Europa Ore 7
La Bce alla prova della guerra di Putin
Standing ovation della Camera dei Comuni per Zelensky, la Polonia cede agli Stati Uniti i suoi Mig per passarli all'Ucraina, ma il Pentagono dice "no" e Macron promette giustizia per i crimini della Russia in Ucraina. Il “whatever it takes” per finirla con la dipendenza dal gas di Putin
Complessivamente il costo per i bilanci dell'Ue e nazionali potrebbe essere tra l'1,1 e il 4 per cento del Pil nel 2022
I membri del Consiglio dei governatori della Banca centrale europea inizieranno a riunirsi oggi a Francoforte e sono chiamati a prendere nuovamente decisioni esistenziali per la zona euro, nel momento in cui l'Europa è confrontata alla guerra di Vladimir Putin. I risultati della riunione, che doveva segnare il ritorno alla normalità della politica monetaria per combattere l'inflazione, saranno annunciati domani dalla presidente Christine Lagarde, nella consueta conferenza stampa del giovedì al termine della riunione del Consiglio dei governatori. La Bce è di fronte a un dilemma. L'impennata dei prezzi dell'energia e delle materie prime ha effetti immediati su un'inflazione che aveva già raggiunto livelli mai visti nell'ultimo decennio prima della guerra di Putin. Ma una stretta monetaria anche minima aumenterebbe i rischi di un ritorno in recessione per la zona euro, già alle prese con il pericolo di uno choc energetico e penurie di materie prime. L'incubo della stagflazione deve essere evitato.
Il think tank Bruegel ieri ha pubblicato un articolo dell'economista Jean Pisani-Ferry sulle conseguenze della guerra sulla politica economica dell'Ue e dei suoi stati membri. Complessivamente il costo per i bilanci dell'Ue e nazionali potrebbe essere tra l'1,1 e il 4 per cento del Pil nel 2022. Le ragioni sono diverse: choc avverso sul lato dell'offerta provocato dall'aumento del prezzo di petrolio e gas, misure per andare verso l'indipendenza energetica, afflusso di rifugiati, aumento della spesa per la difesa. "In risposta a una crisi di sicurezza acuta, l'Ue e i suoi stati membri ora devono: alleviare i prezzi e le conseguenze sui redditi di un novo choc importante sul lato dell'offerta; iniziare a ridurre le importazioni di gas dalla Russia, ricostituendo le riserve per il prossimo inverno; lanciare un piano di emergenza di resilienza energetica per aumentare le forniture energetiche non russe e distribuirle all'interno dell'Ue; integrare i sistemi energetici in modo molto più forte e costruire una dottrina di sicurezza energetica collettiva; mutualizzare i costi dell'accoglienza di rifugiati dall'Ucraina; aumentare considerevolmente la spesa per la difesa e porre le fondamenta per una politica di difesa comune".
Bruegel ha fatto i conti sommari di quanto costa tutto questo solo quest'anno: 50 miliardi per contenere le conseguenze sui prezzi; 75 miliardi per l'indipendenza energetica; 30 miliardi per i rifugiati e l'assistenza umanitaria; 3 miliardi per la sicurezza e la difesa. "Complessivamente, la spesa totale discrezionale e i tagli di tasse potrebbero rappresentare 175 miliardi di euro", spiega Pisani-Ferry. E altre spese si annunciano in futuro. "L'Ue dovrà certamente rinviare la disattivazione della clausola generale di salvaguardia del Patto di stabilità e crescita che inizialmente era prevista per il 2023". Ci deve essere flessibilità sufficiente per i governi per le nuove priorità, "ma la necessità di responsabilità fiscale è più acuta di quanto lo sia mai stata prima", avverte Pisani-Ferry. Secondo l'economista, il bilancio ordinario dell'Ue dovrà essere adattato con più enfasi per i beni pubblici europei, ma "potrebbe presto diventare indispensabile" un altro fondo stile Recovery fund per finanziare la sicurezza energetica, l'assistenza umanitaria e le spese comuni nella difesa.
