Al direttore - Credo da sempre che la critica, anche dura, ai provvedimenti giudiziari sia non solo il sale della democrazia ma anche un fondamentale contrappeso all’esercizio di un’attività che impatta su diritti fondamentali dei cittadini. Essa, però, deve fondarsi – e lei me lo insegna – su fatti veri e indiscussi, per evitare di trasformarsi in illazioni o peggio ancora in mistificazioni. Nell’articolo apparso domenica sul suo giornale, dal titolo “La gogna dell’anno”, invece, si giunge a una sentenza di condanna “senza appello” e senza contraddittorio, sulla scorta di un esame sommario e “impreciso”, di un’indagine condotta dalla Procura che ho l’onore di dirigere, quella cioè sull’esame di lingua del calciatore sudamericano Suárez.
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