"Ho fatto ricorso al Tar perché la questione trascende la mia persona e riguarda la natura del Consiglio". "Bastava un cenno del Presidente della Repubblica per farmi dimettere". Il voto del Csm "danneggia la mia immagine, perché mi fanno sembrare attaccato alla poltrona”. Le varie scuse del Dottor Sottile sono tutte in contraddizione tra loro, probabilmente nella sua quarantennale carriera di magistrato una difesa così sgangherata non gli è mai capitato di vederla
Chissà cosa avrebbe detto Davigo se si fosse trovato davanti un imputato che si difende con tanti alibi, diversi e contraddittori tra loro. Probabilmente nella sua quarantennale carriera di magistrato, una difesa così sgangherata non gli è mai capitato di vederla. Eppure è la strategia difensiva che ha adottato, così come l’ha esposta in televisione, per motivare il suo ricorso al Tar contro il Csm che ha deliberato la sua decadenza da membro togato del Consiglio a causa del suo pensionamento.
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