Le relazioni con l'Egitto e gli atti politici mancanti da parte del governo e del Quirinale. Perché non esistono le basi per la convivenza diplomatica e commerciale con un paese che non riesce a riconoscere fatti di inaudita gravità, comportandosi di conseguenza
I diritti e l’umanità sono una cosa, la ragion di stato un’altra. In questo caso di Giulio Regeni, cittadino italiano rapito, torturato e ucciso al Cairo, nei pressi del ministero dell’Interno, diritti umanità e ragion di stato coincidono. Uno stato serio non si lascia trattare così. L’Egitto è in mano a una giunta militare e al suo uomo forte, al Sisi, può e deve consentire a ogni costo, compresa la destabilizzazione dei vertici del suo apparato di sicurezza, che sia fatta almeno simbolicamente quella giustizia che è morta con il trattamento più che ferino riservato a un nostro connazionale. Una stortura omicida va riparata, un errore va sanato, è la regola da sempre e per tutti.
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