Tra pentitismo malato e vendette giudiziarie inscenate per seppellire pezzi della Prima Repubblica. L’assoluzione definitiva, giunta pochi giorni fa: “Ora avverto la stanchezza, non il sollievo”
“Avverto la stanchezza, non il sollievo”, Calogero Mannino s’intrattiene con il Foglio in un lungo colloquio che ripercorre i trent’anni trascorsi da Grande Imputato in un processo, anzi in più processi, divenuti episodi di un unico romanzo con lieto fine. Lieto, si fa per dire. Il primo capitolo, ambientato nel 1991, si apre con le dichiarazioni eclatanti del pentito Spatola, segue il capitolo mafioso, poi quello dedicato alla Tangentopoli sicula fino al gran finale con la famigerata Trattativa fra pezzi dello stato e di Cosa nostra.
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