Europa Ore 7

L'Ue divisa tra ottimismo diplomatico e embargo sul petrolio

Rutte pensa a un patto del Quirinale con Draghi e la Nato si sposta in modo consistente a est. Tre milioni di rifugiati nell'Ue, il Consiglio approva l'uso dei fondi della coesione e Sanchez va in tour per i prezzi dell'energia

David Carretta

Dopo una prima discussione al Coreper di ieri, gli ambasciatori dei ventisette torneranno a parlare di un quinto pacchetto di sanzioni nella loro riunione di domani

L'Unione europea per un giorno ha guardato con un certo ottimismo ai negoziati tra Russia e Ucraina, nonostante i bombardamenti sempre più incessanti russi e l'attacco contro un teatro di Mariupol dove si erano rifugiati centinaia di civili. Il Financial Times ha rivelato che i rappresentanti di Mosca e Kyiv hanno iniziato a discutere un piano in quindici punti, che comprende la neutralità dell'Ucraina e la rinuncia alla Nato, in cambio di solide garanzie di sicurezza da parte degli Stati Uniti e di altri paesi in caso di nuova aggressione della Russia. Alcuni diplomatici a Bruxelles ritengono che la visita della prossima settimana del presidente americano, Joe Biden, possa essere legata a un potenziale accordo di cessate il fuoco tra Russia e Ucraina. Ma dentro l'Ue c'è anche chi ha una lettura diversa dei negoziati. Le trattative tra Mosca e Kyiv permetterebbero a Vladimir Putin di guadagnare tempo e riorganizzare la sua offensiva dopo il fallimento della blitzkrieg. Sul Foglio Daniele Raineri spiega che, persa la guerra lampo, Putin punta a un'Ucraina dimezzata, traumatizzata e dipendente dagli aiuti occidentali.


Dopo una prima discussione al Coreper di ieri, gli ambasciatori dei ventisette torneranno a parlare di un quinto pacchetto di sanzioni nella loro riunione di domani. Non è escluso che l'Ue possa iniziare a lavorare su un embargo (graduale) sulle importazioni di petrolio. Ieri sono stati gli ambasciatori della Polonia e dei Paesi Baltici a chiedere di indurire ulteriormente le sanzioni dell'Ue. Il dibattito non è decollato, anche in ragione delle notizie sui negoziati russo-ucraini. La Commissione ha iniziato a lavorare sulle nuove misure. L'approccio rimane incrementale e l'embargo energetico rimane un tabù per alcuni stati membri come la Germania. Tuttavia “se Putin farà qualcosa di veramente brutto”, l'Ue potrebbe imboccare la strada dell'embargo sul petrolio, ci ha detto una fonte europea.

Cosa è brutto? “L'attacco all'ospedale di Mariupol della scorsa settimana ci è andato vicino”, ci ha risposto la nostra fonte: “Se Putin bombarderà massicciamente civili, potremmo adottare un divieto di importazione di petrolio”. Colpire il teatro di Mariupol, con centinaia di persone dentro, con la scritta “bambini” all'esterno in russo, supera la soglia del “brutto”? Attenzione però alle parole: la nostra fonte ha menzionato il petrolio e non il gas. Inoltre, l'embargo potrebbe essere introdotto in modo graduale da qui alla fine dell'anno. In ogni caso il quinto pacchetto di sanzioni metterà alla prova l'unità dell'Ue e la sua determinazione a subire i costi per far pagare a Putin il prezzo della sua guerra. Oggi è giovedì ed esce il nuovo numero della rubrica “EuPorn - il lato sexy dell'Europa”, che è la sorella maggiore di questa newsletter. Paola Peduzzi e Micol Flammini hanno approfondito l'ipotesi di accordo e spiegano cosa intende l’Ucraina quando dice “neutralità”.

