Europa Ore 7

La paura dell'Ue di dover razionare gas e petrolio

La Finlandia cancella la centrale nucleare della russa Rosatom e il 12 maggio deciderà l'adesione alla Nato. La Commissione alza la voce sui propagandisti russi nella tv italiana, Schinas contro Lavrov su Hitler e l'antisemitismo degli ebrei 

David Carretta

Dietro i conflitti interni all'Unione c'è il timore di dover procedere a razionamenti di energia e interruzioni della produzione industriale

Un embargo su petrolio e gas è più facile a dirsi che a farsi. La Commissione tra oggi e domani dovrebbe presentare il suo sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia che, secondo i piani, includerà anche restrizioni alle importazioni di greggio e prodotti raffinati. Ma, come spieghiamo sul Foglio, la Commissione proporrà un calendario e delle deroghe che rischiano di compromettere l'efficacia delle sanzioni. L'obiettivo dell'esecutivo presieduto da Ursula von der Leyen è di evitare una rottura dell'unità dell'Ue, anche a costo di fare una proposta incoerente. Germania e Austria hanno tolto il veto all'embargo sul petrolio, ma hanno ottenuto un periodo transitorio decisamente lungo (fino alla fine del 2022) per uscire dal greggio russo. All'Ungheria la Commissione ha riservato un ulteriore trattamento di favore, con deroghe per le loro raffinerie. Il tentativo è di convincere Viktor Orbán a non mettere il veto. Per evitare di dare l'impressione di fare un favore al premier ungherese, anche la Slovacchia riceverà un'esenzione come quella ungherese. La prima discussione tra gli ambasciatori dei ventisette, prevista per domani, si annuncia interessante.
 

I ritardi nella proposta della Commissione sull'embargo sul petrolio mostrano la paura dell'Ue di subire danni economici significativi dal conflitto energetico che si è aperto con la Russia parallelamente alla guerra con l'Ucraina. Un altro esempio lampante è il gas. Ieri i ministri dell'Energia hanno tenuto un Consiglio straordinario per discutere della decisione di Gazprom di tagliare le forniture a Polonia e Bulgaria, perché i due paesi non hanno accettato il diktat di Vladimir Putin sul metodo di pagamento euro/rubli. "Continueremo a pagare i contratti in euro o dollari. Non possiamo accettare manovre", ha detto il ministro francese, Barbara Pompili, che ha presieduto la riunione. La commissaria all'Energia, Kadri Simson, ha denunciato "un ovvio tentativo (di Putin) di dividere i nostri paesi". Ma il ministro italiano, Stefano Cingolani, seppur assente, ha inviato un messaggio da Roma attraverso il sito Politico.eu. “Penso che sarebbe bene per qualche mese, almeno, permettere alle società di andare avanti e pagare in rubli”, ha detto Cingolani, chiedendo alla Commissione  “una pronuncia rapida e molto chiara” sulla possibilità di usare il sistema del doppio conto previsto da un decreto firmato da Putin il 31 marzo.


Pur annunciando una nuova versione delle linee guida della Commissione sui pagamenti a Gazprom, Simson ha risposto a Cingolani che il sistema di pagamenti in rubli è una violazione delle sanzioni. Il ministro italiano ha pubblicato una smentita che non smentisce la sua posizione: "In attesa che si definisca unitariamente, a livello di Ue, la posizione sui pagamenti, lo schema euro/rubli che prevede che le imprese paghino in euro, al momento non lascia ravvisare una violazione delle sanzioni". Problema: la Bulgaria ha spiegato di aver provato a effettuare il pagamento in euro con questo sistema, lasciando la conversione in rubli a Gazprombank, ma si è vista rifiutare i soldi e tagliare il gas.

Dietro i conflitti interni all'Ue su gas e petrolio c'è il timore di dover procedere a razionamenti di energia e interruzioni della produzione industriale. Il taglio delle forniture a Polonia e Bulgaria dimostra che la Russia "non è un fornitore affidabile", ha detto Simson. La commissaria ha chiesto di aggiornare i piani nazionali di contingenza in caso di chiusura del rubinetto del gas. "Tutti gli stati membri devono avere dei piani per un'eventuale interruzione totale della fornitura", ha detto Simson. La Repubblica ceca e la Slovacchia hanno chiesto garanzie in termini di solidarietà dagli altri paesi, prima di impegnarsi a non usare il sistema di pagamento imposto dal Cremlino. Il ministro tedesco dell'Economia, Robert Habeck, pur dando il via libera all'embargo lento sul petrolio, ha avvertito che è importante non trovarsi di fronte a "scenari economicamente ingestibili".

