Europa Ore 7
La bozza del Parlamento per la riforma dei trattati
La guerra di Putin mette fine al disarmo silenzioso dell'Ue, Borrell annuncia il record mondiale di perdite per la Russia e arrivano centinaia di miliardi per RepowerEu. Yellen loda la decisione dell'Ue di abbandonare le forniture energetiche russe e chiede investimenti massicci per l'Ucraina
La commissione Affari costituzionali dovrebbe iniziare a discuterla nei prossimi giorni. Il numero di relatori fa pensare a una squadra di basket: Sven Simon per il Partito Popolare Europeo, Gaby Bischoff per i Socialisti&Democratici, Guy Verhofstadt per Renew, Daniel Freund per i Verdi e Helmut Scholz per la Sinistra
Il Parlamento europeo vuole correre verso la revisione dei trattati sulla base delle proposte della Conferenza sul futuro dell'Europa e intende farlo sapere ai capi di stato e di governo già il 20 giugno, appena prima del Consiglio europeo, chiedendo loro di convocare una Convenzione per rimettere mano ai testi fondamentali dell'Ue. Noi abbiamo messo le mani sulla bozza di risoluzione che contiene le richieste di emendamenti e nuovi articoli ai trattati. La commissione Affari costituzionali dovrebbe iniziare a discuterla nei prossimi giorni. Il numero di relatori fa pensare a una squadra di basket: Sven Simon per il Partito Popolare Europeo, Gaby Bischoff per i Socialisti&Democratici, Guy Verhofstadt per Renew, Daniel Freund per i Verdi e Helmut Scholz per la Sinistra. Ma, al di là dell'affollamento per accontentare quasi tutti i gruppi (tranne la destra sovranista e quella anti-europea), il contenuto della bozza non lascia dubbi su chi sia l'autore: il liberale belga Verhofstadt, considerato troppo federalista dai governi per essere nominato presidente della Conferenza sul futuro dell'Europa. La vendetta è un piatto che si consuma freddo.
Cosa prevede la bozza di Verhofstadt? Secondo il documento, il Parlamento europeo intende chiedere ai capi di stato e di governo le seguenti modifiche del trattato: 1) emendare l'articolo 4 per includere la salute tra le competenze condivise; 2) emendare l'articolo 6 per introdurre competenze condivise nel settore dell'istruzione (o almeno nell'educazione alla cittadinanza); 3) emendare gli articoli 192 e 194 per permettere la creazione di una vera Unione dell'Energia; 4) passare dalla regola dell'unanimità al voto a maggioranza qualificata in tutti i settori, con l'eccezione dell'adesione di nuovi membri e di modifiche ai principi fondamentali; 5) emendare gli articoli 311 e 322 per dare al Parlamento pieni poteri di co-decisione sul bilancio; 6) emendare l'articolo 225 per dare al Parlamento il diritto di iniziativa legislativa.
Per abolire l'unanimità - secondo la bozza del Parlamento europeo - va modificata una lunga serie di articoli del Trattato sull'Ue (7, 24 e 48) e del Trattato sul funzionamento dell'Ue (113, 115, 153, 155, 223, 292, 329, 339, 333 e 335). Piccola curiosità: il documento indica la necessità di modificare il comma 7 dell'articolo 48, relativo alla clausola passerella, che prevede di decidere all'unanimità per passare eventualmente al voto a maggioranza qualificata (con l'esclusione delle decisioni che hanno implicazioni militari o nel settore della difesa), salvo obiezione di un parlamento nazionale. E' proprio questo l'articolo che alcuni governi pensavano di usare per dare un contentino sulla fine del veto proposto dalla Conferenza sul futuro dell'Europa.