L'Ue ha un appiglio legale in più per rafforzare le sue sanzioni. La Corte internazionale di giustizia, il principale organo giudiziario delle Nazioni Unite con sede all'Aia, ieri ha ordinato alla Russia di "sospendere immediatamente le operazioni militari" iniziate il 24 gennaio in Ucraina. Le misure provvisorie, contenute in un'ordinanza che ha effetto vincolante per gli stati membri delle Nazioni Unite, prevedono anche che la Russia si assicuri che le sue truppe regolari o irregolari (comprese le forze pro-russe del Donbas) non compiano altri passi per far avanzare le operazioni militari. Inoltre entrambe le parti devono evitare qualsiasi azione che possa aggravare o estendere la disputa fino alla sentenza definitiva sul caso che è stato sollevato dall'Ucraina contro la Russia per violazione della Convenzione sulla prevenzione e la punizione del crimine di genocidio. Il giudice russo, Kirill Gevorgian, e quello cinese, Xue Hanqin, hanno votato contro le misure provvisorie di sospendere le operazioni militari e di assicurare che le truppe russe e pro-russe non compiano altri passi. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha accolto positivamente l'ordinanza della Corte internazionale di giustizia. “Putin deve dare ascolto a questa decisione chiara della comunità internazionale. Questa guerra ingiustificata deve finire”, ha detto von der Leyen.

Anche il Consiglio d'Europa – l'organizzazione internazionale con sede a Strasburgo, diversa dall'Ue - ieri ha preso una decisione senza precedenti: in una riunione straordinaria il Comitato dei ministri ha deciso che la Federazione russa non è più membro dell'organizzazione a cui apparteneva da 26 anni. Martedì Mosca aveva anticipato la decisione, annunciando la sua uscita dal Consiglio d'Europa. Sempre martedì, l'Assemblea parlamentare ha adottato all'unanimità un parere nel quale ha affermato che la Federazione russa non può più essere membro dell'organizzazione perché costituisce una minaccia aperta alla sicurezza in Europa. Il 25 febbraio, all'indomani dell'inizio della guerra di Putin in Ucraina, il Consiglio d'Europa aveva già deciso di sospendere la Russia. Conseguenza dell'espulsione: la Russia esce dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo, privando i suoi 145 milioni di cittadini della possibilità di ricorrere alla Corte europea dei diritti dell'uomo. Le altre conseguenze operative dell'esclusione della Russia saranno decise in una nuova riunione del comitato dei ministri che si terrà la prossima settimana.

L'isolamento della Russia negli organismi dell'ordine internazionale post guerra mondiale è sempre più chiaro. Ieri anche il Consiglio esecutivo del Fondo monetario internazionale ha sospeso dal ruolo di decano il rappresentante della Russia, Aleksei Mozhin, dopo una richiesta avanzata da diversi azionisti, tra cui Stati Uniti, Regno Unito e Canada. "Il Consiglio esecutivo ha deciso di sospendere temporaneamente il ruolo di decano del consiglio dato il ruolo della Russia nella guerra in corso in Ucraina e il suo potenziale impatto sulla capacità del rappresentante della Russia di condurre in modo effettivo questo compito", ha detto un portavoce del Fmi al Financial Times. Il ruolo di decano, occupato da Mozhin dal 2015, è onorifico. Il suo compito è di presiedere le riunioni del consiglio esecutivo in caso di assenza del direttore del Fmi.

 



Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di giovedì 17 marzo, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.


 

Rutte pensa a un patto del Quirinale con Draghi - Dopo il trattato del Quirinale con Emmanuel Macron, Mario Draghi si potrebbe vedere offrire da Mark Rutte un “documento strategico” sulle priorità comuni nell'Ue di Italia e Paesi Bassi. Il presidente del Consiglio e il premier olandese si sono parlati a lungo a margine del vertice di Versailles della scorsa settimana. I due hanno concordato di vedersi presto. Sul Foglio spieghiamo (in esclusiva) i dettagli del patto strategico che Rutte potrebbe proporre a Draghi: collaborazione su clima, mercato interno e autonomia strategica dell'Ue, ma anche aperture sulla revisione del Patto di stabilità e crescita e sull'uso di strumenti europei per rispondere all'impatto della guerra di Putin in Ucraina.

Il Mes come strumento europeo per finanziare l'autonomia strategica - Quando si tratta di strumenti di debito europeo e Patto di stabilità, il governo olandese ha le mani legate dal suo parlamento e dall'accordo di coalizione che lega i partiti che sostengono Rutte. Ma il primo ministro sarebbe disponibile a trovare soluzioni creative per andare incontro ad alcune esigenze poste dall'Italia prima e dopo la guerra di Putin in Ucraina. Draghi ha chiesto soluzione europee per finanziare alcune spese nazionali per l'autonomia strategica dell'Ue. Agli occhi dell'Aia, il Mes potrebbe dare un contributo per finanziare gli investimenti per l'indipendenza energetica e il rafforzamento della difesa. Rutte è pronto a rinunciare alla regola che prevede una riduzione di un ventesimo l'anno del debito sopra il 60 per cento del Pil. Ma con due condizioni: la prima è che la riduzione del debito continui anche se a un ritmo inferiore; la seconda è che la flessibilità di bilancio venga usata per investimenti e riforme che trasformino l'economia italiana.

