Guerra a Pogba
Dichiariamo guerra alla concorrenza sleale di Paul Pogba, che in campo sfodera gambe più affusolate delle nostre.
Dichiariamo guerra alla concorrenza sleale di Paul Pogba, che in campo sfodera gambe più affusolate delle nostre, noncurante della fatica che facciamo per tonificarle. Abituate alle ruberie francesi, dalla “Monna Lisa” a Carla Bruni (per quest’ultima, tuttavia, fatichiamo a soffrire), ci chiediamo se il fanciullino transalpino voglia soffiarci anche il verso “le gambe delle donne sono compassi che misurano il globo terrestre, donandogli il suo equilibrio e la sua armonia”, come si diceva in un film francese che universalizzava noi signorine come un sito Unesco. Sappia, il giovane Pogba, che i compassi siamo e saremo sempre noi, anche con la ritenzione idrica, non lui! Per non venire detronizzate, tuttavia, non possiamo apporre questioni così superficiali, quindi facciamo un appello per il risveglio delle coscienze maschili: signorini, potete realmente fidarvi di uno sbarbino che dice di voler diventare come Zidane? Davvero volete pascerlo su suolo italico fino a portarlo al Pallone d’Oro? Quando prenderà a testate Balotelli al prossimo Mondiale cosa farete? Direte “non sono italiano”, in pieno stile Carla Bruni? Non lasciate che la storia si ripeta e dimostrateci di avere un po’ di senso patrio: mandatelo via, speditelo in Normandia!
Il Foglio sportivo - in corpore sano