La memoria selettiva di Graviano
Nel corso del processo alla “ndrangheta stragista”, il mafioso dichiara di essere stato socio in affari di Berlusconi. Una manovra mirata ad alzare un polverone nella speranza di ottenere un vantaggio carcerario
Giuseppe Graviano, mafioso pluriomicida condannato a numerosi ergastoli, si è improvvisamente ricordato, a 26 anni di distanza, di aver incontrato Silvio Berlusconi più volte quando era già latitante da dieci anni, per discutere di affari. Lo fa nel corso del processo alla “ndrangheta stragista”, non si capisce ancora bene a che scopo, nel corso di una testimonianza zeppa di affermazioni inverosimili. Graviano si presenta come un socio in affari di Berlusconi, intenzionato insieme a lui a costruire un avvenire radioso per la Sicilia e per l’Italia. La società immobiliare che avrebbe dovuto costruire questo futuro non è mai esistita, ma Graviano spiega che non si fece perché Berlusconi non voleva i nomi dei suoi famigliari nella lista dei soci. Non è necessario aggiungere altri particolari per comprendere che quelle di Graviano sono manovre tese ad alzare un polverone, allo scopo probabilmente di presentarsi come “collaborativo”, nella speranza che questo gli permetta di ottenere qualche vantaggio carcerario. Senza il minimo riscontro, queste fanfaluche non costituiscono neppure un indizio, per non parlare di prove. Probabilmente il disegno del boss mafioso, quello di creare il caso politico-giudiziario del secolo, fallirà miseramente: persino Claudio Fava, che pure ha sostenuto vari “teoremi” non gli crede, sospetta delle ammissioni centellinate, si rende conto dell’inattendibilità di uno stragista che si presenta come una vittima.
Solo il Fatto quotidiano sembra dare credito, e comunque dà un ampio risalto alle dichiarazioni di Graviano, e a Firenze è già incardinato un Processo contro Berlusconi che trae origine da precedenti ma più generiche dichiarazioni del boss. Per questo non si può lasciar perdere, considerare questi tentativi come una esibizione priva di effetti, nonostante la sua evidente inconsistenza dal punto di vista della verificabilità. Ci sarà chi fingendo di credere a Graviano imbastirà il solito teorema, e contro costoro è necessario reagire o come si disse in passato, resistere resistere resistere.