Europa Ore 7

Orbán tradisce l'Ue con Putin

L'unità della Nato è una brutta sorpresa per la Russia; il Parlamento europeo promette all'Ucraina fermezza e Johnson vola a Kiev. Fallimenti di leadership e giudizi nei "party" a casa di Johnson, in Portogallo Costa ha la maggioranza assoluta, da oggi il Certificato Covid vale 9 mesi

David Carretta

"In questa situazione tesa, è semplicemente un tradimento andare a Mosca", hanno detto i sei partiti che sostengono Péter Márki-Zay contro il premier ungherese alle elezioni legislative del 3 aprile

Forniture di gas, produzione di Sputnik V e due centrali a nucleari: qual è il prezzo a cui Viktor Orbán è pronto a vendere la sua fedeltà alla Nato e all'Unione europea? Oggi il primo ministro ungherese sarà a Mosca per incontrare Vladimir Putin nel bel mezzo della crisi sull'architettura di sicurezza in Europa innescata dalla minaccia della Russia di invadere l'Ucraina. Gli occidentali stanno faticosamente lavorando a potenziali sanzioni sufficientemente credibili da scoraggiare ulteriori aggressioni di Putin. Ma la forza della deterrenza dell'Ue dipende dall'unità dei suoi stati membri: sulle sanzioni i ventisette decidono all'unanimità. E alcuni temono che Orbán possa rompere il fronte occidentale, diventando la pedina di Putin dentro l'Ue. “Spero sinceramente che Orbán sia cosciente della posta in gioco e che rispetti il messaggio di unità dell'Ue”, ha detto la scorsa settimana, Nathalie Loiseau, presidente della sottocommissione Sicurezza e difesa al Parlamento europeo. L'opposizione a Budapest ha una certezza: "In questa situazione tesa, è semplicemente un tradimento andare a Mosca", hanno detto i sei partiti che sostengono Péter Márki-Zay contro Orbán alle elezioni legislative del 3 aprile.

 

La prima priorità di Orbán a Mosca è il gas. Sordo agli appelli dell'Ue di diversificare i suoi fornitori, il primo ministro intende aumentare la sua dipendenza dalla Russia. Quel che è peggio, vuole gas che non transiti dall'Ucraina, rafforzando la posizione strategica di Putin. “Vorrei aumentare l'ammontare del gas da consegnare", ha detto Orbán venerdì alla radio ungherese. L'attuale contratto tra Russia e Ungheria prevede 4,5 miliardi di metri cubi di forniture l'anno per 15 anni, attraverso gasdotti che evitino l'Ucraina. Il ministro degli Esteri, Péter Szijjártó, ha detto di aver chiesto al vice-premier russo, Alexander Novak, di aumentare le forniture di 1 miliardo di metri cubi via la Serbia. Szijjártó ha spiegato che gli altri obiettivi di Orbán sono la produzione del vaccino Sputnik V in Ungheria e l'accelerazione della costruzione di due centrali nucleari da parte della Russia. Sui vaccini non sarebbe la prima volta che Orbán fa annunci sulla produzione in patria, senza risultati concreti. Sulle centrali nucleari, finanziate con 10 miliardi di prestito dalla Russia, la posta in gioco è più alta: la scelta di Orbán permetterebbe a Rosatom di entrare nel mercato dell'Ue, ma il progetto continua ad accumulare ritardi.

 

E l'Ucraina? Con Putin “ovviamente non possiamo evitare di parlare della situazione di sicurezza in Europa”, ha spiegato Orbán, sottolineando di essersi consultato con gli alleati occidentali. “La posizione dell'Ungheria è totalmente chiara: siamo interessati nella pace”, ha detto Orbán, senza chiarire la sua posizione sulle eventuali sanzioni. Ieri sera, arrivato a Mosca, ha parlato al telefono con il segretario generale dell'Alleanza Atlantica, Jens Stoltenberg. L'Ungheria è membro dell'Ue e ha il potere di veto. E' anche membro della Nato. E' uno dei quattro paesi del gruppo di Visegrad. Ma Orbán persegue la sua politica solitaria, a prescindere dagli interessi di alleati e amici, come fa ogni buon nazionalista. Come spieghiamo sul Foglio, al Vertice delle destre sovraniste che si è tenuto nel fine settimana a Madrid, Orbán ha dimostrato di essere pronto a tradire perfino gli alleati in Polonia per tenersi buono Putin: la solidarietà dei nazionalisti si ferma ai confini nazionali.

