Ergastolo a Matteo Messina Denaro per le stragi di Capaci e via D'Amelio. Processo a un fantasma
Non c'è abitazione, garage, anfratto che non sia stato perlustrato a Castelvetrano e dintorni. Ma del boss in carne e ossa, latitante dal 1993, nessuna traccia
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La Fiat Croma azzurra (a destra) sul luogo della strage di Capaci, insieme a una Lancia Thema rimasta coinvolta (foto pubblico dominio)
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23 maggio 1992, le auto coinvolte nella esplosione a Capaci nella quale morirono Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti di scorta (Archivio Ansa/CD)
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L'autostrada A29 subito dopo l'attentato a Capaci (foto pubblico dominio)
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19 luglio 1992, domenica, all'altezza del civico 21 di via Mariano D'Amelio a Palermo morirono in un attentato mafioso Paolo Borsellino e i cinque agenti della scorta (Archivio LaPresse)
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La distruzione provocata dall'esplosione di un'autobomba in via D'Amelio (Archivio LaPresse)
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Via D'Amelio subito dopo l'attentato del 19 luglio 1992 (foto pubblico dominio)
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Un identikit di Matteo Messina Denaro
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Le tre immagine del boss Matteo Messina Denaro dalle quali la polizia di stato ha realizzato l'identikit