Europa Ore 7
Macron promette una nuova Ue ma incontra resistenze
Macron pessimista sulla guerra, la Bce tira dritto e ritira gli stimoli: le ragioni di Lagarde per tornare alla normalità monetaria. La Commissione si prepara a riaprire i rubinetti degli aiuti di stato e il Parlamento torna alla carica sullo Stato di diritto
Di fronte alla guerra di Putin, finora l'Unione ha mostrato una unità e una determinazione mai viste. Ma, adesso che è il momento delle scelte per sé stessa, tutto torna a essere complicato
Nella prima giornata di vertice informale a Versailles, Emmanuel Macron ieri ha promesso l'emergere di una nuova Europa come conseguenza della guerra di Vladimir Putin in Ucraina, ma il presidente francese si trova di fronte a vecchie resistenze e antiche divisioni sulla direzione che deve prendere l'Ue. Dalla richiesta di adesione dell'Ucraina all'Ue alla riforma del mercato dell'energia, dall'embargo sugli idrocarburi russi al lancio di una vera difesa europea, senza dimenticare la proposta di un nuovo fondo di debito comune e la revisione delle regole del Patto di stabilità e crescita, il vertice di Versailles è segnato da vecchie divisioni. Di fronte alla guerra di Putin, finora l'Ue ha mostrato una unità e una determinazione mai viste. Ma, adesso che è il momento delle scelte per sé stessa, tutto torna a essere complicato.
Versailles porterà “oggi e nei mesi prossimi a decisioni storiche per la nostra Europa”, ha detto Macron: “L'Europa deve cambiare. E' cambiata con la pandemia. Cambierà in modo più rapido e più forte con la guerra. Perché la guerra in Ucraina è una trasformazione profonda dei nostri equilibri e delle convinzioni del nostro continente, che ci deve condurre a essere lucidi e ambiziosi e prendere decisioni che siano all'altezza”, ha Macron. Sul Foglio il direttore Claudio Cerasa spiega che a Versailles gli europeisti scippano ai sovranisti l'egemonia sulla sicurezza: per gli utili idioti del putinismo - così Donald Tusk ha definito Matteo Salvini e altri nazional-populisti in un tweet - più protezione uguale a meno protezionismo, più Europa e più libertà. Il problema sono i dettagli delle decisioni.
Sul Foglio spieghiamo che i leader hanno risposto con gelo alla richiesta di Volodymyr Zelensky di concedere lo status di paese candidato all'Ucraina. O meglio, alcuni leader. I paesi Baltici e dell'est erano favorevoli. Sul Foglio Paola Peduzzi spiega che sono loro a rilanciare i valori occidentali in un nuovo ordine globale. La Vecchia Europa – Francia, Germania e Paesi Bassi in testa– non è per nulla entusiasta ad aprire le porte all'Ucraina, anche solo con un gesto simbolico. "Possiamo aprire un processo di adesione con un processo in guerra? Non lo credo", ha detto Macron. “E' un processo che dura anni. Concentriamoci sul breve periodo”, ha spiegato il premier olandese, Mark Rutte. “Ci sono regole. Non sono ossessionato dalle regole, ma abbiamo i criteri di Copenaghen. Non dobbiamo dare l'impressione che tutto accadrà da un giorno all'altro”, ha aggiunto il premier lussemburghese, Xavier Bettel.
Altro tema controverso della discussione della serata di ieri sono state le sanzioni: tempo di imporre un embargo su gas e petrolio? “Dobbiamo non solo isolare l'economia di Putin, ma paralizzare l'economia il più rapidamente possibile, applicando (l'esclusione da) Swift a tutte le banche. Sono convinto che dobbiamo prendere la decisione di fermare le importazioni di energia dalla Russia per portare Putin al tavolo negoziale per fermare la guerra”, ha spiegato il premier della Lettonia. Krišjānis Kariņš. Sul Foglio Giuliano Ferrara spiega che in questa guerra di Putin in Ucraina l'occidente deve essere pronto a fare quasi tutto, spingendosi fino alle ingerenze dirette. Ma la maggior parte degli altri leader (e soprattutto il cancelliere tedesco, Olaf Scholz) ritiene impossibile rinunciare subito a tutto il gas russo o lanciarsi in mosse troppo rischiose come la fornitura di Mig-29 polacchi all'Ucraina. “Siamo entrati in una fase in cui aggiustiamo le sanzioni adottate. Ma il grosso pacchetto è stato già adottato”, ci ha spiegato un diplomatico. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha illustrato con una serie di slides il suo piano: uscire dalla dipendenza dalla Russia entro il 2027.