Per dare seguito ai risultati della Conferenza sul futuro dell'Europa, la bozza Verhofstadt chiede anche nuovi articoli da inserire nei trattati per: 1) introdurre una clausola di emergenza per dare alla Commissione competenze straordinarie in caso di crisi maggiore su sicurezza, difesa, salute o clima; 2) introdurre un referendum dell'Ue convocato dal Parlamento in casi eccezionali su temi di particolare importanza per tutti i cittadini dell'Ue; 3) introdurre un Protocollo del progresso sociale per assicurare che i diritti sociali siano protetti e salvaguardati in caso di conflitto con le libertà economiche; 4) introdurre uno statuto della cittadinanza europea con diritti e libertà specifiche che rendano i valori europei più tangibili per i cittadini. Il Parlamento europeo chiederà "al Consiglio di sottomettere queste proposte direttamente al Consiglio europeo per il loro esame, al fine di convocare una Convenzione composta dai rappresentanti dei parlamenti nazionali, dei capi di stato e di governo degli stati membri, del Parlamento europeo e della Commissione".
Infine, anche se in modo riluttante, Verhofstadt ha introdotto nella sua bozza una proposta che non riprende le proposte della Conferenza sul futuro dell'Europa, ma il discorso pronunciato da Emmanuel Macron il 9 maggio a Strasburgo. Il presidente francese ha lanciato l'idea di creare una Comunità politica europea per associare l'Ue ai paesi che vogliono aderire (come l'Ucraina) o che se ne sono andati (come il Regno Unito). La bozza contiene una controproposta: “la membership associata”. Ecco cosa dice il testo: "I trattati dovrebbero essere emendati per creare una membership associata, come già immaginato dai padri fondatori dell'Unione, che permetterebbe alle nazioni democratiche europee che aderiscono ai nostri valori centrali di trovare un nuovo spazio di cooperazione politica, di sicurezza, sull'energia, sui trasporti, sugli investimenti, sulle infrastrutture e sul movimento delle persone". I settori sono quelli indicati da Macron. Ma l'approccio è completamente diverso. Nessuna nuova organizzazione internazionale a sé stante, come vorrebbe il presidente francese: con la membership associata il Parlamento vuole tenere tutti dentro l'Ue.
Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di mercoledì 18 maggio, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.
La guerra di Putin mette fine al disarmo silenzioso dell'Ue - L'Alto rappresentante, Josep Borrell, ieri ha promesso di spendere di più, insieme e meglio per la difesa dell'Ue, dopo che io ministri della Difesa dei ventisette hanno discusso di un rapporto sul gap in termini di investimenti che sarà formalmente presentato oggi dalla Commissione. “Sembra ci sia una volontà di spendere di più, di conseguenza è una buona occasione per spendere insieme perché è il modo migliore per spendere meglio", ha spiegato Borrell. L'alternativa alle spese comuni "è aumentare le duplicazioni", ha detto l'Alto rappresentante. Borrell ha indicato un “gap” per la difesa di 160 miliardi, cioè l'equivalente di quanto sarebbe stato speso tra il 2009 e il 2018 se i livelli di spesa fossero rimasti quelli del 2009. "E' stato un processo di disarmo enorme e silenzioso", ma “la guerra in Ucraina è stata una sveglia”, ha spiegato Borrell.
Borrell annuncia il record mondiale di perdite per la Russia - Dopo la riunione con i ministri della Difesa dell'Ue, l'Alto rappresentante, Josep Borrell, ieri ha assicurato che “gli stati membri hanno abbastanza risorse per continuare a sostenere (militarmente) l'Ucraina allo stesso ritmo”. Borrell ha spiegato che la guerra è “a un momento critico, un punto di svolta” e che le forniture di armi all'ucraina “stanno facendo la differenza sul campo di battaglia. Dobbiamo continuare lo sforzo”. L'Alto rappresentante si è permesso anche di ironizzare sulla Russia. “Non oserei fare un'ipotesi su quanto a lungo la Russia possa resistere. Ma oggi stiamo discutendo della Russia che resiste. Usiamo la parola 'resistere' per la Russia...”, ha detto Borrell: “Se è vero che la Russia ha perso il 15 per cento delle sue truppe all'inizio della guerra questo è un record mondiale di perdite di un esercito che invade un paese. E, se si guarda alla lista del materiale che la Russia sembra aver perso, anche questa è una quantità incredibile di perdite. Non so se possono ripianarle. Ma la quantità è davvero impressionante”, ha concluso Borrell. Sul Foglio Micol Flammini spiega come Putin comanda (male) la guerra nel Donbas.
