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Imola 2020, il passo di Filippo Ganna verso l'oro mondiale
Aveva gli occhi lucidi ieri il corridore azzurro. Non è mai semplice essere i primi. I primi in Italia a conquistare un mondiale a cronometro. E per di più in Italia, a due passi da casa del ct Davide Cassani
Si è soli contro il tempo, almeno quando il cielo è presenza e l'orizzonte è un complesso incastrarsi di case e di campi. E si può essere soli anche quando l'asfalto lascia spazio al legno e gli sfondi ai fondali parabolici di una pista. Ma è una scelta, non una necessità. Filippo Ganna ha scelto di non scegliere, ha preso tutto, solitudine e compagnia perché uno che può permettersi di fare come crede, ha la responsabilità delle decisioni e la cosa migliore per non soffocare sotto questo peso è allargare le spalle e trasformare il singolo in gruppo. Ganna-Consonni-Lamon-Scartazzini, almeno ora, prima c'erano altri, oggi si va così. Inseguimento a squadre, missione Tokyo. Compagni di pista, compagni di viaggio. Compagni, che è cosa non facile accompagnare, ci vuole costanza e capacità per seguire il passo, per adeguarsi al passo.
Filippo Ganna ha loro in testa anche quando da solo ha appena vinto il Mondiale di ciclismo a cronometro, regalando all'Italia il primo oro della storia contro il tempo e per di più a due passi da casa del ct Davide Cassani. Ha detto a Marco Bonarrigo del Corriere, che per il prossimo "prima di tutto viene l’inseguimento a squadre perché i ragazzi senza di me si sentono perduti e il patto è di andare avanti uniti. Poi, se resterà tempo, penserò alla cronometro e quello che viene viene".
Ganna ieri ha trovato il passo più rapido per trasformare esterno in interno, asfalto in legno, solitudine in compagnia. Nel brutto sogno del Covid che impone il distanziamento dello spettatore dal ciclismo, s'è costruito una bella realtà e un abbraccio di squadra. Aveva gli occhi lucidi ieri Filippo Ganna. Non è mai semplice essere i primi. Quando va bene mancano i modelli. Quando va male manca la gente grazie alla quale accorgersi di essere i primi. Ieri qualcuno mancava, ma c'era un podio da salire, un inno da sentire, qualcuno da abbracciare. Il tempo per accorgersi di tutto.