Non ci siamo ancora, ma una risposta dalla Commissione potrebbe arrivare da una modifica del Recovery fund per canalizzare i fondi della ripresa post-Covid verso la crisi energetica. "Non escludiamo modifiche al regolamento del piano di ripresa e resilienza ma non lo abbiamo ancora deciso", ha detto ieri il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, davanti al Parlamento europeo.  “Al momento lavoriamo nel quadro dei fondi che abbiamo” e “ci sono 220 miliardi di fondi ancora non utilizzati”, ha spiegato Dombrovskis. I 200 miliardi sono soprattutto prestiti non reclamati dagli stati membri (ma l'Italia li ha esauriti). Il commissario all'Economia, Paolo Gentiloni, ha spiegato che il Recovery fund “non può essere utilizzato per fare da cuscinetto all'aumento dei prezzi per l'elettricità”, ma gli investimenti per “l'indipendenza energetica” sono un'altra cosa.

 


Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di martedì 3 maggio, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.


 

Mentre l'Ue teme di farsi male, la guerra continua in Ucraina - Nel momento in cui l'Ue si divide su embargo sul petrolio e pagamento del gas, la guerra in Ucraina va avanti. Sul Foglio Paola Peduzzi spiega che Mosca mente sulle evacuazioni che in realtà sono deportazioni. Sempre sul Foglio Cecilia Sala racconta la situazione a Lyman, città isolata nel Donbas, dove si aspettano le munizioni occidentali, ma i soldati russi potrebbero arrivare prima. Ancora sul Foglio, Micol Flammini, spiega come la parata del 9 maggio sulla Piazza Rossa non sarà di vittoria: c'è chi propone di portare gli ucraini catturati in violazione delle convenzioni internazionali.

La Finlandia cancella la centrale nucleare della russa Rosatom - La Finlandia ha annullato un contratto con la società russa Rosatom per la costruzione di una centrale nucleare nel nord del paese. “La guerra in Ucraina ha aggravato i rischi del progetto”, ha detto il consorzio Fennovoima, spiegando che la filiale di Rosatom che partecipa al progetto, Raos Project, è “incapace di attenuare questi rischi”. Il consorzio ha denunciato anche gli “importanti ritardi” accumulati per il cantiere del reattore Hanhikivi-1. Il progetto da 7,5 miliardi di euro prevedeva la costruzione di un reattore di 1.200 megawatt.

La Finlandia deciderà l'adesione alla Nato il 12 maggio - La Finlandia dovrebbe decidere di chiedere l'adesione alla Nato il 12 maggio, secondo il quotidiano Iltalehti, che ha citato fonti anonime del governo. La decisione dovrebbe essere presa in due fasi nello stesso giorno. Prima il presidente finlandese, Sauli Niinisto, annuncerà il suo sostegno all'ingresso nella Nato. Poi i gruppi parlamentari dovrebbero dare il loro sostegno all'adesione.

La Georgia risponde al questionario sull'adesione - Il primo ministro della Georgia, Irakli Garibashvili, ieri ha consegnato le risposte al questionario della Commissione sulla richiesta di Tbilisi di adesione all'Ue. "Siamo entrati nella fase più importante del percorso di integrazione del nostro paese nell'Ue. Sono sicuro del successo della Georgia nel raggiungere l'obiettivo finale del popolo georgiano", ha detto Garibashvili.

La Commissione alza la voce sui propagandisti russi nella tv italiana – Ieri abbiamo chiesto alla Commissione un commento sulla presenza sempre più frequente di propagandisti del Cremlino nelle trasmissioni televisive in Italia. Un portavoce ha ricordato che Russia Today e Sputnik sono colpiti da sanzioni dal 2 marzo, con la sospensione delle trasmissioni e diffusione nell'Ue. Poi ci ha risposto così. “La propaganda e la disinformazione sono uno strumento essenziale e strumentale per sostenere l'aggressione della Russia contro l'Ucraina”. Per la Commissione, “il valore della libertà di espressione è di importanza capitale. Ma qui non si tratta di censurare le opinioni”. Inoltre, c'è “una clausola di non elusione, che si applica anche ai giornalisti” di RT e Sputnik e “la libertà di espressione non può essere invocata da altri media per aggirare le sanzioni”. Secondo la Commissione è “molto importante per i media contestualizzare quando invitano giornalisti che hanno lavorato per RT e Sputnik”. Inoltre, “diffusori e stati membri devono vegliare a non autorizzare l'incitamento alla violenza e all'odio nei loro programmi”, perché è vietato da una direttiva europea.