Le vecchie divisioni sono emerse anche sull'idea della Macron di lanciare un nuovo fondo di debito comune per finanziare l'indipendenza energetica dell'Ue e il rafforzamento delle sue capacità di difesa. Il Recovery fund “in parte è ancora utilizzabile. Ma in funzione degli obiettivi che definiremo si dovrà vedere se va trasformato o se prendere nuove decisioni”, ha spiegato il presidente francese. “La risposta a questo dramma non può che essere europea, come è stata la risposta alla Russia. Quindi anche per quanto riguarda il sostegno dell'economia europea”, ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi. “Il sostegno dell'economia italiana dovrà essere una risposta europea e italiana”, ha spiegato Draghi, sottolineando che l'Italia è allineata alla Francia. La risposta della premier svedese, Magdalena Andersson, è stata questa: “Sono stata ministro delle Finanze per molto tempo. Alcuni paesi trovano sempre dei nuovi argomenti per cui non dovrebbero pagare per le loro spese”.
Oggi a Versailles i leader discuteranno del nuovo modello economico per il 2030. Nel dibattito entrerà anche la revisione del Patto di stabilità e crescita. Qual è la morale di questo vertice informale? Come spesso accade con l'Ue, ne serviranno altri per prendere le decisioni che si impongono, anche in funzione dell'evolversi della situazione in Ucraina e nell'economia dell'Ue. La Commissione dovrebbe ottenere un mandato per presentare proposte sul mercato dell'energia e sulla difesa entro maggio. Tra due mesi i capi di stato e di governo dovrebbero ritrovarsi per un altro vertice. Ieri Macron ha annunciato un nuovo Consiglio europeo straordinario a maggio per prendere le decisioni su energia e difesa.
Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di venerdì 11 marzo, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.
Macron pessimista sulla guerra - Dal vertice informale di Versailles ieri è venuto un appello al presidente russo, Vladimir Putin, a porre fine alla sua guerra contro l'Ucraina. Ma Emmanuel Macron si è detto "inquieto" e "pessimista" sulla possibilità che Putin accetti anche solo un cessate il fuoco. "Le condizioni che (Putin) mette sul tavolo non sono accettabili per nessuno", ha spiegato Macron, dopo aver parlato con il presidente russo insieme al cancelliere tedesco, Olaf Scholz. "Non vedo una soluzione diplomatica nelle prossime ore o nei prossimi giorni", ha detto Macron. Sul Foglio Mariano Giustino spiega il fallimento della mediazione della Turchia nel faccia a faccia di ieri tra i ministri degli Esteri di Russia e Ucraina, Sergei Lavrov e Dmytro Kuleba. Nella notte il presidente ucraino, Volodymyr Zelensy, ha accusato l'esercito russo di impedire l'evacuazione di civili dalle città accerchiate di Mariupol e Volnovakha e di aver attaccato un corridoio umanitario. "E' la strategia del terrore sfrontato da parte di terroristi sperimentati. Il mondo intero deve saperlo", ha detto Zelensky.
La Bce tira dritto e ritira gli stimoli - La presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, ieri ha sorpreso tutti annunciando che il Consiglio dei governatori ha deciso di ridurre gli acquisti di titoli nel secondo semestre dell'anno, nonostante la guerra di Vladimir Putin. I falchi che vogliono tornare alla normalità monetaria hanno prevalso. "L'invasione russa dell'Ucraina è uno spartiacque per l'Europa", e la Bce prenderà "qualsiasi azione sia necessaria (...) per perseguire la stabilità dei prezzi e salvaguardare la stabilità finanziaria", ha detto Lagarde. Ma la Bce comprerà solo 40 miliardi di titoli ad aprile, 30 miliardi a maggio e 20 miliardi a giugno. Consolazione per le colombe: il Consiglio dei governatori si è dato più margine per ritardare l'aumento dei tassi di interesse.
