuthen ha dato le dimissioni. Sul Foglio Daniel Mosseri spiega che la principale ragione dell'uscita del presidente è la continua deriva di AfD verso una posizione non solo nazionalista e antieuropea, ma anche apertamente antidemocratica.

 

I Verdi tedeschi hanno due nuovi leader - Con Annalena Baerbock e Robert Habeck dentro il governo, il partito dei Verdi in Germania questo fine settimana ha scelto i suoi due nuovi leader. I due nuovi volti dei Grünen sono Omid Nouripour (46 anni) e Ricarda Lang (28 anni). Entrambi hanno promesso sostegno ai loro due predecessori, chiedendo di accettare la logica del compromesso al governo. Baerbock e Habeck hanno bisogno di "un partito intelligente e sicuro di sé", ha detto Nouripour. "Governare non è una punizione, è un'enorme possibilità" ha spiegato. Lang.  Su Repubblica Tonia Mastrobuoni spiega il rinnovamento e la sfida dei Verdi tedeschi.

 


Il calendario della settimana in Europa

Lunedì 31 gennaio

– Presidenza francese dell'Ue: riunione informale dei ministri dell'Industria e della Competitività

– Commissione: discorso del vicepresidente Timmermans a una conferenza sui Cicli sostenibili del carbonio

– Commissione: la commissaria Kyriakides partecipa a una videoconferenza dei ministri della Sanità del G7

– Corte dei conti dell'Ue: pubblicazione della revisione sulla politica e la regolamentazione dell'Ue relativa alla tassazione energetica, al prezzo carbonio e dei sussidi all'energia

 

Martedì 1 febbraio

– Presidenza francese dell'Ue: riunione informale dei ministri dell'Industria e della Competitività

– Parlamento europeo: Giornate delle donne afgane

– Parlamento europeo: audizione della commissaria Garbile davanti alle commissioni Industria e Cultura

– Commissione: discorso del commissario Gentiloni a una conferenza sull?investimento di lungo periodo per un'Europa più forte

– Consiglio: riunione del comitato politico e di sicurezza

 

Mercoledì 2 febbraio

– Commissione: riunione settimanale del collegio dei commissari

– Parlamento europeo: Giornate delle donne afgane

– Parlamento europeo: audizione del presidente dell'Eurogruppo Donohoe davanti alla commissione Affari economici

– Parlamento europeo: audizione della commissaria Simson davanti alla commissione Industria

– Commissione: la vicepresidente Jourova a Praga visita Radio Free Europe/Radio Liberty

– Consiglio: riunione del Coreper

– Corte di giustizia dell'Ue: sentenza sulla multa a Scania per cartello sui prezzi dei camion; sentenza sull'abuso di posizione dominante di Gazprom

 

Giovedì 3 febbraio

– Banca centrale europea: conferenza stampa della presidente Lagarde, dopo la riunione del Consiglio dei governatori

– Presidenza francese dell'Ue: riunione informale dei ministri della Giustizia e degli Affari interni

– Commissione: discorso della presidente von der Leyen all'evento "Masters of Digital 2022" organizzato da DigitalEurope

– Commissione: discorso del commissario Gentiloni alla conferenza NextGenerationEU y el reto de la recuperación sostenida

– Commissione: visita del commissario Várhelyi a Baku, in Azerbaijan

– Parlamento europeo: la presidente Metsola incontra il premier olandese, Mark Rutte, e il premier della Macedonia del nord, Dimitar Kovachevski

– Parlamento europeo: audizione pubblica alla commissione Industria sull'Identità digitale europea

– Consiglio: riunione del Comitato politico e di sicurezza

– Agenzia europea dei medicinali: conferenza stampa dell'Ema sul Covid

– Corte di giustizia dell'Ue: conclusione nella causa della Repubblica ceca contro la Polonia sulla miniera di Turow

 

Venerdì 4 febbraio

– Presidenza francese dell'Ue: riunione informale dei ministri della Giustizia e degli Affari interni

– Commissione: il vicepresidente Timmermans a Bratislava incontra la presidente Zuzana Caputová e il premier Eduard Heger

– Consiglio: riunione del Coreper

 

Domenica 6 febbraio

– Servizio europeo di azione esterna: l'Alto rappresentante Borrell in visita a Washington (fino all'8 febbraio); partecipa al Consiglio energia Ue-Usa; incontra il segretario di Stato, Antony Blinken