Auguri a Ilaria D'Amico
Poiché discetta di calcio senza capirne troppo di più di noialtre, Ilaria D’Amico è l’habitué delle prodezze. L’ultima: indossare il tubino sul pancione con dentro un figlio prossimo al debutto nel mondo, sembrando non una scamorza, ma una sexbomb. Gli estremi per una cupa e delittuosa invidia ci sarebbero tutti, se non fosse che Ilaria, con addosso quel tubino che noi mortalesse non riusciamo a infilarci nemmeno durante la digestione di un broccolo, ha fatto una cosa da donna mortale conservatrice, salendo sulla nostra stessa barca e annunciando il suo congedo parentale. “Me lo chiedono gli altri uomini della mia vita”, ha detto (gli altri ancora sono i nostri: ci frega più mariti lei di tutto l’est Europa), aggiungendo che è entrata nella fase in cui “noi donne sentiamo il momento di appartarci” e spiegando, forse senza volerlo, che la gravidanza è la sola forma di dittatura nella quale il tiranno è anche un felice servitore. Una roba che, per reggerla, non si può essere meno che donne. Auguri, Ilaria, dalle donne della vita di altri uomini della tua vita.
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