I governi hanno adottato sanzioni senza precedenti per mettere in ginocchio la Russia, accettandone il costo per far pagare un prezzo molto più alto a Putin. In un editoriale Il Foglio spiega che l'Ue ha scelto il “whatever it takes” per liberarsi dalla dipendenza da Putin. L'aspettativa è che anche la Bce faccia la sua parte. Come minimo mettendo in pausa il ritorno alla normalità monetaria. Idealmente lanciando il segnale di essere pronta a sostenere l'economia nello sforzo di guerra. Nel tradizionale sondaggio di Reuters, la maggior parte degli economisti ritiene che la Bce aspetterà il quarto trimestre dell'anno, prima di rialzare i tassi. L'articolo del Bruegel dedica poche, ma significative, righe al ruolo della Bce per far fronte alle conseguenze economiche della guerra. "La sfida è significativa anche per la Bce. Dovrà evitare una stretta prematura, ma anche mantenere flessibilità nell'allocazione degli acquisti di titoli, se vuole prevenire un allargamento degli spread sovrani", spiega Pisani-Ferry.
Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di mercoledì 9 marzo, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.
La Commissione gioca a nascondino sul Fondo di debito comune per la guerra - Bloomberg ieri ha confermato quello che avete potuto leggere su Europa Ore 7: l'idea di un fondo di debito comune, sul modello del Recovery fund, si sta facendo strada in vista del vertice informale di Versailles di domani e venerdì. Secondo Bloomberg, l'Ue discute di un piano per emettere bond comuni per rispondere alle conseguenze per l'energia e la sicurezza della guerra della Russia in Ucraina. Il vicepresidente della Commissione, Frans Timmermans, ieri ha smentito, ma solo fino a un certo punto. "Non abbiamo questi piani alla Commissione. Non so se ci siano piani su questo in qualche stato membro", ha detto Timmermans in conferenza stampa. Quando gli abbiamo posto nuovamente la domanda su come finanziare l'indipendenza energetica e le capacità di difesa dell'Ue, Timmermans ha risposto così: "Questo è qualcosa a cui è il Consiglio europeo che deve guardare". Tradotto: la Commissione è pronta a muoversi in fretta, ma solo se riceverà un'indicazione chiara dal vertice di Versailles.
Il M5s presenta il suo nuovo Patto di stabilità (ma è già vecchio) - A proposito, oggi alla Camera dei deputati a Roma il Movimento 5 stelle presenterà le sue proposte per una "riforma radicale" del Patto di stabilità e crescita. Tra i relatori ci saranno l'ex presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e l’eurodeputato Fabio Massimo Castaldo. L'occasione è il vertice informale di Versailles di domani e venerdì, dove i capi di stato e di governo dovevano dibattere della revisione delle regole fiscali. La guerra in Ucraina ha preso il sopravvento, i leader sono al lavoro nuovi strumenti innovativi, la Commissione potrebbe mantenere il Patto di stabilità sospeso. Nella proposta del M5s c'è poco di innovativo. In sostanza è una sintesi di idee emerse dalla scorsa estate, che di fatto sono superate dalla guerra di Putin. La mozione depositata alla Camera dal M5s chiede al governo di "prevenire il ripristino" delle regole del Patto di stabilità e crescita, ma la Commissione ha già detto che prenderà una decisione solo a maggio e gran parte degli analisti ritengono che sarà necessaria la proroga della clausola generale di salvaguardia. Il M5s vuole trasformare Next Generation Eu in "uno strumento permanente", ma la Commissione sta lavorando a un nuovo Recovery fund per finanziare l'indipendenza energetica e la difesa dell'Ue. Il M5s chiede di escludere dal "calcolo del deficit" gli investimenti verdi e i beni pubblici europei, sulla falsariga di quanto proposto da Mario Draghi ed Emmanuel Macron a dicembre sul Financial Times. Un'altra idea di Draghi e Macron viene ripresa dalla mozione: il M5s propone di cancellare o perennizzare “il debito anomalo e non strutturale accumulato a causa dell'emergenza legata al Covid-19”.
