Bonifazio alla Tropicale Amissa Bongo vola in un viaggio suonato da Ray Charles
Terza vittoria per il velocista della Direct Énergie nella corsa africana che oggi ha unito tre paesi: Gabon Camerun e Guinea equatoriale. L'avventura folle di David Hassuani 110 anni fa
Tre paesi: Gabon, Camerun e Guinea equatoriale. Tre centimetri: quelli buoni per precedere l'algerino Youcef Reguigui. Tre vittorie: quelle conquistate da Niccolò Bonifazio nelle prime cinque tappe della Tropicale Amissa Bongo.
Non era mai capitato che si passassero tre confini in una corsa africana. C'è riuscita la corsa gabonese con l'intento, nemmeno troppo nascosto di ergersi a modello, corsaiolo, ed esempio, politico. Un messaggio a chi vuole ascoltarlo: non siamo poi così diversi da come ci crediamo e la bici è il modo migliore per superare le incomprensioni.
C'aveva provato un tale che si chiamava David Hassuani centodieci anni fa. Era il 1909 e lui era un distinto trentenne algerino di madre francese. Partì da Algeri con l'idea di scoprire il continente in cui era nato. Ci prese gusto e arrivò sino a Luanda, Angola. Poi dopo qualche mese di sosta, un amore finito male e un tentativo di linciaggio per aver amato chi non doveva amare riprese il viaggio e finì a Città del capo. Lì si persero le tracce. Di Hassuani non se ne seppe nulla sino a quando Ray Charles non ne raccontò la storia in un concerto a Johannesburg.
Bonifazio forse non avrà la curiosità di Hassuani e neppure le capacità musicali di Ray Charles, ma c'ha preso gusto a suonarle a tutti. E suona bene il corridore della Direct Énergie. Lo ha fatto con una volata che è un pugno alle velleità dei rivali, un ko forse buono anche per la classifica generale. Perché venti secondi di vantaggio su Lorrenzo Manzin e ventisei su Sirak Tesfom sono un preventivo sulla maglia gialla. Domani verso Oyem ci sarà da salire, ma l'italiano emigrato in Francia sembra aver la gamba buona per provare a resistere.