La Nato si sposta in modo consistente a est - Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ieri ha annunciato un rafforzamento sostanziale del dispositivo militare dell'Alleanza atlantica verso est in risposta all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. Il dispiegamento di più truppe pre-posizionate sul fianco orientale dovrebbe avvenire entro il mese di giugno. Putin "voleva meno Nato alle sue frontiere. Avrà più Nato alle sue frontiere", ha detto Stoltenberg, dopo una riunione dei ministri della Difesa dell'Alleanza atlantica. La Nato continuerà a fornire armi all'Ucraina, ma Stoltenberg ha nuovamente escluso una no fly zone o ogni altro tipo di operazione, compresa la missione di mantenimento della pace chiesta dal vice-premier polacco, Jarosław Kaczyński. C'è unità tra gli alleati sul fatto che "la Nato non dovrebbe dispiegare forze sul terreno o nello spazio aereo dell'Ucraina perché abbiamo una responsabilità di assicurare che questo conflitto, questa guerra, non si aggravi oltre l'Ucraina", ha detto Stoltenberg. Sul Foglio Daniele Raineri spiega che per evitare la no fly zone, gli Stati Uniti manderanno missili più grandi e droni Switchblade: le forniture di armi dall’America all’Ucraina in guerra salgono di livello rispetto a quelle inviate fino a oggi con sistemi più sofisticati, più potenti e più pericolosi per la Russia.

Una garanzia alla Bce per convertire la moneta dei rifugiati ucraini - Ieri vi abbiamo raccontato delle difficoltà dei rifugiati ucraini per cambiare la Hryvnia in euro e altre valute dell'Ue. Nelle banche locali o negli uffici di cambio la conversione viene spesso rifiutata oppure è soggetta a costi proibitivi (tra il 75 e il 9 per cento). L'origine del problema è una decisione della Banca nazionale di Ucraina di imporre restrizioni ai cambi in valuta straniera per proteggere le riserve internazionali (27,5 miliardi di dollari) nella guerra. La Bce ha discusso del problema il 4 marzo, potrebbe fornire liquidità alla Banca centrale di Ucraina, ma ci sono ostacoli legati alla legislazione nazionale ucraina e alla mancanza di collaterali adeguati. Una delle soluzioni ipotizzate nell'Ue è contenuta in un documento riservato che abbiamo potuto leggere: agli stati membri della zona euro è stato chiesto se sono disponibili a fornire qualche forma di assicurazione o garanzia alla Bce per compensare eventuali perdite. Con un tetto di 300 euro a rifugiato, l'ammontare complessivo delle garanzie stimate è tra 1 e 3 miliardi di euro. Nel frattempo la banca centrale polacca ha approvato la conversione della Hryvnia in Zloty con un tetto di 270 euro a rifugiato per il primo milione di profughi ucraini.

Tre milioni di rifugiati nell'Ue - La commissaria agli Affari interni, Ylva Johansson, ieri ha detto che sono circa 3 milioni i rifugiati entrati nell'Ue per fuggire dalla guerra di Putin in Ucraina. Tra gli stati membri, la Polonia ne ha accolti 1,7 milioni in Polonia, la Romania 600 mila, l'Ungheria e la Repubblica ceca 250 mila e la Slovacchia 200 mila. Altri 300 mila rifugiati sono in Moldavia. “Il 10 per cento dei rifugiati sono uomini” e “la metà sono minori”, ha spiegato Johansson in un'audizione al Parlamento europeo, La commissaria ha salutato il sostegno di Frontex. In realtà, l'agenzia dei guardia frontiere dell'Ue, che doveva essere usata nelle crisi dei rifugiati con 10 mila uomini, appare poco mobilitata. Secondo i dati presentati da Johansson, attualmente ci sono 200 funzionari di Frontex in Romania, 40 in Slovacchia e 20 in Polonia. Un po' poco per tre milioni di rifugiati. La commissaria agli Affari interni ieri ha dato un altro dato interessante: circa 180  mila ucraini hanno lasciato l'Ue per tornare in Ucraina e sostenere la difesa contro la guerra di Putin.