La standing ovation della Camera dei Comuni per Zelensky - “Combatteremo fino alla fine”, ha detto ieri il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, usando una frase di Winston Churchill in un discorso in videoconferenza alla Camera dei comuni del Regno Unito. “Le forze russe ci hanno chiesto di deporre le armi, dobbiamo continuare a combattere”, ha spiegato Zelensky, facendo il parallelo con la lotta della Gran Bretagna contro i nazisti all'inizio della seconda guerra mondiale: “Combatteremo fino alla fine in mare, in aria, continueremo a lottare per la nostra terra, a qualunque costo. Combatteremo nelle foreste, nei campi, sulle spiagge, nelle strade". I deputati dei Comuni hanno reso omaggio al presidente ucraino con una standing ovation mai vista a Westminster dai tempi di Churchill. Nel frattempo sul Foglio Daniele Raineri, che è a Kyiv, spiega come Putin assapori l'assedio della capitale con la forza bruta: il piano del presidente russo è tracciare un semicerchio attorno alla capitale ucraina.
La Polonia cede agli Stati Uniti i suoi Mig per passarli all'Ucraina, ma il Pentagono dice "no" - Il governo polacco ieri ha annunciato di aver ceduto gratuitamente i suoi Mig-29 agli Stati Uniti, che dovrebbero consegnarli all'Ucraina per difendersi dall'aggressione di Vladimir Putin. L'operazione prevede uno scambio di aerei: Varsavia dovrebbe ricevere dei caccia F-16 in cambio dall'America. Altri paesi europei potrebbero fare altrettanto. Ma c'è la consapevolezza che si tratta di uno “swap” ad alto rischio. Il comunicato del ministero degli Esteri polacco non menziona l'Ucraina. "Le autorità della Repubblica di Polonia, dopo consultazioni tra il Presidente e il Governo, sono pronte a schierare – immediatamente e gratuitamente – tutti i loro jet Mig-29 nella base aerea di Ramstein e metterli a disposizione del Governo della Stati Uniti d'America. Allo stesso tempo, la Polonia chiede agli Stati Uniti di fornirci velivoli usati con capacità operative corrispondenti. La Polonia è pronta a stabilire immediatamente le condizioni di acquisto degli aerei. Il governo polacco chiede anche ad altri alleati della Nato – proprietari di jet Mig-29 – di agire nella stessa maniera", dice il comunicato. Dovrebbero essere gli Stati Uniti ad assumersi la responsabilità della consegna all'Ucraina. Peccato che l'Amministrazione Biden abbia detto "no". "Partire da una base Usa/Nato per volare nello spazio aereo che è conteso con la Russia sull'Ucraina solleva serie preoccupazioni per l'intera alleanza Nato", ha detto il portavoce del Pentagono, John Kirby: "Non crediamo che la proposta della Polonia sia fattibile".
Macron promette giustizia per i crimini della Russia in Ucraina – Il presidente francese, Emmanuel Macorn, si è impegnato a fare in modo che le “violazioni massicce ai diritti umani” perpetrate dall'esercito russo in Ucraina siano “conosciute da tutti, giudicate e punite”. In un discorso letto dal ministro degli Esteri, Jean-Yves Le Drian (il presidente era impegnato in una lunga conversazione telefonica con Volodymyr Zelensky), Macron ha detto che “la libertà non è mai scontato. E' ciò che ci ricorda tragicamente l'aggressione russa in Ucraina”. Nel frattempo, un procuratore federale in Germania ha aperto un'inchiesta su potenziali crimini di guerra commessi dalla Russia in Ucraina. L'inchiesta strutturale lanciata dal procuratore di Karlsruhe prevede di raccogliere prove sui possibili crimini e le personalità o le organizzazioni che li hanno commessi.
