Vale la pena leggere il libro-intervista di Sallusti-Palamara, ghiottamente intitolato “Il Sistema. Potere, politica, affari: storia segreta della magistratura italiana” (Rizzoli, 2021), che in questo momento va a ruba? In realtà dipende dal tipo di lettore. Chi sia incuriosito dall’autodifesa di Palamara, intrigato dagli schizzi di mascariamento lanciati su note figure di magistrati anche di vertice o desideroso di conoscere vicende, fatti o “fattoidi” (cioè possibili, ma non riscontrati), circostanze ed episodi denunciati per proiettare ombre discreditanti sul sistema giudiziario, potrà pascersi di una certa quantità di cibo gustoso (ma avrà disponibile un menu pur sempre limitato, essendo l’ottica autodifensiva dell’ex potentissimo pm inevitabilmente selettiva e strumentalmente parziale). Rimarrà, invece, abbastanza deluso chi si aspetti analisi approfondite dei risalenti e persistenti mali del nostro sistema-giustizia e, in particolare, di alcuni irrisolti nodi di fondo relativi al rapporto fra politica e magistratura, considerati anche sotto l’angolazione tutt’altro che secondaria della interazione col sistema mediatico.
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