Arrivano centinaia di miliardi per RepowerEu - La Commissione oggi presenterà il piano RepowerEu per aiutare gli stati membri a mettere fine alla dipendenza dagli idrocarburi russi e a fronteggiare le conseguenze della crisi energetica provocata dalla guerra della Russia in Ucraina. Il pacchetto dovrebbe includere misure per 195 miliardi, anche se in gran parte si tratta di risorse riciclate. La Commissione dovrebbe introdurre la possibilità per gli stati membri di modificare i piani nazionali di ripresa e resilienza e di usare i prestiti (200 miliardi) di NextGenerationEu non ancora richiesta dagli stati membri (l'Italia ha tuttavia esaurito la sua quota. Oltre ai ricavi degli scambi di emissioni Ets, la Commissione dovrebbe permettere di dirottare una parte dei fondi della politica di coesione e della politica agricola comune. Il documento (massiccio) servirà da base per la discussione dei capi di stato e di governo al Consiglio europeo del 30 e 31 maggio.
Yellen loda la decisione dell'Ue di abbandonare le forniture energetiche russe - "So che l'Europa sta affrontando una situazione particolarmente difficile, date le infrastrutture esistenti e i contratti di fornitura con la Russia a breve termine. Ecco perché lodo i leader europei per la loro proposta di eliminare gradualmente tutte le forniture energetiche russe entro sei mesi", ha detto ieri il segretario al Tesoro americano, Janet Yellen, intervenendo al Brussels Economic Forum. "La guerra della Russia e la sua recente decisione di tagliare le forniture di gas a Polonia e Bulgaria, con la minaccia ad altri paesi di fare lo stesso, dimostrano che non è un partner affidabile. La Russia sta usando l'energia come arma da schierare contro coloro che si oppongono alla sua aggressione", ha accusato Yellen, assicurando che "gli Stati Uniti si impegnano a collaborare con l'Europa nei suoi sforzi per soddisfare i suoi bisogni energetici, rompendo la dipendenza dall'energia russa".
Il gran pasticcio sui pagamenti del gas russo - La Commissione ieri ha ribadito che utilizzare il sistema previsto da un decreto firmato da Vladimir Putin il 31 marzo per i pagamenti delle forniture di gas dalla Russia violerebbe le sanzioni dell'Ue. “Tutto quello che va al di là delle linee guida della Commissione - cioè aprire un conto nella valuta prevista dal contratto, fare un pagamento in questa valuta e fare una dichiarazione che dice che questo conclude il pagamento per la fornitura di gas - contravviene alle sanzioni”, ha detto il portavoce della stessa Commissione: “Sono gli stati membri che sono incaricati di far rispettare le sanzioni” e, se non lo fanno, “si applica il quadro generale delle procedure di infrazione”. Peccato che diversi stati membri e colossi europei dell'energia – tra cui Eni – abbiano deciso di adeguarsi alle richieste della Russia. Altri, come la Finlandia, hanno annunciato la rottura dei rapporti con Gazprom e il probabile taglio del gas. Sul Foglio spieghiamo che la Commissione ha evitato di fare chiarezza per assecondare le esigenze della Germania: sulle sanzioni energetiche il governo di Olaf Scholz si comporta come Viktor Orbán meno rumoroso.
