Roma. “Il problema non è rappresentato dalla presenza delle correnti nella magistratura o dall’esistenza dell’Anm, che è una libera associazione di persone, bensì dal peso che le correnti hanno nel Consiglio superiore della magistratura. Di conseguenza, è sul Csm che bisognerebbe intervenire”. A dichiararlo, intervistato dal Foglio, è Luciano Violante, già presidente della Camera ed ex magistrato. Nel fine settimana, la ripresa del “caso Palamara” sulle cosiddette nomine pilotate al Csm ha travolto l’Associazione nazionale magistrati, portando alle dimissioni del presidente Luca Poniz e del segretario Giuliano Caputo e all’uscita delle rispettive correnti (Area e Unicost) dalla giunta del sindacato delle toghe, che così ora rischia di sciogliersi.
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