In arrivo altre sanzioni dell'Ue contro le famiglie degli oligarchi e materiale marittimo - Gli ambasciatori dell'Ue ieri hanno discusso di un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia, che dovrebbe colpire altri oligarchi, i 140 membri del Senato, materiale marittimo e un fondo sovrano. I 27 si preparano anche a tagliare fuori alcune banche russe dal sistema di pagamenti internazionali Swift. L'Ue sembra invece aver abbandonato l'idea di colpire le navi e i porti russi per timore di ripercussioni sulle forniture di materie prime. Sul Foglio Giulia Pompili spiega l'isolamento della Russia: le sanzioni faranno diventare la Russia una nuova Corea del nord? La risposta è affidata a due esperti internazionali di sanzioni.
Il “whatever it takes” per finirla con la dipendenza dal gas di Putin - Il presidente americano, Joe Biden, ieri ha annunciato che gli Stati Uniti vieteranno le importazioni di petrolio, gas ed energia dalla Russia. “Non finanzieremo la guerra di Putin”, ha detto Biden. Anche il premier britannico, Boris Johnson, ha annunciato un divieto di importazioni di petrolio russo, ma solo nel 2022. L'Ue non è ancora pronta, perché rinunciare agli idrocarburi russi significherebbe chiudere fabbriche e affrontare parte del prossimo inverno senza riscaldamento. Ma ci sta lavorando. Ieri la Commissione ha presentato un piano per ridurre la domanda di gas russo di due terzi entro la fine dell'anno. Leggendo i documenti, l'obiettivo appare ambizioso, forse troppo. Le importazioni di gas dalla Russia ammontano a circa 155 miliardi di metri cubi l'anno. Grazie alla diversificazione dei fornitori si dovrebbero recuperare 50 miliardi con il Gas naturale liquefatto (Gnl) e 10 miliardi con i gasdotti. Il resto dovrebbe venire da biogas, risparmio energetico, investimenti anticipati nel solare, dall'eolico e nell'idrogeno. Secondo la Commissione, abbassare la temperatura di un grado per il riscaldamento consente di risparmiare 10 miliardi di metri cubi di gas. “E' duro, straordinariamente duro. Ma è possibile”, ha detto il vicepresidente della Commissione, Frans Timmermans. Dopo la decisione di Biden sul petrolio, sul Foglio Paola Peduzzi spiega che Putin confida nel fatto che la determinazione occidentale sia temporanea.
I dettagli del piano della Commissione per l'indipendenza energetica - E' un "whatever it takes” energetico quello che la Commissione ha scelto per liberarsi dalla dipendenza da Putin e alleviare lo choc dei prezzi. Tutti i tabù dello scorso autunno, quando il prezzo del gas aveva già raggiunto livelli record, sono saltati. Secondo il piano, gli stati membri potranno regolamentare i prezzi in circostanze eccezionali e tassare i profitti extra delle utility che hanno tratto beneficio dall'aumento del prezzo del gas. Nei prossimi giorni sarà adottato un nuovo quadro temporaneo di crisi per gli aiuti di stato che consenta di fornire altro sostegno alle imprese. Ad aprile la Commissione presenterà una proposta legislativa per imporre impianti di stoccaggio di gas in tutta l'Ue riempiti per almeno il 90 per cento entro il primo ottobre e si è offerta di coordinare il rifornimento anche con acquisti comuni. La Commissione intende adottare misure di emergenza per limitare l'effetto di contagio dei prezzi del gas su quelli dell'elettricità e potrebbe rivedere il meccanismo dello scambio di emissioni Ets. La Commissione propone anche misure per semplificare e accelerare le autorizzazioni nazionali per nuovi rigassificatori, gasdotti e impianti eolici. Timmermans ha spiegato che è “immaginabile” che paesi come la Germania e il Belgio decidano di rinunciare al gas come energia di transizione del Green deal, prolungando la vita delle loro centrali nucleari. Il mercato dell'energia europeo impostato sulle necessità della Germania (e alla base del Green deal) rischia di saltare.