 

A proposito di Orbán, il premier ungherese crede di sapere già come andrà a finire il ricorso presentato da Ungheria e Polonia alla Corte di giustizia dell'Ue contro il meccanismo di condizionalità sullo stato di diritto. La sentenza è attesa il 16 febbraio. In uno Samizdat (il foglietto clandestino che circolava in era sovietica, anche se in realtà è solo un post sul suo blog), Orbán ha annunciato che i giudici di Lussemburgo daranno il via libera allo strumento che consente di tagliare i fondi dell'Ue ai paesi che non rispettano lo stato di diritto. “Queste decisioni non sono, infatti, decisioni legali ma politiche, dove il diritto è solo un mezzo per esercitare la volontà politica”, ha scritto Orbán, chiedendosi: “Chi sono i veri padroni del futuro dell'integrazione europea?”. Secondo Orbán, “i signori del futuro dell'integrazione europea” devono essere “gli stati membri” in quanto “fonti e ultimi custodi dei nostri valori europei comuni. Riteniamo che solo gli stati membri e i loro cittadini possano decidere come vogliono lavorare insieme e quali poteri vogliono esercitare insieme”. Il primo ministro ungherese ha dimenticato che sono stati proprio gli stati membri e i rappresentanti dei cittadini al Parlamento europeo ad approvare il regolamento sulla condizionalità sullo stato di diritto.
 


Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di martedì 1 febbraio, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.


 

L'unità della Nato è una brutta sorpresa per Putin - “L'unità degli alleati Nato è diventata una brutta sorpresa per la Russia”, ha detto a Bloomberg Tv il primo ministero dell'Estonia, Kaja Kallas, nel momento in cui il fronte occidentale è vicino a un'intesa sulle potenziali sanzioni in caso di aggressione dell'Ucraina. Sempre su Bloomberg, Alberto Nardelli e Jennifer Jacobs fanno il punto di quello che sappiamo finora sul pacchetto che Stati Uniti e Unione europea stanno preparando per scoraggiare Vladimir Putin. I settori più colpiti sono le finanze pubbliche e le banche, le tecnologie e i materiali usati in diversi settori (dall'energia all'intelligenza artificiale) e i beni di lusso. Il Regno Unito sta modificando la sua legislazione sulle sanzioni per poter prendere di mira gli oligarchi. L'Ue potrebbe decidere di fare altrettanto. Intanto, sul Foglio Micol Flammini spiega che i cittadini russi non vogliono parlare di guerra, dicono che Putin sta bluffando e che non è più il 2014.

 

Il Parlamento europeo promette all'Ucraina fermezza con la Russia - “Siamo qui in questa ora di incertezza per dimostrare solidarietà all'Ucraina e ai suoi cittadini”, ha detto ieri il presidente della commissione Esteri del Parlamento europeo, David McAllister, durante una conferenza stampa con una delegazione di deputati in visita nel paese. McAllister ha ricordato che, dopo la risposta di Stati Uniti e Nato alle richieste di Vladimir Putin sulla sicurezza in Europa, “la palla è nel campo della Russia”. Ma “siamo seri nella nostra fermezza nel caso in cui la Russia prendesse in considerazione un'aggressione militare contro l'Ucraina”, ha avvertito Nathalie Loiseau, la presidente della sottocommissione difesa e sicurezza del Parlamento europeo: “Siamo pronti a prendere sanzioni senza precedenti contro la Russia”. Nonostante le buone intenzioni, però, va ricordato che sono i governi dei ventisette a decidere sulle sanzioni, non il Parlamento europeo.

 

Johnson vola a Kiev (e anticipa i leader dell'Ue) - Il primo ministro britannico, Boris Johnson, oggi sarà a Kiev per incontrare il presidente ucraino, Volodymyr Zelenski, e mostrare la sua solidarietà all'Ucraina minacciata dalla Russia. In una conversazione telefonica con il presidente russo ieri, Johnson ha incoraggiato Vladimir Putin a "prendere una strada diplomatica". Il premier britannico sta mostrando più muscoli dell'Ue nella crisi ucraina. Oltre a fornire a Kiev missili anticarro, il Regno Unito ha adottato la linea dura sulle potenziali sanzioni e ha offerto di inviare più soldati sul fianco orientale della Nato e armi difensive all'Estonia. “Ho ordinato alle nostre forze armate di preparare a dispiegarsi in Europa la prossima settimana, assicurando che siamo in grado di sostenere i nostri alleati Nato sulla terra, in mare e nei cieli”, ha detto Johnson. Nel momento in cui l'Ue fatica a trovare una posizione unitaria su sanzioni credibili contro la Russia e si divide sulla sua Bussola strategica, Johnson sembra determinato a dimostrare che il Regno Unito pesa di più degli europei nell'Alleanza occidentale.

