Distopia e prescrizione. Se il ministro della Sanità, al fine di combattere l’anomala morìa di pazienti in un ospedale disastrato, si limitasse ad abolire le certificazioni di morte, il provvedimento verrebbe definito abnorme ossia tanto aberrante da meritare di essere considerato pericolosamente bizzarro. Lo stesso se il ministro dei Trasporti, ossessionato dai continui ritardi ferroviari, per farla finita abolisse i treni. Più o meno quello che si rischia possa accadere in relazione all’ultima riforma della prescrizione : visto che il sistema è tanto disorganizzato e tanto lento da non riuscire nemmeno in 25 anni a provare la responsabilità del signor Tizio e da incappare dunque troppo spesso nella prescrizione, il ministro della Giustizia ed i suoi accoliti hanno deciso di risolvere la questione a modo loro. Tenteranno di risanarlo? Non sia mai, sarebbe davvero troppo complicato! Pare abbiano pensato di risolvere i problemi assicurando al sistema tutto il tempo che vuole, anche l’eternità se necessaria per capire. E’ l’uovo di Colombo e nessuno se ne era accorto prima.
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