giro di tavole
Giro d'Italia 2020, l'attesa di Filippo Ganna
Lo spiedo è attesa, odore, scelta. Nulla di diverso da quanto accade al capoclassifica di una cronometro. L'italiano della Ineos conquista la sua terza tappa in questo Giro, la seconda a contro il tempo. Joao Almeida ancora in maglia rosa. E da domani iniziano le montagne
I corridori avevano iniziato a spargersi tra le colline che uniscono Conegliano a Valdobbiadene quando un “xé ora” ha bloccato tutto. Gli sguardi degli amici hanno smesso di osservare la strada e si sono spalancati e diretti verso il signore che aveva parlato, verso quel paio di baffi che si pregustavano ciò che aveva acclamato, verso quella sua stazza enorme. La quattordicesima tappa del Giro d’Italia avrebbe continuato a passare davanti a quella casa per ore, ma chi a quel tavolo era seduto gli avrebbe riservato l'attenzione che merita il diletto innanzi a una necessità: poca o nessuna.
Lo spiedo era appena stato tolto dal fuoco, i suoi pezzi messi su un piatto, i commensali seduti, le bocche chiuse, le narici aperte. Lo spiedo prima si odora e per ore, poi si sceglie (costicine di maiale e pollo alternate da pezzi di lardo, salvia e rosmarino, sempre – il poi cambia da tradizione familiare), infine si mangia.
Lo spiedo è una delle forme di cottura della carne più antiche, esiste praticamente da sempre. Si mangia a macchia di leopardo per tutto l’arco prealpino, ogni luogo alla propria maniera e di solito la maniera era quella degli animali che c’erano.
Lo spiedo è attesa. Quattro cinque ore almeno, meglio se di più. È soprattutto resistenza, alla tentazione di toglierlo troppo presto, all’acquolina che invade la bocca.
Nulla di diverso da quello che ha vissuto Filippo Ganna oggi a Valdobbiadene seduto su di una seggiola ad attendere il momento giusto per festeggiare, per avere la certezza che il primo, il migliore, quello che aveva battuto il tempo era stato lui.
Filippo Ganna con la maglia iridata addosso ha unito Conegliano a Valdobbiadene a quarantotto all’ora di media, molto più veloce di qualsiasi trattore che sino a qualche settimana fa animava questo arco collinare colmo di raspi di glera. Il prosecco annata 2020 è già nelle autoclavi, quello dello scorso anno sta finendo, Ganna non ne berrà in ogni caso. “Preferisco la birra” ha detto ad Alessandra De Stefano al Processo alla tappa.
Di birra ne è mancata un po’ a tutti gli uomini di classifica, tutti a pagar dazio a quel ragazzino vestito di rosa che sembra incapace di soffrire la tensione. Calmo e pacifico Joao Almeida ha ancora messo secondi tra lui e gli altri. Wilko Kelderman ora è a 56 secondi, Pello Bilbao a 2’11”, Brandon McNulty a 2’23”, Vincenzo Nibali a 2’30”, Rafal Majka e Domenico Pozzovivo a 2’33”. Praticamente tutti vicinissimi, praticamente tutto è possibile, praticamente un’altra attesa per un altro spiedo.
L'ordine d'arrivo della 14esima tappa del Giro d'Italia 2020
1. Filippo Ganna (Ita); 2. Rohan Dennis a 26"; 3. Brandon McNulty a 1'09"; 4 Thomas De Gendt a 1:11"; 5 Josef Cerny a 1'16"; 6 João Almeida a 1'31"; 7 Tanel Kangert a 1'33"; 8 Jonathan Castroviejo Nicolas a 1'44"; 9 Wilco Kelderman a 1'47"; 10 Jan Tratnik a 2'.
La classifica generale dopo la 14esima tappa del Giro d'Italia 2020
1. Joao Almeida in 54.28.09; 2. Wilco Keldermann a 56”; 3. Pello Bilbao a 2’11”; 4. Brandon McNulty a 2’23”; 5. Vincenzo Nibali a 2’30”; 6. Rafal Majka a 2’33”; 7. Domenico Pozzovivo a 2’33”; 8. Fausto Masnada a 3’11”; 9. Patrick Konrad a 3’17”; 10. Jai Hindley a 3’33”