Dumoulin al Giro riprende da dove aveva interrotto: è lui la prima Maglia Rosa
Dalla Treccani. Alleggerire: liberare in tutto o in parte di un peso. Quello che ha fatto l'olandese a cronometro, lasciando sulle strade di Gerusalemme il fardello di dover dimostrare di essere il più forte. Male Froome
Alleggerire. Dal vocabolario Treccani: v. tr. [der. di leggero] (io alleggerisco, tu alleggerisci, ecc.). – 1. Rendere leggero o più leggero; 2. Liberare in tutto o in parte di un peso
Quando la ruota anteriore ha superato il traguardo della prima tappa del Giro d'Italia, Tom Dumoulin non ha abbassato la testa come avevano fatto prima di lui tutti i suoi rivali, ha guardato in avanti, poi in alto. Un movimento veloce, un proseguo naturale del moto del suo corpo, una ricerca del cielo. In quello stesso momento sul suo viso, sino a un secondo prima concentrato e tirato, è apparso un sorriso, una smorfia di felicità.
Lo ha vuelto a hacer sí señor. Tom Dumoulin, un ciclista que enamora por su humildad y poderío. Líder del #Giro101 pic.twitter.com/oO1YFiI98z
— Diego Vos - Giro d'Italia (@diegovos_) 4 maggio 2018
E' quello il momento nel quale l'olandese si è alleggerito del peso di dover dimostrare di essere il più forte. E' quello il momento nel quale ha capito che quello che doveva fare l'aveva fatto, ossia giustificare agli occhi degli spettatori che il numero uno che porta sulla schiena è la conseguenza dell'essere il migliore e non di una parentesi fortunata.
Per nove chilometri e settecento metri, dalla rampa di partenza di Yitzchak Kariv St. sino allo striscione d'arrivo di Shlomo HaMelech St., Dumoulin aveva mosso le pedivelle nel suo modo potente ed elegante, preciso e composto, ignorando la solitudine della cronometro, cercando la cadenza giusta, quella che permette alle gambe di non indurirsi e alla bicicletta di scorrere veloce. Per dodici minuti aveva soprattutto mulinato i pedali senza far caso al fardello che, volente o nolente, portava sulla schiena: quello degli occhi addosso, quello della necessità, se non di vincere, quanto meno di mettere alle spalle tutti i rivali per la vittoria finale. E questo è un peso che può schiacciare, per resistere al quale serve testa più che spalle, determinazione più che gambe.
Dumoulin se ne è fregato, o almeno ha provato a farlo, si è messo pancia a terra e ha pedalato. Lo ha fatto allo stesso modo di un anno fa, quando dall'autodromo di Monza era partito in direzione Milano per riprendersi quello che considerava suo: la Maglia Rosa. Allora l'aveva strappata dalle spalle di Nairo Quintana e se l'era rimessa addosso, l'aveva esibita sotto le guglie del Duomo, l'aveva coccolata e baciata. Oggi, a Gerusalemme, l'ha ripresa. L'ha sottratta ai desideri di Rohan Dennis che per ore l'aveva creduta sua seduto sulla seggiola del migliore, salvo poi sorridere amaro, scuotere la testa e sbuffare al passaggio della ruota anteriore dell'olandese sul traguardo della prima tappa del Giro d'Italia.
Tom Dumoulin sul palco del Giro con la prima maglia rosa (foto LaPresse)
Dumoulin ha capito cosa significa alleggerire. Ha stretto la mano ai suoi compagni, ha sorriso alle telecamere. Come ti senti? "Bene, leggero". I pesi li ha lasciati agli altri. Soprattutto a Chris Froome che in mattinata era caduto durante la ricognizione e sull'asfalto israeliano ha lasciato oltre che a un po' di pelle anche 37 secondi. Toccherà a lui, nei prossimi giorni, provare a fare come l'olandese, cercare di liberarsi dei pesi.
Classifica generale: 1. Tom Dumoulin (Ola - Sunweb) 9,7 km in 12’02’’, media 48,37 km/h; 2. Dennis (Aus) a 2’’; 3. Campenaerts (Bel); 4. Gonçalves (Por) a 12’’; 5. Dowsett (Gb) a 16’’; 6. Bilbao (Spa) a 18’’; 7. Yates (Gb) a 20’’; 8. Schachmann (Ger) a 21’’; 9. Martin (Ger) a 27’’; 10. Pozzovivo; 16. Pinot (Fra) a 33’’; 21. Froome (Gb) a 37’’; 26. Formolo a 40’’; 40. Chaves (Col) a 46’’; 47. Aru a 50’’; 61. Lopez (Col) a 56’’.