Schinas contro Lavrov su Hitler e l'antisemitismo degli ebrei - Nel frattempo, il vicepresidente della Commissione, Margaritis Schinas, ha duramente criticato le parole di Sergei Lavrov alla trasmissione su Retequattro sulle presunte origini ebraiche di Adolf Hiltler e l'antisemitismo degli ebrei. “Questi commenti perpetuano la narrazione oltraggiosa sulla denazificazione dell'Ucraina”, ha detto Schinas: “Sono fattualmente falsi, distorcono e banalizzano l'Olocausto: il genocidio di 6 milioni di ebrei. Qualsiasi tentativo di trasformare le vittime della Shoah in carnefici è inaccettabile”.

Quattro candidati per il posto di Regling al Mes - Il presidente dell'Eurogruppo, Paschal Donohoe, ha annunciato di aver ricevuto quattro candidature per succedere al tedesco Klaus Regling come direttore esecutivo del Meccanismo europeo di stabilità, il fondo salva-stati conosciuto per il suo acronimo Mes (o Esm). I candidati sono: l'italiano Marco Buti (attuale capo-gabinetto di Paolo Gentiloni ed ex direttore generale della Direzione generale Ecfin alla Commissione); il lussemburghese Pierre Gramegna (ex ministro delle Finanze); il portoghese João Leão (ex ministro delle Finanze); l'olandese Menno Snel (ex sottosegretario alla Finanze). Il consiglio dei governatori del Mes (cioè i ministri delle Finanze) dovrebbe nominare il nuovo direttore il 16 giugno con un voto a maggioranza qualificata (almeno l'80 per cento). I voti sono allocati sulla base della quota di capitale del Mes detenuto da ciascuno stato membro. Buti ha il vantaggio di essere un alto funzionario della Commissione, come lo era Regling, ma è penalizzato dalla mancata ratifica del nuovo trattato del Mes da parte dell'Italia. Snel porta su di sé il peso delle dimissioni dal governo di Mark Rutte per lo scandalo dei sussidi illegalmente chiesti indietro a cittadini di origine straniera o migranti. Gramegna, che si era già candidato a presidente dell'Eurogruppo, e Leão, che viene da un paese di successo in termini di riforme, potrebbero essere le soluzioni di compromesso in quello che è il tipico conflitto nord-sud che ha contraddistinto la storia della zona euro.

Ad aprile ancora giù il sentimento economico - Ad aprile l'indice del sentimento economico ha continuato a scendere sia nell'Ue a 27 (-1,7 punti a quota 104,9) sia nella zona euro (-1,7 punti a quota 105,0), secondo i dati pubblicati dalla Commissione sulla base del suo sondaggio mensile di imprese e consumatori. Il calo di aprile è stato determinato da un peggioramento della fiducia nei settori dell'industria (-0,8), del commercio al dettaglio (-2,0), della costruzione (-1,8) e tra i consumatori (-1,0). Per contro la fiducia è rimasta invariata nei servizi. Tra le grandi economie, il calo maggiore è stato registrato in Spagna (-4,5 punti) e Francia (-1,4). La fiducia è rimasta stabile in Germania e Olanda (-0,1), mentre è migliorata in Italia (+1,3). Anche l'indicatore delle aspettative sull'occupazione ha subito un calo ad aprile (-1,0). Per contro, le aspettative sui prezzi nei prossimi mesi sono cresciuti a livelli senza precedenti in tutti i settori.

Vestager prende nel mirino il Wallet di Apple - La Commissione ieri ha accusato Apple di violare le regole sulla concorrenza dell'Ue, abusando della sua posizione dominante nei pagamenti elettronici con il suo Wallet perché limita l'accesso alla tecnologia contactless a potenziali concorrenti. "I pagamenti mobili giocano un ruolo di importanza crescente nella nostra economia digitale", ha spiegato la vicepresidente della Commissione, Margrethe Vestager: "Disponiamo di elementi che indicano che Apple ha limitato l'accesso di terzi alla tecnologia chiave necessaria per sviluppare delle soluzioni di portafogli mobili concorrenti sugli apparecchi di Apple". Durante l'indagine preliminare, il colosso americano si era difeso sostenendo la necessità di limitare l'accesso per ragioni di sicurezza. Secondo la Commissione, non ci sono prove che la sicurezza potrebbe essere compromessa. Apple, che ha promesso di "dialogare" con la Commissione, rischia una multa fino al 10 per cento del fatturato globale, se Vestager concluderà che c'è abuso di posizione dominante.