Yellen chiede investimenti massicci per l'Ucraina - L'Amministrazione Biden lavorerà con l'Ue “per spingere ulteriormente la Russia verso l'isolamento economico, finanziario e strategico. Sempre di più, il Cremlino sarà costretto a scegliere tra sostenere la propria economia e finanziare la continuazione della brutale guerra di Putin”, ha detto il segretario al Tesoro americano, Janet Yellen, al Brussels Economic Forum, chiedendo all'Ue di “ampliare la nostra cooperazione per aumentare il sostegno all'Ucraina. Il fabbisogno di finanziamento immediato dell'Ucraina è significativo”. Nel breve periodo Kyiv “ha bisogno di finanziamenti di bilancio per pagare soldati, dipendenti e pensionati, nonché per gestire un'economia che soddisfi i bisogni primari dei suoi cittadini”, ha spiegato Yellen. Ma “alla fine l'Ucraina avrà bisogno di un sostegno massiccio e di investimenti privati per la ricostruzione e il recupero, simili al compito di ricostruire in Europa dopo il 1945”. Secondo il segretario al Tesoro, “il sostegno bilaterale e multilaterale annunciato finora non sarà sufficiente per soddisfare le esigenze dell'Ucraina, anche a breve termine”.
Arriva il Recovery fund per l'Ucraina - La Commissione oggi risponderà all'appello di Yellen con una serie di proposte per coprire i costi immediati e futuri dell'Ucraina, con prestiti per la spesa corrente (fino a 9 miliardi di euro) e prestiti di lungo periodo, attraverso emissioni sui mercati che saranno garantite dagli stati membri. A quanto ci è stato riferito, il fondo per la ricostruzione dell'Ucraina sarà chiamato "RebuildUkraine" e sarà aperto a contributi di altri partner internazionali, oltre che di organizzazioni finanziarie come la Banca europea degli investimenti. La Commissione annuncerà la sua intenzione di introdurre norme per permettere agli stati membri di confiscare i beni dei russi sanzionati dall'Ue e destinare i ricavi alla ricostruzione dell'Ucraina. Il ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner, ha anche aperto alla possibilità di confiscare le riserve della Banca centrale russa.
Yellen chiede all'Ue di togliere uova dal cestino russo-cinese - La parte più interessante del discorso di Yellen ieri al Brussels Economic Forum riguarda la Cina. "Dobbiamo modernizzare gli approcci che abbiamo utilizzato per costruire l'integrazione commerciale sia per incorporare meglio i nostri valori e principi fondamentali condivisi sia per fornire sicurezza economica", ha detto il segretario al Tesoro americano. "Siamo diventati troppo vulnerabili ai paesi che utilizzano le loro posizioni di mercato su materie prime, tecnologie o prodotti per esercitare una leva geopolitica o sconvolgere i mercati a proprio vantaggio", ha spiegato Yellen, sottolineando che spesso l'Ue ha scelto la dipendenza a basso costo rinunciando alla propria sicurezza. “L'energia non è l'unico esempio di scambio tra costi e sicurezza.", ha detto Yellen: "Da tempo abbiamo accettato una significativa dipendenza dalla Cina per la fornitura di terre rare” che sono “vitali nell'aviazione, nella produzione di veicoli, nella produzione di batterie, nei sistemi di energia rinnovabile e nella produzione tecnologica". Inoltre, "la Cina sta costruendo una quota di mercato consequenziale in alcuni prodotti tecnologici e cerca una posizione dominante nella produzione e nell'uso di semiconduttori. E la Cina ha impiegato una serie di pratiche commerciali sleali". Secondo Yellen, queste "vulnerabilità comuni" andrebbero affrontate insieme trovando "modi per mantenere il libero scambio e allo stesso tempo ridurre alcuni di questi rischi. Non vogliamo un ritiro dall'integrazione commerciale (...) ma come ha detto l'economista Richard Baldwin: 'Mettere tutte le uova di produzione in un paniere non ha senso, non importa dove si trovi il paniere'", ha detto Yellen.