Il Consiglio approva l'uso dei fondi della coesione per i rifugiati ucraini - Il Consiglio dell'Ue ieri ha approvato una proposta legislativa volta a usare i fondi della politica della coesione per aiutare i rifugiati che fuggono dalla guerra di Putin in Ucraina. Gli stati membri potranno usare i fondi Esi (strutturali e di investimento) e Fead (aiuti ai più poveri) che non ancora spesi per il periodo 2014-2020 con un finanziamento del 100 per cento da parte dell'Ue. Ci sarà flessibilità per trasferire risorse tra i programmi rilevanti del Fondo europeo di sviluppo regionale e del Fondo sociale europeo. Inoltre, potranno fare ricorso a 10 miliardi di euro del programma React-Eu creato nel contesto della pandemia di Covid-19. Dopo il via libera del Consiglio, tocca al Parlamento europeo approvare con procedura d'urgenza la modifica legislativa. Gli ambasciatori dell'Ue hanno anche approvato una proposta per usare i fondi per l'asilo non spesi nel 2014-20, che permetterebbero di sbloccare circa 420 milioni di euro.

Sanchez va in tour per i prezzi dell'energia - Il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, ha iniziato un tour politico in diversi stati membri per tentare di trovare un'intesa su misure da proporre all'Ue per contrastare gli aumenti dei prezzi dell'energia. Ieri Sanchez ha incontrato a Madrid il primo ministro croato, Andrej Plenković, prima di volare in Slovacchia. Nei prossimi giorni dovrebbe andare in Romania, Italia, Germania e Irlanda. Dallo scorso autunno, la Spagna è in prima linea insieme alla Francia per chiedere una riforma del mercato dell'energia e, in particolare, scollegare il prezzo dell'elettricità da quello del mercato all'ingrosso del gas. Ma una fonte dell'Ue ci ha spiegato che, per il momento, Spagna e Francia non sono riuscite a presentare alcuna proposta concreta per adottare un sistema alternativo, che non sia il tetto al prezzo del gas.

La Commissione non presenterà proposte ma opzioni sull'energia - La Commissione dovrebbe presentare lunedì o martedì prossimo le sue proposte per rispondere all'aumento del prezzo dell'energia. Anzi no. “La Commissione non presenterà una proposta, ma delle opzioni”, ci ha detto un diplomatico. Il problema è che tra i ventisette si scontrano (almeno) due campi: quello che sostiene la logica del mercato (Germania e Paesi Bassi, tra gli altri) e quello che spinge per un approccio interventista (Francia e Germania, tra gli altri). I mercatisti non vogliono toccare le attuali regole del mercato dell'energia, perché il prezzo dell'elettricità legato a quello del gas incentiva gli investimenti nelle rinnovabili. Gli interventisti ritengono che le regole non funzionino più e propongono un tetto al prezzo del gas. Ma i mercatisti rispondono che, oltre a disincentivare le rinnovabili, il gas possa finire in altre parti del mondo dove si è disposti a pagarlo di più. “Per la Commissione è impossibile trovare una soluzione tecnica di compromesso”, ci ha detto il diplomatico. Il Consiglio europeo del 23 e 24 febbraio difficilmente sarà in grado di prendere delle decisioni.

Zelensky entra nel mercato elettrico dell'Ue - La giornata di ieri è stata segnata dal discorso del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, davanti al Congresso. "Essere il leader del mondo, è essere il leader della pace", ha detto Zelensky. Sul fronte europeo, il presidente ucraino ha rivendicato l'ingresso dell'Ucraina nell'Unione europea dell'energia. E' una magra consolazione dopo il "no" alla richiesta dello status di paese candidato. "L'Ucraina è diventata un membro dell'Unione europea dell'energia", ha detto Zelensky: "L'unificazione dei sistemi energetici di Ucraina e Ue è stata completata. Ora l'elettricità ucraina arriva nell'Ue e viceversa". Il commento di Charles Michel è stato più modesto. "Le reti elettriche di Ucraina e Moldavia ora sono sincronizzate con la rete europea continentale. Passo importante della solidarietà dell'Ue e della sicurezza energetica", ha detto il presidente del Consiglio europeo.

Il Parlamento apre l'hub della società civile ucraina - La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, oggi inaugurerà l'hub della società civile ucraina in uno dei palazzi occupati dall'istituzione a Bruxelles. La sede prescelta è di fronte all'ingresso del Parlamento europeo: la vecchia stazione ferroviaria “Europa” di Place Luxembourg. Lo spazio sarà reso disponibile all'ong “Promote Ukraine” per coordinare l'azione della società civile e fornire sostegno psicologico e amministrativo ai rifugiati che arrivano in Belgio. “Vogliamo fare tutto quanto è in nostro potere per sostenere gli ucraini”, ha detto Metsola: “Offrire questo spazio alla lotta ucraina è un atto concreto di solidarietà”.

