Europa Ore 7
L'Europa di Macron contro la parata di Putin
Stallo al Coreper sull'embargo sul petrolio russo, l'Ungheria vuole esenzione e soldi per il via libera all'embargo e il G7 imporrà l'embargo sul petrolio e altre sanzioni. Gazprom rassicura i suoi clienti europei sui pagamenti. Prima sconfitta elettorale per Scholz in Germania
Oggi è il giorno della festa dell'Ue. I 27 commemorano il discorso del 9 maggio del 1959 di Robert Schuman, allora ministro degli Esteri francese, considerato come il punto di partenza dell'integrazione europea
Il presidente francese, Emmanuel Macron, oggi cercherà di rovinare la parata della vittoria di Vladimir Putin a Mosca, usando il suo discorso di chiusura della Conferenza sul futuro dell'Europa per affermare la forza delle democrazie liberali di fronte al modello di una Russia guerrafondaia e revisionista. Oggi è il giorno della festa dell'Unione europea. I 27 commemorano il discorso del 9 maggio del 1959 di Robert Schuman, allora ministro degli Esteri francese, considerato come il punto di partenza dell'integrazione europea. Oggi la Russia celebra la vittoria nella Grande guerra patriottica, quella dell'Unione sovietica contro il nazismo durante la seconda guerra mondiale. A Strasburgo ci saranno discorsi e musica, a Mosca sfileranno soldati e armi, mentre la guerra di Putin in Ucraina va avanti da 74 giorni. L'intenzione di Macron - nel suo primo discorso sull'Europa dopo la rielezione - è di mostrare la superiorità del modello della democrazia liberale.
"A Strasburgo sarà il 9 maggio dell'affermazione delle democrazie liberali, della loro pluralità e della libertà di espressione", ha spiegato una fonte dell'Eliseo, illustrando le grandi linee del discorso di Macron. Il 9 maggio a Mosca, per contro, "sarà un'affermazione di forza, di un modello di revisionismo storico che oggi versa sangue sulla terra ucraina". da una parte i cittadini si riuniscono "per esprimere le loro scelte sul futuro dell'Europa". Dall'altra i cittadini russi finiscono in carcere per manifestare pacificamente contro la guerra e rischiano di essere arruolati a forza nell'esercito. Per Macron, sono "due modelli che si affermano faccia a faccia". L'ambizione del presidente francese - ha detto l'Eliseo - è dimostrare "tutta la forza del modello di democrazia liberale e tutto ciò che può apportare in termini di libertà ed efficacia ai nostri cittadini".
Una parte del discorso di Macron sarà dedicato alle riforme dell'Ue. L'esercizio della democrazia partecipativa alla Conferenza sul futuro dell'Europa era una delle sue proposte del discorso della Sorbona del 2017, con cui aveva delinato la sua agenda europea. La revisione dei trattati per Macron "non è un totem né un tabù", ha spiegato l'Eliseo: su un certo numero di questioni sollevate dalla Conferenza sul futuro dell'Europa - diritto di iniziativa del Parlamento europeo, revisione della carta dei diritti fondamentali per iscrivere il diritto all'aborto, maggioranza qualificata in politica estera e in materia fiscale - presuppongono "una modifica dei trattati. Il veto del premier ungherese, Viktor Orbán, che paralizza l'adozione del sesto pacchetto di sanzioni dell'Ue contro la Russia riporta il tema dell'unanimità al centro dell'agenda. In ogni caso, Macron dovrebbe annunciare che il Consiglio europeo del 23 e 24 giugno dovrebbe discutere della possibilità di convocare una Convenzione di revisione dei trattati. Almeno per quello non serve l'unanimità. Basta una maggioranza degli stati membri.
Sulla Conferenza sul futuro dell'Europa e la riforma dei trattati, il Parlamento europeo ha già compiuto un primo passo con una risoluzione la scorsa settimana per mettere in moto il processo della Convenzione. Per contro, né la Commissione né il Consiglio vogliono prendere impegni sin da subito sulla riforma dei trattati. Entrambe le istituzioni diranno che intendono aprire un periodo di riflessione per valutare i risultati della Conferenza. "La Commissione non dirà che diamo il nostro appoggio alle 49 proposte" della Conferenza sul futuro dell'Europa, ma "che le proposte riflettono il lavoro dei cittadini, riproducono le proposte nella piattaforma e meritano di essere prese in considerazione", ci ha spiegato un funzionario dell'Ue.