 

Fallimenti di leadership e giudizi nei “party” a casa di Johnson - "Dobbiamo guardarci allo specchio e imparare la lezione", ha detto ieri il premier britannico, Boris Johnson, dopo la pubblicazione del rapporto di Sue Gray sulle feste a Downing Street durante i lockdown. Johnson si è nuovamente scusato "per le cose che semplicemente non abbiamo fatto in modo giusto" e per "il modo in cui questa questione è stata gestita". Il rapporto, il cui contenuto è stato limitato da un'inchiesta della polizia, denuncia "fallimenti di leadership e giudizio" a Downing Street. Nel documento sono analizzati 16 eventi in un periodo di 20 mesi, ma per 12 feste mancano i dettagli per l'indagine della Met Police. Johnson ha spiegato che "chiedere scusa non è abbastanza" e ha annunciato cambiamenti nella gestione di Downing Street. “Aggiusterò la cosa”, ha detto. Il leader dell'opposizione laburista, Keir Starmer, ha accusato il premier di prendere in giro l'opinione pubblica e di "nascondersi dietro" l'inchiesta della polizia. Nel frattempo cresce la rivolta tra i Tory: il parlamentare conservatore Andrew Mitchell ha annunciato che Johnson non ha più il suo sostegno. Sul Foglio Paola Peduzzi spiega che BoJo ha deciso di tirare dritto in attesa dei cannibali.

 

Tra i benefici della Brexit Johnson rivendica la possibilità di sposarsi in crociera - Il governo di Boris Johnson ieri ha pubblicato un lungo documento sui benefici della Brexit, due anni dopo l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea. "L'atto della Brexit non era fine a sé stesso ma lo strumento on cui il nostro paese realizzerà grandi cose", ha detto il premier britannico nell'introduzione al documento intitolato "Come il Regno Unito si sta avvantaggiando dall'uscita dell'Ue". Le 108 pagine includono slogan della campagna del referendum come porre fin alla libertà di movimento delle persone e "riprendere il controllo delle nostre frontiere". Tra i risultati raggiunti c'è la reintroduzione "dei nostri iconici passaporti blu" e la revisione del "divieto dell'Ue sulla metrica imperiale". Un'altra rivendicazione è la possibilità per le imprese di "usare un marchio con il Timbro della corona sui bicchieri di birra". Ma l'ironia degli esperti di Brexit sui social network si è concentrata sulla rivendicazione che la Brexit offre "opportunità più grandi per l'industria delle crociere di permettere alle persone di sposarsi in mare". Peter Foster del Financial Times ha consultato una professoressa di diritto dell'Ue, che ha spiegato ciò che dovrebbe essere scontato: l'Ue non ha mai imposto alcun divieto su dove la gente possa sposarsi, dato che il diritto di famiglia è una competenza nazionale.
 

In Portogallo Costa ha la maggioranza assoluta - Nelle elezioni di domenica il primo ministro portoghese, Antonio Costa, ha ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi in Parlamento e potrà governare, per la prima volta dal suo arrivo al potere nel 2015, senza l'appoggio esterno dei partiti di estrema sinistra. La priorità sarà la legge di bilancio: un mix di misure sociali e prudenza fiscale. Poi c'è da rimettere in moto il piano nazionale di Recovery per ottenere i fondi dall'Ue. Sul Foglio Giovanni Damele spiega la grande lezione portoghese di Costa su centrismo e rilancio. Sempre sul Foglio, Francesco Gottardi spiega chi è André Ventura, l’uomo che ha fatto sbarcare il sovranismo in Portogallo con Chega!.


Da oggi il Certificato Covid dell'Ue vale 9 mesi - Entrano in vigore oggi le nuove regole dell'Unione europea sulla validità del Certificato Covid per i viaggi tra gli stati membri. Il periodo di validità del certificato è fissato a 9 mesi dal completamento del ciclo primario di vaccinazione. Non ci sono limiti temporali dopo aver ricevuto la dose di richiamo. “Gli Stati membri non dovrebbero prevedere un periodo di accettazione diverso ai fini dei viaggi all'interno dell'Ue”, ha detto la Commissione. La norma dovrebbe facilitare la libera circolazione dentro l'Ue, ma resta il problema delle regole applicate all'interno di uno stato membro per poter accedere a servizi come alberghi e ristoranti. In alcuni paesi la somministrazione dei richiami è in ritardo. In altri, come in Belgio, non è legalmente possibile fare il richiamo per i minori di 18 anni. La Commissione non intende richiamare paesi come Italia e Francia che hanno Green pass con durata molto inferiore ai 9 mesi. "Gli stati membri possono applicare norme diverse quando utilizzano il Green pass in un contesto nazionale, ma sono invitati ad allinearsi al periodo di accettazione fissato a livello dell'Ue”, ha detto la Commissione.