Le ragioni di Lagarde per tornare alla normalità monetaria - Lagarde ha spiegato che i tassi saranno alzati dopo che la Bce avrà deciso la fine del programma di acquisto di titoli, ma “può essere la settimana dopo, o mesi dopo”. Secondo la presidente della Bce, “l'orizzonte temporale non è ciò che conterà di più. Saranno i dati”. Il problema è che le nuove stime della Bce indicano un'inflazione al 2 per cento per tutto l'orizzonte temporale di tre anni. Anche i due scenari peggiori, quello avverso e quello severo (che saranno pubblicati oggi), indicano che “l'inflazione arriverà circa all'obiettivo” del 2 per cento, ha detto Lagarde. La presidente della Bce si è dovuta lanciare in un complicato esercizio di equilibrismo retorico per dire che “non è stata la decisione presa” di tornare alla normalità monetaria. “La decisione presa è di progredire passo passo, riconoscere l'incertezza aggiuntiva che abbiamo di fronte e di avere opzioni aggiuntive in modo da poter rispondere in modo agile in tutte le circostanze”. Ma i mercati non ci sono cascati. I rendimenti sui titoli pubblici si sono alzati in tutta la zona euro. Lo spread tra i Bund tedeschi e i Btp italiani decennali ha chiuso a 164 punti base.
Per la Bce la guerra in Ucraina non è come il Covid-19 - Lagarde ha voluto rispondere ai giornalisti che chiedevano perché la Bce avesse scelto di muoversi in direzione opposta alle aspettative dei mercati. “Gli osservatori non sono quelli che prendono le decisioni. E' il Consiglio dei governatori che guarda a quello che è il suo mandato, quello che dicono le previsioni, quali sono le previsioni di medio termine dell'inflazione, quali sono rischi e incertezze, e sulla base di questo cercano di offrire un percorso credibile in modo cauto”, ha detto Lagarde. Il vicepresidente della Bce, Luis de Guindos, è stato più esplicito. “Questa situazione non è paragonabile a quella di due anni fa”, ha detto: “La liquidità non è scomparsa dai mercati”. C'è stata volatilità nelle borse, ma non nei mercati dei derivati delle materie prime, né sul mercato dei titoli sovrani. “Gli spread sono stati abbastanza contenuti”, ha detto De Guindos: “La Russia è importante in termini di energia e materie prime, ma in termini di esposizione del sistema finanziario europeo non è rilevante e la dimensione dell'economia russa è relativa”. Insomma, “le tensioni che abbiamo visto finora non sono assolutamente paragonabili a quelle che abbiamo visto all'inizio della pandemia”, ha detto de Guindos.
Lagarde chiede un fondo europeo per stimoli fiscali - Lagarde ha affidato ai governi la responsabilità di rispondere alla crisi provocata dalla guerra in Ucraina, sia in termini di aumento dei prezzi dell'energia, sia in termini di rallentamento della crescita. “Il sostegno fiscale continuerà a essere fondamentale”, ha detto Lagarde. Il sostegno fiscale può essere “”nazionale con un'attenzione alle persone e alle imprese più colpite dalla crisi” oppure assumere “una forma europea” ma “è qualcosa che i leader dovranno decidere”. Lagarde ha ricordato che per la Bce la soluzione migliore è avere “un qualche tipo di strumento a livello europeo per rispondere agli choc”. Secondo la presidente della Bce, “siamo chiaramente di fronte a uno choc maggiore, che sia la guerra o l'energia” e lo strumento fiscale europeo “potrebbe essere molto utile, in particolare per portare all'Europa verso una base più integrata”.
La Commissione si prepara a riaprire i rubinetti degli aiuti di stato - La Commissione ieri ha inviato agli stati membri la bozza del nuovo quadro temporaneo di crisi per gli aiuti di stato per rispondere all'aumento dei prezzi dell'energia conseguente alla guerra in Ucraina. “La guerra di Putin contro l'Ucraina avrà effetti anche sull'economia dell'Ue ora e nei mesi a venire. Siamo quindi pronti a utilizzare tutta la flessibilità del nostro pacchetto di strumenti per gli aiuti di stato per consentire agli Stati membri di sostenere le imprese e i settori gravemente colpiti”, ha detto la vicepresidente della Commissione, Margrethe Vestager. Nella proposta, sono previsti due tipi di aiuti. Il primo è un sostegno temporaneo di liquidità sotto forma di garanzie e prestiti agevolati a tutte le società colpite dalla crisi. Il secondo sono aiuti per i costi aggiuntivi dovuti ai prezzi eccezionalmente elevati di gas ed elettricità, che possono essere concessi in qualsiasi forma, comprese sovvenzioni limitate, per compensare parzialmente le imprese, in particolare quelle ad alta intensità energetica. Sono escluse dall'ambito di applicazione le entità sanzionate e controllate dalla Russia.