Gentiloni esclude una risposta alla guerra in stile pandemia - Le conseguenze della guerra ci Vladimir Putin contro l'Ucraina sono "uno shock esterno con conseguenze asimmetriche tra paesi diversi", ma "non è la stessa crisi" della pandemia e "non può giustificare lo stesso livello di sostegno delle politiche fiscali", ha detto ieri il commissario all'Economia, Paolo Gentiloni, intervenendo al Brussels Economic Forum. Secondo Gentiloni, servono "azioni più mirate e selettive per sostenere la nostra economia" rispetto a quelle generali che erano state introdotte per affrontare le conseguenze economiche dei lockdown. Gentiloni ha sottolineato che non è possibile adottare "la metodologia" della pandemia nella risposta fiscale anche a causa "del nuovo ambiente con l'inflazione è al 6,5 per cento e in cui la politica monetaria può prendere decisioni per aumentare i tassi di interesse". Il collegio dei commissari oggi discuterà il pacchetto di primavera del semestre economico. L'adozione formale è prevista per lunedì 23 maggio.
Nella zona euro crescita malgrado la guerra - Nonostante la guerra lanciata da Vladimir Putin il 24 febbraio, nel primo trimestre dell'anno l'Unione europea e la zona euro hanno registrato una crescita del pil rispettivamente dello 0,4 per cento e dello 0,3 per cento, secondo la stima flash pubblicata ieri da Eurostat. I paesi che hanno registrato una contrazione nei primi tre mesi dell'anno sono Svezia (-0,4 per cento) Italia (-0,2) e Danimarca (-0,1). Rispetto allo stesso periodo del 2021, il pil è cresciuto del 5,1 per cento per la zona euro e del 5,2 per cento per l'Ue. Nel primo trimestre il numero di persone occupate è cresciuto dello 0,5 per cento nell'area euro e dello 0,4 per cento nell'Ue. Rispetto allo stesso periodo del 2021, l'aumento dell'occupazione è del 2,6 per cento nell'area euro e del 2,5 per cento nell'Ue.
Johnson vuole riscrivere il protocollo e l'Ue minaccia rappresaglie - Come da copione, il governo di Boris Johnson ieri ha annunciato i suoi piani per riscrivere il Protocollo irlandese dell'accordo Brexit, provocando una dura reazione da parte della Commissione europea. Il ministro degli Esteri, Liz Truss, ha detto che nei prossimi mesi presenterà un progetto di legge per sospendere alcune disposizioni del Protocollo - in particolare sui controlli sulle merci dalla Gran Bretagna all'Irlanda del nord e sul rispetto delle regole su Iva e aiuti di stato - che entreranno in vigore se l'Ue non accetterà di rinegoziarlo. Il vicepresidente della Commissione, Maros Sefcovic, ha reagito con una frase che sa di guerra commerciale: l'Ue reagirà con “tutti le misure a sua disposizione” se Truss andrà avanti con il suo piano. Tra le misure possibili ci sono dazi e quote per le merci in provenienza dal Regno Unito. Johnson scommette di poter rinviare ulteriormente l'attuazione del Protocollo trascinando i negoziati con l'Ue. Ma a forza di tirare la corda, c'è il rischio che si spezzi.
Il Parlamento rinvia gli Ets per riscaldamento e trasporti a dopo il 2029 - La commissione Ambiente del Parlamento europeo ieri ha adottato la sua posizione per i negoziati sul pacchetto "Fit for 55", rinviando una delle misure faro e più controverse delle proposte dalla Commissione per realizzare gli obiettivi climatici: l'introduzione di un sistema di scambio di emissioni Ets per gli immobili (riscaldamento) e i trasporti (benzina) non ci sarà prima del 2029. Ma anche dopo quella data servirà una nuova proposta legislativa della Commissione per imporre gli Ets alle famiglie. Il sistema Ets II si applicherà dal primo gennaio 2025 solo agli edifici e ai trasporti commerciali. La commissione Ambiente ha dato il via libera anche all'estensione degli Ets ai trasporti aerei e marittimi. Inoltre, ha approvato una versione rafforzata della Carbon tax alle frontiere (il Meccanismo di aggiustamento carbonio alla frontiera, che la macchina degli acronimi brussellesi traduce in Cbam).