 

La Corte dei conti dell'Ue boccia le politiche di tassazione dell'energia - “Le politiche di tassazione dell'energia non sono allineate agli obiettivi climatici”, ha detto ieri la Corte dei conti dell'Ue in un rapporto in cui analizza l'effetto delle imposte e delle sovvenzioni e sull'energia e la fissazione del prezzo del carbonio. “Anche se le sovvenzioni alle energie rinnovabili sono quasi quadruplicate nel periodo 2008-19, quelle per i combustibili fossili sono rimaste relativamente costanti negli ultimi dieci anni, benché la Commissione e alcuni Stati membri si fossero impegnati a eliminarle gradualmente”, sottolinea la Corte dei conti. Secondo la legislazione attuale, le fonti energetiche più inquinanti possono beneficiare di un trattamento fiscale più favorevole rispetto a quelle più efficienti sul piano delle emissioni di carbonio: ad esempio, il carbone è tassato meno del gas naturale, così come alcuni combustibili fossili lo sono molto meno rispetto all’elettricità. La Corte dei conti dell'Ue chiede di assicurare coerenza nella tassazione dell'energia in tutti i settori e per i diversi vettori energetici, ridurre le sovvenzioni destinate ai combustibili fossili e riallineare obiettivi climatici ed esigenze sociali. Ma i giudici contabili di Lussemburgo riconoscono anche le difficoltà per la necessità di raggiungere l'unanimità tra gli stati membri in Consiglio.

 

Vestager punta gli occhi su Pierre Cardin et DB Cargo - La Commissione ieri ha avviato un'indagine antitrust per valutare se Pierre Cardin e il suo licenziatario, il gruppo tedesco Ahlers, abbiamo violato le regole di concorrenza limitando le vendite transfrontaliere e on line di prodotti su licenza. “Le barriere che impediscono le importazioni parallele comportano un'indebita frammentazione del mercato unico”, ha detto la vicepresidente responsabile della Concorrenza Margrethe Vestager. La Commissione ieri ha avviato anche un'indagine su possibili aiuti di stato illegali a DB Cargo, controllata al 100 per cento dall'operatore ferroviario pubblico Deutsche Bahn. DB Cargo è stata costantemente in perdita. Ma le sue perdite sono state interamente e costantemente coperte da Deutsche Bahn sulla base di un accordo di trasferimento aperto di profitti e perdite. Secondo una denuncia presentata alla Commissione, l'accordo e alcune altre misure a favore di DB Cargo costituiscono un aiuto di stato incompatibile con le regole dell'Ue. DB Cargo può infatti investire nella crescita e nell'espansione delle sue attività, nonché nel potenziamento della sua flotta, pur essendo in perdita e senza tenere conto di redditività o liquidità.

 

Il pil della zona euro segna un più 0,3 per cento nel quarto trimestre del 2021 - Nel corso del quarto trimestre del 2021, il pil corretto per le variazioni stagionali è aumentato dello 0,3 per cento nella zona euro e dello 0,4 per cento nell'Ue a 27, secondo la stima flash pubblicata ieri da Eurostat. Lo scenario di una contrazione causata dalla duplice ondata delle varianti Delta e Omicron sembra scongiurato. Tra i principali paesi della zona euro, solo Germania e Austria hanno registrato una contrazione (rispettivamente -0,7 e -2,2 per cento di pil). Il tasso di crescita del pil dell'Italia negli ultimi tre mesi dell'anno scorso è stato dello 0,6 per cento. La variazione rispetto allo stesso trimestre del 2020 è del 4,6 per cento per la zona euro e del 4,8 per cento per l'Ue a 27. La variazione più significativa sull'anno precedente è stata registrata in Italia, con un più 6,4 per cento.

 

Rimpasto dei portavoce della Commissione - Eric Mamer, il capo del servizio dei portavoce, ieri ha annunciato un piccolo rimpasto nella sua squadra. L'italiana Arianna Podestà diventa coordinatrice per le questioni economiche, ma continuerà ad avere il portafoglio della Concorrenza. Veerle Nuyts è stata definitivamente confermata come portavoce per gli Affari economici e finanziari. Stefan de Keersmaecker assumerà il ruolo di coordinatore per il Green deal ma, oltre alla Sanità, coprirà anche la Politica regionale. Adalbert Jahnz è il nuovo portavoce per l'Ambiente, gli Affari marittimi, i Trasporti e il nuovo Bauhaus europeo: lascia il portafoglio degli Affari interni a una nuova arrivata, la rumeno-tedesca, Anitta Hipper.


 

Accade oggi in Europa

– Presidenza francese dell'Ue: riunione informale dei ministri dell'Industria e della Competitività

– Parlamento europeo: Giornate delle donne afgane

– Parlamento europeo: audizione della commissaria Gabriel davanti alle commissioni Industria e Cultura

– Commissione: discorso del commissario Gentiloni a una conferenza sull'Investimento di lungo periodo per un'Europa più forte

– Consiglio: riunione del comitato politico e di sicurezza

– Eurostat: dati sulla disoccupazione di dicembre 2021; dati sul trasporto aereo di giugno 2021