La magistratura che litiga. L’Anm che si decompone. Il Csm che implode. Le intercettazioni che sputtanano. I giornalisti che giocano con il letame. E la politica che di fronte a ogni crisi con la magistratura risponde più o meno sempre allo stesso modo che poi di solito è un modo per non affrontare il problema e per comprare tempo: signori, è ora di una riforma. Michele Vietti, avvocato e politico italiano, è stato vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura tra il 2010 e il 2014 e ragionando con il Foglio sui nuovi cortocircuiti presenti in quel mondo che si trova a cavallo tra politica e magistratura invita a fare qualche passo oltre le ipocrisie.
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