La Commissione stanzia centinaia di milioni per i rifugiati ucraini - La Commissione ieri ha presentato un pacchetto di sostegno finanziario per gli stati membri che accolgono i rifugiati che fuggono dalla guerra di Putin in Ucraina. Un primo stanziamento di 500 milioni di euro dal bilancio dell'Ue è destinato ad affrontare le conseguenze umanitarie della guerra dentro e fuori dall'Ucraina. Ma solo una piccola parte sarà usata fuori dall'Ue: 85 milioni andranno all'Ucraina e 5 milioni alla Moldavia. La Commissione ha anche proposto di prorogare il periodo di attuazione dei finanziamenti a disposizione degli stati membri a titolo dei fondi per gli affari interni per il periodo 2014-2020. Questa misura consentirebbe di stanziare circa 420 milioni di sostegno aggiuntivo per gli stati membri. Infine, la Commissione ha proposto di usare il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), il Fondo sociale europeo (Fse) e il Fondo di aiuti europei agli indigenti (Fead) per i rifugiati., in particolare per investimenti nei settori dell'istruzione, dell'occupazione, degli alloggi, dei servizi sanitari e di assistenza all'infanzia con un tasso di finanziamento del 100 per cento da parte dell'Ue.
Przemysl capitale della contestazione a Salvini e dei combattenti in partenza per l'Ucraina - Chi non ha visto il video di Matteo Salvini contestato dal sindaco di Przemysl, Wojciech Bakun, che gli ha mostrato una maglietta con il volto di Putin, la stessa che il segretario leghista aveva indossato sulla piazza rossa di Mosca? Micol Flammini ieri c'era e sul Foglio spiega che a Przemysl Salvini è solo un'attività secondaria, praticamente irrilevante: lì arrivano i rifugiati e gli ucraini ripartono, chi per aiutare la famiglia, molti per arruolarsi e combattere una guerra che mai si sarebbero aspettati e della quale non capiscono le ragioni.
Il Parlamento esprime solidarietà ai rifugiati ucraini - In un dibattito ieri in plenaria al Parlamento europeo sulla crisi dei rifugiati provocata dalla guerra di Putin in Ucraina, la maggior parte dei deputati si è espressa a favore della decisione degli stati membri di attivare la direttiva sulla protezione temporanea. I parlamentari hanno anche chiesto un aiuto finanziario sufficiente a mantenere il sostegno a medio e lungo termine. Ma non sono mancate alcune critiche. Alcuni deputati hanno auspicato di vedere progressi concreti sulla riforma delle norme Ue in materia di migrazione e asilo, mentre altri hanno sottolineato che tutti i rifugiati, indipendentemente dalla loro etnia, hanno bisogno della stessa protezione.
Per Glucksmann, Russia Today non è un media ma un'arma da guerra - Russia Today ieri ha presentato ricorso davanti alla Corte di giustizia dell'Ue contro la regolamentazione e la decisione del Consiglio di vietare le sue trasmissioni nell'Ue. Sempre ieri il Parlamento europeo ha dibattuto del rapporto finale della commissione speciale sulle interferenze straniere nell'Ue. Il presidente della commissione, Raphaël Glucksmann, ha lanciato un duro attacco contro Russia Today, criticando chi ha contestato in nome della libertà di stampa la decisione di mettere al bando le sue trasmissioni. “Non vedo niente dal punto di vista della deontologia che qualifichi Russia Today come media”, ha detto Glucksmann: “Russia Today è parte della macchina da guerra di Putin. Non è qualcosa che possiamo qualificare come media”. Glucksmann, “la libertà dei media è la chiave di tutto”, ma “se si pensa che Russia Today e Sputnik siano media, abbiamo un problema: sono solo parte di uno sforzo di guerra volta a distruggere l'Ucraina e le nostre democrazie”.
