La base da cui partire è la performance della giustizia civile. Pronti oltre 2 miliardi per aiutare gli uffici nelle pratiche e lavorare a riforme essenziali per lo snellimento del sistema: Csm, processo penale. E la nota sempre dolente della prescrizione
Al direttore - La giustizia rappresenta un banco di prova decisivo per il nuovo governo: l’unione europea valuterà le misure del Recovery Plan anche alla luce delle riforme di sistema, tra cui quella della giustizia che rappresenta da sempre, per le istituzioni europee, una priorità. E se ne comprende bene il motivo, dal momento che in tutte le statistiche internazionali la giustizia italiana brilla per essere una lumaca, con un prezzo alto pagato sul fronte della crescita della nostra economia e della fiducia nel nostro paese. In Italia però si fatica ad affrontare in modo serio il tema, per obiettivi concreti e perseguibili, anche per il fatto che da quasi trent’anni a questa parte la giustizia è diventato un terreno di scontro politico che ha impedito, salvo rari casi, di individuare soluzioni di riforma condivise. Un governo di emergenza a base politica larga e di profilo istituzionale può rappresentare una occasione per abbassare le tensioni, sminare il terreno dalle strumentalizzazioni politiche, restituire dignità a termini come “garantismo”, usato da tempo come randello da dare in testa agli avversari politici.
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