Dov'è finita Frontex di fronte a oltre 2 milioni di rifugiati? - Frontex era stata trasformata nell'Agenzia dei guardia-frontiera europei, forte di 10 mila uomini pronti a mobilitarsi di fronte a una nuova crisi dei rifugiati dopo quella del 2015-16. L'Ue è alle prese con una crisi ancora più grave: più di due milioni di ucraini fuggiti dalla guerra di Putin sono arrivati nei suoi stati membri nel suo territorio. Ma Frontex non c'è, o quasi. L'agenzia è presente in Romania con circa 150 uomini. Ma in Polonia (a parte la sua sede a Varsavia) ci sono solo 16 funzionari per lavoro d'ufficio. In Ungheria non è presente sul terreno. Frontex, per contro, ha inviato alcuni suoi guardia-frontiera in Moldavia. Delle due l'una: o Polonia e Ungheria non vogliono avere nessuno tra i piedi quando accolgono rifugiati oppure Frontex è un'agenzia pensata per bloccare i profughi e i migranti alle frontiere. A proposito, sul Foglio Daniele Raineri da Siret spiega che ucraini in fuga e rumeni che li accolgono sognano tutti l'Europa.
Il Parlamento torna alla carica con la Commissione sullo Stato di diritto - La Commissione di Ursula von der Leyen deve agire immediatamente per applicare il meccanismo di condizionalità sullo Stato di diritto, ha detto ieri il Parlamento europeo in una risoluzione adottata con 478 voti a favore, 155 contrari e 29 astensioni. I deputati hanno chiesto alla Commissione di inviare le notifiche formali di attivazione della procedura a Polonia e Ungheria, dopo la sentenza della Corte di Giustizia dell'Ue che ha bocciato il ricorso presentato dai governi di Varsavia e Budapest contro il meccanismo che permette di tagliare i fondi comunitari ai paesi che non rispettano i principi fondamentali. Per il Parlamento è “giunto il momento” che la Commissione rispetti i suoi doveri di guardiano dei trattati “a prescindere dai calendari elettorali negli stati membri (in Ungheria si vota il 3 aprile per le elezioni legislative). Secondo la risoluzione, le strutture oligarchiche indeboliscono l'intera Ue e il denaro dei contribuenti europei deve essere protetto contro i governi che minano i valori.
Tre nuove commissioni d'inchiesta al Parlamento europeo - Spyware Pegasus, Ingerenze straniere e Covid-19: su proposta della Conferenza dei presidenti, la plenaria del Parlamento europeo ha approvato l'istituzione di tre nuove commissioni d'inchiesta che dovrebbero iniziare a lavorare nei prossimi mesi. La commissione d'inchiesta “sull'utilizzo dello spyware Pegasus e dei software di sorveglianza equivalenti”, composta da 38 membri, deve verificare le presunte violazioni della legislazione europea, in particolare da parte dei governi di Ungheria e Polonia, accusati di aver utilizzato il software per spiare oppositori, giornalisti e società civile. La commissione speciale “sull'ingerenza straniera in tutti i processi democratici dell'Ue”, composta da 33 deputati, proseguirà il lavoro di una precedente commissione che trattava dello stesso tema e il cui mandato scade il 23 marzo. La commissione speciale “sulla pandemia del Covid-19”, composta da 38 membri, dovrà trarre le lezioni della risposta europea nei settori della sanità, della democrazia, dei diritti fondamentali e dell'economia, nonché nelle relazioni mondiali e fare raccomandazioni.
– Accade oggi in Europa
– Consiglio europeo straordinario (a Versailles)
– Conferenza sul futuro dell'Europa: sessione plenaria (a Strasburgo fino a sabato)
– Servizio europeo di azione esterna: l'Alto rappresentante Borrell partecipa alla seconda edizione dell'Antalya Diplomacy Forum in Turchia
– Consiglio: riunione del Coreper
– Eurostat: dati sulla spesa pubblica nella sanità nel 2020; dati sul commercio di merci Ue-Giappone nel 2021; decessi settimanali fino a gennaio 2022