Si buttano sull’“assenteismo”, i grandi giornali e un po’ di sciacalli dell’informazione, pur di trovare un capo d’accusa che non c’è nell’assurda inchiesta sulla “strage degli anziani” al Pio Albergo Trivulzio. Che non c’è. Era stato Gad Lerner su Repubblica, ai primi aprile, a dar fuoco a un falò che si era dimostrato di carta già un mese dopo, quando il virologo Fabrizio Pregliasco, supervisore scientifico del Pat, aveva presentato le sue controdeduzioni a “rilievi demenziali”. Ieri è stato presentato il rapporto conclusivo della commissione di verifica sulla gestione dell’emergenza Covid-19 al Pat, istituita dall’Ats di Milano su solerte richiesta di regione e comune di Milano per fare chiarezza sugli addebiti scagliati a mezzo stampa (altro articolo a pagina quattro). Bene. La commissione smentisce che ci sia stata una strage; smentisce l’accusa rivolta ai dirigenti di non aver fornito mascherine e dpi agli operatori sanitari; sottolinea che c’era molto assenteismo. Il fatto che né alla Baggina né in altre residenze lombarde fossero stati ammassati per ordine politico malati Covid era già stato appurato. Dal reato di strage al reato di assenteismo, con l’aggravante di una certa “approssimazione”. Questo è il giustizialismo italiano.
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