Renew strappa una deputata ai Verdi e arriva a 102 - Il gruppo dei liberali di Renew Europe al Parlamento europeo ieri ha accolto il suo 102esimo membro. Si tratta della francese Salima Yenbous, che dall'inizio della legislatura sedeva nel gruppo dei Verdi.
Nell'Ue ripartono i casi Covid-19 - La guerra in Ucraina ce lo ha fatto quasi dimenticare, ma in alcuni stati membri dell'Ue inizia ad esserci preoccupazione per il rapido aumento di casi di Covid-19. Sta accadendo nei Paesi Bassi. Dopo settimane di numeri al ribasso, l'Istituto nazionale di salute pubblica ha registrato 439.775 test positivi negli ultimi sette giorni, con un aumento di quasi l'80 per cento rispetto alla settimana precedente. Anche in Francia e Belgio il calo dei positivi si è arrestato. Fuori dall'Ue, in Svizzera, l'Ufficio federale di salute pubblica ha registrato un aumento del 58,2 per cento dei positivi. Sono diversi i fattori che incidono sull'incremento dei casi. Diversi di questi paesi hanno azzerato o ridotto al minimo le restrizioni. La scorsa settimana era quella di carnevale, con le scuole chiuse, le feste locali e le settimane bianche sugli sci.
La Corte dell'Ue condanna il Regno Unito per le frodi nelle importazioni dalla Cina - La Corte di giustizia dell'Ue ieri ha condannato il Regno Unito per non aver rispettato i propri obblighi relativi al controllo doganale e alla messa a disposizione di risorse proprie (dazi e Iva) per il bilancio comunitario. Secondo i giudici di Lussemburgo, che si sono espressi nell'ambito di una procedura di infrazione lanciata dalla Commissione, il Regno Unito non ha adottato le misure necessarie per contrastare le frodi relative alle importazioni sottostimate di prodotti tessili e di calzature provenienti dalla Cina. Il governo britannico avrebbe dovuto tenere conto dei profili di rischio nonché dei tipi di controlli doganali che l’Olaf e la Commissione gli raccomandavano. La Commissione aveva stimato le perdite per il bilancio comunitario a 2,7 miliardi di euro l'anno, ma la Corte ha contestato in parte il calcolo dell'esecutivo comunitario. La Commissione dovrà procedere a un nuovo calcolo delle perdite subite in termini di risorse proprie dell'Ue.
Accade oggi in Europa
– Parlamento europeo: sessione plenaria a Strasburgo (dibattiti sul Semestre europeo; la situazione di sicurezza in Europa dopo l'aggressione russa dell'Ucraina con il premier estone, Kaja Kallas; i rifiuti da batterie; il programma di azione per l'ambiente fino al 2030)
– Parlamento europeo: conferenza stampa della presidente Metsola con il premier estone, Kaja Kallas
– Parlamento europeo: conferenza stampa della deputata in't Veld sui passaporti d'oro
– Parlamento europeo: conferenza stampa dei deputati del gruppo Identità e democrazia Beck, Fest, Laporte e Olivier sulla guerra in Ucraina
– Parlamento europeo: conferenza stampa della deputata Bonafé sulla gestione dei rifiuti delle batterie
– Corte di giustizia dell'Ue: sentenza sull'esclusione dal finanziamento dell'ue di alcune spese sostenute dall'Italia nell'ambito del Fondo europeo agricolo di garanzia e del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale
– Banca centrale europea: riunione del Consiglio dei governatori
– Consiglio: riunione del Coreper
– Eurostat: dati sul commercio di beni Ue-Turchia nel 2021; dati sul trasporto marittimo di merci nel secondo trimestre del 2021