L'Iran libera prigionieri britannici ed è un buon segnale per l'intesa nucleare - La Repubblica islamica ieri ha liberato due prigionieri britannici, che erano detenuti da anni nelle sue carceri per l'accusa di spionaggio. L’operatrice umanitaria, Nazanin Zaghari-Ratcliffe, e l’imprenditore, Anoosheh Ashoori, sono stati scarcerati dal governo di Teheran. In un editoriale il Foglio spiega che è un altro passo positivo verso il “deal” sul nucleare che si sta negoziando a Vienna.

Nuove regole per i depositari centrali di titoli - La guerra di Putin in Ucraina fa dimenticare l'ordinaria amministrazione. Ieri la Commissione ha proposto modifiche al regolamento sui depositari centrali di titoli per migliorare l'efficienza dei mercati del regolamento titoli dell'Ue, salvaguardando la stabilità finanziaria. La proposta fa parte del piano d'azione del 2020 per l'Unione dei mercati dei capitali. I depositari centrali di titoli gestiscono l'infrastruttura che consente il regolamento di titoli (la consegna di azioni e obbligazioni a un acquirente in cambio della consegna di contante a un venditore) nei mercati finanziari. Per un'operazione possono essere necessari fino a due giorni lavorativi, un lasso di tempo che può comportare tanto rischi di credito quanto rischi giuridici. Per il sistema finanziario dell'Ue è pertanto essenziale garantire che le operazioni siano regolate in modo sicuro ed efficiente. Nel 2019 le operazioni dei depositari centrali di titoli dell'Ue hanno raggiunto un volume pari a circa 1.120.000 miliardi di euro. L'obiettivo della proposta di ieri è di rendere più sicuro ed efficiente il regolamento titoli nell'Ue, riducendo i costi di conformità e gli oneri normativi per i depositari centrali di titoli, agevolandoli nell'offrire una gamma più ampia di servizi a livello transfrontaliero e migliorando la vigilanza sull'attività che oltrepassa i confini nazionali.

Arriva il waiver (limitato) sui brevetti dei vaccini contro il Covid-19 - Stati Uniti, Unione Europea, India e Sudafrica hanno raggiunto un accordo su un compromesso per sospendere in modo parziale la proprietà intellettuale sui vaccini contro il Covid-19, diciotto mesi dopo la prima proposta presentata all'Organizzazione mondiale del commercio. Il testo negoziato si allontana in modo sostanziale dalla richiesta di India e Sudafrica di sospendere i brevetti per vaccini e cure legate al Covid. Il cosiddetto "waiver" riguarda solo i brevetti sui vaccini, avrebbe una durata di tre o cinque anni e si applicherebbe solo tra i membri dell'Omc che hanno esportato meno del 10 per cento di vaccini contro il Covid-19 nel 2021. Inoltre, il "waiver" non copre il trasferimento di tecnologia e i segreti commerciali. Ora serve il consenso di tutti i 164 membri dell'Omc. Ma il compromesso è "un passo in avanti maggiore", ha detto il direttore generale dell'organizzazione, Ngozi Okonjo-Iweala.

 


Accade oggi in Europa

– Consiglio Ambiente

– Commissione: conferenza stampa dei commissari Ferreira e Schmit sul lancio della piattaforma Kohesio

– Commissione: Forum sulla coesione

– Commissione: il commissario Gentiloni riceve il ministro per il Sud, Mara Carfagna

– Parlamento europeo: audizione del commissario Schmit alla commissione Occupazione e Affari sociali

– Parlamento europeo: audizione del commissario Gentiloni alla commissione Mercato interno

– Banca centrale europea: discorso della presidente Lagarde alla conferenza "The Bce and Its Watchers XXII"

– Agenzia europea dei medicinali: conferenza stampa dell'Ema sul Covid-19

– Comitato economico e sociale: Giornate della società civile 2022

– Eurostat: dati sull'inflazione a febbraio 2022; statistiche sulla spesa sanitaria nel 2019; dati sui posti di lavoro vacanti nel quarto trimestre del 2021; dati sul commercio Ue-Brasile