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Bennett balla tra le pozzanghere di Imola: doppietta al Giro
L'irlandese bissa il successo di Praia a mare davanti a Van Poppel e Bonifazio. La parola giorno della Treccani è rimescolamento
La parola della 12esima tappa del Giro d'Italia 2018, Osimo-Imola, è RIMESCOLAMENTO. Dal vocabolario Treccani: s. m. [der. di rimescolare]. – L’azione e l’operazione di rimescolare, il fatto di rimescolarsi o di venire rimescolato: r. delle carte; anche in senso fig., del sangue, turbamento, spavento; raro, della folla, confusione, tumulto.
"E tu lévati incontro a la ventura / Imola, da' tuoi cento orti fecondi / Come da un dolce bagno di frescura". Delle parole di Luigi Orsini, poeta che a Imola è nato e cresciuto e che Imola ha amato facendosi amare, i corridori del Giro d'Italia avrebbero fatto volentieri a meno. E ne avrebbero fatto a meno soprattutto nell'avvicinamento alla città emiliana per geografia e romagnola per cultura, quando il "dolce bagno di frescura" se lo sono visti recapitare sulle spalle, sulla schiena, dritto in testa. E con l'acqua che tutto tocca e tutto invade, ecco arrivare il rimescolamento. Quello dei piani fatti e da realizzare; quello del gruppo, che sparge i suoi uomini sulla via Emilia. Piccoli manipoli di corridori che, scossi dal vento, si spezzettano in quella palude di asfalto e pozzanghere, che tentano una riorganizzazione veloce, che fuggono o inseguono a seconda del caso. Davanti i superstiti accelerano sperando di non rivedere gli inseguitori. Dietro i ritardatari fanno altrettanto sperando che l'idea di un ricongiungimento non sia utopia. Imola è però "dolce e materna", e accoglieva i ciclisti ritornati a essere unità. Imola è però "solo un passaggio", "uno scorrere di solitudini". E così sulla salita dei Tre Monti queste solitudini si riaffacciano in gruppo, si manifestano in Tim Wellens che prova l'azzardo sul piano, in Diego Ulissi e Carlos Betancur che tentano la fuga collinare, in Matej Mohoric, che, assieme al colombiano della Movistar, la tenta a planare.
I luoghi nei quali Vittorio Adorni cinquant'anni fa scorrazzò in solitaria verso la maglia iridata, diventano terreno di scontro di tante ambizioni. E' un altro rimescolamento, sempre bagnato, ma questa volta voluto. Scatti e controscatti, volontà di successo che si scontrano. La Bora Hansgrohe ha però più mezzi per imporre la propria volontà. E così insegue, recupera, si avvicina a Mohoric e Betancur.
Ricucire è lavoro da gregari, vincere è compito dei capitani. E così Sam Bennett capisce che nulla può chiedere ancora ai suoi uomini, e decide di partire quando mancano oltre cinquecento metri dall'arrivo, in quella zona di mezzo che ancora non è terreno per ruote veloci, soltanto spazio per rampe di lancio. L'irlandese però non ha voglia di aspettare, sorprende. Gli avversari e, forse, pure se stesso. Sotto lo striscione di arrivo si presenta festante, da solo: seconda vittoria al Giro. Alle sue spalle tutti si presenta chi ci doveva essere, ossia gli uomini che puntano al Giro. Tutti meno Elia Viviani, rimasto impantanato sulla via di Imola. Tutti meno Mirco Maestri e Manuel Senni, Eugert Zhupa e Jacopo Mosca, il solito Marco Frapporti. Gente che si è spesa in avanscoperta per tutto il giorno e che, beffa ha voluto, quest'oggi ha preso più acqua degli altri.
Ordine d'arrivo della 12esima tappa Osimo-Imola, 214 km
1. Sam Bennett (Irl - Bora-Hasgrohe) 214 km in 4h49’34’’, media 44,34 km/h; 2. Van Poppel (Ola); 3. Bonifazio; 4. Planckaert (Bel); 5. Roelandts (Bel); 6. Morkov (Dan); 7. Belletti; 8. Venturini (Fra); 9. Senechal (Fra); 10. Battaglin; 18. Pozzovivo; 20. Carapaz (Ecu); 27. Dumoulin (Ola); 28. G. Bennett (N. Zel); 32. S. Yates (Gb); 36. Lopez (Col); 37. Froome (Gb); 38. Pinot (Fra); 42. Aru
Classifica generale
1. Simon Yates (Gb - Mitchelton-Scott); 2. Dumoulin (Ola) a 47’’; 3. Pinot (Fra) a 1’04’’; 4. Pozzovivo a 1’18’’; 5. Carapaz (Ecu) a 1’56’’; 6. G. Bennett (N.Zel) a 2’09’’; 7. Dennis (Aus) a 2’36’’; 8. Bilbao (Spa) a 2’54’’; 9. Konrad (Aut) a 2’55’’; 10. Aru a 3’10’’; 11. Lopez (Col) a 3’17’’; 12. Froome (Gb) a 3’20’’.