A proposito della piattaforma, doveva essere lo strumento per allargare la partecipazione dei cittadini attraverso gli strumenti digitali e il multilinguismo. Invece, la piattaforma della Conferenza sul futuro dell'Europa è stata un enorme investimento che ha prodotto risultati scarsissimi. Solo 53.214 persone si sono registrate sulla piattaforma. Il numero di idee presentate è stato di 18.796, ma con appena 22.155 commenti. Più che un dibattito è stata una lista di molti monologhi. “Il livello di partecipazione alla piattaforma non è stato quello che avremmo voluto", ha ammesso la fonte dell'Ue.
Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di lunedì 9 maggio, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.
Stallo al Coreper sull'embargo sul petrolio russo - Un fine settimana di trattative non è bastato a sbloccare lo stallo sulla proposta della Commissione di imporre un embargo graduale sul petrolio alla Russia. Gli ambasciatori dei ventisette stati membri non hanno trovato un accordo nella loro riunione di ieri sul sesto pacchetto di sanzioni. La "line to take" (cioè il messaggio trasmesso alla stampa) è che tutto va bene. "Il Consiglio è unito sulla necessità di adottare un sesto pacchetto di sanzioni", hanno detto la presidenza francese dell'Ue e la Commissione. Resta del lavoro per finalizzare in uno spirito di solidarietà le garanzie che sono necessarie per le condizioni di approvvigionamento petrolifero degli stati membri che si trovano attuamente in una situazione molto specifica rispetto all'approvvigionamento via oleodotto dalla Russia". I contatti proseguiranno a inizio settimana per arrivare a un accordo "il più rapidamente possibile". Il Coreper dovrebbe tornare a riunirsi oggi o domani.
L'Ungheria vuole esenzione e soldi per il via libera all'embargo - Viktor Orbán aveva definito sin da subito l'embargo sul petrolio una "linea rossa" che il suo governo non avrebbe valicato. Venerdì è tornato alla carica accusando la Commissione di aver lanciato "una bomba nucleare" contro l'economia del suo paese. Dietro le quinte l'Ungheria continua a negoziare. Cosa vuole? Fondamentalmente un'esenzione totale dall'embargo e, in più, fondi europei per ristrutturare la sua infrastruttura petrolifera (le raffinerie e gli oleodotti che sono tarati sulla Russia). L'esenzione è considerata inaccettabile dagli stati membri. Nel fine settimana si è discusso soprattutto di soldi. Come spieghiamo sul Foglio, Orbán gioca con il fuoco. L'alto rappresentante, Josep Borrell, ha minacciato di convocare una riunione straordinaria dei ministri degli Esteri. Il sospetto è che Orbán usi le sanzioni alla Russia per ottenere gli oltre 7 miliardi del Recovery fund. "Si può discutere quanti anni di deroga (sull'embargo), ma legare il petrolio a qualcosa che non ha niente a che fare come i fondi di Next Generation EU è inaccettabile", ha avvertito Borrell.
Il G7 imporrà l'embargo sul petrolio e altre sanzioni - Nella loro riunione in teleconferenza, i leader del G7 ieri hanno annunciato l'impegno di eliminare "la nostra dipendenza dall'energia russa, anche eliminando gradualmente o vietando l'importazione di petrolio russo. Ci assicureremo di farlo in modo tempestivo e ordinato e in modi che diano al mondo il tempo necessario per assicurarsi forniture alternative". Il comunicato del G7 cita altre sanzioni coordinate contro la Russia. "Adotteremo misure per vietare o impedire la fornitura di servizi chiave da cui dipende la Russia" per rafforzare "l'isolamento in tutti i settori della sua economia", hanno detto i leader. "Continueremo ad agire contro le banche russe" e "i nostri sforzi per respingere i tentativi del regime russo di diffondere la sua propaganda". Infine, "aumenteremo la nostra campagna contro le élite finanziarie e i membri delle loro famiglie, che sostengono il presidente Putin nel suo sforzo bellico e dilapidano le risorse del popolo russo".
