Proviamo a farglielo noi il funerale, al maledetto coronavirus: ci portiamo avanti con il lavoro, e diamo una sbirciatina al suo testamento. Tanta roba in eredità, in materia di giustizia. Intanto, forse una valutazione sociale un po’ meno becera del bene supremo della libertà personale. Dopo due mesi di arresti domiciliari generalizzati e di cervellotici Dpcm che hanno preteso di dirti perfino entro quante centinaia di metri da casa puoi farti una corsetta e chi è autorizzato a essere qualificato come tuo congiunto, questo paese innamorato di forca, carcere e “butta la chiave” qualche pensierino nuovo, o almeno un po’ più prudente, magari riesce a farlo. Questa idea, insomma, di uno stato che, sebbene in nome del diritto alla salute tuo e di tutti noi, mette il naso nella tua vita privata, pretendendo di regolarla anche sul taglio dei capelli, avrà finalmente perso un po’ del suo fascino perverso? Speriamo di sì. Ma intanto altre buone cose le abbiamo ereditate con certezza.
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