Nel 2020 le prigioni italiane continuano a essere un posto molto brutto. I detenuti non rischiano soltanto di patire le conseguenze dell’emergenza sanitaria (il carcere si trova a suo agio con il lockdown, che lo rende ancora più impermeabile), ma anche le violenze della polizia penitenziaria. Questa è quantomeno l’accusa a carico di 5 agenti nel carcere di Ranza, a San Gimignano, per fatti risalenti al 2018. All’epoca c’era ancora ministro dell’Interno Matteo Salvini, che solidarizzò con gli agenti accusati del reato di tortura, senza minimamente porsi qualche domanda sull’accaduto.
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