Il G7 vuole declassare il ruolo energetico della Russia - Uno dei commenti più interessanti al comunicato del G7 è arrivato da un alto funzionario dell'Amministrazione americana. "Vogliamo declassare lo status di fornitore leader di energia" della Russia, ha detto l'alto funzionario. "Questo sarà uno sforzo continuo", anche se "non sarà facile", ha spiegato. La Russia è uno dei primi fornitori di idrocarburi al mondo. L'obiettivo, dunque, è di impedire di esportare anche verso clienti come la Cina e l'India. In parte, l'infrastruttura energetica russa è già stata toccata dalle sanzioni europee che vietano le esportazioni di alcune tecnologie. Ma c'è una componente essenziale anche nel sesto pacchetto di sanzioni proposto mercoledì dalla Commissione. Tra le misure c'è anche il divieto per le società europee di fornire servizi, comprese le assicurazioni, alle navi che trasportano petrolio dalla Russia. In questo caso l'ostacolo non è il veto di Orbán, ma di Grecia e Cipro. I due paesi hanno chiesto di rinviare questa misura e aspettare che sia messa in opera anche dagli altri partner del G7.
Gazprom rassicura i suoi clienti europei sui pagamenti - In una lettera svelata da Bloomberg, Gazprom ha cercato di rassicurare i suoi clienti europei sulla possibilità di continuare a pagare le forniture di gas senza violare le sanzioni. Nel testo della lettera, Gazprom spiega che un nuovo ordine pubblicato dal Cremlino il 4 maggio "chiarisce la procedura" fissata in un decreto sul pagamento in rubli firmato il 31 marzo da Vladimir Putin. Non è chiaro se questo basterà per rassicurare gli europei. La Commissione non ha fatto commenti. Alla fine della prossima settimana inizieranno ad arrivare le prime fatture per le forniture degli scorsi mesi, dopo che Gazprom ha tagliato il gas a Polonia e Bulgaria. Secondo Bloomberg, la lettera del 4 maggio potrebbe segnalare l'intenzione di Mosca di cercare un compromesso per continuare a tenere aperti i rubinetti del gas in direzione dell'Europa e dei pagamenti in direzione della Russia.
Prima sconfitta elettorale per Scholz in Germania - Olaf Scholz ha subito la prima sconfitta in un'elezione ieri da quando è diventato cancelliere, dopo che la sua Spd ha subito un tracollo di voti nel Land del Schleswig-Holstein. Secondo le proiezioni all'uscita delle urne, la Cdu ha ottenuto il 43 per cento dei voti, guadagnando oltre 10 punti percentuali. La Spd, che sperava di superare il 20 per cento, si è fermata al 15,5 per cento. I socialdemocratici hanno perso più dell'11 per cento dei voti rispetto a quattro anni fa e si sono visti superare dai Verdi, che diventano il secondo partito del Schleswig-Holstein con il 17 per cento. L'estrema destra di Alternativa per la Germania non ha superato la soglia del 5 per cento per entrare nel Parlamento locale. La vittoria della Cdu era attesa. Il suo presidente del land, Daniel Günther, è molto popolare. Ma le esitazioni di Scholz sull'Ucraina e la Russia potrebbero aver contribuito alla disfatta. Il primo indizio è il risultato al di sopra delle aspettative della Cdu, il cui leader, Friedrich Merz, ha fatto un'intensa campagna di attacchi al cancelliere sulla sua politica ucraina. Inoltre la Spd è stata superata anche dai Verdi di Annalena Baerbock, che ha adottato posizioni molto più chiare e dure contro la Russia. I risultati nel Schleswig-Holstein rendono ancor più interessanti le elezioni in Renania settentrionale-Vestfalia di domenica prossima.
Storico successo del Sinn Féin in Irlanda del nord - Per la prima volta nella storia dell'Irlanda del nord, i nazionalisti del Sinn Féin sono diventati il primo partito in termini di voti e seggi nelle elezioni locali del 5 maggio, superando il Partito democratico unionista (Dup), tradizionalmente alleato dei Tory guidati da Boris Johnson. I risultati definitivi sono arrivati solo ieri mattina. Il Sinn Féin ha ottenuto 27 seggi contro i 25 del Dup. La linea intransigente del governo Johnson sul Protocollo irlandese, con la minaccia di far saltare l'intesa che tiene aperte le frontiere con la Repubblica d'Irlanda, sembra essere stata fatale al Dup. La voglia di normalità dei nordirlandesi è dimostrata anche dal successo del partito centrista, Alleanza, che è passato da 7 a 17 seggi nell'Assemblea di Belfast. Il Dup ora è di fronte a una scelta: tornare a governare con il Sinn Féin oppure prolungare la paralisi nordirlandese.