Il Parlamento (ri)vota sulle liste transnazionali - Il Parlamento europeo oggi voterà su una controversa proposta per modificare la legge elettorale per le elezioni europee e introdurre liste transnazionali già nel 2024. Il rapporto di iniziativa della commissione Affari costituzionali, che sarà messo ai voti della plenaria, sostiene che sia necessario trasformare le elezioni per rinnovare il Parlamento europeo “in un’unica elezione europea [...] invece di 27 elezioni nazionali separate”. La principale novità è la proposta di creare una circoscrizione elettorale a livello europeo per eleggere 28 europarlamentari, oltre a quelli eletti nei collegi nazionali o regionali. I partiti politici europei e le coalizioni di partiti nazionali avrebbero la possibilità di proporre liste elettorali transnazionali guidate dal loro candidato per la carica di presidente della Commissione europea. Nel 2018 una proposta analoga di creare liste transnazionali venne bocciata dal Parlamento europeo, a causa del mancato sostegno del Partito popolare europeo. L'accordo di metà coalizione tra i grandi gruppi dovrebbe spingere il Ppe a cambiare posizione. Ma, anche in caso di approvazione della plenaria, la proposta del Parlamento europeo di creare una circoscrizione europea rischia scontrarsi all'opposizione dei governi in Consiglio. Tra le altre proposte, i deputati propongono che le elezioni avvengano nella stessa giornata in tutta l'Ue: il 9 maggio, giorno della Festa dell'Europa.

Il Parlamento vota sulla Convenzione per riformare i trattati - La Conferenza sul futuro dell'Europa nel fine settimana ha adottato 49 proposte con più di 300 provvedimenti per riformare in profondità l'Ue, compresi i suoi trattati. Dentro il Parlamento europeo non c'è consenso sui risultati della Conferenza. Secondo cinque gruppi politici che rappresentano un'ampia maggioranza (Ppe, S&D, Renew, Verdi e Sinistra), le proposte sono un importante risultato politico. I rappresentanti del gruppo di estrema destra, Identità e Democrazia, e quello degli euroscettici, i Conservatori e Riformisti Europei, hanno detto che le proposte non riflettono l'opinione pubblica dell'Ue e hanno annunciato che non le sosterranno. Nella plenaria di questa settimana, il Parlamento voterà una risoluzione per chiedere di avviare la revisione dei trattati. Ma, prima di arrivare alla richiesta formale del Parlamento di convocare una Convenzione, ci vorrà tempo e un altro rapporto della commissione Affari costituzionali.

Una Conferenza sul futuro dell'Europa è per sempre - La Conferenza sul futuro dell'Europa si chiuderà formalmente il 9 maggio a Strasburgo. I suoi lavori hanno sorpreso alcuni rappresentanti delle istituzioni dell'Ue, al punto che il meccanismo potrebbe essere... istituzionalizzato. Come? Con una Conferenza permanente dove i cittadini potrebbero esprimersi attraverso la democrazia partecipativa. "Ho l'impressione che negli anni a venire avremo un sistema di consultazione più stabile tra istituzioni e cittadini dell'Ue", ha detto ieri il portavoce del Parlamento europeo, Jaume Duch.

 


Accade oggi in Europa

– Eurogruppo straordinario in videoconferenza

– Ecofin straordinario in videoconferenza

– Parlamento europeo: sessione plenaria a Strasburgo (dibattito con Mario Draghi; dibattiti sulla sicurezza dei giornalisti e la libertà dei media, sull'intelligenza artificiale, sullo stato di diritto in Polonia e Ungheria, sui cyberattacchi dopo l'invasione russa, sull'impatto della guerra su trasporti e turismo)

– Parlamento europeo: question time con la Commissione

– Commissione: riunione settimanale del collegio dei commissari

– Commissione: conferenza stampa dei commissari Schinas e Kyriakides sullo spazio europeo dei dati sanitari

– Commissione: conferenza stampa della commissaria Ferreira sulla partnership strategica con le regioni ultraperiferiche

– Parlamento europeo: conferenze stampa dei gruppi della Sinistra, dei Socialisti&Democratici, di Renew, del Partito popolare europeo, dei Verdi

– Parlamento europeo: conferenza stampa dei deputati Verhofstadt e Austrevicius sulle sanzioni contro la Russia

– Parlamento europeo: conferenza stampa dei deputati Voss e Tudorache sulla commissione speciale sull'Intelligenza artificiale

– Parlamento europeo: conferenza stampa del deputato Ruiz Devesa sul sistema elettorale per le elezioni europee

– Consiglio europeo: il presidente Michel in Grecia inaugura un nuovo terminale di Gnl con il premier greco Mitsotakis, il premier bulgaro Petkov, il premier macedone Kovachevski e il presidente serbo Vucic

– Consiglio: riunione del Comitato politico e di sicurezza

– Eurostat: dati sulla disoccupazione a marzo; prezzi alla produzione industriale a marzo; dati sul turnover industriale a febbraio

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