Il bestiame dell'Ue in calo demografico - La popolazione del bestiame nell'Ue è diminuita tra il 2020 e il 2021, secondo i dati di dicembre dello scorso anno pubblicati da Eurostat. Alla fine del 2021, c'erano 142 milioni di suini, 76 milioni di bovini, 60 milioni di pecore e 11 milioni di capre nell'Ue, con la maggior parte del bestiame concentrato in pochi stati membri. La Spagna ha il 24 per cento dei suini dell'Ue, il 9 per cento dei bovini, il 25 per cento degli ovini e il 23 per cento delle capre. La Francia alleva il 9 per cento dei suini, il 23 per cento dei bovini, il 12 per cento degli ovini e il 12 per cento delle capre. La Germania rappresenta il 17 per cento dei suini, il 15 per cento dei bovini, il 3 per cento degli ovini e l'1 per cento delle capre. La popolazione di tutte e quattro le specie si è ridotta nel corso del 2021. Rispetto al trend di lungo periodo, per bovini, ovini e capre, il numero complessivo di capi di bestiame è più basso rispetto al 2010 (rispettivamente del 3 per cento, del 10 per cento e del 13 per cento). Per contro, la popolazione di suini nell'Ue, che ha raggiunto un picco di 146 milioni di capi nel 2020, è ancora più alta del 2 per cento rispetto ai dati del 2010.
Accade oggi in Europa
– Consiglio di partnership Ue-Armenia
– Commissione: riunione settimanale del collegio dei commissari
– Commissione: dichiarazioni della presidente von der Leyen sul piano RepowerEu
– Commissione: conferenza stampa dei commissari Timmermans e Simson sul piano RepowerEu
– Commissione: conferenza stampa dei commissari Vestager, Borrell e Breton sul pacchetto per gli investimenti nella difesa dell'Ue
– Commissione: conferenza stampa dei commissari Dombrovskis, Gentiloni e Várhelyi sul sostegno finanziario e la ricostruzione dell'Ucraina
– Parlamento europeo: mini sessione plenaria (discorso della presidente della Moldavia, Maia Sandu; dibattiti sulla direttiva dell'aliquota minima per la tassazione delle multinazionali, il rapporto 2021 della Commissione sullo stato di diritto, le persecuzioni contro l'opposizione in Bielorussia)
– Parlamento europeo: conferenza stampa della presidente Metsola con la presidente della Moldavia, Maia Sandu
– Parlamento europeo: audizione dell'ex dipendente di Facebook Frances Haugen alla commissione Mercato interno
– Commissione: la presidente von der Leyen partecipa al summit sull'eolico offshore organizzato dal premier danese, Mette Frederiksen
– Commissione: il commissario Gentiloni a Bonn partecipa alla riunione dei ministri della Finanze e dei governatori centrale del G7
– Commissione: la commissaria Urpilainen a Berlino partecipa alla riunione dei ministri dello Sviluppo del G7
– Servizio europeo di azione esterna: l'Alto rappresentante Borrell incontra la presidente della Moldava, Maia Sandu
– Consiglio: riunione del Coreper
– Consiglio: riunione del Comitato politico e di sicurezza
– Banca centrale europea: riunione di politica non monetaria del Consiglio dei governatori
– Corte di giustizia dell'Ue: sentenza Tirrenia navigazione
– Comitato economico e sociale: sessione plenaria (dibattito con il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel)
– Eurostat: dati sull'inflazione ad aprile del 2022; dati sul commercio internazionale di beni nel primo trimestre del 2022
– Eurostat: briefing sugli obiettivi dello sviluppo sostenibile nel 2022