“Il calcio è veramente cioè la cosa che veramente guarda veramente”
Si legga tutto d’un fiato: “Il calcio è veramente cioè la cosa che veramente dal primo giornalista all’ultimo dal primo tifoso all’ultimo tutti quanti l’allenatore ha sbagliato perché no ma è incredibile guarda veramente”. I sopravvissuti ravviseranno forse lo zampino di una donna (magari Miss Italia). O di Vasco Rossi. O di un No Expo. Siete fuori strada: a dirlo è stato Roberto Mancini, durante una di quelle torture inumane che sfuggono all’Aja perché legalizzate nella categoria “conferenza stampa”, poco prima di consigliare ai giornalisti sportivi di darsi al Fantacalcio (understatement di “andate a fare le lavastoviglie umane”). Volendo colpire i soloni del pallone, quelli che sanno sempre come andrebbe calciato (sono gli stessi che sanno anche come si fa una manovra finanziaria, ah se solo i tavolini dei bar d’Italia potessero parlare!), Mancio ha inconsapevolmente fornito la sola definizione possibile di calcio: un climax sentimentalissimo senza capo né coda. Meno male che lo ha fatto lui: in bocca a Miss Italia, quelle parole avrebbero scatenato gli indignados della meritocrazia.
Il Foglio sportivo - in corpore sano