Il calendario della settimana in Europa
Lunedì 9 maggio
– Conferenza sul futuro dell'Europa: cerimonia di chiusura a Strasburgo con Macron, von der Leyen e Metsola
– Conferenza sul futuro dell'Europa: conferenza stampa di Macron, von der Leyen e Metsola
– Commissione: la commissaria Dalli in visita a Torino
Martedì 10 maggio
– Sesta Conferenza sul futuro della Siria e della regione
– Parlamento europeo: audizione del direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica, Rafael Mariano Grossi, alla sottocommissione Sicurezza e difesa
– Parlamento europeo: presentazione del rapporto annuale sullo stato dell'impunità nel mondo con Gianfranco dell'Alba e Orsola Casagrande alla sottocommissione Diritti umani
– Parlamento europeo: dibattito sull'influenza degli Emirati Arabi Uniti nel processo decisionale dell'Ue con Nicolas Giovannini, Rula Jebreal e Shelby Grossman alla sottocommissione Diritti umani
– Parlamento europeo: audizione pubblica sull'uso dei regimi speciali fiscali nell'Ue da parte degli oligarchi russi alla sottocommissione Fisco
– Parlamento europeo: audizione della commissaria Urpilainen alla commissione Sviluppo
– Consiglio: riunione del Comitato politico e di sicurezza
Eurostat: stime sul commercio di materiali riciclati nel 2021; dati sul trasporto di passeggeri aerei ad aprile del 2022
Mercoledì 11 maggio
– Commissione: riunione del collegio dei commissari
– Servizio europeo di azione esterna: l'Alto rappresentante Borrell ospita una cena informale con i leader dei Balcani occidentali
– Parlamento europeo: la presidente Metsola incontra il premier dell'Autorità palestinese, Mohammad Shtayyeh
– Parlamento europeo: la presidente Metsola incontra Jewher Ilham, figlia del premio Sakharov Ilham Tohti
– Parlamento europeo: audizione del presidente dell'Eurogrupppo Donohoe alla commissione Affari economici
– Parlamento europeo: audizione del direttore politico del Seae, Enrique Mora, sulle relazioni con l'Iran alla commissione Esteri
– Parlamento europeo: audizione del commissario gentiloni nelle commissioni Sviluppo e Ambiente
– Banca centrale europea: discorso della presidente Lagarde alla Banka Slovenije
– Corte di giustizia dell'Ue: sentenza nella causa Fininvest e Berlusconi contro la Bce; sentenza nel ricorso di Ryanair contro gli aiuti di Stato a Condor
– Consiglio: riunione del Coreper
– Consiglio: riunione del Comitato politico e di sicurezza
– Eurostat: dati sulla sicurezza stradale nel 2020; dati sulla gestione dei rifiuti nell'Ue
Giovedì 12 maggio
– Summit Giappone-Ue con Michel e von der Leyen
– Servizio europeo di azione esterna: l'Alto rappresentante Borrell partecipa alla riunione dei ministri degli Esteri del G7 a Weissenhaus in Germania
– Parlamento europeo: prima assemblea di partnership parlamentare Ue-Regno Unito
– Parlamento europeo: dibattito con il ministro degli Esteri della Finlandia Pekka Haavisto alla commissione Esteri
– Parlamento europeo: audizione dei commissari Kyriakides e Breton alla commissione speciale Covid-19
– Corte di giustizia dell'Ue: sentenza sul lavoro interinale e le ferie retribuite; sentenza sulla posizione dominante di Enel; sentenza sulla qualità dell'aria in Italia
– Eurostat: dati sulle ore di lavoro nel 2021
Venerdì 13 maggio
– Commissione: il vicepresidente Timmermans partecipa all'evento dell'Ance "Parma 2022 com'è bella la città"
– Commissione: la vicepresidente Suica in visita a Sorrento
– Consiglio: riunione del Coreper
– Eurostat: dati sulla produzione industriale a marzo del 2022; dati sull'eccesso di mortalità fino a marzo del 2022
Sabato 14 maggio
– Nato: riunione dei ministri degli Esteri a Berlino
– Eurostat: dati sulla popolazione di volatili comuni nel 2020
Domenica 15 maggio
– Nato: riunione dei ministri degli Esteri a Berlino
– Consiglio commercio e tecnologia Usa-Ue (a Parigi)